Complesso di elettra
Buongiorno. Tre anni fa ho iniziato un percorso terapeutico che mi ha riportato a galla ricordi concernenti eventi traumatici avvenuti durante la mia infanzia. Questi ricordi hanno risvegliato in me "una bambina" che avevo "messo nel cassetto" nel momento in cui, da piccola, ho cominciato a rimuovere i ricordi. Ora mi ritrovo pertanto schizofrenica: sono adulta ma nello stesso tempo bambina. E siccome mi sono affezionata al mio terapeuta come ad un padre, soffro del complesso di Elettra nei suoi confronti: non riesco a sopportare il fatto che abbia ancora rapporti sessuali con sua moglie e vorrei che quest'ultima sparisse per poterlo avere tutto per me.
Volevo chiedere come si guarisce dal complesso di Elettra,s soprattutto se avviene in un caso di schizofrenia come il mio.
Ringrazio e invio cordiali saluti
Volevo chiedere come si guarisce dal complesso di Elettra,s soprattutto se avviene in un caso di schizofrenia come il mio.
Ringrazio e invio cordiali saluti
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
perché parla di schizofrenia? Un modo di dire o è la diagnosi che è stata fatta?
Mi chiedo, anche, perché ha iniziato un percorso terapeutico?
Certamente all'interno del suo percorso terapeutico può e deve "cogliere" tutti i suoi dubbi e confrontarsi con il clinico!
Siamo in ascolto.
Di cuore...
perché parla di schizofrenia? Un modo di dire o è la diagnosi che è stata fatta?
Mi chiedo, anche, perché ha iniziato un percorso terapeutico?
Certamente all'interno del suo percorso terapeutico può e deve "cogliere" tutti i suoi dubbi e confrontarsi con il clinico!
Siamo in ascolto.
Di cuore...
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>>Volevo chiedere come si guarisce dal complesso di Elettra,s soprattutto se avviene in un caso di schizofrenia come il mio.<<
il complesso di Elettra non è una patologia quindi non si deve aspettare una "guarigione", caso mai dovrebbe rivedere le fantasticherie che ha con questo professionista, probabilmente sta confondendo la relazione terapeutica con qualcosa di diverso.
il complesso di Elettra non è una patologia quindi non si deve aspettare una "guarigione", caso mai dovrebbe rivedere le fantasticherie che ha con questo professionista, probabilmente sta confondendo la relazione terapeutica con qualcosa di diverso.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Utente
Innanzitutto grazie a tutti per avermi risposto così presto!
Mi sono rivolta a quel terapeuta per una dipendenza sessuale on-line che per fortuna è finita subito, poco dopo aver iniziato la terapia). Nel susseguirsi delle sedute, ho cominciato ad avvertire degli stati d'ansia i cui motivi non riuscivo a cogliere; fino a quando mi sono riemersi ricordi (che continuano a riemergere tuttora) di stupri che ho cominciato a subire all'età di 8 anni e sono andati avanti per tanto tempo, da parte del mio sacerdote, al quale ero molto affezionata e nel quale vedevo una sorta di figura paterna, di "guida". Secondo il mio terapeuta, la violenza, il sentirmi tradita da un uomo che vedevo come ho descritto, e, sullo sfondo di tutto questo, un padre che non mi ha mai dato né affetto né coccole, ha fatto sì che (ora che sto ricordando tutto) si scateni in me un'ossessione verso gli uomini di mezza età; una sorta di "voler ritrovare un padre che ho perso" e che non sono mai riuscita a ritrovare in mio padre.
Io parlo di schizofrenia perché mi sento dentro due personalità: una bambina (quella che ho "soppresso" nel rimuovere i ricordi) e una adulta, quella che sono adesso. Il mio terapeuta mi ha detto che non è schizofrenia, ma che il mio cervello si è per così dire "diviso in due parti", e la parte sofferente è "finita in un cassetto".
Quanto al mio terapeuta, mi sono semplicemente affezionata a lui: è un uomo affettuoso, spiritoso, caloroso, rispettoso.
RingraziandoVi nuovamente, chiedo scusa per la risposta lunghissima, che spero sia comprensibile.
Mi sono rivolta a quel terapeuta per una dipendenza sessuale on-line che per fortuna è finita subito, poco dopo aver iniziato la terapia). Nel susseguirsi delle sedute, ho cominciato ad avvertire degli stati d'ansia i cui motivi non riuscivo a cogliere; fino a quando mi sono riemersi ricordi (che continuano a riemergere tuttora) di stupri che ho cominciato a subire all'età di 8 anni e sono andati avanti per tanto tempo, da parte del mio sacerdote, al quale ero molto affezionata e nel quale vedevo una sorta di figura paterna, di "guida". Secondo il mio terapeuta, la violenza, il sentirmi tradita da un uomo che vedevo come ho descritto, e, sullo sfondo di tutto questo, un padre che non mi ha mai dato né affetto né coccole, ha fatto sì che (ora che sto ricordando tutto) si scateni in me un'ossessione verso gli uomini di mezza età; una sorta di "voler ritrovare un padre che ho perso" e che non sono mai riuscita a ritrovare in mio padre.
