Fine relazione con uomo sposato
Buongiorno,
vi scrivo perché credo di mi stia iniziando una forma di depressione in seguito ad una relazione con un uomo sposato che sembra essere finita. Ho 49 anni, divorziata con due figli, lui 62, manager serio e rispettato, sposato da 34 anni con tre figlie. E' cominciata con un vero colpo di fulmine da parte di entrambi, ma avendo capito che era sposato avevo deciso di non iniziarla nemmeno e di non dare troppa importanza ai suoi continui messaggi.Cedo quando dopo svariate insistenze accetto di rincontrarlo e lui mi dice di aver una moglie con cui fa vite separate, che stanno insieme solo per non ben definiti problemi psicologici della figlia minore che ha 21 anni.
Quasi senza neanche accorgermene scivolo in questa relazione. Lui mi affascina, è un uomo di profonda cultura, tra di noi si stabilisce una sintonia straordinaria, mi innamoro perdutamente e lui di me. Lui trascorre 3 giorni alla settimana per lavoro a milano dove ha una casa, mentre la famiglia vive altrove. Per cui iniziamo anche una sorta di convivenza. ogni we però torna dalla famiglia, da una figlia morbosamente legata al padre, che non va a scuola, in cura presso uno psicologo, ma con una diagnosi del tutto indefinita. La moglie spesso esagera i problemi della figlia per far tornare il marito a casa, insomma capisco dopo qualche mese che qualcosa non mi torna. cerco di lasciarlo, lui si dispera e ricominciamo. La situazione però comincia a delinearsi in tutta la sua veritàl lui mi ama, ma ha una situazione familiare molto perbenista e radicata. Cerca di dedicarmi più tempo trascorriamo we insieme, una settimana di vacanza in estate ma dopo circa un anno mi confessa che si rende conto che ci vorrà molto tempo prima di risolvere quella situazione vischiosa. Segue un anno e mezzo di continue dolorosissime separazioni anche di qualche mese, in cui entrambi stiamo malissimo, in cui lui cerca anche di intraprendere una terapia familiare per vedere se possibile allontanarsi dalla moglie senza creare troppo dolore, ma lei rifiuta, dà la colpa della loro crisi al problema della figlia. Io sono dilaniata. Ogni volta però dopo qualche settimana lui si fa risentire con qualche messaggino, che a me pare un pretesto,, anche se mai esplicito. ogni volta io ci ricasco e ricomincia. Ora non ci vediamo da due mesi. Salvo che ha ricominciato a scrivermi con il pretesto degli auguri di Natale, e poi ha continuato con messaggi nostalgici. Riaccesa dalla speranza e dal bisogno di lui gli chiedo chiarimenti, mi dice di stare malissimo perché ha perso la persona amata ma che sente che questa è la decisione più giusta per tutti, che così sente di non fare torti a nessuno, che la situazione era complicata e anche io lo ero. Arrabbiata gli dico che è meglio chiudere ogni contatto, lui che si era lasciato andare troppo alla nostalgia, che capisce meglio non risentirci per un po'. Solo che a me questo ultimo messaggio non pare così definitivo, mi chiedo se ancora una volta tornerà da me.
vi scrivo perché credo di mi stia iniziando una forma di depressione in seguito ad una relazione con un uomo sposato che sembra essere finita. Ho 49 anni, divorziata con due figli, lui 62, manager serio e rispettato, sposato da 34 anni con tre figlie. E' cominciata con un vero colpo di fulmine da parte di entrambi, ma avendo capito che era sposato avevo deciso di non iniziarla nemmeno e di non dare troppa importanza ai suoi continui messaggi.Cedo quando dopo svariate insistenze accetto di rincontrarlo e lui mi dice di aver una moglie con cui fa vite separate, che stanno insieme solo per non ben definiti problemi psicologici della figlia minore che ha 21 anni.
Quasi senza neanche accorgermene scivolo in questa relazione. Lui mi affascina, è un uomo di profonda cultura, tra di noi si stabilisce una sintonia straordinaria, mi innamoro perdutamente e lui di me. Lui trascorre 3 giorni alla settimana per lavoro a milano dove ha una casa, mentre la famiglia vive altrove. Per cui iniziamo anche una sorta di convivenza. ogni we però torna dalla famiglia, da una figlia morbosamente legata al padre, che non va a scuola, in cura presso uno psicologo, ma con una diagnosi del tutto indefinita. La moglie spesso esagera i problemi della figlia per far tornare il marito a casa, insomma capisco dopo qualche mese che qualcosa non mi torna. cerco di lasciarlo, lui si dispera e ricominciamo. La situazione però comincia a delinearsi in tutta la sua veritàl lui mi ama, ma ha una situazione familiare molto perbenista e radicata. Cerca di dedicarmi più tempo trascorriamo we insieme, una settimana di vacanza in estate ma dopo circa un anno mi confessa che si rende conto che ci vorrà molto tempo prima di risolvere quella situazione vischiosa. Segue un anno e mezzo di continue dolorosissime separazioni anche di qualche mese, in cui entrambi stiamo malissimo, in cui lui cerca anche di intraprendere una terapia familiare per vedere se possibile allontanarsi dalla moglie senza creare troppo dolore, ma lei rifiuta, dà la colpa della loro crisi al problema della figlia. Io sono dilaniata. Ogni volta però dopo qualche settimana lui si fa risentire con qualche messaggino, che a me pare un pretesto,, anche se mai esplicito. ogni volta io ci ricasco e ricomincia. Ora non ci vediamo da due mesi. Salvo che ha ricominciato a scrivermi con il pretesto degli auguri di Natale, e poi ha continuato con messaggi nostalgici. Riaccesa dalla speranza e dal bisogno di lui gli chiedo chiarimenti, mi dice di stare malissimo perché ha perso la persona amata ma che sente che questa è la decisione più giusta per tutti, che così sente di non fare torti a nessuno, che la situazione era complicata e anche io lo ero. Arrabbiata gli dico che è meglio chiudere ogni contatto, lui che si era lasciato andare troppo alla nostalgia, che capisce meglio non risentirci per un po'. Solo che a me questo ultimo messaggio non pare così definitivo, mi chiedo se ancora una volta tornerà da me.
