incapacità nella gestione di conflitti familiari
Buongiorno,
sono sposata da quasi 13 anni con l'uomo con cui condivido la mia via da vent'anni circa, ci siamo sempre amati tantissimo e ci amiamo ancora moltissimo, ma il matrimonio ha segnato uno spartiacque importante nella nostra relazione in quanto sono iniziati i conflitti fra mio marito e i miei genitori che non hanno accettato il matrimonio, non sono venuti al matrimonio ( ci siamo sposati da soli in municipio con la presenza dei soli testimoni) . Nei primissimi tempi dopo il matrimonio ci sono stati dei chiarimenti seguiti poi però da altri comportamenti posti in essere dai miei che hanno acuito le ostilità; mio marito è anticonvenzionale, ha un carattere molto forte e molto poco condiscendente non si è mai sentito accettato e alla fine ha chiuso completamente i rapporti con loro. Io, con un carattere più "morbido" e molto più diplomatica pur soffrendo moltissimo per quello che hanno fatto, pian piano li ho perdonati e ho continuato a frequentarli a casa loro. Lui non gradisce, avrebbe voluto da me una posizione più forte con loro, mi "accusa" di tenere più a loro che a lui ma non è assolutamente così. Premetto che purtroppo viviamo nello stesso paese e questo non aiuta .Io mi sento sempre in colpa quando vado a casa loro o quando per qualche motivo o ricorrenza per feste o lutti li frequento e lui no gradisce non nasconde il suo disappunto .... Mi sento dilaniata da questi sentimenti, pian piano mi stanno logorando e da quasi un anno sto cominciando anche a somatizzare il disagio con episodi di orticaria e angioedema, per le quali non è stata trovata altra causa. Ho pensato persino di abbandonare tutti e andarmene lontano, perché ormai le tensioni sono sempre più frequenti e io sono sempre sulla difensiva a dovermi giustificare sempre con tutti, ma so che scappare non risolverebbe il problema , ma non so come fare per "farmi una ragione" di questo e riuscire a vivere tranquilla. Mi sento costantemente un peso sullo stomaco, un groviglio di emozioni e sentimenti che non riesco a gestire, che mi rendono triste e infelice e soprattutto quando ci sono ricorrenze come quelle natalizie che riportano a galla tutto il malessere. Mi sto chiudendo sempre più in me stessa, sono diventata una persona triste che non riesce più a godersi la vita come o sempre fatto fregandomene di tutto e di tutti... ho capito che da sola non ce la posso fare e ho bisogno d'aiuto .....Vorrei conoscere il Vostro esperto parere e se ritenete abbia bisogno di una psicoterapia. ...
sono sposata da quasi 13 anni con l'uomo con cui condivido la mia via da vent'anni circa, ci siamo sempre amati tantissimo e ci amiamo ancora moltissimo, ma il matrimonio ha segnato uno spartiacque importante nella nostra relazione in quanto sono iniziati i conflitti fra mio marito e i miei genitori che non hanno accettato il matrimonio, non sono venuti al matrimonio ( ci siamo sposati da soli in municipio con la presenza dei soli testimoni) . Nei primissimi tempi dopo il matrimonio ci sono stati dei chiarimenti seguiti poi però da altri comportamenti posti in essere dai miei che hanno acuito le ostilità; mio marito è anticonvenzionale, ha un carattere molto forte e molto poco condiscendente non si è mai sentito accettato e alla fine ha chiuso completamente i rapporti con loro. Io, con un carattere più "morbido" e molto più diplomatica pur soffrendo moltissimo per quello che hanno fatto, pian piano li ho perdonati e ho continuato a frequentarli a casa loro. Lui non gradisce, avrebbe voluto da me una posizione più forte con loro, mi "accusa" di tenere più a loro che a lui ma non è assolutamente così. Premetto che purtroppo viviamo nello stesso paese e questo non aiuta .Io mi sento sempre in colpa quando vado