Ritrovare un equilibrio perso?
Gentilissimi dottori
sono una donna sposata e madre di un ragazzo di 25 anni. Mi trovo ad utilizzare questo sito per la seconda volta in pochissimo tempo perché sono davvero molto disperata. Non voglio sostituire il sito a dei consulti che sicuramente andrò a richiedere personalment ad uno specialista, ma vorrei avere un primo supporto anche per potermi indirizzare al meglio.
Da circa un anno ho scoperto che mio figlio fa uso di eroina. È stato il giorno più brutto della mia vita e da un anno è come se non vivessi più. Tutte le mie certezze sono crollate, i rapporti con mio figlio si sono da poco chiusi e anche il rapporto con mio marito sta finendo giorno dopo giorno. Non abbiamo fatto altro che darci delle colpe a vicenda, cercando un colpevole. Ci siamo rimproverati di tutto e di più. Noi eravamo una bell famiglia, a questo punto mi viene da pensare che lo fossimo solo apparentemente. Siamo delle persone stimate e apprezzate nel luogo dove viviamo. Ho cercato di far intraprendere a mio figlio gli studi migliori che potessero offrirgli un buon futuro. Alle superiori lo abbiamo iscritto ad uno tra i migliori licei della città nella quale abitiamo, il ragazzo non si è mai trovato bene, non aveva molti amici all''interno dell''istituto, diceva di sentirsi "diverso", non amare scuole private ecc. Personalmente non ho dato troppo peso a questo perché è un ragazzo introverso. Andava a scuola controvoglia o non ci andava. Mi sento di dir che ha conseguito il diploma , forse più per l'interesse e l'audacia con cui io e suo padre lo facevamo frequentare e andavamo a parlare con i professori, più che per altro. Ammetto che ha cominciato presto a stare solo a casa, duranti viaggi miei e di mio marito non veniva perché preferiva state a casa e noi lo lasciavamo a casa.. Sotto la visione di sua zia. Vestiva sempre con i pantaloni lunghi e le camice a manica lunga, anche in estate. Forse sono stati questi alcuni degli errori commessi.. Non riesco a darmi pace e spiegarmi perché sia arrivato a tanto. Voglio in ogni modo fargli capire che deve avvalersi del aiuto di uno psichiatra per uscire da questa terribile dipendenza ma allo stesso tempo ho bisogno di ricostruire anche il mio equilibrio psicologico è quello con mio marito. Potrò mai tornare a condurre una vita normale? Questa terribile esperienza segnerà per sempre la vita di mio marito, la mia e quella di mio figlio? Mi sento in trappola, temo non ci sia una via d''uscita. Avrò per sempre un figlio che è caduto in un terribile giro. E lui sarà sempre un ex tossicodipendente, quando ne uscirà. Questo mi uccide. Ogni giorno, quando cerchiamo di parlare, io e mio marito finiamo per incolparci a vicenda sull''accaduto e io non riesco a perdonarmi il fatto di non aver capito una situazione così tanto difficile, disperata e chissà da quanto tempo è cominciata realmente .
Grazie a chi si sentirà di rispondere
sono una donna sposata e madre di un ragazzo di 25 anni. Mi trovo ad utilizzare questo sito per la seconda volta in pochissimo tempo perché sono davvero molto disperata. Non voglio sostituire il sito a dei consulti che sicuramente andrò a richiedere personalment ad uno specialista, ma vorrei avere un primo supporto anche per potermi indirizzare al meglio.