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Una delle cose da sapere in tema di relazioni, è che non sono molti gli uomini che abbandonano la famiglia per andare a stare con l'amante. Quando si decide di iniziare una storia con un uomo sposato si deve essere pronte ad accollarsi tutto il pacchetto, famiglia compresa. Persino in caso di separazione, ex-moglie e figli continuano a far sentire tutta la loro presenza. Perciò ritengo che farebbe bene a riflettere seriamente su cosa vuole: è una passione a tempo parziale che vuole concedersi, oppure punta segretamente, o neanche così segretamente, ad avere quest'uomo tutto per sé? Nel secondo caso potrebbe doversi preparare a ulteriori, cocenti delusioni.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Utente
Grazie per la risposta veloce. Non avrei mai pensato di finire in una situazione del genere, mi era stato descritto come un matrimonio ormai finito. Sicuramente non voglio una passione a tempo parziale perché questo è un amore, e un amore si nutre di esclusività, i compromessi le mezze misure fanno soffrire.. Non sono donna da facili avventure.Certamente è una storia su cui mio malgrado avevo investito molto emotivamente e anche lui. Capisco sia difficile condensare in poche parole.Quello che mi fa stare male e che non capisco è il suo comportamento. Mi lascia perché si rende conto che non sto bene in questa situazione, io cerco dolorosamente di venirne fuori, ma poi immancabilmente si rifà vivo con un messaggio. Sembra quasi che appena si rende conto che mi sto allontanando cerchi di riaccendere il suo ricordo dentro di me. Io ogni volta ho ceduto e tutto è ricominciato per qualche mese. Anche gli ultimi messaggi sono arrivati dopo tre settimane di silenzio da parte di entrambi, erano carichi di nostalgia e di rimpianto ma appena gli ho chiesto di sentirci e di essere più chiaro mi dice che lasciarci è la decisone più giusta per tutti, anche se sta male perché ha perso la donna amata. (Altre volte ha fatto così. ma poi è tornato) Gli dico allora che è meglio chiudere ogni contatto e mi risponde che capisce che sia meglio non risentirci per un po'…Io davvero sento il vuoto intorno a me, ma i suoi non mi sembrano messaggi definitivi, non capisco cosa voglia fare, prendere tempo, tornare, chiudere davvero…ha un comportamento ambiguo che non riesco a a capire e che non mi permette di voltare davvero pagina, anche se non sono sicure di riuscire/ volerlo fare. Quello che vorrei capire è il significato di questo suo comportamento. Sembra, o forse mi illudo, che neanche lui voglia chiudere davvero e mi ritrovo ad aspettare
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>>> Quello che mi fa stare male e che non capisco è il suo comportamento. Mi lascia perché si rende conto che non sto bene in questa situazione, io cerco dolorosamente di venirne fuori, ma poi immancabilmente si rifà vivo con un messaggio
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Glielo spiego io. Per la maggior parte degli uomini è desiderabile avere più di una donna. Poi non tutti decidono di dar seguito al desiderio, ma se lo fanno, stia pur certa che l'ideale, per un uomo così, è di avere moglie *e* amante. Quando l'amante è una sola, cioè.
Dunque l'ideale di esclusività che lei coltiva potrebbe soffrire di presupposti mal riposti.
Quella del matrimonio finito è una scusa che gli uomini infedeli raccontano, talvolta persino a se stessi, per poter giustificare l'inizio di una nuova relazione senza sentirsi moralmente troppo giudicati, oppure per convincere la malcapitata di turno. Salvo poi rendersi conto, quando si trovano sul bordo del trampolino, che non se la sentono di saltare.
In sintesi: non sto dicendo che l'uomo in questione sia in malafede. Anche lui starà passando per i suoi bravi tormenti, ripensamenti, sensi di colpa e slanci d'iniziativa. Ma ciò non è sufficiente a garantirle alcunché.
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Glielo spiego io. Per la maggior parte degli uomini è desiderabile avere più di una donna. Poi non tutti decidono di dar seguito al desiderio, ma se lo fanno, stia pur certa che l'ideale, per un uomo così, è di avere moglie *e* amante. Quando l'amante è una sola, cioè.
Dunque l'ideale di esclusività che lei coltiva potrebbe soffrire di presupposti mal riposti.
Quella del matrimonio finito è una scusa che gli uomini infedeli raccontano, talvolta persino a se stessi, per poter giustificare l'inizio di una nuova relazione senza sentirsi moralmente troppo giudicati, oppure per convincere la malcapitata di turno. Salvo poi rendersi conto, quando si trovano sul bordo del trampolino, che non se la sentono di saltare.
In sintesi: non sto dicendo che l'uomo in questione sia in malafede. Anche lui starà passando per i suoi bravi tormenti, ripensamenti, sensi di colpa e slanci d'iniziativa. Ma ciò non è sufficiente a garantirle alcunché.
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Utente
Grazie credo anche io che alla fine sia così. E'stata una storia bellissima, è stato amore anche da parte sua questo lo so per certo, perché ho conosciuto e toccato con mano i suoi tormenti, ma a questo punto forse nonostante tutto non è stato bastevole a scegliere me. Il fatto è che io mi sento profondamente ferita e anche una stupida. Anche io rientrerò nella statistica di donne per cui non ne valeva la pena. Eppure siamo stai davvero felici tutto sembrava magico
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Non sia così severa con se stessa. L'amore contiene sempre in sé un elemento d'illusione, altrimenti sarebbe un'altra cosa. Prenda questo capitolo della sua vita come occasione per imparare, per crescere. In futuro starà certamente più attenta dovesse ritrovarsi in simili frangenti. Il problema non è lei. È la combinazione di motivazioni maschili e femminili, non sempre coincidenti.
