Piangere dopo orgasmo
Gentili medici, scrivo per avere sapere di più in merito ad un fenomeno che mi succede con il mio attuale compagno quasi ogni volta che raggiungo il massimo del piacere sessuale. Quasi ogni volta che durante un rapporto raggiungo l'orgasmo subito dopo mi metto a piangere... La sensazione che provo inizialmente è una sorta di tristezza che sfocia in poche lacrime ma che in qualche secondo si trasformano in un pianto liberatorio. In quel momento è come se abbandonassi ogni paura, ogni angoscia e sentissi il mio compagno davvero mio.... Infatti subito dopo mi sento molto più legata a lui... Ma il mio pensiero va al perché succede questo.
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>>una sorta di tristezza che sfocia in poche lacrime ma che in qualche secondo si trasformano in un pianto liberatorio.<<
Gentile utente,
non è raro che con l'orgasmo si pianga, ma per sentimenti differenti: emozione.. gioia..
Lei inizia dalla tristeza per terminare in un pianto liberatorio.
Ma nulla sappiamo della Sua relazione, della Sua sessualità, e dunque fare qualche ipotesi pur di darle una risposta sarebbe alquanto aleatorio.
Può aggiungere altro?
Gentile utente,
non è raro che con l'orgasmo si pianga, ma per sentimenti differenti: emozione.. gioia..
Lei inizia dalla tristeza per terminare in un pianto liberatorio.
Ma nulla sappiamo della Sua relazione, della Sua sessualità, e dunque fare qualche ipotesi pur di darle una risposta sarebbe alquanto aleatorio.
Può aggiungere altro?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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Utente
La mia storia con il mio compagno (7 anni più giovane di me. Io ne ho 28) dura da 16 mesi. È iniziata poco dopo la mia rottura sentimentale con il mio ex ragazzo (rapporto di otto anni, dopo 4 scopro un suo tradimento e per i restanti 4 attendo sue manifestaIoni di pentimento che non arrivano alimentando il mio senso di inadeguatezza, mancanza d'amore, e facendo crollare la mia già scarsa autostima. Nel frattempo con questo ragazzo inizio anche una collaborazione lavorativa fino ad avere tutt'oggi una attività in società). Incontro il mio compagno in un momento in cui non credevo che qualcuno potesse tocxarmi il cuore.. Mi sentivo sotto a delle macerie, con tutte le certezze demolite e il bisogno di difendermi e di tenere la guardia da tutti sempre all'erta. Non riuscivo a sentirmi vicina emotivamente a nessuno e anche un bacio sulla guancia di parenti o amici lo sentivo pesante. La sua pazienza, la sua determinazione nel volermi, il suo starmi accanto e far pian piano sciogliere quel ghiaccio che sentivo dentro mi hanno portato ad oggi a convivere con lui. Credo sia una splendida persona e cosa che reputo sempre stata assente nella mia vita mi fa sentire amata. Nessuno mai mi ha dimostrato quanto ci tenesse a me come sa dare lui. Nei suoi occhi, gesti e parole leggo tutto l'amore del mondo ma proprio questo troppo amore probabilmente gli muove una gelosia eccessiva. Nei primi mesi verso chiunque, ora invece che abbiamo imparato a conoscersi il problema costate è il mio lavoro. Ovvero la convivenza lavorativa per 11 ore con il mio ex ragazzo. Questa cosa ci crea non pochi problemi... A me i suoi continui dubbi e insinuaIoni fanno soffrire e non sentire il nostro rapporto come stabile e mettere in dubbio la validità della nostra storia a lui la presenA fastidiosa del mio ex fa vivere con un continuo senso di paura e angoscia...