Io parlo di schizofrenia perché mi sento dentro due personalità: una bambina (quella che ho "soppresso" nel rimuovere i ricordi) e una adulta, quella che sono adesso. Il mio terapeuta mi ha detto che non è schizofrenia, ma che il mio cervello si è per così dire "diviso in due parti", e la parte sofferente è "finita in un cassetto".
Quanto al mio terapeuta, mi sono semplicemente affezionata a lui: è un uomo affettuoso, spiritoso, caloroso, rispettoso.
RingraziandoVi nuovamente, chiedo scusa per la risposta lunghissima, che spero sia comprensibile.
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Gentile Utente...
mi pare una valutazione ben difficile da fare da qui.
Lei parla di una dipendenza sessuale che si è risolta velocemente in terapia ma che ha dato via ad un altro tipo di sintomatologia (ansiosa e all'emergere di ricordi dolorosi...).
Credo che di tutto ciò dovrebbe parlarne con il terapeuta, anche per la delicatezza del tema, valutando se sia possibile/verosimile o se possa trattarsi di falsi ricordi.
Farei attenzione anche alla relazione terapeutica. In che modo? La relazione Le è utile se Lei decide di aprirsi con il terapeuta, dicendogli ciò che ha scritto qui. Non c'è nulla di male, sono certa che il Collega saprà gestire al meglio questa situazione che è molto più frequente di quanto non si creda.
Cordiali saluti,
mi pare una valutazione ben difficile da fare da qui.
Lei parla di una dipendenza sessuale che si è risolta velocemente in terapia ma che ha dato via ad un altro tipo di sintomatologia (ansiosa e all'emergere di ricordi dolorosi...).
Credo che di tutto ciò dovrebbe parlarne con il terapeuta, anche per la delicatezza del tema, valutando se sia possibile/verosimile o se possa trattarsi di falsi ricordi.
Farei attenzione anche alla relazione terapeutica. In che modo? La relazione Le è utile se Lei decide di aprirsi con il terapeuta, dicendogli ciò che ha scritto qui. Non c'è nulla di male, sono certa che il Collega saprà gestire al meglio questa situazione che è molto più frequente di quanto non si creda.
Cordiali saluti,
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(...) fino a quando mi sono riemersi ricordi (che continuano a riemergere tuttora) di stupri che ho cominciato a subire all'età di 8 anni e sono andati avanti per tanto tempo (..)
gentile ragazza prima di dare dignità a certi ricordi legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
gentile ragazza prima di dare dignità a certi ricordi legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1396-molestie-e-abusi-ipotesi-o-ricordi-quando-il-trauma-non-e-mai-avvenuto.html
[#7]
Utente
Gentile dottor DE VINCENTIIS, quell'uomo non si è limitato a violentarmi. I ricordi,(che Le garantisco essere molto nitidi) sono riemersi a distanza di tanti anni perché ho incontrato un bravo terapeuta che me li ha fatti riemergere. Il parroco in questione, quando l'ho affrontato, in evidente difficoltà, mi ha dato delle risposte a dir poco assurde. Poi mi ha chiesto se ho parlato con uno psicologo e davanti alla mia risposta affermativa non si è preoccupato di chiedermi cosa questo avesse detto. Ad un certo punto mi ha detto "certi ricordi andrebbero rimossi... Li hai rimossi adesso?". Il vescovo della mia città gli ha impedito di confessare e di avvicinarsi a minori; io e il mio terapeuta siamo stati chiamati in Curia a deporre, e ora le pratiche sono stata inviate alla Santa Sede. Dopo 25 anni passati a soffrire di aracnofobia, odiando i ragni, pensando che si meritavano di morire per il male che facevano, sentendo, (nel vederli) uno sguardo davanti a me ed "un qualcosa" che entrava nel mio corpo e nella mia anima, da quando ho raccontato al mio terapeuta tutto quello che è successo, la mia fobia è quasi definitivamente finita, e mi dispiace moltissimo di aver odiato per una vita degli insetti innocenti che non mi hanno mai fatto niente!
Gentile dottoressa PILECI, Lei mi consola nel dirmi che è una situazione frequente! La ringrazio, cercherò di parlarne con lui.
Gentile dottoressa PILECI, Lei mi consola nel dirmi che è una situazione frequente! La ringrazio, cercherò di parlarne con lui.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3k visite dal 17/01/2015.
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