Un cordiali saluto
Un cordiali saluto
[#6]
Gentile Utente,
Alle riflessioni già ricevute, la invito a leggere questa lettura...tanto consultata ed a leggere con attenzione i commenti delle altre donne, se desidera, poi ne riparliamo.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
Alle riflessioni già ricevute, la invito a leggere questa lettura...tanto consultata ed a leggere con attenzione i commenti delle altre donne, se desidera, poi ne riparliamo.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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Utente
Grazie per le risposte. Avevo già avuto modo di leggere l'articolo. Non so se mi ci ritrovo appieno. Certamente il "mio?" lui non è il classico donnaiolo navigato. Al contrario un uomo molto intelligente, colto, acuto ma per certi versi fragile ed insicuro, una vita dedicata alla carriera, da tempo in terapia da una psicologa un po' per sue insoddisfazioni personali/familairi un po' perché incapace di gestire le sue emozioni. Con me era rinato, si sentiva orgoglioso di avere accanto una donna bella, tra noi c'era un'intensità di emozioni e sentimenti che lui diceva di avere provato solo da ragazzo. Aveva risolto anche una serie di problemi riguardanti la sua sfera più intima. E' stato un amore intenso ma tormentato, lo devastava il fatto che io io lo mettessi di fronte alle sue incapacità ed in fondo ambiguità. Ci siamo lasciati e i periodo di separazione sono stati un inferno per entrambi. Mi sembrava che per quanto si sforzasse non riuscisse a stare lontano da me. Ci siamo ripresi più volte con trasporto, quasi impossibilitati a stare lontano. Io credo davvero, come lui stesso mi ha più volte assicurato, che il suo matrimonio sia sentimentalmente finito. Ma ho capito che non ce la fa, per età, per educazione, per un certo rigore personale, per un meccanismo molto borghese di convenzioni sociali, ad uscirne. Ha cercato un compromesso sperando di non far soffrire nessuno, alla fine io invece non riuscivo a reggere questa situazione e ne siamo usciti devastati entrambi. Quello che mi sconvolge oltre a non essere stata scelta alla fine, è il constatare la sua resa, ma anche il non essere del tutto sicura che lui abbia davvero chiuso. I segnali che mi manda con i suoi messaggi carichi di dolore e nostalgia sono estremamente contraddittori e mi fanno stare sospesa in una sorta di limbo emotivo, da cui razionalmente vorrei uscire, ma emotivamente non ci riesco. E' come se lui volesse lasciare la porta socchiusa e in questo modo sa di paralizzarmi
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Utente
Purtroppo io sento di non avere più nessun potere su questa relazione. Per stare meno peggio dovrei poter tornare con lui ma credo che a questo punto lui preferisca di no, per non complicare la mia vita e perché ha capito benissimo anche lui che più di così non riesce a darmi. Ma allo stesso tempo non riesce a farmi andare del tutto ed io in fondo non voglio e non ci riesco…Soffro di impotenza, non c'è niente che io possa fare per recuperare, sta a lui…inoltre mi ritrovo in una fase della mia vita in cui mi sembra di non avere più tanto tempo davanti per costruirmi davvero una nuova vita
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Utente
Ho riletto il suo articolo che avevo già letto e riletto più volte : è vero alla fine il risultato non cambia. Forse è vero che uomini e donne amano in maniera diversa e che alla fine noi "altre" ci sintonizziamo su quello che fa meno male. In fondo è quello che sto facendo io adesso…Resta il fatto che il mio amore, io stessa non sono stata voluta fino in fondo, lui non ha lottato per me, ha preferito perdere me che modificare una vita in cui non si ritrovava soddisfatto. Tutto questo in qualche modo mina il mio senso di me, mi svilisce
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Utente
Forse è così forse non ha una vita tanto gratificante dal punto di vista sentimentale emozionale sessuale, ma ha una vita dove comunque c'è un'altra donna da molti anni che in qualche modo rappresenta un affetto sicuro, anche se lui ci tiene a farmi sapere che spesso si allontana da le e cerca di stare da solo nei we vacanze ecc, ha comunque una rete di amicizie e relazioni che condivide con lei, ha un lavoro importante tutte cose che in qualche modo gli riempiono la vita e he non lo fanno stare tanto male…devo dire però che in questi due anni e mezzo passati "insieme" qualche passo lo aveva fatto, soprattutto ultimamente…mi aveva presentato la nipote, mi aveva portata ad una cena con persone che conoscevano anche la moglie e anche in mezzo ad amici comuni aveva atteggiamenti affettuosi…lui diceva che non apprezzavo questi suoi tentativi, che ci voleva un po' di tempo, ma io non mi sentivo bene! Non so se abbia scelto la non felicità, sono sicura che con me fosse felice, forse ha capito che uu cambiamento di vita così importante alla fine avrebbe creato in lui problemi sensi di colpa ecc che alla fine lo avrebbero reso infelice anche con me! Per quanto riguarda il mio vissuto è vero che alla fine anche io non ho avuto una vita facile…più di dieci anni fa, non ancora quarantenne, ho scoperto una relazione di mio marito..io non ce l'ho fatta a continuare e ho preferito chiudere e ritrovarmi sola con due bambini piccoli piuttosto che accettare compromessi. Forse a conti fatti ho sbagliato, dovevo fare finta di non vedere come fanno tante donne, e anche sua moglie…valutare bene vantaggi e svantaggi e invece mi sono ritrovata a dover accettare i compromessi degli altri..E' un ragionamento cinico lo so e io cinica non sono, ma forse ho sbagliato tutto non ho capito i meccanismi del vivere sereni
[#13]
Utente
Scusi se scrivo ancora e sono logorroica ma la scrittura è sempre stata catartica per me e soprattutto conversare con voi che siete così generosi di consigli un po' mi aiuta…quello che non riesco a capire però e che mi tormenta alla fine è il perché ui continui a cercarmi con messaggini nostalgici e non accettare del tutto una chiusura definitiva. Il mio problema in fondo è questo perché così facendo mi fa sperare in un suo ritorno come ha sempre fatto…come spiega lei questo comportamento?
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>>> perché ui continui a cercarmi con messaggini nostalgici e non accettare del tutto una chiusura definitiva
>>>
La nostalgia che lui sente è vera. Solo che non è esclusivamente diretta a lei.
Per lei l'amore non può che essere esclusivo. Per quell'uomo no. Finché non si rende conto di questo, continuerà a sperare una cosa diversa da quella che spera lui.
È più chiaro adesso?
>>>
La nostalgia che lui sente è vera. Solo che non è esclusivamente diretta a lei.
Per lei l'amore non può che essere esclusivo. Per quell'uomo no. Finché non si rende conto di questo, continuerà a sperare una cosa diversa da quella che spera lui.
È più chiaro adesso?
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Nessuno mette in dubbio il suo sentire, mi riferisco a quest'uomo, ma è la relazione che obbliga a compromessi..
Se non li ha scelti la prima volta- ed era anche il padre dei suoi figli- cosa cambia oggi?
Da adulti, secondo me fa più male e forse lei dovrebbe spostare lo sguardo su di sé ed essere più egoista
Se non li ha scelti la prima volta- ed era anche il padre dei suoi figli- cosa cambia oggi?
