Definire il mio orientamento sessuale
Buonasera,
sono un ragazzo di 30 anni e sono appena uscito da un periodo molto ansioso durato più di un anno. In sostanza io mi sono sempre sentito eterosessuale e attratto sia sessualmente che sentimentalmente dalle donne, ma da quando mi masturbo (13 anni di età) le mie fantasie sono quasi sempre su uomini, anche se quelle sulle donne non sono infrequenti. In particolare quando immagini gli uomini nella masturbazione non penso di avere un rapporto sessuale, ma di avere l'uomo a fianco a me nudo. Nella realtà non mi attraggono gli uomini, anche se a volte mi attrae una particolare zona anatomica di un uomo, senza che egli mi piaccia nel complesso sessualmente o sentimentalmente. Non avverto cioè la necessità di possederlo in nessuno dei due modi. Sempre consapevole e tranquillo di ciò un anno fa mi sono fissato sul corpo di un mio amico e ho creduto di innamorarmene. Da questo è nata una forte ansia durata fino ad oggi. In realtà la mia ossessione era per il suo pene, immaginavo che lo avesse più grande del mio e così ci fantasticavo sopra e pensandolo mi masturbavo. Finita l'eccitazione però ero tranquillo, non volevo un rapporto sessuale o sentimentale con l'amico. Tuttavia il dubbio che io potessi essere stato omosessuale senza mai averlo compreso mi assaliva. Adesso fortunatamente ho capito da solo che avevo un'ossessione, anche se a volte torna il desiderio di provare ad avere un approccio sessuale con uomo, cosa che poi mi tolgo dalla mente pensando che non fa per me. Oltre ciò mi è venuto in mente che da sempre, ogni tanto, sogno amici che si denudano e mi fanno vedere il pene e se lo hanno più piccolo del mio io mi rassicuro e sto a posto.
La mia domanda è: è possibile che io sia un normale etero che, per qualche motivo legato al mio trascorso personale, mi ecciti al pensiero di peni più grandi del mio, come per compensare una mancanza che penso di avere come maschio? Ho avuto molte relazioni con donne felici e soddisfacenti ed ero felice prima che tutti questi dubbi mi assalissero.
Da ragazzino non mi sentivo accettato dai ragazzi più grandi e alcuni di essi mi tacciavano di essere gay. Cosa devo pensare di me?
Vi ringrazio fin d'ora.
Saluti
sono un ragazzo di 30 anni e sono appena uscito da un periodo molto ansioso durato più di un anno. In sostanza io mi sono sempre sentito eterosessuale e attratto sia sessualmente che sentimentalmente dalle donne, ma da quando mi masturbo (13 anni di età) le mie fantasie sono quasi sempre su uomini, anche se quelle sulle donne non sono infrequenti. In particolare quando immagini gli uomini nella masturbazione non penso di avere un rapporto sessuale, ma di avere l'uomo a fianco a me nudo. Nella realtà non mi attraggono gli uomini, anche se a volte mi attrae una particolare zona anatomica di un uomo, senza che egli mi piaccia nel complesso sessualmente o sentimentalmente. Non avverto cioè la necessità di possederlo in nessuno dei due modi. Sempre consapevole e tranquillo di ciò un anno fa mi sono fissato sul corpo di un mio amico e ho creduto di innamorarmene. Da questo è nata una forte ansia durata fino ad oggi. In realtà la mia ossessione era per il suo pene, immaginavo che lo avesse più grande del mio e così ci fantasticavo sopra e pensandolo mi masturbavo. Finita l'eccitazione però ero tranquillo, non volevo un rapporto sessuale o sentimentale con l'amico. Tuttavia il dubbio che io potessi essere stato omosessuale senza mai averlo compreso mi assaliva. Adesso fortunatamente ho capito da solo che avevo un'ossessione, anche se a volte torna il desiderio di provare ad avere un approccio sessuale con uomo, cosa che poi mi tolgo dalla mente pensando che non fa per me. Oltre ciò mi è venuto in mente che da sempre, ogni tanto, sogno amici che si denudano e mi fanno vedere il pene e se lo hanno più piccolo del mio io mi rassicuro e sto a posto.
La mia domanda è: è possibile che io sia un normale etero che, per qualche motivo legato al mio trascorso personale, mi ecciti al pensiero di peni più grandi del mio, come per compensare una mancanza che penso di avere come maschio? Ho avuto molte relazioni con donne felici e soddisfacenti ed ero felice prima che tutti questi dubbi mi assalissero.
