Dipendenza da fumo
Buongiorno,
cerco aiuto per capire come ci si possa ridurre ad essere dipendenti dal fumo in modo totalizzante. Io non ho mai fumato e faccio fatica a capire il comportamento di mio padre, anche se so che non e' solo una questione psicologica ma che la nicotina produce una dipendenza fisiologica.
Da che mi ricordo nella mia infanzia mio padre ha sempre fumato, di tutto (sigari, sigarette, pipa) e in continuazione. Alzandosi anche di notte per fumare e smettendo solo per mangiare. Mia madre, che ha sempre sofferto di problemi respiratori, finiva con il litigarci (in continuazione) perche' gli chiedeva di fumare sul balcone e mio padre si arrabbiava tantissimo urlando che era casa sua e se non le stava bene di andarsene lei e noi figli. Una specie di scenetta ripetuta in continuazione. Quando mio fratello minore era neonato lo coccolava ma fumandogli in faccia. Quando in seguito mio fratello ha iniziato a soffrire di asma, gli chiedevamo di non fumare vicino a lui ma non c'era verso, finiva con la classica frase "questa e' casa mia, faccio quello che voglio e se non vi sta bene andatevene". Qualsiasi appello alla salute e' sempre caduto nel vuoto, perche' ritiene che la storia che il fumo faccia male e' una panzana dei medici (dovuta a incapacita' dei suddetti o piu' probabilmente a recondite motivazioni) e che lui ne e' la prova vivente (e qui effettivamente ...). Quando lavorava litigava spesso con i colleghi che mal sopportavano il suo fumare in continuazione e dopo diversi richiami si e' licenziato, sbattendo la porta.
Ho vissuto alcuni anni in USA e mio padre non e' mai voluto venire a trovarmi, nonostante gli avrei pagato il biglietto, perche' sosteneva di non poter stare ore in aereo senza fumare.
Quando sono rientrata in Italia sono andata ad abitare a 50 Km dai miei genitori, ma siccome gli ho detto che a casa mia non poteva fumare non e' mai venuto. Ora si lamenta che non gli porto la nipotina, ma se gli chiedo di non fumare davanti a lei manda al diavolo me e mia figlia e dice che non gli interessa vederla. Poi pero' mi telefona lamentandosi che non gliela faccio vedere e mi dispiace: non so cosa fare ...
Non so neanche cosa pensare: a volte penso che non ci voglia bene, perche' mi verrebbe da dire che se ci volesse bene, e anche solo ci fosse il dubbio remoto che il fumo possa fare male, limiterebbe i suoi comportamenti, o no?
cerco aiuto per capire come ci si possa ridurre ad essere dipendenti dal fumo in modo totalizzante. Io non ho mai fumato e faccio fatica a capire il comportamento di mio padre, anche se so che non e' solo una questione psicologica ma che la nicotina produce una dipendenza fisiologica.
Da che mi ricordo nella mia infanzia mio padre ha sempre fumato, di tutto (sigari, sigarette, pipa) e in continuazione. Alzandosi anche di notte per fumare e smettendo solo per mangiare. Mia madre, che ha sempre sofferto di problemi respiratori, finiva con il litigarci (in continuazione) perche' gli chiedeva di fumare sul balcone e mio padre si arrabbiava tantissimo urlando che era casa sua e se non le stava bene di andarsene lei e noi figli. Una specie di scenetta ripetuta in continuazione. Quando mio fratello minore era neonato lo coccolava ma fumandogli in faccia. Quando in seguito mio fratello ha iniziato a soffrire di asma, gli chiedevamo di non fumare vicino a lui ma non c'era verso, finiva con la classica frase "questa e' casa mia, faccio quello che voglio e se non vi sta bene andatevene". Qualsiasi appello alla salute e' sempre caduto nel vuoto, perche' ritiene che la storia che il fumo faccia male e' una panzana dei medici (dovuta a incapacita' dei suddetti o piu' probabilmente a recondite motivazioni) e che lui ne e' la prova vivente (e qui effettivamente ...). Quando lavorava litigava spesso con i colleghi che mal sopportavano il suo fumare in continuazione e dopo diversi richiami si e' licenziato, sbattendo la porta.
Ho vissuto alcuni anni in USA e mio padre non e' mai voluto venire a trovarmi, nonostante gli avrei pagato il biglietto, perche' sosteneva di non poter stare ore in aereo senza fumare.
Quando sono rientrata in Italia sono andata ad abitare a 50 Km dai miei genitori, ma siccome gli ho detto che a casa mia non poteva fumare non e' mai venuto. Ora si lamenta che non gli porto la nipotina, ma se gli chiedo di non fumare davanti a lei manda al diavolo me e mia figlia e dice che non gli interessa vederla. Poi pero' mi telefona lamentandosi che non gliela faccio vedere e mi dispiace: non so cosa fare ...
Non so neanche cosa pensare: a volte penso che non ci voglia bene, perche' mi verrebbe da dire che se ci volesse bene, e anche solo ci fosse il dubbio remoto che il fumo possa fare male, limiterebbe i suoi comportamenti, o no?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile Signora,
provo a comprendere il suo " dolore " e la frustrazione, che emerge dal suo racconto...