Da circa un anno ho scoperto che mio figlio fa uso di eroina. È stato il giorno più brutto della mia vita e da un anno è come se non vivessi più. Tutte le mie certezze sono crollate, i rapporti con mio figlio si sono da poco chiusi e anche il rapporto con mio marito sta finendo giorno dopo giorno. Non abbiamo fatto altro che darci delle colpe a vicenda, cercando un colpevole. Ci siamo rimproverati di tutto e di più. Noi eravamo una bell famiglia, a questo punto mi viene da pensare che lo fossimo solo apparentemente. Siamo delle persone stimate e apprezzate nel luogo dove viviamo. Ho cercato di far intraprendere a mio figlio gli studi migliori che potessero offrirgli un buon futuro. Alle superiori lo abbiamo iscritto ad uno tra i migliori licei della città nella quale abitiamo, il ragazzo non si è mai trovato bene, non aveva molti amici all''interno dell''istituto, diceva di sentirsi "diverso", non amare scuole private ecc. Personalmente non ho dato troppo peso a questo perché è un ragazzo introverso. Andava a scuola controvoglia o non ci andava. Mi sento di dir che ha conseguito il diploma , forse più per l'interesse e l'audacia con cui io e suo padre lo facevamo frequentare e andavamo a parlare con i professori, più che per altro. Ammetto che ha cominciato presto a stare solo a casa, duranti viaggi miei e di mio marito non veniva perché preferiva state a casa e noi lo lasciavamo a casa.. Sotto la visione di sua zia. Vestiva sempre con i pantaloni lunghi e le camice a manica lunga, anche in estate. Forse sono stati questi alcuni degli errori commessi.. Non riesco a darmi pace e spiegarmi perché sia arrivato a tanto. Voglio in ogni modo fargli capire che deve avvalersi del aiuto di uno psichiatra per uscire da questa terribile dipendenza ma allo stesso tempo ho bisogno di ricostruire anche il mio equilibrio psicologico è quello con mio marito. Potrò mai tornare a condurre una vita normale? Questa terribile esperienza segnerà per sempre la vita di mio marito, la mia e quella di mio figlio? Mi sento in trappola, temo non ci sia una via d''uscita. Avrò per sempre un figlio che è caduto in un terribile giro. E lui sarà sempre un ex tossicodipendente, quando ne uscirà. Questo mi uccide. Ogni giorno, quando cerchiamo di parlare, io e mio marito finiamo per incolparci a vicenda sull''accaduto e io non riesco a perdonarmi il fatto di non aver capito una situazione così tanto difficile, disperata e chissà da quanto tempo è cominciata realmente .
Grazie a chi si sentirà di rispondere
[#1]
Gentile Mamma,
non si dia colpe, non è utile e nemmeno corretto, ciò che è accaduto e il frutto dell'intrecciarsi di molte variabili.
Il disagio di suo figlio ha radici antiche, quel che conta ora è capire come affrontare la difficile situazione, la sofferenza di suo figlio e la vostra.
Suo figlio avrebbe bisogno di un intervento specialistico, il SERT è il servizio indicato a cui rivolgersi.
Le consiglio comunque, proprio per la difficoltà di gestire la situazione e la sofferenza della famiglia intera <io e mio marito finiamo per incolparci a vicenda sull''accaduto> di rivolgersi anche a un terapeuta familiare (voi genitori) che vi aiuti con opportune indicazioni a muoversi in un possibile modo atto in qualche modo a gestirla o sbloccala, ad affrontarla in modo migliore.
Restiamo in ascolto
non si dia colpe, non è utile e nemmeno corretto, ciò che è accaduto e il frutto dell'intrecciarsi di molte variabili.
Il disagio di suo figlio ha radici antiche, quel che conta ora è capire come affrontare la difficile situazione, la sofferenza di suo figlio e la vostra.
Suo figlio avrebbe bisogno di un intervento specialistico, il SERT è il servizio indicato a cui rivolgersi.
Le consiglio comunque, proprio per la difficoltà di gestire la situazione e la sofferenza della famiglia intera <io e mio marito finiamo per incolparci a vicenda sull''accaduto> di rivolgersi anche a un terapeuta familiare (voi genitori) che vi aiuti con opportune indicazioni a muoversi in un possibile modo atto in qualche modo a gestirla o sbloccala, ad affrontarla in modo migliore.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile signora,
considerata la delicatezza della problematica è importantissimo che siate voi due genitori i primi a chiedere aiuto per sapere come rapportarvi con il ragazzo.
Potete infatti essere un ottimo gancio per favorire il suo accesso alle cure, ma dovete essere uniti, non uno contro l'altro, anche se capisco bene che in questo primo momento di sgomento chiunque cercherebbe delle spiegazioni e anche delle colpe.