Da ragazzino non mi sentivo accettato dai ragazzi più grandi e alcuni di essi mi tacciavano di essere gay. Cosa devo pensare di me?
Vi ringrazio fin d'ora.
Saluti
[#1]
Gentile utente,
di sè può pensare che dei pensieri "parassiti" Le occupano la mente, nonostante le esperienze sessuali concrete dimostrino il contrario dei pensieri stessi.
Per capire come ciò accade può leggere:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html.
Saluti cordiali
di sè può pensare che dei pensieri "parassiti" Le occupano la mente, nonostante le esperienze sessuali concrete dimostrino il contrario dei pensieri stessi.
Per capire come ciò accade può leggere:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html.
Saluti cordiali
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Gentile Dr.ssa,
La ringrazio per la celere e puntuale risposta. Fortunatamente ho passato la fase acuta della mia "crisi" personale.
Tuttavia mi domandavo se, dato il mio trascorso (le prese in giro dei più grandi da adolescente e la non accettazione da alcuni di essi) e magari anche per via di un padre non sempre presente nella mia vita, io possa aver sviluppato quella che si potrebbe definire un'attrazione di tipo competitivo (cioè mi attraggono quei caratteri maschili che giudico più virili dei miei).
Anche i sogni che faccio forse potrebbero dimostrare questo, nel senso che il fatto di vedere i miei amici nudi nel sogno mi rassicura, perché vedo che in fondo sono come me e non ho niente da invidiargli. Né nel sogno, né nella vita reale, sento o avvero la necessità di amare fisicamente o sentimentalmente un uomo, ma a volte qualcosa di un ragazzo che reputo "ideale" mi attrae.
Fino a un anno fa ciò non mi turbava perché sapevo che non corrispondeva a un desiderio reale, ma poi è iniziata la crisi per via dell'attrazione per il mio amico (che reputavo e reputo solo amico, per intenderci). Credo di averlo idealizzato e preso a modello, anche perché mi ha aiutato nella fase di rottura con la mia ex ragazza, con la quale sono stato diversi anni.
Non so poi se ritenermi uno scopofilo, perché a volte ho spiato la nudità di alcuni amici oppure mi sono eccitato pensando a un amico che aveva un rapporto sessuale con la sua ragazza; inoltre godo anche nell'esibire il mio corpo a volte...come per sentirmi all'altezza, per far vedere che sono "macho".
Mi piace sentirmi virile ed essere accettato dagli altri uomini, forse proprio perché ho sofferto nell'adolescenza un po' di emarginazione, dovuta al tardare della pubertà essenzialmente. Ma di certo non mi sono mai sentito gay.
Volevo dunque sentire un parere, non tanto per tranquillizzarmi, perché fortunatamente adesso sono abbastanza tranquillo (anche se sono in una fase in cui devo trovare un senso in quello che faccio, la mancanza di una donna pesa a volte...), ma per capire un po' se tutta la mia storia e la mia spiegazione possono avere un senso e posso finalmente liberarmi del peso di tutti questi pensieri una volta per tutte, andando alla ricerca della felicità, cosa che sono riuscito ad avere e che posso avere solo con una donna.
Ringrazio Lei e quanti vorranno rispondermi
Saluti
La ringrazio per la celere e puntuale risposta. Fortunatamente ho passato la fase acuta della mia "crisi" personale.
Tuttavia mi domandavo se, dato il mio trascorso (le prese in giro dei più grandi da adolescente e la non accettazione da alcuni di essi) e magari anche per via di un padre non sempre presente nella mia vita, io possa aver sviluppato quella che si potrebbe definire un'attrazione di tipo competitivo (cioè mi attraggono quei caratteri maschili che giudico più virili dei miei).
Anche i sogni che faccio forse potrebbero dimostrare questo, nel senso che il fatto di vedere i miei amici nudi nel sogno mi rassicura, perché vedo che in fondo sono come me e non ho niente da invidiargli. Né nel sogno, né nella vita reale, sento o avvero la necessità di amare fisicamente o sentimentalmente un uomo, ma a volte qualcosa di un ragazzo che reputo "ideale" mi attrae.
Fino a un anno fa ciò non mi turbava perché sapevo che non corrispondeva a un desiderio reale, ma poi è iniziata la crisi per via dell'attrazione per il mio amico (che reputavo e reputo solo amico, per intenderci). Credo di averlo idealizzato e preso a modello, anche perché mi ha aiutato nella fase di rottura con la mia ex ragazza, con la quale sono stato diversi anni.
