L'insicurezza è giustificata?

Sono stata lasciata per via di una sua convinzione che io ho provato a spiegare ma non ha voluto darmi retta. Durante la nostra relazione spesso ero un po' insicura non dei miei sentimenti ma dei suoi. All'inizio andava tutto a meraviglia i primi mesi erano stupendi... Col passare del tempo ho notato che mentre io tendevo a mettere lui al primo posto (prima dello studio anche talvolta) lui non sembrava fare la stessa cosa. Sentivo di venire dopo lo studio, la palestra, la famiglia... benchè gliene parlavo a volte arrabbiandomi lui si ostinava a dire che erano mie fissazioni e che tutto ciò gli dava problemi. Così nel corso dei mesi iniziai a tenermi tutto dentro e a chiudermi in me stessa e a sentirmi frustrata perchè non potendo dire ciò che pensavo per timore di litigare e di essere lasciata la cosa peggiorava comunque. Ci siamo lasciati da un mesetto circa e ci eravamo riavvicinati. Mi aveva proposto di tornare insieme ma a delle condizioni (non sarebbe più stato il rapporto di prima, non sarebbe uscito spesso con me, lui sarebbe venuto prima di tutto come persona). Non so se in un rapporto è giusto stabilire delle condizioni. Non ho accettato questo modo di stare insieme. Ci siamo riavvicinati ulteriormente di nuovo nel frattempo io ho conosciuto degli amici stupendi, persone gentili con cui adoro passare qualche serata. Non intendo abbandonarle, così gli ho detto che vorrei stare con lui ma vorrei anche che accettasse i miei amici perchè mi rendono felice. Questa cosa è stata presa molto male tanto che mi sono presa uno schiaffo da parte sua e delle urla di rabbia. Afferma che se io lo amassi non sarei uscita con altri amici a differenza sua che quando mi ha lasciata è rimasto a casa. Ma quando sono stata lasciata, lui non si è fatto vivo per 10 giorni e i miei amici mi sono solo stati vicini spronandomi a uscire non ho sostituito affatto nessuno e ho provato a spiegarlo. Dopo lo schiaffo lui voleva metterci una pietra sopra e ricominciare io ero d'accordo sullo stare insieme, ma la sua aggressività il suo schiaffo le sue urla mi hanno spaventata così il giorno dopo decisi di evitare di uscire con lui e spiegai la situazione ai miei amici che naturalmente mi hanno tenuta in compagnia. Si è a dir poco arrabbiato dicendo che non sarebbe più voluto tornare con me. Nè avrebbe voluto più sentirmi. A distanza di qualhe oretta ci siamo risentiti e a distanza di una settimana mi ha proposto di uscire.... Ammetto le mie colpe, ma davvero l'essere stati insicuri durante il rapporto ha causato tutto questo? Insomma se io mi sentivo poco amata, esclusa... ritenevo giusto farlo presente in qualche modo. Non capisco se sia davvero io il problema in tutto
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Nell'altra richiesta che ci hai fatto l'altro giorno ti lamentavi per la possessività di alcune tue amiche. Oggi ci esprimi disappunto per la possessività del tuo ragazzo.

L'insicurezza fa parte della dimensione adolescenziale, a volte più a volte meno. Non è in sé un male incurabile.

Ma vorresti provare a spiegarci meglio che rapporto hai, tu, con la possessività? Te ne senti vittima solo altrui o anche da te stessa?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< Insomma se io mi sentivo poco amata, esclusa... ritenevo giusto farlo presente in qualche modo. Non capisco se sia davvero io il problema in tutto..>


Cara ragazza,

partiamo dal presupposto che, nessuno deve imporci nulla, ma essere il più spontanei possibile.

Forse sposterei il focus su di me, donna!


Perché continuò a perseguire questa idea di lui?



Attendiamo "arricchimenti"...


un caro saluto