Matrimonio: croce e delizia

Buongiorno a tutti. Vi evidenzio il mio problema.
Mi chiamo Angelo e sono un uomo di 45 anni, fidanzato da poco più di 3 con una bellissima ragazza. Lei vive a 400 km di distanza e quindi ci vediamo solo nei weekend o nei periodi festivi, più o meno una volta da me ed una da lei. Da qualche mese vive da sola nel paese dove lavora mentre prima viveva con i genitori. Io vivo ancora con i miei che hanno una certa età. Ho un appartamento per conto mio dove ci sto con la fidanzata quando lei viene a trovarmi. Fino a prima di fidanzarmi, ho sempre fatto vita libertina sotto tutti i punti di vista, non rendendo conto a nessuno delle mie decisioni e prendendo il primo aereo che mi capitava per andare dove volevo dall'oggi al domani. Premetto che ho un lavoro stabile e sicuro, con un buon stipendio. All'inizio del 2013, la mia fidanzata mi ha chiesto di sposarla ed io sono andato nel panico, anche se alla fine ho accettato. Stabilita la data, abbiamo iniziato a fare tutti i preparativi, informando le famiglie e gli amici per il matrimonio che sarebbe dovuto avvenire in ottobre 2013. Ci tengo a dire che non ero convinto assolutamente di sposarmi. Qualche mese prima, la mia ragazza mi manifesta i suoi dubbi sul fatto di doversi trasferire da me perchè non era sicura del mio amore per lei (lei lavora come autonoma e guadagna bene) e, purtroppo mi dispiace dirlo, non si è completamente sbagliata. Abbiamo annullato la data del matrimonio ed ho deciso comunque di continuare la storia con lei, forse nella speranza che le cose cambiassero, soprattutto da parte mia. Siamo andati avanti tra alti e bassi, ma ora mi ha chiesto di nuovo di sposarla: ovviamente panico come e peggio di prima. Le ho anche proposto una convivenza, ma non vuole fare male ai genitori che non approverebbero una cosa simile (io ho un ottimo rapporto con la sua famiglia) . Se devo dire la verità, quando stiamo insieme stiamo bene, ma non sono sicuro di amarla come lei ama me, dimostrandomelo in ogni modo possibile ed immaginabile. Lei ha quasi 15 anni in meno, ha un grande cuore, ma ha un carattere molto forte ed istintivo, non guarda in faccia a nessuno se ha qualcosa da dire e questa cosa mi spaventa, perchè io invece sono molto razionale ed ho un grande ripetto per il prossimo, chiunque esso sia. Confesso che vorrei non averla, soprattutto nei periodi festivi (Natale, Pasqua, ecc.) ed anche in estate, forse perchè in quei periodi ero libero di andare dove volevo e con chi volevo, cosa che mi manca tantissimo. La mia domanda è questa, quindi: perchè ho paura di sposarla? Perchè la sola parola "matrimonio" mi manda nel panico più assoluto, tanto da non farmi dormire più la notte? Forse credo di non essere più innamorato e che forse è meglio starmene da solo... o forse perchè vivo ancora con i miei che mi hanno sempre accudito ed a cui non voglio far del male, visto che quando abbiamo annullato il primo matrimonio l'hanno presa malissimo? Un grazie a chi mi risponderà.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"perchè ho paura di sposarla? Perchè la sola parola "matrimonio" mi manda nel panico più assoluto, tanto da non farmi dormire più la notte? "

Non possiamo certo saperlo noi da qui, non conoscendoLa! .-)
Lei che idea ha a riguardo?
Che cosa Le fa paura del matrimonio? Teme di dover rinunciare a qualcosa? oppure è il carattere forte della Sua donna che incute un po' di timore?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente, penso che lei si sia abituato, diciamo ad avere tutto e che le sia difficile accettare l'idea di sposarsi con il dovere di fedeltà e di condivisione delle scelte ..Tutto ciò la spaventa..
Sembra una eterna adolescenza.. Ma così da lontano, non è possibile fare diagnosi, sappiamo di lei solo .. la scena manifesta..non i suoi pensieri, la sua storia , il suo passato.. Le consiglio di parlare con un collega, de visu, per meglio comprendere e chiarire la situazione, per riflettere se ha voglia di costruire qualcosa di impegnativo, nella sua vita o se preferisce aspettare..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile Angelo,

accolgo in pieno le riflessioni della Collega Muscara' e condivido l'eterno "peter pan"!


L'ipotesi di un legame, ancora, simbiotico con la sua famiglia di origine e il "dovere" di accudimento nei loro confronti che, probabilmente, dovrebbe essere elaborato accuratamente in un setting di Psicoterpaia.

Ad oggi non prenderei in considerazione né matrimonio né convivenza, prima di un chiarimento "interiore"!

Deve ascoltarsi...

Deve comprendere quali sono i suoi bisogni e "dove sta" lei!

Una sorta di disorientamento che è palpabile!!


Si fidi e si affidi, così da iniziare a dare un po' di colore alla sua vita!


Un augurio,

di cuore
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Utente
Utente
Gentile D.ssa, La ringrazio per la risposta.
Devo aggiungere che nonostante le mie paure, la mia fidanzata mi ha convinto, in minima parte e tra pianti e disperazione suoi, a recarci ad un ristorante per stabilire la data del matrimonio e, sinceramente, subito dopo me ne sono ampiamanete pentito, manifestandole apertamente tutto questo. Ho trovato il coraggio (anche se non è stato facile) di dirle che voglio prendermi un periodo di pausa, senza nè vederla nè sentirla, ma ovviamente ci sono stati ancora pianti e disperazione. Le ho anche detto che forse quello che sento per lei adesso è commiserazione e forse non più amore e che non sono fatto per i rapporti di coppia. Questo weekend è voluta venire a trovarmi a tutti i costi e mi ha anche chiesto di lasciarla, cosa che non sono riuscito a fare. Confesso che non so che fare. Ho paura di rischiare un esaurimento nervoso, ma vorrei vivamente starmene da solo per un pò. Crede che questa possa essere una soluzione o, come penso, ormai la siamo al culmine? La saluto cordialmente.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
ha scelto un tipo di vita senza responsabilità, ancora "figlio" ed economicamente indipendente.
Un matrimonio comporta delle scelte, una condivisine profonda, ovviamente delle rinuncie ed un progetto comune.

Si chieda se la sua avversione è dovuta alla sua ragazza in particolare o all'idea dell'impegno ed al transito alla vita adulta in generale.

Matrimonio significa anche figli e lei, da quanto leggo, non ha voglia di impegnarsi ...

Le allego una lettura

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5179-c-era-una-volta-il-matrimonio.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

perché non ascolta questi preziosi segnali che sono le Sue emozioni?
Il senso di disagio e di costrizione, la paura (di cosa?) sono indicatori importanti.
Approfondirei con uno psicologo di persona: non tanto per sapere che cosa scegliere, ma esserne in prima battuta consapevole e solo in seguito poter scegliere consapevolmente e serenamente.

Cordiali saluti,
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< vorrei vivamente starmene da solo per un pò. Crede che questa possa essere una soluzione o, come penso, ormai la siamo al culmine? >


Se questo è un suo bisogno, starsene da solo, allora lo ascolti.


Si confronti con questa ragazza e le faccia comprendere il disagio, che lei prova... che non si sente in una relazione e nemmeno si proietta in un futuro!


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