Incapacità di ripresa
Sono una ragazza di 18 anni. Premetto che i miei genitori sono divorziati da quando ho 12
anni,dopo altrettanti lunghi ed e estenuanti anni sprecati in tentativi di redimere mio padre,tossicodipendente è un'altro figlio,mio fratello minore. Tossicodipendenza di cui non ho saputo nulla fino al momento del divorzio,anche se per almeno un paio d'anni sono andata perfino a trovare mio padre mentre si trovava in una comunità per disintossicarsi,ma il punto era che io non sapevo affatto cosa fosse in realtà quel luogo. In questi dodici anni io sono stata la classica cocca di papà,lungi da me il sospettare qualcosa. Durante questo lungo tira e molla finivo spesso dai i miei nonni materni (con cui ho convissuto fino a due anni fa),e pregavo letteralmente che mio padre tornasse a casa. Compravo braccialetti nei mercatini ed era questo il desiderio che esprimevo allacciandoli al polso. E ancora questo il desiderio che formulavo nella mia mente quando vedevo cadere una stella d'estate. Io amavo mio padre,e neanche adesso mi è indifferente nonostante non la veda da quasi un decennio. Ed ero certa che lui mi amasse altrettanto,ero una bambina affettuosa, tranquilla,timida,goffa,introversa,con un'innata propensione all'arte e in seguito alla lettura,tuttavia non avevo paura di mostrargli il mio attaccamento,tutta la mia vita ruotava verso il momento in cui lo avrei rivisto ed ero sicura che anche per lui fosse lo stesso.Quando mia madre mi confessò molte cose che mostravano un quadro del tutto diverso da ciò che immaginavo,la mia reazione è stata letteralmente il nulla.Ho continuato come se non fosse accaduto nulla. Certo un po' cambiai,divenni irrequieta e disubiddiente,cominciai a vergognarmi di mostrare le mie emozioni in pubblico,anche quando si trattava della mia famiglia. Mi saliva nei momenti più sereni,una disperazione immotivata che si scioglieva in un mare di lacrime.Gli anni dell'adolescenza seguita a questi eventi sono stati turbolenti.A scuola sono indolente e le continue assenze e i ritardi hanno sempre intaccato molto la mia condotta. Ho frequentato il liceo artistico. Vorrei cominciare l'accademia delle belle arti. Non ho mai dato molto conto all'amicizia in generale,ho avuto e ho molti amici ma con la maggior il rapporto è piuttosto superficiale,in realtà nessuno mi conosce davvero. In compenso l'amore è sempre stato fondamentale per me. Spesso mi sento come se il mio unico scopo nella vita sia trovare un fidanzato, non contano nulla la scuola,persino me stessa. Dopo una lunga e tormentata storia con un ragazzo che io amo ancora mi ritrovo a non dormire la notte,a non riuscire minimamente ad andare avanti nonostante sia passato UN ANNO, che mi ha lasciato solo per colpa mia.Ma la cosa terribile è che sono fermamente convinta di essere cattiva,insopportabile,l'essere più insulso della terra,è che rimarrò sola per sempre.Mi sveglio di notte con questa certezza e mi sento soffocare. Non faccio più nulla. Sono convinta che non farò mai nulla.
anni,dopo altrettanti lunghi ed e estenuanti anni sprecati in tentativi di redimere mio padre,tossicodipendente è un'altro figlio,mio fratello minore. Tossicodipendenza di cui non ho saputo nulla fino al momento del divorzio,anche se per almeno un paio d'anni sono andata perfino a trovare mio padre mentre si trovava in una comunità per disintossicarsi,ma il punto era che io non sapevo affatto cosa fosse in realtà quel luogo. In questi dodici anni io sono stata la classica cocca di papà,lungi da me il sospettare qualcosa. Durante questo lungo tira e molla finivo spesso dai i miei nonni materni (con cui ho convissuto fino a due anni fa),e pregavo letteralmente che mio padre tornasse a casa. Compravo braccialetti nei mercatini ed era questo il desiderio che esprimevo allacciandoli al polso. E ancora questo il desiderio che formulavo nella mia mente quando vedevo cadere una stella d'estate. Io amavo mio padre,e neanche adesso mi è indifferente nonostante non la veda da quasi un decennio. Ed ero certa che lui mi amasse altrettanto,ero una bambina affettuosa, tranquilla,timida,goffa,introversa,con un'innata propensione all'arte e in seguito alla lettura,tuttavia non avevo paura di mostrargli il mio attaccamento,tutta la mia vita ruotava verso il momento in cui lo avrei rivisto ed ero sicura che anche per lui fosse lo stesso.Quando mia madre mi confessò molte cose che mostravano un quadro del tutto diverso da ciò che immaginavo,la mia reazione è stata letteralmente il nulla.Ho continuato come se non fosse accaduto nulla. Certo un po' cambiai,divenni irrequieta e disubiddiente,cominciai a vergognarmi di mostrare le mie emozioni in pubblico,anche quando si trattava della mia famiglia. Mi saliva nei momenti più sereni,una disperazione immotivata che si scioglieva in un mare di lacrime.Gli anni dell'adolescenza seguita a questi eventi sono stati turbolenti.A scuola sono indolente e le continue assenze e i ritardi hanno sempre intaccato molto la mia condotta. Ho frequentato il liceo artistico. Vorrei cominciare l'accademia delle belle arti. Non ho mai dato molto conto all'amicizia in generale,ho avuto e ho molti amici ma con la maggior il rapporto è piuttosto superficiale,in realtà nessuno mi conosce davvero. In compenso l'amore è sempre stato fondamentale per me. Spesso mi sento come se il mio unico scopo nella vita sia trovare un fidanzato, non contano nulla la scuola,persino me stessa. Dopo una lunga e tormentata storia con un ragazzo che io amo ancora mi ritrovo a non dormire la notte,a non riuscire minimamente ad andare avanti nonostante sia passato UN ANNO, che mi ha lasciato solo per colpa mia.Ma la cosa terribile è che sono fermamente convinta di essere cattiva,insopportabile,l'essere più insulso della terra,è che rimarrò sola per sempre.Mi sveglio di notte con questa certezza e mi sento soffocare. Non faccio più nulla. Sono convinta che non farò mai nulla.
