Grande insicurezza, coppia...ed esibizionismo?

Salve a tutti, sono una ragazza di 25 anni che ha bisogno un po' di conferme. Premetto che sto passando un periodo in cui si alternano momenti pesii mi sento tremendamente insicura su tutto (soprattutto per aspetto fisico) e momenti in cui mi sento sicura di me stessa, anche se direi proprio che sono più i primi a prevalere. L'episodio che vorrei porre alla vostra attenzione è questo:
Il mese scorso sono andata con il mio ragazzo al centro commerciale e ci siamo divisi per fare le nostre compere. Io sono entrata nel camerino per provare una maglia controcontrovoglia (ero stanca perché nnttrovavo nessun capo che mi piacesse). La maledetta tenda del camerino non si chiudeva bene ma hoedeciso lo stesso di provare veloce. All'improvviso si siede davanti allo spogliatoio un ragazzo. Io ero rimasta in reggiseno e ho pensato "vabbè tanto non mi vede", invece si mette a spiarmi. Ho avuto l'istinto di chiudere meglio la tenda incastrata ma avrebbe significato rivolgermi verso di lui e farmi vedere meglio. Così ho fatto finta di niente e con calma mi sono rimessa la maglietta e ho pensato "vuoi rifarti gli occhi? Beh, allora rifatteli!" .Alla fine non volevo nemmeno uscire dal camerino per la vergogna. Quando se n'è andato, io sono uscita e ho raggiunto il mio ragazzo a cui ho detto che c'era uno che tentava di spiarmi nel camerino, ma non ci siamo soffermati a parlarne e forse è meglio così perché avevo paura che si sarebbe arrabbiato con me. Ma di questo non me ne sono preoccupata fino ad oggi quando il mio rgazzo fa un paragone tra me e la sua ex in cui dice che le assomiglio (non il primo purtroppo). C'è da specificare che la ex era una bravissima ragazza a cui lui teneva tantissimo, ma che l'ha tradito dopo 5 anni di storia, facendolo rinunciare ad avere per circa 4 anni una storis seria e dedicandosi a rapporti occasionali. Lui dice che era bravissima come lo sono io ma poi è andata così. Così ho pensato magari che è per quello che in realtà non ho provato a chiederea tenda e fare quel pensiero soddisfatto, perché anche io potrei essere una cattiva persona nonostante tutto . Io però non ho provato "piacere" ma un misto di vergogna, disagio e lusinga. Mi chiedo se questo sia in qualche modo relazionabile all'esibizionismo? Ho paura di diventare come la sua ex e in qualche modo avrei voluto essere lei, sicuramente non per il tradimento perché lo amo da morire, anzi era da tempo che non mi innamoravo così. Forse sono solo molto gelosa del fatto che in passato è stato lui ha corteggiare lei e a convincerla a stare insieme, mentre con me è stato l'inverso perché all'inizio non voleva una storia seria (e io sono caduta nelle sue braccia come una ingenua pochissime esperienze sessuali, lui è il secondo). Ma poi ci siamo innamorati...lui molto più tardi...Siamo felici insieme ma a volte mi sento così insicura che lui voglia proprio me, con tante ragazze che gli ronzano in giro e che forse mi voglia perché assomiglio un po' alla sua ex, lui dice assolut.no
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

penso che il disagio misto a lusinga che le ha suscitato l'aver attratto l'interesse di quel ragazzo nel negozio possa essere messo in relazione alle insicurezze che riferisce di avere, e quindi al fatto che in quel momento le è piaciuto - pur sentendosi a disagio - sentirsi attraente per quel ragazzo che si è messo a spiarla mentre era in reggiseno perchè si stava cambiando.
L'esibizionismo sessuale è tutt'altra cosa rispetto a quello che le è successo e non mi è chiaro perchè ora sta pensando che aver provato della soddisfazione nel sentirsi attraente per quel ragazzo dovrebbe significare che è sulla strada del tradimento.
E' insoddisfatta della sua attuale relazione? Questa potrebbe essere una spiegazione, perchè verificare di essere attraente per qualcun altro potrebbe averle suscitato il pensiero (a livello più o meno conscio) che forse esistono anche altre possibilità, oltre a quella di stare con il suo fidanzato.

Mi sembra di capire che il pensiero di poter essere una cattiva persona e una potenziale traditrice è stato suscitato dal commento del suo ragazzo, che la sta paragonando alla propria ex: come mai ha fatto questo paragone?
In generale i pareri e i commenti del suo fidanzato contano molto per lei? Riesce a controbattere se non è d'accordo con lui su qualcosa?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

nel corso della giornata e della vita, proviamo molte emozioni e molti pensieri attraversano la nostra mente, ma non ci soffermiamo sempre a pensare al loro significato, anche perché spesso non c'è un significato.

Ha lasciato la porta aperta o semi aperta del camerino, perché se si fosse spostata per chiuderla meglio quella persona che stava fuori avrebbe visto meglio? E allora?
Perché adesso, rielaborando l'esperienza vissuta, la mette in relazione con la ex del Suo ragazzo? Non le pare una ricostruzione che magari potrebbe avere poco a che vedere?

