Colloquio per adozione
Buonasera gentili dottori,
ho appena intrapreso con mio marito l'iter per l'adozione. Qualche giorno fa abbiamo cominciato i colloqui con lo psicologo, persona gentile poco invadente (almeno nel primo incontro).
Al termine del dialogo sostenuto, in cui abbiamo sostanzialmente parlato di noi, delle nostre famiglie , del nostro lavoro e della motivazione che ci ha portati a questa decisione, ci siamo sentiti insoddisfatti, come se "non fossimo andati bene". E' normale sentirsi così? Nei successivi incontri riusciremo ad essere più rilassati? Quali consigli potete darci perché ciò avvenga?
Grazie per la disponibilità
ho appena intrapreso con mio marito l'iter per l'adozione. Qualche giorno fa abbiamo cominciato i colloqui con lo psicologo, persona gentile poco invadente (almeno nel primo incontro).
Al termine del dialogo sostenuto, in cui abbiamo sostanzialmente parlato di noi, delle nostre famiglie , del nostro lavoro e della motivazione che ci ha portati a questa decisione, ci siamo sentiti insoddisfatti, come se "non fossimo andati bene". E' normale sentirsi così? Nei successivi incontri riusciremo ad essere più rilassati? Quali consigli potete darci perché ciò avvenga?
Grazie per la disponibilità
[#1]
Psicologo
Gentile utente,
l'iter burocratico e psicologico che bisogna seguire quando si decide di adottare un bambino è certamente lungo e può rivelarsi molto stressante, ma è bene sapere che il suo scopo è positivo, ed è quello di raggiungere un obiettivo importante ed impegnativo. E' comprensibile vivere i primi colloqui per l'adozione proprio come se fossero degli "esami" da sostenere, esami della propria personalità e storia di vita, difficili e stancanti, e provare un'ansia da prestazione per un "compito" così importante e personale come l'adozione di un bambino è più che naturale. La percezione di insoddisfazione del vostro colloquio è molto personale ed è un esito fisiologico dei timori, delle preoccupazioni e delle aspettative che accompagnano il vostro percorso di futuri genitori. Pian piano, con l'avanzare del percorso di adozione, una maggiore consapevolezza vi accompagnerà, quando l'adozione vera e propria assumerà nella vostra mente e nella vostra vita un'immagine più concreta e vicina.
Un forte in bocca al lupo ed un caro saluto!
l'iter burocratico e psicologico che bisogna seguire quando si decide di adottare un bambino è certamente lungo e può rivelarsi molto stressante, ma è bene sapere che il suo scopo è positivo, ed è quello di raggiungere un obiettivo importante ed impegnativo. E' comprensibile vivere i primi colloqui per l'adozione proprio come se fossero degli "esami" da sostenere, esami della propria personalità e storia di vita, difficili e stancanti, e provare un'ansia da prestazione per un "compito" così importante e personale come l'adozione di un bambino è più che naturale. La percezione di insoddisfazione del vostro colloquio è molto personale ed è un esito fisiologico dei timori, delle preoccupazioni e delle aspettative che accompagnano il vostro percorso di futuri genitori. Pian piano, con l'avanzare del percorso di adozione, una maggiore consapevolezza vi accompagnerà, quando l'adozione vera e propria assumerà nella vostra mente e nella vostra vita un'immagine più concreta e vicina.
Un forte in bocca al lupo ed un caro saluto!
[#2]
Gentile Signora,
Per prima cosa, tantissimi auguri per questo percorso così ricco di emozioni, aspettative e paure...
Lo psicologo, non sarà invasivo, nè vi valuterà, ma valuterà la vostra reale motivazione alla genitorialità e soprattutto la vostra coniugalità e dinamiche di coppia.
Molte coppie in crisi, separande, o per sanare un matrimonio un po' sopito, decidono di intraprende strade impervie...e lo psicologo stabilità se siete una coppia empatica, affiatata e se realmente lo desideriate entrambi, senza remore, timori e vergogne.
Nessun consiglio, solo quello di essere voi stessi, anche con le vostre 'umane" paure
Per prima cosa, tantissimi auguri per questo percorso così ricco di emozioni, aspettative e paure...
Lo psicologo, non sarà invasivo, nè vi valuterà, ma valuterà la vostra reale motivazione alla genitorialità e soprattutto la vostra coniugalità e dinamiche di coppia.
Molte coppie in crisi, separande, o per sanare un matrimonio un po' sopito, decidono di intraprende strade impervie...e lo psicologo stabilità se siete una coppia empatica, affiatata e se realmente lo desideriate entrambi, senza remore, timori e vergogne.
Nessun consiglio, solo quello di essere voi stessi, anche con le vostre 'umane" paure
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
>>ci siamo sentiti insoddisfatti, come se "non fossimo andati bene"<<
come nasce questa vostra percezione?
E' condivisa da entrambi?
Quali erano le vostre aspettative sul colloquio?
come nasce questa vostra percezione?
E' condivisa da entrambi?
Quali erano le vostre aspettative sul colloquio?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Utente
Vi ringrazio per la celerità nella risposta. Il confronto con professionisti è per noi molto utile. Siamo concordi con la dottoressa Lupoli in quanto la sensazione di insoddisfazione sia solo iniziale e che spero nei successivi incontri ciò non si manifesti.
Questa percezione, rispondo al dr Del Signore, credo derivi dal timore che lo psicologo interpreti diversamente le nostre considerazioni, attraverso un giudizio personale, che ritengo inevitabile perché entra la personalità del professionista.
Alle domande abbiamo risposto con sincerità, sembrando però risposte ovvie e banali.
Le aspettative credo siano spinte di coraggio per affrontare al meglio questo percorso.
Grazie.
Questa percezione, rispondo al dr Del Signore, credo derivi dal timore che lo psicologo interpreti diversamente le nostre considerazioni, attraverso un giudizio personale, che ritengo inevitabile perché entra la personalità del professionista.
Alle domande abbiamo risposto con sincerità, sembrando però risposte ovvie e banali.
Le aspettative credo siano spinte di coraggio per affrontare al meglio questo percorso.
Grazie.
[#5]
>>attraverso un giudizio personale, che ritengo inevitabile perché entra la personalità del professionista.<<
è proprio quello che non fa lo psicologo: esprimere un "giudizio personale", perché è formato per gestire questa evenienza. Si tratta al contrario di un "parere clinico".
è proprio quello che non fa lo psicologo: esprimere un "giudizio personale", perché è formato per gestire questa evenienza. Si tratta al contrario di un "parere clinico".
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"credo derivi dal timore che lo psicologo interpreti diversamente le nostre considerazioni, attraverso un giudizio personale, che ritengo inevitabile perché entra la personalità del professionista. "
Di concerto con quanto scritto dal Collega, le ribadisco che lo psicologo ascolta e lavora in assenza di giudizio, quindi stia serena ....nessuno la valuterà anche se dovrà diventare mamma.
Proprio perché "professionista" non giudica, non valuta e non legge con le lenti soggettive e personali il vostro vissuto.
Di concerto con quanto scritto dal Collega, le ribadisco che lo psicologo ascolta e lavora in assenza di giudizio, quindi stia serena ....nessuno la valuterà anche se dovrà diventare mamma.
Proprio perché "professionista" non giudica, non valuta e non legge con le lenti soggettive e personali il vostro vissuto.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.9k visite dal 28/01/2015.
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