Disturbo della personalita'

Buongiorno e buon anno,
ed ora inizio: sono entrata in depressione a 52 anni nel periodo della menopausa, curata presso il CIM, con xanax e sulamid e colloqui per tre anni, sono stata bene senza piu' farmaci per un anno e mezzo , poi mia figlia ebbe un attacco di panico in prossimità della laurea,ho pensato "ecco, assomiglia a ame" rientrai in ansia e depressione, ricominciai con la solita cura e mi sentivo bene, poi andai in pensione( facevo l'impiegata a contatto col pubblico) e dopo un anno ricominciai a sentirmi inutile e senza interessi (continuavo a prendere xanax da 1mg al giorno a lento rilascio e 1 sulamid. In poche parole alti e bassi, ho provato quando mi sentivo bene a smettere almeno il sulamid d'accodo col mio psicologo sostituendolo da me con prodotti di erboristeria, ora passate le festività mi sento dinuovo apatica e senza interesse e non so se riprendere il sulamid visto che il prossimo colloquio con lo psicologo lo avrò il 28/02
Mi sto rendendo conto che dopo 8 anni, molto probabilmente non riusciro' piu' ad uscirne visto che per qualsiasi cosa se bella, ne gioisco e subito dopo cerco l'nfelicità poichè non trovo altro di interessante.Sicuramente il mio psicologo mi dirà di continuare con lo xanax e il sulamid, ma dovrò prenderlo per sempre?, e,si può continuare a prenderlo sempre ( il mio psicologo dice che sono dosi basse e che non creano assuefazione) a volte mi basta per star meglio che qulcuno mi rassicuri o il sapere che non sono l'unica ad avere questi problemi , ma il tutto dura sempre poco, penso sempre al passato (ho avuto ul bellissimo passato) non accetto il presente che mi sta portando verso la fine(ancora lontana direte voi) ma questa è la mia visione, mi sembra di aver fatto tutto e ora di non aver piu' niente da fare. Vado comunque due volte a settimana a ginnastica e svolgo normalmente i lavori di casa e quando sono impegnata sto molto meglio, ma devo esserere molto impegnata.Ho una figlia di trent'anni che non trova lavoro e vive con noi, altra preocupazione. e' possibile vivere in questa situazione, ben vengano i farmaci allora. Se non riesco ad uscirne significa che il mio carattere è debole e certamente non lo posso cambiare ora che ho quasi 60 anni.
Vi ringrazio per avermi ascoltata, a volte fa bene anche solo parlarne.
Se mi vorrete dare un consiglio o un parere Ve ne sono grata.
Un cordiale saluto
Luciana
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Buona anno anche a lei!

I suoi dubbi per quanto riguarda i farmaci andrebbero risolti con lo psichiatra che li ha prescritti, lo psicologo non è un medico e non ha competenze in materia.

Che tipo di diagnosi è stata fatta al CIM?
Oltre ai farmaci ha mai intrapreso una psicoterapia?





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
gentile signora,
probabilmente chi le ha prescritto i farmaci deve essere un medico e non uno psicologo.

I sintomi che lei descrive possono essere dovuti a molte differenti cause e motivazioni, non escluso un disturbo della personalità come lei ha già scritto nel titolo della sua richiesta di consulto.

per l'appropriatezza dei farmaci deve rivolgere la richiesta ai colleghi psichiatri, per la terapia psicologica, da effettuare possibilmente in parallelo al trattamento farmacologico, la psicoterapia a orientamento psicoanalitico è appropriata per i disturbi di personalità.

Cordiali saluti

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Signora,
probabilmente è in cura da uno psichiatra, non da uno psicologo, se le sono stati prescritti farmaci, oppure da entrambi?

Può chiarire meglio chi la sta seguendo ora (il tipo di professionalità non il nome)?

Per colloqui intende una psicoterapia?
Può dirci di più sui trattamenti effettuati? Sono stati sospesi?

< a volte mi basta per star meglio che qulcuno mi rassicuri o il sapere che non sono l'unica ad avere questi problemi > Sì la comprendo, ma le rassicurazioni hanno vita breve, placano solo momentaneamente la sofferenza, ma non risolvono, anzi.

A Menopausa, pensionamento, il non avere un impegno lavorativo che la distolga dai pensieri e le dia magari un senso di valore, ora si aggiungono le preoccupazioni per sua figlia.
Come sono i rapporti con lei e con altri familiari, suo marito ad esempio?