Da adulti, secondo me fa più male e forse lei dovrebbe spostare lo sguardo su di sé ed essere più egoista
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Utente
Ma l'amore è un sentimento esclusivo o sbaglio? forse ho un'idea troppo assoluta dell'amore?Lui mi ripete che se non fa subito il grande passo e non si dedica da subito in modo assoluto a me io penso che allora lui non mi ami davvero, ma mi assicura che sbaglio di grosso. Lui pensa che il sentimento forte che prova nei miei confronti dovrebbe bastarmi e ripagarmi di tutto, che tutto il resto è solo il passato che si porta dietro.e di cui fa fatica a liberarsi. Io credo che alla fine sia un egoista. Io credo che l'amore abbia bisogno di dimostrazioni concrete e non di compromessi. capisco anche che non sia facile se non impossibile ad una certa età cambiare così radicalmente la propria vita tirandosi addosso la disapprovazione di tutti, figlie in primo luogo. Riesco anche quasi a comprendere la sua dolorosa rinuncia. Vorrei capire se come mi dicono alcune mie amiche ad una certa età invece bisognerebbe accontentarsi di un bel sentimento corrisposto e non cercare altro, che è difficile trovarlo. Solo che io mi sento svilita in questo ruolo ed in fondo senza nessuna sicurezza né futuro. Devo pensare più a me stessa lo so ma la solitudine affettiva fa male soprattutto quando non si è più tanto giovani. Vorrei davvero riuscire a voltare pagina e a trovare quello che mi dà veramente serenità, è evidente che quest'uomo non può darmela solo che tutto è così difficile. grazie per la vostra preziosa consulenza
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L'idea che lei ha dell'amore è la SUA idea.
Non cada vittima dell'egocentrismo, come molte persone che credono che tutti gli altri debbano sentire, credere e pensare le stesse cose che sentiamo, crediamo e pensiamo noi. Resti in contatto con l'esterno e si renda conto che il mondo è quello che. Non tenti di cambiarlo, fa molto prima a cambiare prima se stessa.
Mi pare il caso di farle presente che se ritiene di aver bisogno di un aiuto psicologico è di persona che deve cercarlo, da qui credo che ciò che potevamo dirle glielo abbiamo già detto.
Non cada vittima dell'egocentrismo, come molte persone che credono che tutti gli altri debbano sentire, credere e pensare le stesse cose che sentiamo, crediamo e pensiamo noi. Resti in contatto con l'esterno e si renda conto che il mondo è quello che. Non tenti di cambiarlo, fa molto prima a cambiare prima se stessa.
Mi pare il caso di farle presente che se ritiene di aver bisogno di un aiuto psicologico è di persona che deve cercarlo, da qui credo che ciò che potevamo dirle glielo abbiamo già detto.
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Utente
Grazie la sua risposta in fondo è quello che cercavo: non è detto che se una persona non ama come io penso si debba amare non mi ami in assoluto. Ci sono allora vari modi di amare e sempre si deve cercare di mediare un po' con la realtà. Quindi io forse ho sbagliato a non apprezzare l'amore di questo uomo e quello che poteva darmi e forse a non accettare qualche compromesso. Grazie per il consiglio.
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Utente
Buongiorno,
vi scrivo di nuovo perché avrei bisogno di fare ulteriore chiarezza, ho anche cercato aiuto in un consulto de visu con una terapeuta che mi ha seguita durante la mia separazione ma non sono riuscita a trovare la serenità che cercavo.Anche perché lei mi dice di prendere il buono che la vita mi dà senza guardare troppo avanti. La relazione con l'uomo sposato è ricominciata, ma io sto male di nuovo. Nel frattempo ho trovato a casa sua una sorta di suo diario/riflessioni (è in terapia da tempo con una psicologa oltre che da tempo, ho scoperto, con un consulente di coppia). So che è una cosa riprovevole ma non ho resistito alla tentazione necessità di capire in che situazione mi trovo mio malgrado. Ne sono emersi un grande dolore nel periodo di separazione da me, una enorme difficoltà ad elaborare il lutto, come lo ha chiamato lui, un rapporto ormai deteriorato con la moglie ma anche un tentativo di recuperare con lei che però no è riuscito, nel senso che si sente intrappolato nel grigiore e in un'orrida gabbia. Ho scoperto anche che i terapisti hanno consigliato loro di allontanarsi d fare vite più separate prendendosi degli spazi ognuno per sé, cosa che la moglie riesce ad accettare con grande fatica. Ma poi anche un brivido, un dispiacere e maggiore senso di colpa da parte di lui nel constatare questo allontanamento dalla/della moglie e nel prendere in considerazione una eventuale reale separazione. Io rimango sullo sfondo, come un possibile nuovo legame quasi matrimoniale che lo spaventa, e contemporaneamente anche l'eventuale ldea di chiudere nuovamente con me fra qualche mese. io mi sento in una situazione di precarietà assoluta anche perché ad una mia richiesta di chiarimenti mi ha risposto che ama me ma che fa fatica ad allontanarsi dalla moglie e che nel caso proprio non dovesse riuscirci non se la sente di tenermi ancora intrappolata in questa situazione. Poi mi ha detto di dargli fiducia che sta accelerando le cose anche per me, che prima o poi succederà. Poi però continua a fare le sue uscite ufficiali con la moglie, bollandole come lavoro e doveri soclali cui non devo dare importanza che devo guardare ai sentimenti veri.Ricordo che tra alti e bassi addii e riprese dura da ormai tre anni. Io mi sento svuotata svilita senza più fiducia in lui, sospettosa come non vorrei essere. Questa incertezza mi logora. Non so se credergli e dare fiducia, rischiare come mi chiede lui, perché forse ne vale la pena o se invece dovrei prendere coraggio, lasciarlo decidere senza di me, ma lo spettro di vivere di nuovo tanto dolore e di vivere in solitudine nella piccola città di provincia mi paralizzano.