a casa loro o quando per qualche motivo o ricorrenza per feste o lutti li frequento e lui no gradisce non nasconde il suo disappunto .... Mi sento dilaniata da questi sentimenti, pian piano mi stanno logorando e da quasi un anno sto cominciando anche a somatizzare il disagio con episodi di orticaria e angioedema, per le quali non è stata trovata altra causa. Ho pensato persino di abbandonare tutti e andarmene lontano, perché ormai le tensioni sono sempre più frequenti e io sono sempre sulla difensiva a dovermi giustificare sempre con tutti, ma so che scappare non risolverebbe il problema , ma non so come fare per "farmi una ragione" di questo e riuscire a vivere tranquilla. Mi sento costantemente un peso sullo stomaco, un groviglio di emozioni e sentimenti che non riesco a gestire, che mi rendono triste e infelice e soprattutto quando ci sono ricorrenze come quelle natalizie che riportano a galla tutto il malessere. Mi sto chiudendo sempre più in me stessa, sono diventata una persona triste che non riesce più a godersi la vita come o sempre fatto fregandomene di tutto e di tutti... ho capito che da sola non ce la posso fare e ho bisogno d'aiuto .....Vorrei conoscere il Vostro esperto parere e se ritenete abbia bisogno di una psicoterapia. ...
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Gentile signora,
Io penso che un supporto psicologico per fronteggiare questa situazione sia necessario. Sia per gestirla sia per risolverla.
Esisteranno infatti molti punti critici dentro di se' da chiarire. La sua posizione nei confronti dei suoi genitori innanzitutto. E non secondaria la posizione nei confronti di questo marito cosi' 'anticonvenzionale', come Lei lo definisce.
Io penso che un supporto psicologico per fronteggiare questa situazione sia necessario. Sia per gestirla sia per risolverla.
Esisteranno infatti molti punti critici dentro di se' da chiarire. La sua posizione nei confronti dei suoi genitori innanzitutto. E non secondaria la posizione nei confronti di questo marito cosi' 'anticonvenzionale', come Lei lo definisce.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile signora,
Io penso che un supporto psicologico per fronteggiare questa situazione sia necessario. Sia pee gestirla sia pee risolverla.
Esisteranno infatti molti punti critici dentro di se' da chiarire. La sua posizione nei confronti dei suoi genitori innanzitutto. E non secondaria la posizione nei confronti di questo marito cosi' 'anticonvenzionale', come Lei lo definisce.
Io penso che un supporto psicologico per fronteggiare questa situazione sia necessario. Sia pee gestirla sia pee risolverla.
Esisteranno infatti molti punti critici dentro di se' da chiarire. La sua posizione nei confronti dei suoi genitori innanzitutto. E non secondaria la posizione nei confronti di questo marito cosi' 'anticonvenzionale', come Lei lo definisce.
[#3]
Utente
La ringrazio per la risposta tempestiva, seguirò sicuramente il suo consiglio, mi rendo effettivamente conto , di non avere una posizione mia "indipendente" né rispetto ai miei genitori ne rispetto a mio marito , ho sempre paura di ferire l'uno o l'altro e finisco sempre per far del male a me stessa , dentro è come se avessi sempre bisogno della loro approvazione in ogni cosa che faccio ..... non so mai qual è la cosa giusta da fare... non solo per me ma per tutti
la saluto cordialmente
la saluto cordialmente
[#4]
Genitle signora,
Lei scrive:
"Mi sento dilaniata da questi sentimenti, pian piano mi stanno logorando e da quasi un anno sto cominciando anche a somatizzare il disagio con episodi di orticaria e angioedema, per le quali non è stata trovata altra causa. Ho pensato persino di abbandonare tutti e andarmene lontano".
Le chiedo innanzitutto: suo marito è al corrente della sua sofferenza?
