Disturbo del desiderio sessuale

Gentile Dottori/Dottoresse. Sono un ragazzo di 23 anni. La tematica sulla quale vorrei il vostro esperto parere è il "disturbo del desiderio sessuale" legato ad una soglia particolarmente alta dell'attivazione del piacere sessuale (mi scuso se ho già tentato di diagnosticare il problema).
Sono stato insieme ad una ragazza per 6 anni, la ragazza con la quale sono cresciuto e con la quale ho vissuto la storia più importante della mia vita. Questo è capitato sino ad un anno fa, quando la lasciai definitivamente. Vivevamo benissimo la nostra intimità. Aveva imparato a stimolarmi e le volte che stavamo insieme e che ci soddisfavamo "totalmente" a vicenda sono state davvero molto numerose (aggiungo che non eiaculo facilmente). Da quanto ci siamo lasciati, ho conosciuto diverse ragazze (premetto che sono difficile di gusti e particolarmente selettivo). Con una di queste (abbastanza intraprendente), pur non accorgendomi che non provassi attrazione sessuale, stetti per alcuni mesi. Provai diverse volte a farlo con lei, ma nulla. Non riusciva a stimolarmi. Al che, riflettendoci molto e con calma, capì che tutto derivasse da un praticamente assente desiderio sessuale nei suoi confronti. Iniziai seriamente a farmi domande sul mio conto e a pensare di avere problemi, giustamente. Archiviata la spiacevole situazione e trovata la presunta motivazione del problema, ultimamente ho conosciuto volutamente una ragazza che mi piace molto. Una ragazza bella, seria, a cui tengo e che ha vissuto una storia di 6 anni come la mia. Ora, provando a stare insieme, lei ha un desiderio sessuale accentuatissimo nei miei confronti (la stuzzico molto, la tocco, sono disinibito) ma la mia "spigliatezza" si contrappone alla sua eccessiva timidezza e il suo immobilismo non mi suscita il desiderio di starci insieme (solo in momenti isolati ho un'erezione e per giunta incompleta). So che la cosa migliore sia parlarne apertamente col proprio partner senza tenersi nulla dentro ed è quello che ho fatto. Lei aveva un ragazzo con il quale non aveva mai avuto il bisogno di scomodarsi tanto perché diciamo "facile", mentre ha notato che io, pur sapendoci fare molto con lei (che abbia una certa esperienza), non vengo preso. Le ho spiegato, con molto tatto e per evitare di ferirla, che avrei il bisogno di vederla in determinati atteggiamenti, "meno puliti" e "meno pudici" perché accenda in me il desiderio e che insieme e con molta calma risolveremo insieme la cosa. Questa è la terza volta che stiamo in intimità e solo ora che abbiamo provato a stare insieme le ho parlato (le prime 2 la toccavo solo). Ho difficoltà a gestire la cosa e non vorrei MAI che mi ricapitasse quanto successo con la ragazza precedente, ora che ho finalmente trovato una ragazza interessante e che mi piace fisicamente e mentalmente. Sono sicuro di me e del fatto che il problema sia questo (per inciso la masturbazione non mi è un problema). Cosa mi consigliate di fare? Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Cosa mi consigliate di fare?>>

Gentile Ragazzo,
la prima cosa -se non l'ha fatto di recente o, addirittura, non l'ha mai fatto- è certamente quella di effettuare una visita andrologica per un parere specialistico, in modo da poter escludere con sicurezza problematiche di tipo organico.
In seguito, potrà rivolgersi di persona ad uno psicologo psicoterapeuta per approfondire gli aspetti psicologici, emotivi e relazionali della situazione.
A mio avviso, tematiche quali ansia e controllo sarebbero da investigare meglio.

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Alle riflessioni della Collega,
aggiungo una lettura che potrebbe aiutarla a riflettere

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> la mia "spigliatezza" si contrappone alla sua eccessiva timidezza e il suo immobilismo non mi suscita il desiderio di starci insieme
>>>

Questo di per sé non sarebbe patologico. Quando una persona ci "smonta" e non ci fa venire voglia di fare altro, vuol dire che la nostra parte interna ha deciso che non ci va.

Il problema, semmai, nasce nel momento in cui si cerca di *obbligarsi* a farsi piacere qualcuno. Si tratterebbe di uno spunto ossessivo e infatti chi è difficile di gusti e molto selettivo di solito è un po' ossessivo.

Credo che una possibilità sia accettare il tuo essere difficile di gusti e non sorprenderti troppo se parecchie ragazze non ti sollecitano più di tanto. Se, come mi pare di aver capito, con la tua ragazza stavi bene, è segno che si tratta solo di trovare un'altra persona giusta, senza mettersi fretta.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
<<Le ho spiegato, con molto tatto e per evitare di ferirla, che avrei il bisogno di vederla in determinati atteggiamenti, "meno puliti" e "meno pudici" ><