E' seguita ancora in un centro pubblico?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile Signora,

accolgo le riflessioni della Collega, in quanto tutti i vissuti che ci riporta hanno un ruolo in questo suo " non sentirsi" se stessa!


Inizia con la menopausa, che comporta un senso di perdita di identità, sia come donna che come amante e che le rimembra un percorso di vita a " finire", a cui si associa il pensionamento in conferma a ciò ...
e il timore, in riferimento all'amore per sua figlia, che questa possa " soffrire" come lei...

Inizierei con un dato di realtà: accettazione della propria "condizione" e ristrutturazione del quotidiano, accogliendo la positività di un'età scevra da impegni e obblighi, che le possa permettere di viversi diversamente.

Non pensare di essere e dover essere la " salvifica" del mondo familiare!


Questo percorso di consapevolezza e di accettazione necessita di un percorso accurato di Psicoterapia, perché il solo farmaco non le permette la svolta al cambiamento.


Un caro saluto.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La diagnosi di disturbo di personalità le è stata fatta dai suoi curanti o è una sua supposizione?

"Tre anni di colloqui" possono anche non sortire effetti permanenti, se non costituiscono una psicoterapia.

Dovrebbe specificare meglio:
- diagnosi
- tipo di intervento ricevuto (psicoterapia, sostegno o altro)
- se sono stati fissati o meno obiettivi d'intervento
- tipo dei curanti da cui è stata vista

Ipotizzo quanto segue: che sia stata vista solo da psichiatri, non psicologi, e che sia stata curata sostanzialmente con terapia farmacologica e colloqui di sostegno fatti dallo stesso psichiatra. Mi sbaglio?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#6]
Utente
Utente
Grazie a tutti per la celere risposta e preciso:
al Dr. Del Signore: il dr.da cui sono seguigta è uno psichiatra e non psicologo come erroneamento detto pertanto i farmaci mi sono prescritti dallo stesso. La diagnosi è stata "disturbo della personalità"
(quando mi trovo in quelle particolari situazioni), ha aggiunto il mio psichiatra.
La psicoterapia continuo a farla con lui con sedute all'inizio ogni quindici giorni, poi migliorando ogni uno o due mesi, ultimamente abbiamo allungato i tempi poichè tutto sommato mi sembrava di poter cavarmela avendo piu' o meno preso coscenza delle problematiche.
Alla Dr.ssa Rinella:
i trattamenti effettuati sono stati all'inizio xanax da 0,50 per tre volte al g. poi sparita l'ansia mi sentivo apatica e svogliata , allora mi ha dato il sulamid una al giorno, ho continuato cosi' per un lungo periodo,ora non ricordo esattamente credo due anni circa poi ho cominciato a calare il xanax fino ad eliminarlo continuando ancora col sulamid poi dopo due tre mesi via anche il sulamid. Come scritto sono stata senza farmaci per un anno e mezzo, poi per altre cause ho ricominciato e tutt'ora sto prendendo xanax da 1 mg a lento rilascio e sulamid 1 al giorno (ora ho smersso di prenderlo ma mi sento già giu' di tono) , in pratica in 8 anni non ho mai smesso tranne che per quell'anno e mezzo che stavo bene di fare psicoterapia.I rapporti con mio marito e mia figlia sono tranquilli, anche se non parlo molto dei miei problemi preferisco non preoccuparli, mi dico che prima o poi passeranno.
Alla Dr.sssa Albano:
Mi ritrovo sfacciatamente in quello che ha detto, ma dopo otto anni di psicoterapia non dovrei aver imparato ad accettarmi?.
Al Dr. Santonocito:
Si, è esatto quello che Lei afferma.
Ancora un grazie di cuore e buon lavoro a tutti.
Luciana
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>ma dopo otto anni di psicoterapia non dovrei aver imparato ad accettarmi?<<
il punto è che lei non ha mai intrapreso una psicoterapia, quindi non mai (presumo) fatto un lavoro in profondità.





[#8]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
un qualunque disturbo di personalità anche lieve non si può trattare con sedute quindicinali.

Lei non ha mai svolto una psicoterapia ma ha al massimo fatto dei colloqui di sostegno alla terapia farmacologica..

Le suggerisco di iniziare una psicoterapia che per il tipo di disturbo non può avere, a mio avviso, una cadenza settimanale inferiore alle due sedute.

Cordiali saluti.
[#9]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

accolgo le riflessioni dei Colleghi e spero che si attivi, coraggiosamente, a prendersi cura di lei... in modo accurato e costruttivo!

Un caro augurio!
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