Lei scrive:
"Mi sento dilaniata da questi sentimenti, pian piano mi stanno logorando e da quasi un anno sto cominciando anche a somatizzare il disagio con episodi di orticaria e angioedema, per le quali non è stata trovata altra causa. Ho pensato persino di abbandonare tutti e andarmene lontano".
Le chiedo innanzitutto: suo marito è al corrente della sua sofferenza?
Dr. Giuseppe Paolo Fichera
Psicologo - Psicoterapeuta
www.giuseppepaolofichera.com
[#5]
Utente
Si assolutamente si ...ne parliamo e discutiamo spesso , ma non riesce ad aiutarmi, lui non vuole e non può essere dverso da com'è , e non tornerebbe mai indietro. In passato ha fatto dei passi per riavvicinarsi a loro solo per amore mio senza che però ci sia stato un seguito da parte loro quindi li odia ancora di più. ..... abbiamo persino pensato di separarci perché le tensioni sono sempre più frequenti, e io non so come risolvete la cosa
[#6]
Gentile Signora,
L'eventualita' di separarsi da Suo marito per questa invadente presenza dei genitori sarebbe una regressione molto forte.. un suo ritorno ad essere bambina, rinunciando alla Sua realta' di donna adulta. Aveva riflettuto su questo punto?
L'eventualita' di separarsi da Suo marito per questa invadente presenza dei genitori sarebbe una regressione molto forte.. un suo ritorno ad essere bambina, rinunciando alla Sua realta' di donna adulta. Aveva riflettuto su questo punto?
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< Mi sento costantemente un peso sullo stomaco, un groviglio di emozioni e sentimenti che non riesco a gestire, che mi rendono triste e infelice e soprattutto quando ci sono ricorrenze come quelle natalizie che riportano a galla tutto il malessere. Mi sto chiudendo sempre più in me stessa, sono diventata una persona triste che non riesce più a godersi la vita ...>
Gentile Signora,
ha bisogno, realmente, di confrontarsi con un Collega e cercare di ascoltarsi... ascoltare queste emozioni, che tanto hanno da dire!
Ascoltare la sua tristezza e il suo malessere!!
Cerchi di prendersi cura di se', iniziando a fare chiarezza e a non commettere l'errore di "ritornare bambina", perdendo così la sua autonomia!
Un caro saluto
Gentile Signora,
ha bisogno, realmente, di confrontarsi con un Collega e cercare di ascoltarsi... ascoltare queste emozioni, che tanto hanno da dire!
Ascoltare la sua tristezza e il suo malessere!!
Cerchi di prendersi cura di se', iniziando a fare chiarezza e a non commettere l'errore di "ritornare bambina", perdendo così la sua autonomia!
Un caro saluto
[#8]
Utente
Mi creda ci ho riflettuto molto e so che non sarebbe la soluzione ....anzi...è evidente che penso troppo agli altri e metto in secondo piano me stessa convinta ogni volta di saper gestire la situazione invece alla lunga (ormai son 13 anni che vado avanti così ) la cosa mi sta logorando, credo proprio , come avete detto voi di dover lavorare su me stessa e sulle emozioni dalle quali mi sto facendo travolgere... ringraziando per i consigli e gli spunti di riflessione porgo cordiali saluti
[#9]
Nella situazione da Lei descritta, può essere utile un confronto di coppia che permetta, con l'aiuto di uno specialista, di trovare "nuove strade" e possibilità comunicative tra lei e suo marito. Vi permetta, in altre parole, di comprendere perchè e in che modo i cattivi rapporti tra suo marito e i suoi genitori, finiscano per dividervi come coppia e allontarvi (non è scontato che vada così!).
Cordialmente
Cordialmente
[#10]
<Mi sento costantemente un peso sullo stomaco, un groviglio di emozioni e sentimenti che non riesco a gestire>
Gentile Signora,
come potrebbe essere diversamente vista com'è la situazione nella quale lei sta tra due fuochi, suo marito e la sua famiglia?