Ma lasciamo andare questo atteggiamento, perché non ci sono colpe, dovete entrambi puntare gli occhi sulle SOLUZIONI al problema.
Poi ci sta che in passato Lei avesse letto gli atteggiamenti di Suo figlio come poca voglia di fare e studiare o l'abbigliamento a maniche lunghe come una "stranezza" da adolescente... chi poteva immaginarlo?
Al SERT potrà certamente trovare aiuto.
Anche all'ASL Milano 1 c'è un servizio per le dipendenze in cui lavora una Collega che conosco personalmente e che può fare al caso vostro.
Ci tenga aggiornati.
Cordiali saluti,
considerata la delicatezza della problematica è importantissimo che siate voi due genitori i primi a chiedere aiuto per sapere come rapportarvi con il ragazzo.
Potete infatti essere un ottimo gancio per favorire il suo accesso alle cure, ma dovete essere uniti, non uno contro l'altro, anche se capisco bene che in questo primo momento di sgomento chiunque cercherebbe delle spiegazioni e anche delle colpe.
Ma lasciamo andare questo atteggiamento, perché non ci sono colpe, dovete entrambi puntare gli occhi sulle SOLUZIONI al problema.
Poi ci sta che in passato Lei avesse letto gli atteggiamenti di Suo figlio come poca voglia di fare e studiare o l'abbigliamento a maniche lunghe come una "stranezza" da adolescente... chi poteva immaginarlo?
Al SERT potrà certamente trovare aiuto.
Anche all'ASL Milano 1 c'è un servizio per le dipendenze in cui lavora una Collega che conosco personalmente e che può fare al caso vostro.
Ci tenga aggiornati.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile Signora,
comprensibile il suo dolore e il senso di frustrazione, che si prova dopo aver cercato di dare il "meglio", dal vostro punto di vista, a questo ragazzo...
Un ragazzo che, forse, non aveva le vostre stesse aspettative e che si è sentito "plasmato" nella costruzione della sua vita!
Anch'io ritengo di valutare la situazione attuale: capire ed avere la forza di agire.
Lei e suo marito, adesso, dovete muovervi principalmente come coppia genitoriale (visto che la coppia amorosa sembra essere scemata) e non pensare a colpevolizzarvi, perché non sortirebbe nulla.
Avete tutti bisogno di un supporto e suo figlio in primis essere preso in carico da una struttura efficiente.
Non si crucci su ciò che penseranno le persone del paese...
Adesso tutto dovrà essere concentrato sul presente, certo è che suo figlio deve volerlo!!
Provi a confrontarsi con loro e a fare la proposta di aiuto, se risulta possibile...
... altrimenti deve o dovete chiedere un aiuto per voi, affinché riusciate a gestire tutto il vostro mondo emozionale!
Un caro augurio,
di cuore
comprensibile il suo dolore e il senso di frustrazione, che si prova dopo aver cercato di dare il "meglio", dal vostro punto di vista, a questo ragazzo...
Un ragazzo che, forse, non aveva le vostre stesse aspettative e che si è sentito "plasmato" nella costruzione della sua vita!
Anch'io ritengo di valutare la situazione attuale: capire ed avere la forza di agire.
Lei e suo marito, adesso, dovete muovervi principalmente come coppia genitoriale (visto che la coppia amorosa sembra essere scemata) e non pensare a colpevolizzarvi, perché non sortirebbe nulla.
Avete tutti bisogno di un supporto e suo figlio in primis essere preso in carico da una struttura efficiente.
Non si crucci su ciò che penseranno le persone del paese...
Adesso tutto dovrà essere concentrato sul presente, certo è che suo figlio deve volerlo!!
Provi a confrontarsi con loro e a fare la proposta di aiuto, se risulta possibile...
... altrimenti deve o dovete chiedere un aiuto per voi, affinché riusciate a gestire tutto il vostro mondo emozionale!
Un caro augurio,
di cuore
[#4]
Ex utente
Gentile Dottoressa,
la ringrazio infinitamente per le sue parole. Concordo sul dire che attribuire colpe non è utile ma purtroppo non mi riesce di fare altro. Mi sento fallita come madre e sto passando il mio tempo ad analizzare i miei venticinque anni di vita passata, in cerca di una risposta.