Costanti sono u nostri diverbi al seguito dei quali avviene un mio continuo "distacco emotivo" da lui; sento quasi si odiarlo, mi arrabbio per il suo con credere nel mio amore, nei miei sentimenti... Lui dice che ci crede, che sono paure dovute alla situazione è che vorrebbe annullarle (avrà a breve una seduta con una psicologa per provare un percorso in questa direzione) ma le sue troppe manifestazioni di questo genere è come se ogni volta mi "deludessero" e mi portassero a proteggermi da lui e da un futuro che forse vedo improbabile. Io credo che ogni volta che facciamo l'amore e riesco a raggiungere l'orgasmo è come se lo sentissi di nuovo mio, abbandonassi le difese w potessi concedermi a lui sapendo che non soffrirò. Poi però si esce dal Letto e si poggiano di nuovo i piedi nella realta
Costanti sono u nostri diverbi al seguito dei quali avviene un mio continuo "distacco emotivo" da lui; sento quasi si odiarlo, mi arrabbio per il suo con credere nel mio amore, nei miei sentimenti... Lui dice che ci crede, che sono paure dovute alla situazione è che vorrebbe annullarle (avrà a breve una seduta con una psicologa per provare un percorso in questa direzione) ma le sue troppe manifestazioni di questo genere è come se ogni volta mi "deludessero" e mi portassero a proteggermi da lui e da un futuro che forse vedo improbabile. Io credo che ogni volta che facciamo l'amore e riesco a raggiungere l'orgasmo è come se lo sentissi di nuovo mio, abbandonassi le difese w potessi concedermi a lui sapendo che non soffrirò. Poi però si esce dal Letto e si poggiano di nuovo i piedi nella realta
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Gentile Utente,
Nell'esperienza orgasmica ogni donna mette dentro quello che sente: emozioni, dolore, rabbia, desiderio, aspettative, scarica motoria, emozionale e così via...
Il piango può avere svariati significati, da quello liberatorio fino ad arrivare al sottolineare l'importanza emzoionale che questa esperienza- che va ben oltre la risposta orgasmica- ha per lei.
Mi sembra un valore aggiunto alla sua/vostra sessualità
Nell'esperienza orgasmica ogni donna mette dentro quello che sente: emozioni, dolore, rabbia, desiderio, aspettative, scarica motoria, emozionale e così via...
Il piango può avere svariati significati, da quello liberatorio fino ad arrivare al sottolineare l'importanza emzoionale che questa esperienza- che va ben oltre la risposta orgasmica- ha per lei.
Mi sembra un valore aggiunto alla sua/vostra sessualità
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Grazie per il suo parere dott.ssa Randone.
Posso discostarmi dal quesito iniziale chiedendoLe come posso aiutare il mio compagno a soffrire meno la mia situazione lavorativa? La sua è una vera e propria ossessione... O cosa lui stesso potrebbe fare (strategie, tecniche, metodi) per non soffrire più di questo senso di non avermi al 100% perché sempre legata (anche se solo lavorativamente) al mio ex ragazzo?
C'è un modo a suo avviso per uscirne i dovremmo entrambi accusare il colpo e sottometterci e reprimere dentro di noi queste sensazioni negative che aleggiano attorno al nostro rapporto... Anche se così facendo temo per la longevità e stabilità della nostra storia?
Posso discostarmi dal quesito iniziale chiedendoLe come posso aiutare il mio compagno a soffrire meno la mia situazione lavorativa? La sua è una vera e propria ossessione... O cosa lui stesso potrebbe fare (strategie, tecniche, metodi) per non soffrire più di questo senso di non avermi al 100% perché sempre legata (anche se solo lavorativamente) al mio ex ragazzo?
C'è un modo a suo avviso per uscirne i dovremmo entrambi accusare il colpo e sottometterci e reprimere dentro di noi queste sensazioni negative che aleggiano attorno al nostro rapporto... Anche se così facendo temo per la longevità e stabilità della nostra storia?
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Solitamente sarebbe utile una, o più d'una consulenza di coppia, luogo simbolico dove analizzare le vostre emozioni, sensazioni e vissuti, in totale assenza di giudizio, soprattutto quelle nocive al legame.
Le strategie, consigli e tecniche non servono a molto, soprattutto online....
La psiche, con le sue sofferenze ed angosce, andrebbe ascoltata, non manipolata.
Le strategie, consigli e tecniche non servono a molto, soprattutto online....
La psiche, con le sue sofferenze ed angosce, andrebbe ascoltata, non manipolata.
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La lunga precisazione che ha aggiunto in #2 fa capire meglio il pianto "di tristezza che sfocia in poche lacrime ma che in qualche secondo si trasformano in un pianto liberatorio." La sintesi la proprio Lei efficacemente, in conclusione della #2.
La visita dalla psicologa del Suo ragazzo è un primo passo, che segnala anche l'importanza che lui attribuisce al Vostro legame.
La visita dalla psicologa del Suo ragazzo è un primo passo, che segnala anche l'importanza che lui attribuisce al Vostro legame.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 49k visite dal 25/01/2015.
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