Tremori agli arti
Buonasera, per crisi d'ansia e panico sono in trattamento con psicofarmaci da qualche anno, interrotti per brevi pause ma necessariamente ripresi. Generalmente i risultati sono stati positivi. Ho notato che in periodi particolarmente stressanti come quello che sto vivendo, quando mi arrabbio per giusti motivi, quando mi sento ingiustamente incompresa e poco rispettata , mi prende un nervosismo folle, una specie di tsunami travolgente, che mi provoca un tremore agli arti ,superiori ed inferiori insieme ad una rigidità muscolare che mi costringono ad appoggiarmi a qualcosa o qualcuno per camminare. Il che mi impedisce di uscire. Non voglio aumentare le dosi farmacologiche. COME USCIRNE? ESISTONO TECNICHE DI EMERGENZA ? Ringrazio e porgo cordiali saluti.
[#1]
Gentile Signora,
tecniche di emergenza o bacchette magiche non ne esistono...
Ha comunicato al suo curante la situazione che ha descritto qui? Cosa ne pensa?
Imparare a gestire gli accessi di rabbia è possibile, ma all'interno di un percorso psicoterapeutico individualizzato, che tenga conto di più aspetti (ad esempio, quelli da Lei citati, come l'incomprensione e il poco rispetto che avverte): ha mai pensato o le è mai stato suggerito di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta?
Cordiali saluti.
tecniche di emergenza o bacchette magiche non ne esistono...
Ha comunicato al suo curante la situazione che ha descritto qui? Cosa ne pensa?
Imparare a gestire gli accessi di rabbia è possibile, ma all'interno di un percorso psicoterapeutico individualizzato, che tenga conto di più aspetti (ad esempio, quelli da Lei citati, come l'incomprensione e il poco rispetto che avverte): ha mai pensato o le è mai stato suggerito di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta?
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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[#2]
Utente
La ringrazio per la veloce risposta, ma Le chiedo quale psico terapia ritiene più opportuna, se la cognitivo comportamentale di cui tanto si parla in questi ultimi tempi o la strategica breve. Mi riferisco a queste perché mi sembrano le più citate, ma accetto anche altri suggerimenti. Grazie di nuovo.
[#3]
Entrambe potrebbero essere indicate, ma la invito a leggere i seguenti articoli per farsi un'idea personale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Inoltre, potrebbe domandare un parere anche allo psichiatra che le ha prescritto i farmaci: magari la può indirizzare ad uno professionista con cui già collabora.
Cordialità.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Inoltre, potrebbe domandare un parere anche allo psichiatra che le ha prescritto i farmaci: magari la può indirizzare ad uno professionista con cui già collabora.
Cordialità.
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Gentilissima,
in primo luogo è bene che lei ne parli con il medico, immagino psichiatra, che le ha prescritto il trattamento farmacologico. Alcuni effetti descritti, potrebbero infatti anche essere (non necessariamente, ma in via ipotetica) legati ai farmaci, anche se ovviamente un parere preciso le può essere fornito solo dal medico psichiatra. Le suggerisco quindi di valutare in primo luogo assieme a uno specialista la situazione in relazione ai farmaci da lei assunti.
Contemporaneamente sicuramente può essergli utile un percorso di psicoterapia come già suggeritole dalla collega. Durante il percorso comunque, a prescindere dall'orientamento che sceglierà, sarà comunque guidata con tecniche più o meno specifiche per migliorare la gestione delle stress e della rabbia.
Infine, le consiglio anche di valutare il suo stile di vita: alcuni piccoli accorgimenti possono significativamente aiutarci a gestire meglio stress, rabbia e via dicendo, come per esempio una costante attività fisica o magari anche esercizi psico-fisici come lo yoga o altre discipline in funzione del suo gradimento, l'importante è che provi a fare un po' di esercizio fisico se non lo facesse già: potrebbe essere utile, sempre in assenza di controindicazioni o impedimenti medici.
Cordialmente,
in primo luogo è bene che lei ne parli con il medico, immagino psichiatra, che le ha prescritto il trattamento farmacologico. Alcuni effetti descritti, potrebbero infatti anche essere (non necessariamente, ma in via ipotetica) legati ai farmaci, anche se ovviamente un parere preciso le può essere fornito solo dal medico psichiatra. Le suggerisco quindi di valutare in primo luogo assieme a uno specialista la situazione in relazione ai farmaci da lei assunti.
Contemporaneamente sicuramente può essergli utile un percorso di psicoterapia come già suggeritole dalla collega. Durante il percorso comunque, a prescindere dall'orientamento che sceglierà, sarà comunque guidata con tecniche più o meno specifiche per migliorare la gestione delle stress e della rabbia.
Infine, le consiglio anche di valutare il suo stile di vita: alcuni piccoli accorgimenti possono significativamente aiutarci a gestire meglio stress, rabbia e via dicendo, come per esempio una costante attività fisica o magari anche esercizi psico-fisici come lo yoga o altre discipline in funzione del suo gradimento, l'importante è che provi a fare un po' di esercizio fisico se non lo facesse già: potrebbe essere utile, sempre in assenza di controindicazioni o impedimenti medici.
Cordialmente,
Dott. Michele Facci - Psicologo e Psicoterapeuta
Studio di Psicologia a Trento, Rovereto, Milano e online
https://www.studiopsicologiafacci.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 25/01/2015.
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