Non so poi se ritenermi uno scopofilo, perché a volte ho spiato la nudità di alcuni amici oppure mi sono eccitato pensando a un amico che aveva un rapporto sessuale con la sua ragazza; inoltre godo anche nell'esibire il mio corpo a volte...come per sentirmi all'altezza, per far vedere che sono "macho".
Mi piace sentirmi virile ed essere accettato dagli altri uomini, forse proprio perché ho sofferto nell'adolescenza un po' di emarginazione, dovuta al tardare della pubertà essenzialmente. Ma di certo non mi sono mai sentito gay.
Volevo dunque sentire un parere, non tanto per tranquillizzarmi, perché fortunatamente adesso sono abbastanza tranquillo (anche se sono in una fase in cui devo trovare un senso in quello che faccio, la mancanza di una donna pesa a volte...), ma per capire un po' se tutta la mia storia e la mia spiegazione possono avere un senso e posso finalmente liberarmi del peso di tutti questi pensieri una volta per tutte, andando alla ricerca della felicità, cosa che sono riuscito ad avere e che posso avere solo con una donna.
Ringrazio Lei e quanti vorranno rispondermi
Saluti
[#3]
Ex utente
P.S. Non avvertendo alcuna spinta a provare un approccio di tipo sessuale con un uomo (anzi il solo pensarci mi genera rifiuto e ansia) mi chiedevo se sarebbe stato sensato metterlo in atto davvero...io penso che la risposta sia no categorico, perché nessuno dovrebbe forzarsi a mettere in atto una cosa che sa già che non vuole fare e che non gli creerà piacere solo per mettersi alla prova e cedere all'ossessione...ma aspetto anche su questo un vostro parere. Non credo che un approccio occasionale con un uomo mi possa far mettere l'anima in pace, dato che non sarei mai in grado di legarmi sentimentalmente ad un uomo, non sentendo l'omosessualità come appartenente al mio Io.
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<<Volevo dunque sentire un parere, non tanto per tranquillizzarmi, perché fortunatamente adesso sono abbastanza tranquillo (anche se sono in una fase in cui devo trovare un senso in quello che faccio, la mancanza di una donna pesa a volte...), ma per capire un po' se tutta la mia storia e la mia spiegazione possono avere un senso e posso finalmente liberarmi del peso di tutti questi pensieri una volta per tutte, andando alla ricerca della felicità, cosa che sono riuscito ad avere e che posso avere solo con una donna.>>
Ogni storia personale ha un senso; ma cercarlo continuamente, cercare insistentemente il perchè di certi nostri comportamenti o sentimenti (come sta avvenendo ora per la Sua presunta possibile omosessualita) corre il pericolo di farlo diventare un pensiero ossessivo.
L'idea poi di "mettersi alla prova" è una trappola micidiale, caratteristica proprio del pensiero ossessivo e che gli dà nutrimento. Per questo motivo la sconsigliamo decisamente.
Sui meccanismi mentali che riguardano questa situazione, Le consiglio questa lettura, per quanto non mi abbia dato riscontro sull'indicazione precedente:
E... se fossi omosessuale?
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Ogni storia personale ha un senso; ma cercarlo continuamente, cercare insistentemente il perchè di certi nostri comportamenti o sentimenti (come sta avvenendo ora per la Sua presunta possibile omosessualita) corre il pericolo di farlo diventare un pensiero ossessivo.
L'idea poi di "mettersi alla prova" è una trappola micidiale, caratteristica proprio del pensiero ossessivo e che gli dà nutrimento. Per questo motivo la sconsigliamo decisamente.
Sui meccanismi mentali che riguardano questa situazione, Le consiglio questa lettura, per quanto non mi abbia dato riscontro sull'indicazione precedente:
E... se fossi omosessuale?
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
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Ex utente
Gentile Dr.ssa,
ho letto entrambi gli spunti di cui mi ha inviato link e devo dire che mi ritrovi in tutti e due. La mia ossessione è nata e si è alimentata esattamente come descritto nel primo spunto. Più davo spazio al pensiero di poter essere omosessuale più aumentava la mia angoscia e aumentavano le mie domande, fino quasi a occupare la maggior parte delle mie giornate.
