Fame nervosa: esiste tendenza alla bulimia?

Gentili medici,
ho 26 anni e un bruttissimo rapporto col cibo. Da tutti vengo descritta come una ragazza attenta, che mangia in modo controllato e generalmente salutare..e quello che mi preoccupa è che davanti agli altri sono davvero così, ma quando sono sola in casa sono puntualmente attanagliata da una fame nervosa tremenda. Mangio perlopiù "schifezze", sapendo che mi fanno male, sia dal punto di vista salutare che da quello estetico, ma ingurgito lo stesso, a tempo di record, patatine, gelati, biscotti etc etc finché sono strapiena. Ora con molta preoccupazione mi chiedo: il mio è solo un modo di sfogare lo stress o esiste una "tendenza bulimica"? Non ho mai rimesso ciò che mangio in questi momenti, e a volte mi sento solo poco coraggiosa perché non lo faccio. Continuo a mantenere il mio aspetto e la mia fama "salutista", ma sotto sotto quello che faccio mi inquieta un po'.
Vi ringrazio da subito per la cortese attenzione.
[#1]
Dr.ssa Antonella Morganti Psicologo 48 1

Buon giorno
Il fatto che lei non vomiti dopo le "abbuffate" non esclude in se il disturbo Bulimico.
Non tutti quelli che soffrono di bulimia lo fanno, alcuni adottano comportamenti compensatori alle abbuffate per mantenere il peso, altri ancora ingrassano fino ad arrivare all'obesità.
Le dico questo per farle comprendere come non ci sia un confine cosi netto tra "avere un determinato disturbo e non averlo".
In ogni caso mi sembra che lei ci stia portando tutto il suo DISAGIO del vivere questa doppia veste, da una parte il pieno controllo della sua alimentazione in nome della salute e dall'altra la totale perdita di controllo.
Cio che vorrei sapere è da quanto tempo e con quale frequenza si verificano le sue "abbuffate"( una/due/tre volta alla settimana? una volta al mese, ecc).
Mi racconti che cosa accade prima, durante e dopo che queste avvengono, mi faccia capire qualcosa in più.
Inquanto terapeuta sistemica mi occupo spesso di disturbi alimentari e, anche nel suo caso non posso fare a meno di pensare che il suo,disagio seppur senza ulteriori etichette, sia solo un sintomo e non il problema.
Sarò contenta di leggere sue notizie e di risponderle ancora ma quello che le consiglio è di consultare un terapeuta, meglio se sistemico relazionale (sembra essere questo l'approccio migliore per il trattamento dei disturbi alimentari).
Per ora la saluto cordialmente

Dr.ssa Antonella Morganti
morgantiantonella@hotmail.it


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Dr.ssa Lara Catanese Psicologo, Psicoterapeuta 97 5
Gentile utente, oltre al rapporto diretto con il cibo che nei disturbi alimentari è disfunzionale, c'è anche da considerare il rapporto con il proprio corpo, le forme corporee e il controllo del peso. Al di là di dare un'etichetta al suo problema, posso dirle che quando si necessita di controllare il cibo e si vive tutto questo con disagio, spesso dietro c'è un distrubo alimentare. Non importa se poi non rientra nella diagnosi perfetta di Bulimia Nervosa, perchè la maggior parte dei disturbi vengono detti "non altrimenti specificati" o "atipici" perchè hanno non soddisfano a pieno i criteri diagnosti di uno o dell'altro disturbo.
La invito a rivolgersi ad un terapeuta esperto in disturbi alimentari, fra l'altro a Roma ci sono proprio due sedi dell'AIDAP (Associazione Italiana Disturbi Alimentari e del Peso) che le possono offrire anche gratuitamente un primo consulto.
Indirizzo: Aidap Roma - Via Tullio Levi Civita, 31 00146 Roma Telefono: 06/54225060 06/8840242
aidap.roma@libero.it