Abbiamo provato ad indirizzare nostro figlio in strutture specializzate ma, purtroppo, con scarsi risultati. Ho cercato di parlargli, capire , ascoltare ma con ancora meno risultati. Ha passato mesi a prendermi in giro, mentire, negare l'evidenza.
La mia reazione inizialmente è stata quella della disperazione, delusione, tristezza per poi finire in rassegnazione. Non troppo tempo fa ho fatto trasferire mio figlio in un nostro monolocale. Mio marito mi accusa di aver fatto una scelta meschina è orribile ma allo stesso tempo non ha fatto nulla per riportarlo a casa nostra. Ho preso questa decisione perché ero sfinita , perché le ho provate tutte e ho pensato che in questo modo forse sarà spronato a cambiare stile di vita, a cercare un lavoro per esempio. L'ho fatto anche , forse, per vedere se torna da me, da noi a chiederci aiuto e io sarò felicissima di aiutarlo. Non ho più avuto coraggio di chiamarlo. È un mese.. Mio marito lo sente.
La sorella di mio marito ha rapporti con lui, è andata a fargli visita. Ci ha detto che vive con altri ragazzi, non ce un letto nella casa ma solo tappeti e cuscini. Scritte sui muri e sui pavimenti. Insomma lo scenario di un film dell'orrore..
Sono arrivata a pensare che mio figlio mi odia e forse mi ha sempre odiata e io non me me sono mai resa conto. Mi sembra di avere buttato la mia vita e ho paura che tutto sia irrecuperabile. Me stessa, il rapporto con mio figlio, quello con mio marito e quello di noi tre come famiglia.
Secondo voi è possibile recuperare il rapporto con mio marito? Non abbiamo più quasi coraggio di guardarci negli occhi.
Come supereremo questa difficoltà ma sopratutto sarà possibile superarla davvero? Un percorso terapeutico ci aiuterà a tornare a vivere una vita serena e normale?
Grazie ancora di cuore
Saluti
la ringrazio infinitamente per le sue parole. Concordo sul dire che attribuire colpe non è utile ma purtroppo non mi riesce di fare altro. Mi sento fallita come madre e sto passando il mio tempo ad analizzare i miei venticinque anni di vita passata, in cerca di una risposta.
Abbiamo provato ad indirizzare nostro figlio in strutture specializzate ma, purtroppo, con scarsi risultati. Ho cercato di parlargli, capire , ascoltare ma con ancora meno risultati. Ha passato mesi a prendermi in giro, mentire, negare l'evidenza.
La mia reazione inizialmente è stata quella della disperazione, delusione, tristezza per poi finire in rassegnazione. Non troppo tempo fa ho fatto trasferire mio figlio in un nostro monolocale. Mio marito mi accusa di aver fatto una scelta meschina è orribile ma allo stesso tempo non ha fatto nulla per riportarlo a casa nostra. Ho preso questa decisione perché ero sfinita , perché le ho provate tutte e ho pensato che in questo modo forse sarà spronato a cambiare stile di vita, a cercare un lavoro per esempio. L'ho fatto anche , forse, per vedere se torna da me, da noi a chiederci aiuto e io sarò felicissima di aiutarlo. Non ho più avuto coraggio di chiamarlo. È un mese.. Mio marito lo sente.
La sorella di mio marito ha rapporti con lui, è andata a fargli visita. Ci ha detto che vive con altri ragazzi, non ce un letto nella casa ma solo tappeti e cuscini. Scritte sui muri e sui pavimenti. Insomma lo scenario di un film dell'orrore..
Sono arrivata a pensare che mio figlio mi odia e forse mi ha sempre odiata e io non me me sono mai resa conto. Mi sembra di avere buttato la mia vita e ho paura che tutto sia irrecuperabile. Me stessa, il rapporto con mio figlio, quello con mio marito e quello di noi tre come famiglia.
Secondo voi è possibile recuperare il rapporto con mio marito? Non abbiamo più quasi coraggio di guardarci negli occhi.
