Pensiero costante sull'ansia
buongiorno dottori ho 25 anni e da circa 7 soffro d'ansia,in questo periodo penso ed ho continuamente paura che in determinate occasioni o non possa venirmi l'ansia che poi in qualche forma mi viene,ora con la psicologa da cui sono in cura stavamo valutando se contattare anche uno psichiatra per un'eventuale cura,continuando sempre la psicoterapia.La mia domanda è se la psicoterapia rimane ugualmente efficace e poi volevo sapere se per curare l'ansia bisogna prima capire le cause che la scatenano o può servire capire e controllare i sintomi ??grazie
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>>> per curare l'ansia bisogna prima capire le cause che la scatenano o può servire capire e controllare i sintomi
>>>
Né l'una né l'altra cosa.
Per curare l'ansia non occorre capirne prima le cause e nemmeno curare i sintomi. Per curare l'ansia, almeno da un punto di vista strategico, bisogna capire il modo in cui la persona si comporta nei confronti di essa, le cosiddette tentate soluzioni, e poi interromperle.
In altre parole serve capire come funziona nel presente.
La psicoterapia può essere sufficiente da sola a curare l'ansia, ma va visto caso per caso, non si può darle rassicurazioni a distanza.
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Né l'una né l'altra cosa.
Per curare l'ansia non occorre capirne prima le cause e nemmeno curare i sintomi. Per curare l'ansia, almeno da un punto di vista strategico, bisogna capire il modo in cui la persona si comporta nei confronti di essa, le cosiddette tentate soluzioni, e poi interromperle.
In altre parole serve capire come funziona nel presente.
La psicoterapia può essere sufficiente da sola a curare l'ansia, ma va visto caso per caso, non si può darle rassicurazioni a distanza.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazzo,
credo sia importante non porsi troppe domande, anche se comprendo il "desiderio" di conoscere, ma sia importante instaurare una buona alleanza terapeutica, almeno secondo il mio approccio, e fidarsi ed affidarsi a se stessi e al terapeuta: motivazione e collaborazione.
Se insieme vi rendete conto della necessità di una valutazione farmacologica, allora questo può essere possibile, anche per migliorare l'approccio al percorso.
Nel tempo, poi, i farmaci possono essere ridotti in somministrazione ed, infine, eliminati.
Si affidi e continui il suo percorso con cura.
Un caro saluto.
credo sia importante non porsi troppe domande, anche se comprendo il "desiderio" di conoscere, ma sia importante instaurare una buona alleanza terapeutica, almeno secondo il mio approccio, e fidarsi ed affidarsi a se stessi e al terapeuta: motivazione e collaborazione.
Se insieme vi rendete conto della necessità di una valutazione farmacologica, allora questo può essere possibile, anche per migliorare l'approccio al percorso.
Nel tempo, poi, i farmaci possono essere ridotti in somministrazione ed, infine, eliminati.
Si affidi e continui il suo percorso con cura.
Un caro saluto.
[#5]
>>> Grazie molte cercherò di seguire i consigli della mia psicologa.
>>>
Perdoni la puntualizzazione, ma non mi sembra l'atteggiamento ottimale.
"Consiglio" può essere il suggerimento dell'amico, del fratello, della zia. Lo psicologo non dà consigli.
A seconda del tipo di approccio, le psicoterapie possono essere non direttive, che cioè non danno indicazioni dirette, oppure direttive, come la comportamentale o la breve strategica. Allora, se lei stesse facendo una terapia del secondo tipo, sbaglierebbe se "cercasse di seguire i consigli" del terapeuta. In primo luogo perché non sarebbero consigli, ma vere e proprie prescrizioni terapeutiche, al pari di un farmaco; e in secondo luogo perché "cercare" di far qualcosa denota scarsa motivazione. Le cose o si fanno o non si fanno. Lei deve dare per scontato che la terapeuta a cui si è rivolto faccia al caso suo e di conseguenza seguire per filo e per segno quanto le viene detto di fare.
Altrimenti perché starebbe spendendo tempo e soldi per andarci?
Se invece sta facendo una terapia non direttiva oppure non sta facendo una psicoterapia, ma un semplice sostegno, trascuri pure quanto sopra.
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Perdoni la puntualizzazione, ma non mi sembra l'atteggiamento ottimale.
"Consiglio" può essere il suggerimento dell'amico, del fratello, della zia. Lo psicologo non dà consigli.
A seconda del tipo di approccio, le psicoterapie possono essere non direttive, che cioè non danno indicazioni dirette, oppure direttive, come la comportamentale o la breve strategica. Allora, se lei stesse facendo una terapia del secondo tipo, sbaglierebbe se "cercasse di seguire i consigli" del terapeuta. In primo luogo perché non sarebbero consigli, ma vere e proprie prescrizioni terapeutiche, al pari di un farmaco; e in secondo luogo perché "cercare" di far qualcosa denota scarsa motivazione. Le cose o si fanno o non si fanno. Lei deve dare per scontato che la terapeuta a cui si è rivolto faccia al caso suo e di conseguenza seguire per filo e per segno quanto le viene detto di fare.
Altrimenti perché starebbe spendendo tempo e soldi per andarci?
Se invece sta facendo una terapia non direttiva oppure non sta facendo una psicoterapia, ma un semplice sostegno, trascuri pure quanto sopra.
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Bene, questa è una riflessione perfettamente legittima.
Può iniziare leggendo da qui per informarsi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Può iniziare leggendo da qui per informarsi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 19/01/2015.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.