Prospettive psicoterapeutiche negli attacchi d'ansia

Gentilissimi dottori,
Da soli 4 incontri ho iniziato un percorso di psicoterapia (tipo cognitivo-comportamentale) per dei disturbi d' ansia (associati a disturbo da svincolo familiare).
Con il mio psicoterapeuta si è instaurato un ottimo rapporto di stima e fiducia.
Quello che però vorrei sapere è ... cosa realmente cambierà dopo la terapia?
In cosa migliorerò? quali saranno le armi che avrò a disposizione?
Insomma concretamente come cambierà la mia vita??
Lo chiedo a voi perchè è proprio leggendo un articolo qui pubblicato che ho capito che avevo bisogno di un aiuto e che i miei disturbi potevano essere trattati.
Solo che ancora non ho ben chiaro al termine del trattamento cosa cambierà.
Ne parlerò sicuramente anche con il mio psicoterapeuta però vorrei sapere da un punto di vista scientifico cosa potrebbe accadere.
Ho letto di molte persone che dopo questa terapia hanno avuto un notevole miglioramento...ma non ho capito in cosa consisteva concretamente questo miglioramento.
Ringrazio chiunque mi risponderà
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> cosa realmente cambierà dopo la terapia?
>>>

Lo sa cosa succede finché continua a farsi domande del genere?
Esatto: che l'ansia rimane tutta lì al suo posto!

Dubbi come questi fanno parte dell'ansia, perciò deve RIMANDARLI a dopo la cura. Deve affidarsi al terapeuta e, eventualmente, girare a lui le domande.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< Insomma concretamente come cambierà la mia vita?? >


Questa e tante altre domande, così come già specificato dal Collega, alimentano solo la sua ansia e questa sua necessità, ora, deve renderla solo costruttiva: continuare il suo percorso terapeutico.

Si fidi e si affidi...


In bocca al lupo.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"In cosa migliorerò?"

Dipende dagli OBIETTIVI TERAPEUTICI che avete fissato.
Quali sono?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Dottore lei ha ragione, purtroppo noi pazienti vorremmo sempre che chi ci cura avesse una sorta di bacchetta magica che faccia passare tutto in 2 minuti.
L' aver iniziato la terapia crea molte aspettative (positive)...e il non riuscire a vedere miglioramenti a breve tempo fa stare male.
A volte però si ha la necessità di cercare di capire che ciò che si sta facendo, le varie forze che si stanno tirando in gioco (non solo quelle economiche), produrranno frutto.
Ne parlerò anche con il mio psicoterapeuta.
La psicoterapia è sicuramente la strada che porta ad uscire dal tunnel, però bisogna avere la "ragionevole" certezza che una fine del tunnel ci sia.
La ringrazio per la risposta.
[#5]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
L' ultima volta che sono stato da lui rientrava nell' ultima seduta "diagnostica" (4 incontri diagnostici).
Credo quindi che dal prossimo incontro inizieremo a definire gli obiettivi.
Proprio da questa situazione mi è scaturito il dubbio che vi ho proposto.
Grazie a tutti voi che avete risposto.
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Bene, una volta definiti gli obiettivi, sarà su quello che si potranno tirare le somme.
La psicoterapia non deve andare a toccare tutto ciò che già funziona bene nel pz, ma solo ciò che adesso non sta funzionando e che crea il problema. Tutto ciò ripristinerà un nuovo equilibrio, più funzionale per il pz.

Cordiali saluti,
[#7]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Gentilissimi dottori, non insisterò in quanto ho capito il senso delle vostre risposte.
Ne parlerò con il mio psicoterapeuta e valuterò con lui ciò che devo valutare (compresa la formazione di obiettivi).
Volevo sottoporvi ancora un altro quesito.
In questi gg sono particolarmente in ansia per una questione "inaspettata": cioé durante un rapporto cn la mia fidanzata mi sono accorto della rottura del preservativo. Non avevo ancora eiaculato ed ho prontatmente provveduto a sostituire il preservativo.
La mia ragazza era al 6 giorno del ciclo mestruale (cioé 5 giorni prima aveva avuto l inizio delle mestruazioni).
Ho parlato con un medico il quale mi ha detto che le probabilità di una gravidanza con queste modalità sono vicinissime allo zero.
Ora mi chiedo...perché nonostante questa rassicurazione non riesco a dormire la notte? Ed anzi mi sono notevolmente aumentati gli attacchi d ansia?
Cosa posso fare?? A 25 anni ormai vivo più di ansia che di gioie e nonostante abbia iniziato la psicoterapia ancora non vedo alcun beneficio.
In più...vorrei evitare di prendere ansiolitici per paura di diventarne schiavo a vita.
Avete qualche suggerimento da darmi su come fronteggiare al meglio questi 20 gg che mi separano dalla certezza della non gravidanza?
Grazie a chiunque mi risponderá.
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Fare un test di gravidanza, eventualmente....

anche se non sembra ci siano probabilità.


Tutto legato alla sua ansia e necessità di controllo.


Dia Tempo al suo percorso terapeutico...

Si fidi e si affidi.


Di cuore.
[#9]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Beh per il test credo sia ancora presto. Sono passati solo 3 giorni.
Per il resto sono d' accordo con lei. Ma nel frattempo, in attesa di questo periodo per notare i risultati della psicoterapia potrebbe essere utile l affiancamento di qualche farmaco? Con il mio psicoterapeuta ipotizzammo giá una soluzione del genere ma io dissi di no per paura di diventarne schiavo.
Del resto cosi neanche posso andare avanti.
Non le nascondo che il prendere ansiolitici mi fa molta paura. Ho paura di diventarne schiavo.
Lei cosa ne pensa?
Mi scuso per quanto le sto dando fastidio e la ringrazio per la grande disponibilità.
Ringrazio comunque tutti coloro che hanno risposto.
[#10]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< in attesa di questo periodo per notare i risultati della psicoterapia potrebbe essere utile l affiancamento di qualche farmaco? Con il mio psicoterapeuta ipotizzammo giá una soluzione del genere ma io dissi di no per paura di diventarne schiavo..>

Se siete entrambi d'accordo potete chiedere un consulto psichiatrico, per una valutazione farmacologica.

I farmaci, se segue un percorso terapeutico, nel tempo si possono ridurre ed eliminare.

Non abbia timori, se necessario, si affidi a questo professionista.


Un caro saluto.
[#11]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

dal momento che Lei ha dichiarato di essere d'accordo con il fatto che non riceverà altre rassicurazioni e sul perché, La inviterei per il Suo bene a non postare ulteriori domande, perché fanno parte del problema.

E' chiaro che per un ansioso succede questo: "perché nonostante questa rassicurazione non riesco a dormire la notte? Ed anzi mi sono notevolmente aumentati gli attacchi d ansia?"

Ed inoltre è altrettanto ovvio che la psicoterapia PER IL MOMENTO non abbia avuto alcun effetto perché, come Lei stesso ha asserito, siete all'inizio in una fase di assessment, non ci sono ancora obiettivi terapeutici, ecc...

Quindi, non è per cattiveria, ma si rivolga al Suo terapeuta per ogni dubbio, perché non ha senso chiedere qui ciò che ha già discusso in terapia (es farmaci).
Anche questa modalità fa parte del problema...

Inoltre lo psicologo psicoterapeuta NON è un medico e non può pertanto esprimersi sui farmaci, nè prescriverli, nè modificare una terapia già impostata.

Cordiali saluti,
[#12]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Certo, avete ragione.
Mi scuso e auguro a tutti buona giornata e grazie per le consulenze.
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