Come supereremo questa difficoltà ma sopratutto sarà possibile superarla davvero? Un percorso terapeutico ci aiuterà a tornare a vivere una vita serena e normale?
Grazie ancora di cuore
Saluti
[#5]
Ex utente
Un grazie sincero alle vostre risposte. Mi aiutano davvero ad avere più stimoli.
Mi Trovo d'accordo con tutto quel che mi scrivete. Le mie sviste sono forse imperdonabili, ma come dice Lei, mai avrei potuto immaginare fossero segnale di un problema tanto grave. Pensavo, stupidamente, fossero appunto stranezze adolescenziali, mi sembrava giocasse un po' a fare il "bohémien" , il ragazzo un po' controcorrente .. Ma solo ora capisco invece che molte cose erano chiari segnali.
Io e mio mario dobbiamo agire da genitori uniti, come voi mi suggerite e dobbiamo trovare la forza di farlo.
desidero spronarlo ad avvicinarsi ad un Sert ed è il mio obiettivo.
Credo che io e mio marito abbiamo bisogno del supporto di uno specialista per muoverci al meglio con nostro figlio e prendere le decisioni migliori per aiutarlo.
Un grazie di cuore
Mi Trovo d'accordo con tutto quel che mi scrivete. Le mie sviste sono forse imperdonabili, ma come dice Lei, mai avrei potuto immaginare fossero segnale di un problema tanto grave. Pensavo, stupidamente, fossero appunto stranezze adolescenziali, mi sembrava giocasse un po' a fare il "bohémien" , il ragazzo un po' controcorrente .. Ma solo ora capisco invece che molte cose erano chiari segnali.
Io e mio mario dobbiamo agire da genitori uniti, come voi mi suggerite e dobbiamo trovare la forza di farlo.
desidero spronarlo ad avvicinarsi ad un Sert ed è il mio obiettivo.
Credo che io e mio marito abbiamo bisogno del supporto di uno specialista per muoverci al meglio con nostro figlio e prendere le decisioni migliori per aiutarlo.
Un grazie di cuore
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< Secondo voi è possibile recuperare il rapporto con mio marito? Non abbiamo più quasi coraggio di guardarci negli occhi.
Come supereremo questa difficoltà ma sopratutto sarà possibile superarla davvero?
Un percorso terapeutico ci aiuterà a tornare a vivere una vita serena e normale? >
Le risposte sono si, è possibile...
Occorre, però, desiderio, motivazione e impegno!
Affidatevi ad un professionista, consultandovi anche con il vostro medico di famiglia, affinché vi possa ascoltare ed orientare non solo in coppia e per la coppia, ma anche nella gestione di suo figlio.
Le dinamiche sembrano essere complesse, ma se c'è impegno potete ottenere buoni risultati.
Siamo in ascolto.
Di cuore.
Come supereremo questa difficoltà ma sopratutto sarà possibile superarla davvero?
Un percorso terapeutico ci aiuterà a tornare a vivere una vita serena e normale? >
Le risposte sono si, è possibile...
Occorre, però, desiderio, motivazione e impegno!
Affidatevi ad un professionista, consultandovi anche con il vostro medico di famiglia, affinché vi possa ascoltare ed orientare non solo in coppia e per la coppia, ma anche nella gestione di suo figlio.
Le dinamiche sembrano essere complesse, ma se c'è impegno potete ottenere buoni risultati.
Siamo in ascolto.
Di cuore.
[#7]
Ex utente
Mi sento di porre un'ultima domanda. Sono pronta a qualsiasi tipo di risposta, anche se forse è inutile fare domande su decisioni già prese, ma forse non è tardi per rimediare..
La mia decisione di allontanare mio figlio di casa è stata una scelta sbagliata? Mi sono comportata da cattiva madre ? Ho abbandonato mio figlio? Insomma se fossi stata in seduta terapeutica e avessi fatto presente la mia volontà di allentare mio figlio di casa, avreste appoggiato la mia scelta oppure mi avreste consigliato di non fare una cosa del genere?