vi scrivo di nuovo perché avrei bisogno di fare ulteriore chiarezza, ho anche cercato aiuto in un consulto de visu con una terapeuta che mi ha seguita durante la mia separazione ma non sono riuscita a trovare la serenità che cercavo.Anche perché lei mi dice di prendere il buono che la vita mi dà senza guardare troppo avanti. La relazione con l'uomo sposato è ricominciata, ma io sto male di nuovo. Nel frattempo ho trovato a casa sua una sorta di suo diario/riflessioni (è in terapia da tempo con una psicologa oltre che da tempo, ho scoperto, con un consulente di coppia). So che è una cosa riprovevole ma non ho resistito alla tentazione necessità di capire in che situazione mi trovo mio malgrado. Ne sono emersi un grande dolore nel periodo di separazione da me, una enorme difficoltà ad elaborare il lutto, come lo ha chiamato lui, un rapporto ormai deteriorato con la moglie ma anche un tentativo di recuperare con lei che però no è riuscito, nel senso che si sente intrappolato nel grigiore e in un'orrida gabbia. Ho scoperto anche che i terapisti hanno consigliato loro di allontanarsi d fare vite più separate prendendosi degli spazi ognuno per sé, cosa che la moglie riesce ad accettare con grande fatica. Ma poi anche un brivido, un dispiacere e maggiore senso di colpa da parte di lui nel constatare questo allontanamento dalla/della moglie e nel prendere in considerazione una eventuale reale separazione. Io rimango sullo sfondo, come un possibile nuovo legame quasi matrimoniale che lo spaventa, e contemporaneamente anche l'eventuale ldea di chiudere nuovamente con me fra qualche mese. io mi sento in una situazione di precarietà assoluta anche perché ad una mia richiesta di chiarimenti mi ha risposto che ama me ma che fa fatica ad allontanarsi dalla moglie e che nel caso proprio non dovesse riuscirci non se la sente di tenermi ancora intrappolata in questa situazione. Poi mi ha detto di dargli fiducia che sta accelerando le cose anche per me, che prima o poi succederà. Poi però continua a fare le sue uscite ufficiali con la moglie, bollandole come lavoro e doveri soclali cui non devo dare importanza che devo guardare ai sentimenti veri.Ricordo che tra alti e bassi addii e riprese dura da ormai tre anni. Io mi sento svuotata svilita senza più fiducia in lui, sospettosa come non vorrei essere. Questa incertezza mi logora. Non so se credergli e dare fiducia, rischiare come mi chiede lui, perché forse ne vale la pena o se invece dovrei prendere coraggio, lasciarlo decidere senza di me, ma lo spettro di vivere di nuovo tanto dolore e di vivere in solitudine nella piccola città di provincia mi paralizzano.
[#21]
Utente
Lei dice che mi ha vista stare molto male senza questo uomo e che il sentimento di questo uomo verso di me è autentico anche se lo vive senza avere coraggio. ma che il fatto di non avere coraggio non vuol dire che non mi ama. lo dimostra il fatto che non sa stare senza di me. e che pezzettino dopo pezzettino si costruisce il mosaico di godermi questo sentimento. io invece mi sento male, sento che lui mi mente in continuazione non ho più fiducia e mi sento ingannata e usata.
[#23]
In tal caso la terapeuta potrebbe aver ragione. Saper vivere consiste nel tirar fuori il meglio da ciò che la vita ci offre.
>>> avrei bisogno di fare ulteriore chiarezza
>>>
Lei non ha bisogno di fare chiarezza. I termini della questione sono già abbastanza chiari, mi pare.
Ciò di cui ha bisogno è prendere una DECISIONE: è disposta a stare con un uomo che probabilmente non sarà mai suo al 100%?
Se la risposta è sì, vale ciò che le ha detto la terapeuta; si viva questa relazione abbassando le sue aspettative e apprezzando ciò che può darle, senza pretendere di più.
Se la risposta è no, lo lasci e vada avanti con la sua vita.
Naturalmente esiste anche la terza alternativa, continuare a vivere come sta facendo, restare nella relazione e lamentarsi che non riesce a farla andare nella relazione che vorrebbe lei.
Rilegga le risposte che le ho già dato sopra, una per una.
>>> avrei bisogno di fare ulteriore chiarezza
>>>
Lei non ha bisogno di fare chiarezza. I termini della questione sono già abbastanza chiari, mi pare.
Ciò di cui ha bisogno è prendere una DECISIONE: è disposta a stare con un uomo che probabilmente non sarà mai suo al 100%?
Se la risposta è sì, vale ciò che le ha detto la terapeuta; si viva questa relazione abbassando le sue aspettative e apprezzando ciò che può darle, senza pretendere di più.
Se la risposta è no, lo lasci e vada avanti con la sua vita.
Naturalmente esiste anche la terza alternativa, continuare a vivere come sta facendo, restare nella relazione e lamentarsi che non riesce a farla andare nella relazione che vorrebbe lei.
Rilegga le risposte che le ho già dato sopra, una per una.
[#24]
Utente
Si mi sento totalmente smarrita anche perché ho avuto modo di constatare che lui effettivamente un tentativo di allontanamento lo sta facendo, anche se con l'aiuto di un terapeuta di coppia. Mi ero illusa, mi ha sconvolta che dopo tre anni mi dica che ama me ma che effettivamente fa molta fatica a staccarsi dalla moglie ma non per amore solo perché sono tanti anni.. io non so che cosa pensare anche perché mi sento ingannata e sono diventata sospettosa ed indagatrice tanto è vero che ho scoperto un suo messaggio a lei mentre era con me il we, in cui le chiedeva s tornava la domenica sera per andare ad una cena da amici insieme. io mi sento usata ed esclusa dalla sua vita. Lui mi dice che non sono mai contenta. E' come se dovessi accontentarmi di quello che lui riesce a concedermi. Intanto continua a fare vita sociale con lei, lui dice che è solo per opportunità di lavoro…mi sento svilita, mi chiedo se sbaglio a sentirmi così, se non dovrei vivere con più leggerezza..invece mi sembra di buttarmi via per qualche cena e qualche we quando va bene a lui. Lui dice che devo guardare ai sentimenti veri che sono per me e non all'ufficialità io mi sto convincendo sempre più di essere finita in un gioco più grande di me di cui non ho nessun controllo. E' questa sensazione di essere ingannata nella mia parte più vera che mi fa stare male, questa condizione di precarietà assoluta in cui non so bene dove sto andando, questo dovermi accontentare. E non so perché io non riesca ad uscirne. Ho molti amici, sono una donna bella, colta educata, ma molto debole evidentemente.
