Ridere e sorridere in un periodo negativo
Salve a tutti
chiedo in consulto qui, nonostante io sia stata seguita da oltre 2 anni da un psicologo, perché prima di affidarmi di nuovo a lui vorrei capire se la reazione che sto avendo è del tutto normale o dovrei di nuovo rivolgermi a qualcuno che estrapoli qualcosa di più profondo o meno.
Negli ultimi mesi la mia vita, ho 27 anni, è stata stravolta...un lutto improvviso di un familiare molto vicino ha colto la mia famiglia, un lutto che al solo pensiero, dopo 3 anni, ancora mi fa piangere e stare male. A tutto questo si è unita la decisione di interrompere la mia relazione dopo 5 anni col mio ragazzo. Una storia a distanza che ha avuto nel tempo numerosi tira e molla (e motivo per cui mi ero affidata in prima battuta a uno psicologo per capire uno stadio di ansia profondo che mi aveva colpito) e per la quale sto soffrendo.
Ma nonostante tutto questo, lo stress lavorativo, l'allontanamento di quello che pensavo l'uomo della mia vita: io rido. Rido senza motivo, rido delle più piccole sciocchezze, continuo a sorridere per ore fino a farmi male le guance. Rido e mi sento inopportuna per queste risate, questa frivolezza. anche perché è controproducente, mi porta a interrompere qualsiasi mia attività pur di fare una risata, di parlare con qualcuno, di sentirmi 'leggera', vuota, senza responsabilità.
Temo che sia il punto del mio 'baratro' che un altro passo, un altro giorno, mi faccia piombare giù in una voragine da dove solo con molte lacrime e le 'ossa rotte' ne posso uscire.
Perché rido? Perché sono felice quando mi sento così vuota? devo iniziare a pensare che ci sia qualcosa di nuovo che non va?
Grazie
chiedo in consulto qui, nonostante io sia stata seguita da oltre 2 anni da un psicologo, perché prima di affidarmi di nuovo a lui vorrei capire se la reazione che sto avendo è del tutto normale o dovrei di nuovo rivolgermi a qualcuno che estrapoli qualcosa di più profondo o meno.
Negli ultimi mesi la mia vita, ho 27 anni, è stata stravolta...un lutto improvviso di un familiare molto vicino ha colto la mia famiglia, un lutto che al solo pensiero, dopo 3 anni, ancora mi fa piangere e stare male. A tutto questo si è unita la decisione di interrompere la mia relazione dopo 5 anni col mio ragazzo. Una storia a distanza che ha avuto nel tempo numerosi tira e molla (e motivo per cui mi ero affidata in prima battuta a uno psicologo per capire uno stadio di ansia profondo che mi aveva colpito) e per la quale sto soffrendo.
Ma nonostante tutto questo, lo stress lavorativo, l'allontanamento di quello che pensavo l'uomo della mia vita: io rido. Rido senza motivo, rido delle più piccole sciocchezze, continuo a sorridere per ore fino a farmi male le guance. Rido e mi sento inopportuna per queste risate, questa frivolezza. anche perché è controproducente, mi porta a interrompere qualsiasi mia attività pur di fare una risata, di parlare con qualcuno, di sentirmi 'leggera', vuota, senza responsabilità.
Temo che sia il punto del mio 'baratro' che un altro passo, un altro giorno, mi faccia piombare giù in una voragine da dove solo con molte lacrime e le 'ossa rotte' ne posso uscire.
Perché rido? Perché sono felice quando mi sento così vuota? devo iniziare a pensare che ci sia qualcosa di nuovo che non va?
Grazie
[#1]
Si tratta di riso sincero oppure no? In altre parole, quando ride riesce davvero a stare meglio o sente che sta male lo stesso?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Mi sento a cuor leggero, nel senso che è quella risata o quel sorriso sincero di chi sorride a quello che pensa o legge o sa che va tutto bene.
Non vorrei che sia una maschera che ho messo in attesa di un periodo molto buio. Mi sento in colpa per le mie risate o per i miei sorrisi. In colpa verso la persona che ho amato, in colpa verso chi mi circonda e sa che periodo sto passando e mi vede così, riderne e prendere tutto a cuor leggero.
Non vorrei che sia una maschera che ho messo in attesa di un periodo molto buio. Mi sento in colpa per le mie risate o per i miei sorrisi. In colpa verso la persona che ho amato, in colpa verso chi mi circonda e sa che periodo sto passando e mi vede così, riderne e prendere tutto a cuor leggero.
[#3]
>>> Non vorrei che
>>>
Questa è la variante della domanda base di chi è un po' ossessivo: "E se poi...?" Del resto se dice che in passato ha sofferto di ansia, è comprensibile.
Tuttavia, se oggi sta bene, a cosa le serve arrovellarsi se per caso potrebbe "in realtà" stare male? Lasci perdere il "profondo" e consideri che ciò che sentiamo è il miglior indicatore di come stiamo. Se perciò si sente a cuor leggero, si goda il momento.
Se poi vuole stare male a tutti i costi, faccia pure! ^___^
>>>
Questa è la variante della domanda base di chi è un po' ossessivo: "E se poi...?" Del resto se dice che in passato ha sofferto di ansia, è comprensibile.
Tuttavia, se oggi sta bene, a cosa le serve arrovellarsi se per caso potrebbe "in realtà" stare male? Lasci perdere il "profondo" e consideri che ciò che sentiamo è il miglior indicatore di come stiamo. Se perciò si sente a cuor leggero, si goda il momento.
Se poi vuole stare male a tutti i costi, faccia pure! ^___^
[#6]
Gentile ragazza,
tre anni per superare il lutto che non la riguarda in prima persona, come un genitore o un amore, mi sembrano forse un po troppi..
Da quanto dice di questo atipico ed indispensabile sorriso, sembra trattarsi di una sorta di compensazione, di disagio mal celato...di una startegia maldestra di tenere lontano il dolore e l'angoscia o forse di spostarla.
Siamo online e senza diagnosi cliniche, sono solo ipotesi, ma credo sia il caso di approfondire le cause di questi sorrisi e soprattutto le "necessità mascherate" che immagino si celino dietro questi comportanti.
tre anni per superare il lutto che non la riguarda in prima persona, come un genitore o un amore, mi sembrano forse un po troppi..
Da quanto dice di questo atipico ed indispensabile sorriso, sembra trattarsi di una sorta di compensazione, di disagio mal celato...di una startegia maldestra di tenere lontano il dolore e l'angoscia o forse di spostarla.
Siamo online e senza diagnosi cliniche, sono solo ipotesi, ma credo sia il caso di approfondire le cause di questi sorrisi e soprattutto le "necessità mascherate" che immagino si celino dietro questi comportanti.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.1k visite dal 22/01/2015.
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