La mia decisione ha molte motivazioni, ho pensato fosse la cosa migliore per tutti, ragazzo compreso. Forse una decisione anche per proteggerlo da quelli che stavano diventando i miei comportamenti ossessivi nei suoi confronti. Controllarlo nella notte mentre dormiva per verificare fosse vivo, svegliandolo. Un giorno ho messo a soqquadro la sua stanza in cerca di chissà cosa.. Ho cercato di scoprirlo dai vestiti contro la sua volontà per vedere con occhio, per cercate ulteriori confeme.. E molti altri tristi episodi, dolorosi per tutti noi, accaduti a casa per via della mia disperazione
Saluti e grazie ancora per il prezioso supporto che offrite alle persone
La mia decisione di allontanare mio figlio di casa è stata una scelta sbagliata? Mi sono comportata da cattiva madre ? Ho abbandonato mio figlio? Insomma se fossi stata in seduta terapeutica e avessi fatto presente la mia volontà di allentare mio figlio di casa, avreste appoggiato la mia scelta oppure mi avreste consigliato di non fare una cosa del genere?
La mia decisione ha molte motivazioni, ho pensato fosse la cosa migliore per tutti, ragazzo compreso. Forse una decisione anche per proteggerlo da quelli che stavano diventando i miei comportamenti ossessivi nei suoi confronti. Controllarlo nella notte mentre dormiva per verificare fosse vivo, svegliandolo. Un giorno ho messo a soqquadro la sua stanza in cerca di chissà cosa.. Ho cercato di scoprirlo dai vestiti contro la sua volontà per vedere con occhio, per cercate ulteriori confeme.. E molti altri tristi episodi, dolorosi per tutti noi, accaduti a casa per via della mia disperazione
Saluti e grazie ancora per il prezioso supporto che offrite alle persone
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,
non sarebbe professionale dare una risposta a questi quesiti, carichi di ansia e preoccupazione... questo perché non conosco lei, la sua famiglia e nemmeno tutto il vostro storico personale, che può esprimersi solo attraverso sedute de visu.
quello che lei aggiunge, però, sul suo comportamento è molto importante, perché necessita davvero di un supporto, vista la sua disperazione "ossessiva"!
Si affidi ad un Collega,
di cuore
non sarebbe professionale dare una risposta a questi quesiti, carichi di ansia e preoccupazione... questo perché non conosco lei, la sua famiglia e nemmeno tutto il vostro storico personale, che può esprimersi solo attraverso sedute de visu.
quello che lei aggiunge, però, sul suo comportamento è molto importante, perché necessita davvero di un supporto, vista la sua disperazione "ossessiva"!
Si affidi ad un Collega,
di cuore
[#9]
<La mia decisione di allontanare mio figlio di casa è stata una scelta sbagliata? Mi sono comportata da cattiva madre ? Ho abbandonato mio figlio? Insomma se fossi stata in seduta terapeutica e avessi fatto presente la mia volontà di allentare mio figlio di casa, avreste appoggiato la mia scelta oppure mi avreste consigliato di non fare una cosa del genere?>
Cara Signora,
comprendo il suo sentire e anche il bisogno di darsi risposte, ma queste domande (che da qui non possono avere risposta) non le sono utili, cosa serve continuare a tormentarsi su avvenimenti che non possono essere cambiati?
A cosa sarebbe utile cercare colpe, dell'uno e dell'altro, si trovano possibili soluzioni in questo modo? O piuttosto ci si confonde sempre più, alimentando litigi e rancori?
Come dice lei stessa lei ha pensato che quella fosse la migliore soluzione possibile, dunque ha avuto le sue buone ragioni.
In ogni caso il passato è passato e non si può cambiare, occorre pensare al PRESENTE cioè al COME affrontare tale situazione delicata, complessa e dolorosa.
Occorre capire cosa e come fare.
Occorre che lei e suo marito riusciate a spezzare le dinamiche interattive disfunzionali tra voi che non portano da nessuna parte, anzi, e che insieme troviate un accordo, uniti, nel gestire il problema.