Abbia fiducia e vedrà che è un disturbo affrontabile.
Buona fortuna
[#3]
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Gentilissime dottoresse,
vi ringrazio anzitutto per le tempestive risposte. Per rispondere all Dott.ssa Morganti, prima e dopo le mie "mitiche abbuffate" faccio la mia vita normalissima, certo mentre mangio so che sto facendo una cosa sbagliata che mi fa malissimo, e so che è una specie di "scusa" per quando poi mi guardo allo specchio e dico che non mi piaccio, nonostante non sia affatto grassa e sia felicemente fidanzata(con un ragazzo meraviglioso che è l'unico che riesce a convincermi a volte che sono bella!:))
Sono convinta, come avete suggerito entrambe, che il problema del cibo sia soltanto un sintomo della mia bassa autostima: sono molto critica verso me stessa, nonostante la mia età adulta e il fatto che mi ritengo intelligente, sotto questo punto di vista(fisico) provo ancora gli stessi disagi di quando avevo 15 anni! Non mi piaccio e mi sento a disagio in costume o davanti a persone che vedo più belle di me, e quando sono più stressata e sono sola mangio a dismisura come vi ho descritto. Questo avviene, sempre per rispondere alla Dott.ssa Morganti, da qualche anno ormai, non sempre, ma nei momenti di stanchezza, tristezza o stress.
Non ho molta voglia di palesare questo problema ad altri, ma cercherò di contattare un centro aidap a roma.
Vi ringrazio molto dell'attenzione e aspetto fiduciosa altri consigli o opinioni, a presto
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
In aggiunta a quanto suggerito dalle colleghe, vorrei farle notare che il fatto che in lei non si sia ancora innescato il circolo vizioso del mangiare/vomitare, è da considerarsi un fatto positivo.

Dalla descrizione che lei dà del suo disturbo, che dovrà però essere verificata attraverso colloqui in prima persona, sembrerebbe che il suo disturbo non abbia ancora raggiunto fasi avanzate - proprio perché non sta vomitando - e quindi non c'è alcun motivo di considerarsi "poco coraggiosa" per questo.

Ciò non vuol dire assolutamente che debba tranquillamente trascurare i suoi sintomi. Anzi, dovrebbe ricercare aiuto al più presto proprio per evitare che il disturbo si aggravi ulteriormente.

Nel frattempo le suggerisco di leggere questa pagina dal mio sito:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_bulimia.htm

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Dr.ssa Lara Catanese Psicologo, Psicoterapeuta 97 5
Bene, mi fa molto piacere che le siamo stati di aiuto, ci faccia sapere come si sviluppa la sua situazione.
Le auguro di trovare un aiuto efficace al suo disagio.
Cari saluti
[#6]
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
gentili medici,
non sono ancora riuscita a trovare il coraggio di parlarne con qulacuno, non un medico né tantomeno un parente o un amico o il mio fidanzato. ho troppa paura di far star male qualcun altro, di lasciare (per esempio penso a mio padre) che pensi che sia colpa sua, di non darmi abbastanza affetto e così via. ora sono ingrassata abbastanza, peso 58 kg e mi sento come se adesso avessi (finalmente?!?)ragione a darmi della grassona, o del mostro...leggendo il link del prof. santoncito ho scoperto di avere molti dei sintomi indicati, sono preoccupata ma non ce la faccio a mostrare questa debolezza, non ho nessuna intenzione di causare dolore agli altri. la mia famiglia ne ha già avuto abbastanza!
posso secondo voi rivolgermi a qualcuno, farmi aiutare senza che lo vengano a sapere almeno i miei parenti?
spero sempre nei vostri consigli preziosi e vi ringrazio.
[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Lei dice che avrebbe paura di far del male a qualcuno se parlasse del suo disturbo. Ma vorrei che riflettesse sul fatto che molto probabilmente gli altri avrebbero delle spalle abbastanza larghe per sopportarlo. Soprattutto gli specialisti che fanno questo per mestiere.

In questo momento chi ha bisogno d'attenzione è lei, non gli altri. Quindi, se non intende parlarne con i suoi familiari o conoscenti, può sempre recarsi da sola alla sua ASL oppure presso un centro per il trattamento dei disturbi alimentari.

Un altro indizio: autoaccusarsi e darsi della grassona, del mostro o della schifosa palla di lardo è un altro dei sintomi che riguardano il suo disturbo.

Non aspetti oltre e cerchi aiuto. In questo momento la sua prognosi potrebbe essere ancora favorevole e sarebbe sciocco non approfittarne.

Cordiali saluti
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