[#1]
Gentile ragazza,
qual è la Sua richiesta qui?
Ci ha raccontato la Sua storia e la Sua sofferenza e disorientamento per la fine della storia con un ragazzo, dopo aver parlato di Suo papà: che cosa cerca qui, in un consulto on line?
qual è la Sua richiesta qui?
Ci ha raccontato la Sua storia e la Sua sofferenza e disorientamento per la fine della storia con un ragazzo, dopo aver parlato di Suo papà: che cosa cerca qui, in un consulto on line?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Gentile ragazza,
Lei scrive: "in realtà nessuno mi conosce davvero. In compenso l'amore è sempre stato fondamentale per me. "
Se non si lascia conoscere davvero dagli altri, come fa ad avvicinarsi e ad impostare una relazione d'amore o d'amicizia?
Secondo Lei dov'è il problema?
Come mai dice che il Suo ex L'ha lasciata per colpa Sua? Che cosa è successo?
Da qui è scaturita l'idea di essere cattiva e insopportabile?
Lei scrive: "in realtà nessuno mi conosce davvero. In compenso l'amore è sempre stato fondamentale per me. "
Se non si lascia conoscere davvero dagli altri, come fa ad avvicinarsi e ad impostare una relazione d'amore o d'amicizia?
Secondo Lei dov'è il problema?
Come mai dice che il Suo ex L'ha lasciata per colpa Sua? Che cosa è successo?
Da qui è scaturita l'idea di essere cattiva e insopportabile?
[#5]
Utente
In realtà quest'idea deriva da molte cose. Come al solito quando si tratta di parlare di cose che mi riguardano divago e finisco per tralasciare molte cose importanti. Diciamo che ho vissuto un momento di crisi per questioni familiari nel periodo in cui sono stata con lui,cioè quasi due anni. Con questo ragazzo io mi sono aperta. Diciamo che l'ho coinvolto in molte delle mie paure ed ansie, e l'ho travolto con i miei problemi. Alle volte mi sono comportata in modo distaccato improvvisamente, alle volte facevo finta di non aver nulla quasi come fosse un riflesso involontario per poi far si che si arrabbiasse quando scopriva che non era così. Insomma sono stata una piaga, nessuno meriterebbe una ragazza tremenda come me. Alla fine dopo due anni di alti e bassi mi ha lasciata, senza tenersi che gli avevo rovinato l'esistenza. Poi proprio in quel periodo ho mollato la scuola per qualche mese e mia madre e miei zii, hanno cominciato a trattarmi con indifferenza e freddezza per punirmi, o per farmi rinvenire, suppongo, anche se questa avversione non è migliorata. Fatto sta che questa cosa non mi ha aiutato molto. E sono arrivata alla conclusione che devo essere davvero cattiva e insopportabile se tutti finiscono per odiarmi o abbandonarmi a me stessa. Se avessi qualche buona qualità o valessi qualcosa non lo farebbero. E questa cosa mi fa impazzire
[#6]
Cara ragazza, questi suoi comportamenti di .. prova di cattiveria.. diciamo.. sono molto frequenti dopo situazioni problematiche , a volte una persona diventa chiusa, negativa, indisponente, come per verificare di essere comunque amata come se pensasse.. fin che sono buona , carina , gentile, mi ami, vediamo se mi ami davvero ,cioè quando non sono .. amabile.. discorso contorto ma reale più di quel che si pensi.. Rifletta.. penso che lei abbia bisogno di parlare, chiarire, raccontarsi con un Collega de visu, per imparare anche a .. dire le sue emozioni alle persone care, senza passare dai momenti neri.. I suoi la mollano ? forse non sanno come prenderla, si disperano anche loro , nel cuore..
Si dia aiuto, con coraggio e mi ascolti per il suo futuro spero sereno, e per la bambina tenera, sensibile , intelligente che è stata..e si rivolga al Consultorio.
Restiamo in ascolto..
Si dia aiuto, con coraggio e mi ascolti per il suo futuro spero sereno, e per la bambina tenera, sensibile , intelligente che è stata..e si rivolga al Consultorio.
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.5k visite dal 14/01/2015.
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