Sembra evidente che lei non voglia dispiacere a nessuno ed è comprensibile che lei comunque mantenga un legame con la sua famiglia nonostante tutto - legame sembrerebbe connotato da una distanza emotiva non maturata a sufficienza con il crescere- e che questo abbia inciso anche sul suo modo di gestire la difficile situazione con i suoi.
Fatto sta che a suo marito la situazione non va giù ed è causa di tensioni tra voi, non solo sue personali.
<Lui non gradisce, avrebbe voluto da me una posizione più forte con loro, mi "accusa" di tenere più a loro che a lui ma non è assolutamente così.> Comprensibile, tuttavia lei si sente attribuite intenzioni e sentimenti differenti da ciò che prova. Lei vorrebbe che suo marito l'aiutasse, la comprendesse, suo marito vorrebbe che lei facesse altrettanto e che passasse dalla sua parte. Un bel problema, entrambi vorreste dall'altro ciò che non gli è né sembra possibile, almeno per come sono messe le cose ora. Un nodo da sciogliere.
Un'antica incomprensione tra voi, nonostante l'amore, che si trascina da troppo tempo e sulla quale non riuscite a fare chiarezza, in una serie di rimandi comunicativi che lasciano la situazione immutata, direi forse ingravescente poiché si acuisce in occasione delle "feste comandate" che aggiungono sale su una ferita aperta.
Malessere personale, dunque, ma anche di coppia tanto che <abbiamo persino pensato di separarci perché le tensioni sono sempre più frequenti, e io non so come risolvete la cosa>.
La soluzione non è abbandonare tutto, ma affrontare, con l'aiuto di un collega come suggerito.
Da sola o forse meglio anche in coppia, dal mio punto di vista, per quanto esposto e per le dinamiche in essere tra voi.
Cari auguri e se crede ci potrà riaggiornare.
Gentile Signora,
come potrebbe essere diversamente vista com'è la situazione nella quale lei sta tra due fuochi, suo marito e la sua famiglia?
Sembra evidente che lei non voglia dispiacere a nessuno ed è comprensibile che lei comunque mantenga un legame con la sua famiglia nonostante tutto - legame sembrerebbe connotato da una distanza emotiva non maturata a sufficienza con il crescere- e che questo abbia inciso anche sul suo modo di gestire la difficile situazione con i suoi.
Fatto sta che a suo marito la situazione non va giù ed è causa di tensioni tra voi, non solo sue personali.
<Lui non gradisce, avrebbe voluto da me una posizione più forte con loro, mi "accusa" di tenere più a loro che a lui ma non è assolutamente così.> Comprensibile, tuttavia lei si sente attribuite intenzioni e sentimenti differenti da ciò che prova. Lei vorrebbe che suo marito l'aiutasse, la comprendesse, suo marito vorrebbe che lei facesse altrettanto e che passasse dalla sua parte. Un bel problema, entrambi vorreste dall'altro ciò che non gli è né sembra possibile, almeno per come sono messe le cose ora. Un nodo da sciogliere.
Un'antica incomprensione tra voi, nonostante l'amore, che si trascina da troppo tempo e sulla quale non riuscite a fare chiarezza, in una serie di rimandi comunicativi che lasciano la situazione immutata, direi forse ingravescente poiché si acuisce in occasione delle "feste comandate" che aggiungono sale su una ferita aperta.
Malessere personale, dunque, ma anche di coppia tanto che <abbiamo persino pensato di separarci perché le tensioni sono sempre più frequenti, e io non so come risolvete la cosa>.
La soluzione non è abbandonare tutto, ma affrontare, con l'aiuto di un collega come suggerito.
Da sola o forse meglio anche in coppia, dal mio punto di vista, per quanto esposto e per le dinamiche in essere tra voi.
Cari auguri e se crede ci potrà riaggiornare.
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2k visite dal 09/01/2015.
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