Per questo e per i motivi esposti in replica #1 le rinnovo il consiglio di cominciare rivolgendovi voi due a uno specialista, come ad esempio un terapeuta familiare.
La zia in che rapporti è con il ragazzo?
Come è stata accolta? Com'è andato l'incontro?
Cari auguri e se crede ci può tenere informati
Cara Signora,
comprendo il suo sentire e anche il bisogno di darsi risposte, ma queste domande (che da qui non possono avere risposta) non le sono utili, cosa serve continuare a tormentarsi su avvenimenti che non possono essere cambiati?
A cosa sarebbe utile cercare colpe, dell'uno e dell'altro, si trovano possibili soluzioni in questo modo? O piuttosto ci si confonde sempre più, alimentando litigi e rancori?
Come dice lei stessa lei ha pensato che quella fosse la migliore soluzione possibile, dunque ha avuto le sue buone ragioni.
In ogni caso il passato è passato e non si può cambiare, occorre pensare al PRESENTE cioè al COME affrontare tale situazione delicata, complessa e dolorosa.
Occorre capire cosa e come fare.
Occorre che lei e suo marito riusciate a spezzare le dinamiche interattive disfunzionali tra voi che non portano da nessuna parte, anzi, e che insieme troviate un accordo, uniti, nel gestire il problema.
Per questo e per i motivi esposti in replica #1 le rinnovo il consiglio di cominciare rivolgendovi voi due a uno specialista, come ad esempio un terapeuta familiare.
La zia in che rapporti è con il ragazzo?
Come è stata accolta? Com'è andato l'incontro?
Cari auguri e se crede ci può tenere informati
[#10]
Ex utente
Capisco la vostra posizione. Purtroppo è una situazione molto difficile e le mie domande sono molto complesse.
I miei atteggiamenti ossessivi sono usciti a seguito della terribile scoperta, prima ero una donna molto equilibrata ma questa vicenda mi ha catapultata in un mondo che non riconosco più. Questa storia ha messo alla prova la mia forza, se così si può dire, e ha tirato fuori parti di me che prima non conoscevo.
Figurarsi che un giorno, avendo capito che aveva fatto uso di quelle sostanze, non ho resistito a dargli uno schiaffo. In venticinque anni che è in vita è stato il primo e unico sberlone che ha ricevuto.
Mai, né io, né mio marito lo abbiamo "picchiato" , neppure sculacciate o schiaffetti da bambino, neanche quando magari li meritava.
Ho sempre pensato fossero metodi sbagliati e che non facessero per lui. Eppure forse anche qua sbagliavo. Per lo meno non è un ragazzo aggressivo , non lo è mai stato.. Ma ormai non posso mettere più la mano sul fuoco su nulla.
Con la zia ha sempre avuto un bel rapporto, le è molto affezionato. Lei non avendo mai avuto figli, ha sempre trattato lui, suoi unico nipote, quasi come fosse un figlio e gli ha sempre dato molto affetto ed attenzioni.
La cognata mi ha comunicato che mio figlio era a disagio nel mostrarle la casa dove vive, immagino per le condizioni in cui si trova. Lei mi ha detto di aver sdrammatizzato e avergli detto che è sempre stato un ragazzo un po' creativo e artista, questo per le scritte che mi ha detto di aver trovato sui pavimenti e i muri.
Era felice di vederla e avranno anche altri incontri.
Lei mi ha informata di aver chiesto a mio figlio se volesse trasferirsi a casa sua, cosa che onestamente non ho trovato giusta e per la quale mi sono risentita, ma lui non ha accettato dicendo che gli sta bene stare dove si trova ora. Lui è un ragazzo molto carino e disponibile con quasi tutti.
Grazie per il tempo che mi avete dedicato
I miei atteggiamenti ossessivi sono usciti a seguito della terribile scoperta, prima ero una donna molto equilibrata ma questa vicenda mi ha catapultata in un mondo che non riconosco più. Questa storia ha messo alla prova la mia forza, se così si può dire, e ha tirato fuori parti di me che prima non conoscevo.
Figurarsi che un giorno, avendo capito che aveva fatto uso di quelle sostanze, non ho resistito a dargli uno schiaffo. In venticinque anni che è in vita è stato il primo e unico sberlone che ha ricevuto.