[#27]
Utente
grazie, a quanto ho letto lo ha costretto la moglie ad andare dal terapista lui non avrebbe voluto. Sempre stando a quanto ho letto nonostante anni di terapia è stato consigliato loro di fare vite separate. Ho letto anche che lui non ha più rapporti intimi con lei almeno da quando sta con me, lei soffre di questo e si sente rifiutata. Ma lui continua a tornare anche se più saltuariamente nella casa di famiglia e a passare comunque molto tempo con me a Milano. Quello che mi ha sconvolta ripeto è leggere il suo dispiacere nel constatare che l'allontanamento stava avvenendo e la sua confessione che effettivamente fa fatica ad staccarsi da questo rapporto. La ma terapista non è per una rottura, lei dice che è mosso solo dai sensi di colpa nei confronti della moglie e dall'opportunismo sociale. Io non credo sia solo questo. Il prossimo we andranno insieme prima a Roma per una serata sempre inerente al suo lavoro e poi in Sicilia sempre per una cosa ufficiale legata alla sua posizione. lui nega ma io so che è così. Io mi sento molto male, come se non avessi valore. Prima mi ha attirata in questa situazione e poi pretende che subisca e capisca queste che per me sono umiliazioni.Dentro di me la rabbia mi farebbe propendere per una rottura drastica almeno per riappropriarmi della mia dignità. Questo mi farebbe stare meglio nell'immediato, ma poi so che sarei invasa dalla mancanza e forse anche dai pensieri che se gli avessi dato più tempo forse qualcosa sarebbe cambiato come mi ha assicurato lui. Ma io non riesco più a credergli e non mi fido più. Forse alla fine quello che mi fa stare male è sentire che sto perdendo la mia dignità
[#28]
Utente
Comunque rispondendo alla domanda fondamentale del dottor Santonocito la mia risposta è no non sono disposta a stare con un uomo che non è al 100% mio! Il fatto è che lui mi assicura che le cose stanno cambiando, con i suoi tempi, ma dice che stanno cambiando. Ma io non credo che lui ce la faccia. Allora è meglio trovare la forza di decidere
[#29]
Utente
Buongiorno scrivo perché mi sento nuovamente in affanno e ho bisogno di aiuto. Non capisco in quale meccanismo perverso mi sono fatta risucchiare e perché io non abbia la forza di uscirne. Mi rivolgo nuovamente a voi perché trovo aiuto. Lo so dovrei rivolgermi a qualche professionista de visu ma purtroppo la mia terapeuta si è gravemente ammalata e sinceramente mi vergogno un po' a chiedere un consulto per questo genere di problemi. Vengo al dunque. Avevo trovato la forza di chiudere con questo uomo che mi ha trascinata dentro questa situazione da tre anni. Con tutti i suoi difetti questo uomo in qualche modo mi ama…solo che stremata dall'ennesima menzogna e comportamento ambiguo ho detto basta ho chiuso la porta. Mi sentivo forte anche di un nuovo progetto imprenditoriale che anche se solo all'inizio ha dimostrato di avere riscontri e ho detto basta. Mi sembrava di essermi ripresa la mia dignità, sono una donna molto bella, molto corteggiata, con molti amici mi dicevo ed ero fiera di questa sensazione di essere riuscita a far prevalere in me il disgusto per questo uomo che mi ama sì ma che è ambiguo, un codardo, un vigliacco. Ero contenta di averglielo detto e di avergli sbattuto la porta in faccia. Lui ha continuato a chiamarmi per un paio di giorni poi a scrivermi che " sì è meglio che per un po' non ci parliamo perché mi riempi di amarezza e tristezza con le tue accuse sbagliate". una settimana abbastanza tranquilla emotivamente per me, con qualche punta di malinconia, ma in qualche modo fiera di me e della lezione che gli avevo dato. Dopo una settimana arriva un suo messaggio in cui mi chiede come sto come va la mia iniziativa, mi dice che lui ha un periodo di schifo mi chiede se gli ridò le chiavi di casa sua a milano.. Ci rimango un po' male, so che anche l'altra volta la storia delle chiavi era stata una scusa per riagganciare…Non rispondo! Dopo qualche ora mi arriva un altro messaggio in cui lui da sfogo a tutta la sua malinconia e tristezza per i bellissimi ricordi di noi due insieme e per aver capito che è finita. Non rispondo di nuovo ma mi comincia una sorta di inquietudine. Dopo due giorni mi arriva una chiamata, io non rispondo e lui mi scrive allora un messaggio patetico in cui mi chiede di scusarlo che era partita involontariamente, forse l'inconscio, che non voleva importunarmi. dopo un giorno una latro messaggio in cui mi chiede perché non gli rispondo che gli sembra insensato ecc. decido di rispondere molto laconicamente mi chiede come sto gli dico "come pensi che stia?"…mi risponde che gli dispiace che io stia male ma che mi comprende molto bene perché sta molto male anche lui! E ricomincia in me una forte inquietudine e una rabbia crescente perché mi sembra quasi che lui voglia accertarsi che io stia male e che la mia sofferenza lo aiuti a stare meglio e a perpetuare questa situazione di non decisione, a mantenermi in una situazione di stallo…Mi sto sbagliando a sentire questo, riuscite a capire da che tipo di meccanismo, ricorrente, non riesco ad uscire? So solo che la mia forza è venuta meno e sto qui ad aspettare il suo prossimo passo
[#30]
Utente
A questo punto penso che sia un uomo estremamente contorto oltre che irrisolto, perché fare questo gioco con me? per stare meglio lui? per paura che me ne possa andare davvero e tenermi in qualche modo vincolata pur sapendo che non riesce a prendere nessuna decisione? Io gli avevo detto di tornare quando sarà riuscito a fare chiarezza...
[#31]
La dinamica incontro-separazione sembra non concludersi mai. ....e lei, così, naviga a vista compromettendo le sue energie psico- fisiche.
Non ci sono molte strategie da poter attuare: o decide di essere l'altra con gioie e dolori o decide di riprendersi la sua vita.
Legga questo scambio di email tra amante e moglie dello stesso uomo e tiri lei le conclusioni una volta per tutte
http://www.valeriarandone.it/articoli/1297-congresso-nazionale-sia-2015/
Si intitola "lei, lui e l'altra"
Non ci sono molte strategie da poter attuare: o decide di essere l'altra con gioie e dolori o decide di riprendersi la sua vita.
Legga questo scambio di email tra amante e moglie dello stesso uomo e tiri lei le conclusioni una volta per tutte
http://www.valeriarandone.it/articoli/1297-congresso-nazionale-sia-2015/
Si intitola "lei, lui e l'altra"
[#32]
Utente
L'ho letto mi ha commossa alle lacrime perché è vero in tutto. Mi sembra di riconoscerlo, schiavo della sua rigida educazione e delle sue responsabilità, anche se non ha più figli piccol. Mi ha commosso anche perché io sono stata moglie tradita, ma con figli piccoli da crescere, e non ho sopportato quello che quella moglie cerca di sopportare. Poi la vita è stata tutta in salita…Un po' mi ha fatto capire, un po' mi ha fatto sentire in colpa, solo che io non avrei mai scelto l'uomo di un'altra come compagno di vita se solo avessi saputo fin dall'inizio come stavano le cose..
