Convivenza e oppressione

Buongiorno,
sono un ragazzo di 34 anni e da 2 anni convivo con la mia ragazza. Negli ultimi 6 mesi ho maturato costantemente un senso di oppressione nel vivere con lei, ovvero la mia vita è diventata completamente in funzione delle sue esigenze; dunque non sono riuscito, nonostante le mie richieste, a ritagliarmi uno spazio che fosse destinato a me, alla mia persona, al mio stare da solo. Lei ha basato la sua vita su di me, dunque è anche difficile trovare spazio. Nonostante il rapporto tra noi andasse bene e fosse ancora ricco di momenti piacevoli, negli ultimi 6 mesi questa oppressione, questo non poter far nulla senza coinvolgerla, mi ha portato e essere depresso e schiavo di questa relazione. Penso spesso di non voler più continuare a vivere così, in questo modo e che forse sarebbe meglio tornare a vivere da solo. Così facendo metto anche in discussione il nostro amore, ma sento questa forte necessità di riprendere in mano la mia vita.
Quel che vorrei capire, e per questo vi scrivo è, quale può essere la via migliore, il metodo con il quale riuscire a capire se l'amore che provo verso questa persona è finito?

Vi ringrazio.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Da ciò che dice forse lei non vuole davvero sapere se il vostro amore è finito o no. Ne ha troppa paura.

Quello che lei vorrebbe, forse, sarebbe che l'amore ancora ci fosse, ma che non fosse così oppressivo.

Direi che il primo passo sarebbe senz'altro quello di parlarne alla sua compagna.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Un amore per essere longevo necessita di equilibrio, di equidistanza e soprattutto di zone d'ombra....
Nessuno dei due partners dovrebbe "occupare " gli spazi altrui, anche perché quando un legame diventa claustrofobico, come tutte le galere, si tenta l'evasione...

Provi a reimpostare tempi e spazi, se riesce da so, altrimenti con un nostro Collega

Esiste una "giusta distanza" per fare funzionare un rapporto di coppia, tra fusione e separazione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it