Mai, né io, né mio marito lo abbiamo "picchiato" , neppure sculacciate o schiaffetti da bambino, neanche quando magari li meritava.
Ho sempre pensato fossero metodi sbagliati e che non facessero per lui. Eppure forse anche qua sbagliavo. Per lo meno non è un ragazzo aggressivo , non lo è mai stato.. Ma ormai non posso mettere più la mano sul fuoco su nulla.
Con la zia ha sempre avuto un bel rapporto, le è molto affezionato. Lei non avendo mai avuto figli, ha sempre trattato lui, suoi unico nipote, quasi come fosse un figlio e gli ha sempre dato molto affetto ed attenzioni.
La cognata mi ha comunicato che mio figlio era a disagio nel mostrarle la casa dove vive, immagino per le condizioni in cui si trova. Lei mi ha detto di aver sdrammatizzato e avergli detto che è sempre stato un ragazzo un po' creativo e artista, questo per le scritte che mi ha detto di aver trovato sui pavimenti e i muri.
Era felice di vederla e avranno anche altri incontri.
Lei mi ha informata di aver chiesto a mio figlio se volesse trasferirsi a casa sua, cosa che onestamente non ho trovato giusta e per la quale mi sono risentita, ma lui non ha accettato dicendo che gli sta bene stare dove si trova ora. Lui è un ragazzo molto carino e disponibile con quasi tutti.
Grazie per il tempo che mi avete dedicato
[#11]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Dolce Signora,
ogni aggiunta del suo racconto è dolore, sofferenza e sensibilità... è una mamma e come tale non si può prescindere!
Credo, sempre sulla linea di cui sopra, sia necessario stare sul "qui ed ora", iniziando a confrontarsi con un nostro Collega de visu, per cercare di fare chiarezza in questo mare di emozioni.
Si prenda cura di se' e in questo modo lo farà anche per suo figlio.
Di cuore,
tanta luce !!
ogni aggiunta del suo racconto è dolore, sofferenza e sensibilità... è una mamma e come tale non si può prescindere!
Credo, sempre sulla linea di cui sopra, sia necessario stare sul "qui ed ora", iniziando a confrontarsi con un nostro Collega de visu, per cercare di fare chiarezza in questo mare di emozioni.
Si prenda cura di se' e in questo modo lo farà anche per suo figlio.
Di cuore,
tanta luce !!
[#12]
Importante che voi genitori vi attiviate senza por tempo in mezzo nel sottoporre il problema a un nostro collega, come già suggerito.
La disamina delle dinamiche familiari da parte di un terapeuta esperto è dal mio punto di vista molto importante, proprio per comprendere in che modo sia meglio muovervi.
Non continui a rimproverarsi, ma cerchi la strada con suo marito e la persegua.
Molti auguri
La disamina delle dinamiche familiari da parte di un terapeuta esperto è dal mio punto di vista molto importante, proprio per comprendere in che modo sia meglio muovervi.
Non continui a rimproverarsi, ma cerchi la strada con suo marito e la persegua.
Molti auguri
[#13]
Ex utente
Non posso fare altro che ringraziarvi ancora e sinceramente. Sono riuscita in parte a parlare di questo problema e il vostro supporto mi è stato molto utile.
Ora comincerò a cercare uno specialista che possa aiutarci di persona e lo farò con la cooperazione di mio marito.
Cercherò anche di smetterla di darmi colpe, anche se questo sarà molto più difficile.
Mi auguro di recuperare la mia famiglia ma sopratutto spero che mio figlio torni ( o forse cominci..) ad apprezzare la sua vita.
Cari Saluti
Ora comincerò a cercare uno specialista che possa aiutarci di persona e lo farò con la cooperazione di mio marito.
Cercherò anche di smetterla di darmi colpe, anche se questo sarà molto più difficile.
Mi auguro di recuperare la mia famiglia ma sopratutto spero che mio figlio torni ( o forse cominci..) ad apprezzare la sua vita.
Cari Saluti
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 2.2k visite dal 06/01/2015.
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