[#33]
Signora, se ne faccia una ragione: è lei che sta male. Attribuendo colpe a quest'uomo continuerà a sprecare tempo e a illudersi di poter trovare soluzione in modo diverso rispetto all'unico realistico: cercare aiuto di persona.
Da qui non possiamo fare nulla di più. Qualunque tentativo di rassicurarla o consolarla non farebbe altro che colludere con il suo problema ed esasperarlo ulteriormente.
Cerchi aiuto di persona.
Da qui non possiamo fare nulla di più. Qualunque tentativo di rassicurarla o consolarla non farebbe altro che colludere con il suo problema ed esasperarlo ulteriormente.
Cerchi aiuto di persona.
[#36]
Utente
Buongiorno scrivo di nuovo a distanza di tanto tempo perché alla fine credo di aver capito e trovato il bandolo della matassa.Dopo esserci lasciati per l'ennesima volta verso metà agosto ci reincontriamo e tutto ricomincia. Lui mi confessa di essere stato malissimo senza dime, di aver cercato di dimenticarmi, facciamo un vacanza insieme talmente intensa da sembrare una luna di miele, mi sembra tutto proceda per il meglio, trascorre molto tempo con me sono felice. Non ha ancora lasciato la moglie, so che quando non è con me continua ad organizzare una vita sociale con lei, mi dico forse per sensi di colpa, non riesce a staccarsi da una situazione consolidata ma ama me. poi agli inizi di ottobre mi dice che deve fare un viaggio di lavoro in estremo oriente per lavoro e mi assicura che ci va da solo che la società di cui è il presidente non stanzia più fondi. Gli credo, ci amiamo troppo, sta andando tutto bene, una magia assoluta. poi invece fortuitamente da una telefonata in viva voce con la figlia scopro che ci va anche la moglie. Mi crolla il mondo, piango lo insulto mi dispero. mi dice che le aveva detto di no ma che lei si è incaponita ada andare. Parte e molto meschinamente mi manda la foto della camera d'albergo per farmi vedere come dormano in letti separati, si scusa per avermi provocato coì grande dolore. Al ritorno probabilmente spera in un mio perdono ma la mia incertezza lo fa ancora una volta decidere, come da copione che è meglio lasciarci. é un meccanismo perverso. sbaglia lui mi addolora, ma poi gioca al ruolo della vittima, che sono sempre insoddisfatta che non vedo i cambiamenti che lui aveva fatto nella mia direzione che vuole fare chiarezza dentro di sé (a 63 anni e dopo 3 di relazione con me ritengo che un vero uomo debba sapere quello che vuole o perlomeno proteggere la donna chhe ama dal dolore di una situazione in cui lui l'ha trascinata). Sento dentro di me che è ora di finirla, che mi ha sempre ingannata che ho visto amore dove non c'era che quando scopro le sue menzogne e mi ribello lui quasi si vendica decidendodi chiudere e giocando perversamente con il mio amore e la mia angoscia da abbandono. Mi rendo conto che è un uomo contorto e perverso nei miei confronti. Questi tre anni sono stati un vero massacro psicologico con continui abbandoni e ritorni anche dopo mesi. Lo scorso we ad un evento in montagna lo vedo con la moglie, dentro di me si scatena una rabbia infinita, mi avvicino a lui e gli dico che schifo. Mi chiedo come si possa essere così ipocriti e fingere fino a questo punto. Che cosa sono stata per lui, perché alla fine nonostante me abbia continuato nella menzogna questo matrimonio di facciata. Mi chiedo perché continui a stare con la moglie, per cui non prova nessun tipo di attrazione (è una donna in là con gli anni e non bella anche se può sembrare superficiale dirlo) continuando a tradirla. Mi rendo conto che davvero è finita che mi ha destabilizzata, mi ha fatto molto male questa storia, mi chiedo perché non sia riuscita, nonostante sia una donna molto apprezzata, a farmi scegliere da lui. Mi sento umiliata. Credo di aver visto amore dove non c'era. In fondo per me non ha mai fatto niente di veramente serio, come ho fatto ad essere così cieca e a farmi trattare così. Non riesco a perdonarmi. Vivo momenti di grande rabbia alternati a momenti di angoscia per la fine di questa relazione. Mi sento in colpa per essermi lasciata andare l'altra sera e avergli manifestato il mio disprezzo. Mi dispiace che così tanto amore da parte mia vada disperso e non gli sia stato dato valore. A me non è stato dato valore. Sono stata una stupida, un'ingenua una credulona eppure i momenti insiemi erano davvero intensi e mi sembravano veri. Come ho fatto a perdere tanti anni in una situazione del genere, a illudermi con le sue continue menzogne
[#37]
Utente
Credo mi abbia usata, che io gli sia servita per alimentare il suo ego, ma che non abbia mai pensato seriamente ad una vera relazione con me. E' un uomo che sfugge, un manipolatore, molto cinico e calcolatore, ogni volta che oso ribellarmi a far valere le mie legittime ragioni, a manifestare malessere per questa situazione, a cercare di fargli capire come mi sento e quello che vorrei, anche poco, per poter stare meglio con lui, mi lascia…per poi ribadirlo con messaggi ambigui in cui manifesta anche nostalgia per me e dolore per la fine della relazione. Credo che sia proprio questa sua ambiguità perversa a tenermi legata anche se ormai sto sollevando la testa e sto cercando di salvarmi. Mi chiedo quale lato della mia personalità mi abbia dato in pasto a questo uomo. La mia paura di essere abbandonata mi ha impedito di farmi rispettare. Come ho potuto permettere tutto questo, credendo fosse amore. Non lo credo più
[#38]
Provi anche a leggere questa lettura, con l'augurio che possa diventare cinica e lucida anche lei, l'esame di realtà serve e non poco...
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6020-e-se-la-vera-punizione-fosse-sposare-l-amante-gli-amori-bugiardi.html
"La mia paura di essere abbandonata mi ha impedito di farmi rispettare. Come ho potuto permettere tutto questo, credendo fosse amore. Non lo credo più"
Queste sue parole, invece, mi hanno fatto venire in mente quatte altre letture..
Le legga, e se desidera, ne riparliamo.