Se Lei è felice così ed è molto innamorata così, che motivo c'è di creare un inutile problema, facendosi tutti questi problemi e dubbi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Così ho pensato magari che è per quello che in realtà non ho provato a chiederea tenda>

Gentile Ragazza,
il suo pensare sembra tradire una certa ansia, complice probabilmente la sua insicurezza e il fantasma della ex del suo ragazzo alla quale si paragona per gli stessi motivi.

Dunque il problema riguarderebbe lei stessa, l'autostima vacillante che denuncia, una probabile quota d'ansia dato poi il suo rimuginare su un fatto al quale si potrebbe non dare così tanto peso.

Si definirebbe una persona ansiosa?
Come va la sua vita in altri ambiti, famiglia, sociale/amicale, studio/lavoro?

Prima di questo periodo come stava?


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Innanzitutto, ringrazio di vero cuore tutte voi dottoresse per aver risposto alla mia richiesta di aiuto. Cercherò di rispondere un po' a tutte. Sono molto soddisfatta della mia storia attuale: c'è molta comprensione (infatti oggi ho spiegato un po' meglio al mio ragazzo la vicenda e mi ha detto che è una cavolata), ridiamo e scherziamo ma riusciamo anche a parlare di cose serie senza finire in litigi. Inoltre, anche a livello sessuale sono molto soddisfatta. In realtà, ho paura che lui si guardi in giro per vedere che c'è altro di meglio. Mi sento davvero stupida...così insicura. Sì, ormai sono un po' di anni che sono diventata davvero ansiosa. Esco da una depressione profonda, durata un sacco di anni, in cui ho pensato anche al suicidio...e in cui mi pensavo di essere uno zero assoluto. In quel periodo non riuscivo a fare proprio niente, neanche a studiare e ho cambiato un po' università ma finalmente manca pochissimo al traguardo del mio corso di studio attuale :) sono riuscita ad uscire dalla mia depressione grazie anche all'aiuto del mio ex. Ma alla fine è stato lui a cercare di buttarmi giù un'altra volta. Litigammo per problemi sulla nostra vita sessuale "scarsa" in cui unica colpevole ero io. Purtroppo questo "mio problema" venne da lui raccontato a tutti (ai suoi genitori, a mia madre, ai nostri amici e ai suoi colleghi...assurdo) esquindi infine decisi di non continuare la storia (anche all'inizio era lui che voleva che finisse). Mi definì una depressa del cavolo, una malata e una prostituta (mah)...è riuscito a farmi dubitare di me stessa, a farmi pensare che veramente ero io che non andavo, mi stava facendo davvero male, accusandomi sempre senza valutare se stesso, e così me ne sono andata. Inoltre, in famiglia mio padre non fa altro che criticarmi e a volte mi usa come capro espiatorio cercando di litigare con me e qualche volta mi ha umiliato in pubblico...cosa che non ha mai fatto con mia sorella. Con lei non ho chissà quale rapporto stretto perché in passato non faceva altro che criticarmi e maltrattarmi come una schiava (senza che i miei facessero qualcosa) e dicendomi che ero brutta o associandosi al bullismo che ho subito alle scuole medie. L'unica persona che mi è sempre stata accanto è stata mia madre. La vita sociale è abbastanza normale anche se non ho molte amiche, ma riesco socializzare subito. Infine, io amo tantissimo il mio fidanzato e ovviamente tengo molto a ciò che pensa di me, però se io non sono d'accordo con lui glielo dico. Magari prima ci ragiono, e poi espongo le mie idee. Prima avevo paura di paura di parlare perché non lo vedevo molto sicuro e non lo volevo spaventare, ma adesso è un'altra storia.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Penso che il rapporto che ha con suo padre la esponga al rischio di legarsi a ragazzi che a propria volta tendano ad accusarla e a trattarla da capro espiatorio, cosa che ci ha riferito essere accaduta sia con l'attuale ragazzo (che l'ha paragonata più volte alla propria ex) che con quello precedente.

Non a caso inizialmente ha scritto questo:

"non ci siamo soffermati a parlarne e forse è meglio così perché avevo paura che si sarebbe arrabbiato con me. Ma di questo non me ne sono preoccupata fino ad oggi quando il mio ragazzo fa un paragone tra me e la sua ex in cui dice che le assomiglio (non il primo purtroppo)".

Lei teme di suscitare contrarietà e anche rabbia nel suo ragazzo (come accade con suo padre) e quando lui ha espresso un giudizio negativo nei suoi confronti tale giudizio è risuonato nella sua mente come una conferma dello scarso valore di Sè che probabilmente fa parte da sempre della sua identità.

Mettendo per un attimo da parte l'episodio per il quale ci ha scritto, penso che sia necessario che lei faccia un percorso psicologico per elaborare i vissuti legati al disvalore che sia suo padre sia sua sorella le hanno trasmesso come sua caratteristica stabile e "profonda", che può aver contribuito a generare lo stato depressivo che l'ha colpita in passato e che ancora oggi le sta presumibilmente provocando insicurezza, senso di colpa/inadeguatezza, paura di essere sbagliata.