Adesso ho imparato a mettere da parte certi pensieri e mi sono reso conto di quanto certi meccanismi psicologici ingigantiscano dei processi che avvengono normalmente in noi. Il problema non è l'attrazione per una persona del nostro stesso sesso che può avere molte spiegazioni, ma l'ansia che si genera a seguito di essa. Nessun omosessuale ha paura di essere omosessuale, ma solamente di non essere accettato, perché egli sa benissimo cosa vuole. Con questo mi aggancio al secondo spunto, nel quale puntualmente mi ritrovo.
In realtà ho consultato molte persone durante la mia fase ansiosa, psicologi ed esperti di temi omosessuali e anche omosessuali stessi. Tutti mi hanno dato la stessa risposta, ovvero mi hanno detto che se l'oggetto dei miei desideri è ed è sempre stato la donna non c'è motivo di temere di essere omosessuale; ogni dubbio dovrebbe essere spazzato via dalle felici esperienze che ho avuto con le donne.
Il problema è che sono diventato col tempo un tipo un po' ansioso e anche preda di ossessioni. Ad esempio ero ossessionato dal fatto che le prestazioni degli ex della mia ragazza fossero migliori delle mie e quindi facevo di tutto per apparire "più uomo" alla mia ragazza, quando ella invece mi ribadiva sempre che non aveva mai provato quello che provava per me e viceversa.
Insomma tutto dipende da me: non dando spazio ai pensieri ansiogeni riuscirò a sconfiggere, come in effetti sta succedendo, la mia ossessione. E non devo preoccuparmi se ogni tanto provo attrazione per un particolare carattere maschile di un uomo che incontro per strada, sicuramente è una componente di me; non mi sento omosessuale, altrimenti lo saprei dall'età dell'adolescenza.
La ringrazio per tutto, aspetto un Suo commento
Saluti
ho letto entrambi gli spunti di cui mi ha inviato link e devo dire che mi ritrovi in tutti e due. La mia ossessione è nata e si è alimentata esattamente come descritto nel primo spunto. Più davo spazio al pensiero di poter essere omosessuale più aumentava la mia angoscia e aumentavano le mie domande, fino quasi a occupare la maggior parte delle mie giornate.
Adesso ho imparato a mettere da parte certi pensieri e mi sono reso conto di quanto certi meccanismi psicologici ingigantiscano dei processi che avvengono normalmente in noi. Il problema non è l'attrazione per una persona del nostro stesso sesso che può avere molte spiegazioni, ma l'ansia che si genera a seguito di essa. Nessun omosessuale ha paura di essere omosessuale, ma solamente di non essere accettato, perché egli sa benissimo cosa vuole. Con questo mi aggancio al secondo spunto, nel quale puntualmente mi ritrovo.
In realtà ho consultato molte persone durante la mia fase ansiosa, psicologi ed esperti di temi omosessuali e anche omosessuali stessi. Tutti mi hanno dato la stessa risposta, ovvero mi hanno detto che se l'oggetto dei miei desideri è ed è sempre stato la donna non c'è motivo di temere di essere omosessuale; ogni dubbio dovrebbe essere spazzato via dalle felici esperienze che ho avuto con le donne.
Il problema è che sono diventato col tempo un tipo un po' ansioso e anche preda di ossessioni. Ad esempio ero ossessionato dal fatto che le prestazioni degli ex della mia ragazza fossero migliori delle mie e quindi facevo di tutto per apparire "più uomo" alla mia ragazza, quando ella invece mi ribadiva sempre che non aveva mai provato quello che provava per me e viceversa.
Insomma tutto dipende da me: non dando spazio ai pensieri ansiogeni riuscirò a sconfiggere, come in effetti sta succedendo, la mia ossessione. E non devo preoccuparmi se ogni tanto provo attrazione per un particolare carattere maschile di un uomo che incontro per strada, sicuramente è una componente di me; non mi sento omosessuale, altrimenti lo saprei dall'età dell'adolescenza.
La ringrazio per tutto, aspetto un Suo commento
Saluti
[#6]
<<Insomma tutto dipende da me: non dando spazio ai pensieri ansiogeni riuscirò a sconfiggere, come in effetti sta succedendo, la mia ossessione.>>
E' proprio come scrive qui sopra. Tenga ferma questa intenzione e la metta costantemente in atto.
Saluti cordiali.
E' proprio come scrive qui sopra. Tenga ferma questa intenzione e la metta costantemente in atto.
Saluti cordiali.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.7k visite dal 21/01/2015.
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