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6020-e-se-la-vera-punizione-fosse-sposare-l-amante-gli-amori-bugiardi.html
"La mia paura di essere abbandonata mi ha impedito di farmi rispettare. Come ho potuto permettere tutto questo, credendo fosse amore. Non lo credo più"
Queste sue parole, invece, mi hanno fatto venire in mente quatte altre letture..
Le legga, e se desidera, ne riparliamo.
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
[#39]
Utente
Grazie dottoressa per la sua risposta. E' vero che questi amori bugiardi si nutrono di questi meccanismi infernali. Più la persona sfugge e maltratta e più non riusciamo ad accettarlo, non riusciamo ad accettare di non essere scelti fino in fondo. Anche se il mio rapporto ormai concluso ha avuto anche una componente importante di quotidianità, nel senso che noi non ci vedevamo saltuariamente ma convivevamo anche 5 cinque giorni alla settimana dal momento che lui per lavoro vive per alcuni giorni in una città diversa da quella della famiglia ufficiale, la moglie in questo caso, visto che le figlie per motivi di studio/lavoro vivono altrove. Per il resto non mi riconosco completamente nella descrizione del dipendente affettivo, anche se in questa relazione alcune caratteristiche ci sono: sono stata una bambina molto amata con dei genitori molto presenti e protettivi, non ho mai dovuto subire carenze di affetto. Anzi io individuo proprio in questa iperprotettività da parte loro il mio problema: ho paura di non farcela da sola, sento la necessità di avere qualcuno al mio fianco per sentirmi più sicura. Poi io non vivo le mie relazioni in maniera simbiotica e fusionale, anzi questo mi soffocherebbe, ho bisogno dei miei spazi, di coltivare le mie abitudini. Questo però è più facile quando comunque si sa di non essere totalmente affettivamente soli, che c'è comunque qualcuno nella nostra vita con cui condividere, programmare, che ci ama. Tornando al caso di questa relazione secondo me ha avuto delle caratteristiche e delle distorsioni perverse che non dipendono da me ma da alcune caratteristiche della personalità di lui che mi sfuggono che non riesco a capire e che io in qualche modo e per qualche motivo ho permesso. Posso anche capire che un uomo ad un certo punto della sua vita si innamori (?) ed intrecci una relazione clandestina, ma è il modo in cui lui l'ha gestita che è stato diabolico e perverso. ogniqualvolta si verificava una situazione inaccettabile per una donna innamorata, nascosta dalle solite bugie, davanti al mio malessere lui anziché cercare di porvi rimedio decideva di chiudere, le prime volte per pochi giorni poi addirittura per alcuni mesi, intervallati da tentativi di contatto per assicurarsi che io in qualche modo ci fossi ancora. l'ultimo episodio è stato quello in cui ho scoperto del viaggio di lavoro in oriente con la moglie, al ritorno constata la mia delusione anziché cercare di rassicurarmi e di farmi sentire comunque amata, decide di chiudere, anzi accusandomi di non vedere i progressi che erano stati fatti nel nostro rapporto e di essere sempre insoddisfatta. Sono seguiti quasi due mesi di doloroso silenzio. Quello che mi preoccupa ora però è quello che sta avvenendo in me. Domenica scorsa quando l'ho visto ad un evento con la moglie sono stata sopraffatta dalla confusione, dalla rabbia dalla umiliazione. Il teatrino era rimasto intatto nonostante i tre anni di amore con me.Ho avuto come la sensazione di perdere il controllo di me e non so se questa sia una reazione normale. Sono subentrati in questi giorni una serie di pensieri ossessivi e sensi di colpa, in cui analizzo ossessivamente il mio comportamento e mi sembra di avere sbagliato. Poi magari lo sto solo ingigantendo nella mia testa. Anziché fare l'indifferente e non degnarlo di uno sguardo come penso che avrei dovuto fare, mi sono avvicinata a lui, che era sorpreso e mi ha salutata accarezzandomi il collo come ad un'amica che non si vede da tanto tempo, e gli ho sibilato "che schifo"! adesso mi sto tormentando dai sensi d colpa per la paura che qualcuno possa avere sentito e di averlo messo in imbarazzo. So che non dovrei che era quello che si meritava per avermi trattato senza nessun rispetto. Poi non contenta, in qualche modo dovevo vendicarmi, l'ho chiamato in disparte e gli ho detto come puoi andare con una donna così dopo essere stato con me? lui mi ha risposto infatti non ci vado. Insomma una vera signora! Me ne sono andata subito dopo ma sono ossessionata dal fatto che questo mio comportamento (umano? non so) mi abbia sminuito ai suoi occhi, che abbia fatto di me una persona da evitare anziché rimpiangere, che abbia cancellato in lui qualsiasi nostalgia di me.Sono pensieri distorti lo so perché è stato lui quello che si è comportato male, è stato lui quello che ha mentito, io avrei dovuto cancellarlo invece mi sono scoperta con lui in tutto il mio dolore e non riesco a perdonarmelo. Sta accadendo in me qualcosa che non va e che non so come chiamare e guarire. Mi sto colpevolizzando per avere perso dignità, per non essermi controllata e comportata con freddezza per averlo perso definitivamente, sono tormentata dalla paura che non si faccia più sentire
zante che lui non era in grado di darmi che non ero mai contenta, quando io invece desideravo solo rispetto. Questo si è verificato anche due mesi fa: quando ho scoperto il suo viaggio di lavoro in estremo oriente accompagnato dalla moglie, in un primo momento ha ammesso di avere sbagliato, si è detto pentito, ma poi al ritorno davanti ad una mia giustificata freddezza anziché cercare di rimediare dimostrandomi amore, mi ha accusata di mancare di comprensione, che capiva il mio dolore ma che a questo punto visti i suoi tempi troppo lunghi per me
zante che lui non era in grado di darmi che non ero mai contenta, quando io invece desideravo solo rispetto. Questo si è verificato anche due mesi fa: quando ho scoperto il suo viaggio di lavoro in estremo oriente accompagnato dalla moglie, in un primo momento ha ammesso di avere sbagliato, si è detto pentito, ma poi al ritorno davanti ad una mia giustificata freddezza anziché cercare di rimediare dimostrandomi amore, mi ha accusata di mancare di comprensione, che capiva il mio dolore ma che a questo punto visti i suoi tempi troppo lunghi per me
Questo consulto ha ricevuto 39 risposte e 74.7k visite dal 23/01/2015.
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