Paura invalidante della morte dei genitori
Salve gentili dottori, sono una ragazza di 19 anni e scrivo quì perchè ho bisogno di un parere esterno, ho bisogno di staccarmi dalla mia mente che ormai è diventata cupa e non riesco più a distinguere il reale dal surreale. Vado al punto. Fin da piccola ricordo di aver avuto un grande sentimento di paura generalizzata. Ho temuto di avere tumori vari, paura che i miei genitori potessero tradirsi a vicenda, paura di essere omosessuale, paura di voler uccidere le persone a me più care ecc. Ricordo sere in cui stringevo forte mia madre e le dicevo testuali parole "Ho paura che tu e papà possiate morire". Crescendo credo di aver sempre mantenuto questa paura dentro di me in modo occulto, ma da un anno la situazione sta diventando insopportabile. Chiamarla paura è riduttivo. Sono in un continuo stato d'ansia per quanto riguarda l'incolumità dei miei genitori, al presentarsi di qualsiasi minimo loro malessere cerco sul web cosa possa significare. Mia madre soffre di emicrania e, ogni volta ha un attacco di emicrania, io ho il terrore possa trattarsi di un tumore al cervello, pur sapendo benissimo che è solo la sua emicrania. Ogni qual volta ha un bruciore di stomaco mi affretto a cercare su internet, avendo paura che possa trattari di un sintomo tumorale. E quando non ci sono sintomi evidenti che possano far presagire un tumore li invento letteralmente. Una volta mia madre rimesse ed io mi immersi nei miei pensieri oscuri a tal punto che, a fine giornata, ero stra convinta che nel vomito ci fossero tracce di sangue. E' diventata una cosa insostenibile, ormai vivere una giornata senza la traccia di pensieri del genere è diventato impossibile. Qualche giorno fa mia madre ebbe un giramento di testa, io sono andata letteralmente in panico. Ho iniziato a piangere, pensando che fosse il campanello di allarme di una patologia molto più grave. Se ci sono mille palline rosse e una gialla io mi autoconvinco che la pallina che pescherò al 99% sarà gialla, mentre è matematicamente probabile il contrario. Ogni sera attuo dei "rituali" per evitare la morte dei miei genitori, e sebbene siano stressanti per me questi rituali non riesco davvero a non metterli in pratica. Oggi come oggi sono convinta che mia madre abbia un qualche tipo di tumore, basandomi sul giramento di testa che ha avuto due giorni fa. Aspetto con ansia gli esami del sangue che fanno regolarmente i miei genitori per avere la certezza che è tutto ok. Non so cos'ho, per questo chiedo il vostro aiuto. Non so come reagire quando mi si presentano questi brutti pensieri che in un nano secondo diventano realtà, una realtà che, seppur distorta, alla mia mente appare veritiera, eccome. Finisco col citare un episodio che possa farvi capire in che situazione sto. Sempre a mia madre uscì il sangue da un orecchio; dopo la visita dovuta dal medico sono arrivata addirittura al punto di dubitare del parere del medico.Finii col credere alla mia testa piuttosto che ad un esperto. Aiutatemi.Infinitamente ringrazio!
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Le paure invalidanti, le fobie, i pensieri e rituali ossessivi vanno curati in modo appropriato, dallo specialista. Che in questo caso si chiama psicoterapeuta o psichiatra.
Dal punto di vista psicoterapeutico il disturbo che hai si può solitamente curare molto bene con forme di psicoterapia attiva e direttiva, come la comportamentale o la breve strategica. Ma devi attivarti e cercare un professionista di persona. Da qui puoi ottenere solo rassicurazioni, che però sono proprio ciò che l'ansia te la fa AUMENTARE, non diminuire.
Dal punto di vista psicoterapeutico il disturbo che hai si può solitamente curare molto bene con forme di psicoterapia attiva e direttiva, come la comportamentale o la breve strategica. Ma devi attivarti e cercare un professionista di persona. Da qui puoi ottenere solo rassicurazioni, che però sono proprio ciò che l'ansia te la fa AUMENTARE, non diminuire.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Utente
La ringrazio innanzitutto per la celere risposta, Dottore!
So bene che dovrei curarmi da uno specialista, è che non essendo indipendente e non condividendo questo mio lato oscuro con nessuno non saprei come fare. Proprio questo mi ha spinto a scrivere quì, come ha detto lei per "ottenere rassicurazioni", cosa che alimentano l'ansia, come se volessi sentirmi dire "I tuoi genitori stanno bene, tranquilla".
Vorrei almeno gestire la mia mente all'arrivare di questi pensieri, ma non so davvero più come muovermi, non distinguo più il bianco dal nero, vivo costantemente "al buio"!
So bene che dovrei curarmi da uno specialista, è che non essendo indipendente e non condividendo questo mio lato oscuro con nessuno non saprei come fare. Proprio questo mi ha spinto a scrivere quì, come ha detto lei per "ottenere rassicurazioni", cosa che alimentano l'ansia, come se volessi sentirmi dire "I tuoi genitori stanno bene, tranquilla".
Vorrei almeno gestire la mia mente all'arrivare di questi pensieri, ma non so davvero più come muovermi, non distinguo più il bianco dal nero, vivo costantemente "al buio"!
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Infatti dire a una persona ansiosa: "Sta' tranquilla" è il miglior modo per ricordargli, senza dirglielo, che è ansioso. Quindi ogni volta che chiedi rassicurazioni stai confermando te stessa nel ruolo di ansiosa.
Il tuo problema è proprio il tentare di "gestire" la tua mente. Più cerchi di controllarla, più ne perdi il controllo. Uscire dal tuo tipo di ansia significa lasciare che la mente funzioni da sola. Il controllo potrai riacquistarlo sono allenandoti a perderlo. In modo controllato.
Se studi rivolgiti allo sportello studenti della tua facoltà o scuola, oggi tutte ne hanno uno. Altrimenti devi prendere la decisione di parlarne con i tuoi e chieder loro di aiutarti ad andare da uno specialista. Le psicoterapie del tipo che ti dicevo possono durare anche poche sedute:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Il tuo problema è proprio il tentare di "gestire" la tua mente. Più cerchi di controllarla, più ne perdi il controllo. Uscire dal tuo tipo di ansia significa lasciare che la mente funzioni da sola. Il controllo potrai riacquistarlo sono allenandoti a perderlo. In modo controllato.
Se studi rivolgiti allo sportello studenti della tua facoltà o scuola, oggi tutte ne hanno uno. Altrimenti devi prendere la decisione di parlarne con i tuoi e chieder loro di aiutarti ad andare da uno specialista. Le psicoterapie del tipo che ti dicevo possono durare anche poche sedute:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
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Utente
Sono d'accordo con quanto dice. In effetti lasciare che uno psicoterapeuta mi insegni a camminare nella mia mente sarebbe l'ideale, ma è un passo abbastanza difficile da fare per me, essendo io una persona abbastanza introversa e paurosa. So bene che sarebbe l'unica soluzione. Secondo lei quindi non riuscirò da sola a riconoscere i "brutti pensieri" che arrivano e a distaccarmene, senza dar loro tanto peso? Cercare di autogestirsi provoca ancora più ansia? La ringrazio ancora Dottore!
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.8k visite dal 21/01/2015.
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