Questo è il suo desiderio; ma quello della lei quale è?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Ringrazio la Dr. Scalco, prenderò in esame il suo consiglio. Rileggendo il mio commento ho forse detto un qualcosa di fuorviante però: "non eiaculo facilmente". Questa affermazione era da intendersi come un "so controllarmi bene in un rapporto e riesco a decidere quando eiaculare". Ringrazio la Dr. Randone, alla quale, forse, sarà saltata all'occhio proprio questa frase. Di fatto, le mie eiaculazioni sono regolari, semplicemente feci uso del metodo Kegel a lungo (anche solo per provarne la veridicità) per poter avere un maggior controllo sull'orgasmo e poterlo avere "a mio piacimento". Il gentile intervento del Dr. Santonocito mi ha fatto riflettere particolarmente. Il fatto di obbligarmi a farmi piacere qualcuno potrebbe essere stato il caso della ragazza con la quale stetti per mesi senza che mi attraesse fisicamente, ma solo mentalmente: in quel caso si, mi resi conto che cercai di "farmela andare bene". Di fatto, uscito da quella situazione, giurai a me stesso di non rivivere mai più una cosa di quel tipo e che se fossi stato con una ragazza, di questa non avrei dovuto avere il minimo dubbio dal punto di vista fisico. A testimonianza di ciò, riguardo alla ragazza oggetto della discussione (che conosco da neanche 1 mese), ho fatto in modo io di conoscerla perché l'ho "scelta io", ovvero dalla prima volta che l'ho vista mi è piaciuta e mi sono dato da fare per farmi conoscere e conoscerla. Per me dire "quella ragazza mi piace" è raro e per questo mi sono dato da fare. Ormai mi è diventato normalità il mio modo di essere: mi reputo una persona normale con questa peculiarità e non recrimino nulla a me stesso: è semplicemente così che sono fatto. Ma capirà bene che mi dispiace e mi crea problemi non poter dimostrare a una persona che mi piace, che mi piace standoci insieme in intimità: sarebbe un colpo per me se anche lei non fosse la persona giusta dopo tanto ricercare la persona giusta per me. Cortese Dr. Brunialti, il mio desiderio è quello, si. Il suo? Quello di stare con me perché da me è attratta molto. Lei riconosce che il suo comportamento non sia stimolante e mi ha detto che necessità di molto tempo prima di prendere confidenza con me da quel punto di vista. Ed entrambi conveniamo sul fatto ci sia tempo perché le cose vadano sempre meglio (senza fretta) ed entrambi speriamo sia proprio così, in maniera, reputo, molto matura.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Il keghel, senza diagnosi, ne clinici e protocollo terapeutico non serve a niente e corre il rischio di alterare un meccanismo spontaneo...

La sessualità e' un essere non un fare!

Approfitti di questo disagio per evitare il fai da te e chiedere una consulenza, non online
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> capirà bene che mi dispiace e mi crea problemi non poter dimostrare a una persona che mi piace
>>>

Quindi senti di dover dimostrare qualcosa a qualcuno.

Ma è proprio questo tipo di tentativi a metterti i bastoni fra le ruote.

Nessuno può decidere di innamorarsi a comando. Anche l'idea di ottenere il controllo dell'eiaculazione lo mostra: per te il controllo è un bisogno molto importante. E l'ossessività, guarda caso, è una tematica che riguarda principalmente il controllo.

Forse tu hai una certa tendenza all'ossessività, non patologica, ma che se mal gestita può renderti la vita più difficile del necessario.

Soprattutto in amore, dove il controllo bisogna perderlo per godersi tutto fino in fondo.

Perciò è opportuno che abbandoni il tentativo di "farti piacere" chicchessia, lasciando che sia la tua parte emotiva a giudicare. Non quella razionale.
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Utente
Utente
Il provare il Kegel fu semplicemente una curiosità adolescenziale e quando smisi di dedicarmici (molto prima che io e la mia ragazza "storica" ci lasciassimo), i nostri rapporti continuarono ad essere ottimi come quelli precedenti o concomitanti alla pratica degli esercizi. Semplicemente notavo di aver acquisito un maggiore "controllo" e la cosa mi piaceva particolarmente, ma non mi ha mai creato problemi.
Gentile Dr. Santonocito. Istintivamente è chiaro che voglia dimostrarle che a lei tengo, anche sotto questo aspetto e mi rendo conto che sia un ostacolo questo mio volere, perché non ci si impone nulla e bisogna farsi trascinare dalla spontaneità. Riguardo alla tematica "controllo", prendo atto del fatto che possa essere affetto da un'ossessivita' non patologica che mi rende la vita più complicata del necessario. Voglio aggiungere che con la ragazza oggetto della discussione non penso a controllarmi: sarebbe la fine sapendo già di avere difficoltà ad essere stimolato, quindi mi lascio andare.
<<Perciò è opportuno che abbandoni il tentativo di "farti piacere" chicchessia, lasciando che sia la tua parte emotiva a giudicare. Non quella razionale.>>
Può andare più a fondo per favore? Mi sta dicendo che se non capita spontaneamente che venga stimolato, è difficile che capiti in un futuro anche se lei dovesse cambiare atteggiamento intimo nei miei confronti?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sto dicendo che qualsiasi tentativo di controllare ciò che è spontaneo, è andare a caccia di problemi. Se una ti piace, ti piace. Se non ti piace è controproducente sforzarti di fartela piacere. Devi cercartene un'altra che ti piaccia.

>>> Mi sta dicendo che se non capita spontaneamente che venga stimolato, è difficile che capiti in un futuro anche se lei dovesse cambiare atteggiamento intimo nei miei confronti?
>>>

Questa domanda denota preoccupazione, e infatti l'ossessività dipende dall'ansia.

La risposta è che non serve a nulla cercare di saperlo in anticipo. Viviti la tua storia (o le tue storie) e prendi atto di ciò che succede, osservando più che intervenendo. E quindi imparando piuttosto che controllando e cercando di prevedere.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
concordo pienamente con le osservazioni del dott. Santonocito e, d'altro canto le avevo scritto fin dalla replica #1 :

<<A mio avviso, tematiche quali ansia e controllo sarebbero da investigare meglio.>>

Saluti.