I fumatori di questo " calibro ", apparentemente, sembrano caratterizzarsi da una sorta di egoismo, che nulla li ferma davanti alla possibilità di una sigaretta.
Il vissuto di suo padre sembra essere, particolarmente, significativo: non rinuncia a nulla tranne che alla sigaretta.
I danni che provoca il fumo sono molteplici e il rispetto per i non fumatori deve essere sempre all'ordine del giorno: concordo con la sua facoltà di non farlo entrare in relazione con la sua bimba...
Eppure lui rinuncia anche a questo, pur di fumare!
Il fumo rappresenta una dipendenza, che non può essere, così, estirpata se non c 'è motivazione e impegno da parte del soggetto interessato.
Molti colleghi Psicologi offrono corsi per smettere di fumare, così come al SERT, ma bisogna essere in prima linea per la svolta al cambiamento.
Nel suo caso, mi chiedo, se anche il medico di famiglia sia mai intervenuto....
Credo di poterla orientare poco e di sollecitarla a continuare ad esigere rispetto sia per lei che per la salute della sua bimba.
Di cuore.
provo a comprendere il suo " dolore " e la frustrazione, che emerge dal suo racconto...
I fumatori di questo " calibro ", apparentemente, sembrano caratterizzarsi da una sorta di egoismo, che nulla li ferma davanti alla possibilità di una sigaretta.
Il vissuto di suo padre sembra essere, particolarmente, significativo: non rinuncia a nulla tranne che alla sigaretta.
I danni che provoca il fumo sono molteplici e il rispetto per i non fumatori deve essere sempre all'ordine del giorno: concordo con la sua facoltà di non farlo entrare in relazione con la sua bimba...
Eppure lui rinuncia anche a questo, pur di fumare!
Il fumo rappresenta una dipendenza, che non può essere, così, estirpata se non c 'è motivazione e impegno da parte del soggetto interessato.
Molti colleghi Psicologi offrono corsi per smettere di fumare, così come al SERT, ma bisogna essere in prima linea per la svolta al cambiamento.
Nel suo caso, mi chiedo, se anche il medico di famiglia sia mai intervenuto....
Credo di poterla orientare poco e di sollecitarla a continuare ad esigere rispetto sia per lei che per la salute della sua bimba.
Di cuore.
[#2]
Gentile signora,
se Lei cerca una spiegazione del papà sul comportamento tenuto in presenza di Lei da bambina e con la nipotina oggi, credo ci siano tratti caratteriali e poi anche una certa rigidità mentale.
E' verissimo che il fumatore è abile a raccontarsela: " ritiene che la storia che il fumo faccia male e' una panzana dei medici (dovuta a incapacita' dei suddetti o piu' probabilmente a recondite motivazioni) e che lui ne e' la prova vivente (e qui effettivamente ...). ".
Chi fuma come il Suo papà se la racconta dicendo che in fondo il fumo non fa così male, che anche il dottore fuma, che pur fumando ha un'ottima salute, ecc...
Questo accade per un meccanismo detto di "dissonanza cognitiva", ovvero se so che un comportamento è nocivo per la mia salute (es fumo, cibi ipercalorici, poco sport, ecc...) ma io non ho intenzione di modificare il mio comportamento (per tante ragioni diverse, anche solo per cattiva abitudine), allora devo abbassare il livello di dissonanza, come fa Suo papà.
Certo la reazione del papà sembra molto accesa e anche secondo me Lei fa benissimo a non sottoporre la Sua bimba al fumo passivo, ma credo che ci sia poco da fare per Suo papà.
Credo non prenderebbe neppure in considerazione l'idea di poter smettere, perché questa è una cattiva abitudine cui non sa rinunciare (e probabilmente non vuole) proprio perché non ha mai deciso di smettere, non è motivato (cioè non ne sente gli effetti nocivi, es respiro affannato) e tutto sommato... la moglie tollera ancora i Suoi comportamenti :-)
Cordiali saluti,
se Lei cerca una spiegazione del papà sul comportamento tenuto in presenza di Lei da bambina e con la nipotina oggi, credo ci siano tratti caratteriali e poi anche una certa rigidità mentale.
E' verissimo che il fumatore è abile a raccontarsela: " ritiene che la storia che il fumo faccia male e' una panzana dei medici (dovuta a incapacita' dei suddetti o piu' probabilmente a recondite motivazioni) e che lui ne e' la prova vivente (e qui effettivamente ...). ".
Chi fuma come il Suo papà se la racconta dicendo che in fondo il fumo non fa così male, che anche il dottore fuma, che pur fumando ha un'ottima salute, ecc...
Questo accade per un meccanismo detto di "dissonanza cognitiva", ovvero se so che un comportamento è nocivo per la mia salute (es fumo, cibi ipercalorici, poco sport, ecc...) ma io non ho intenzione di modificare il mio comportamento (per tante ragioni diverse, anche solo per cattiva abitudine), allora devo abbassare il livello di dissonanza, come fa Suo papà.
Certo la reazione del papà sembra molto accesa e anche secondo me Lei fa benissimo a non sottoporre la Sua bimba al fumo passivo, ma credo che ci sia poco da fare per Suo papà.
Credo non prenderebbe neppure in considerazione l'idea di poter smettere, perché questa è una cattiva abitudine cui non sa rinunciare (e probabilmente non vuole) proprio perché non ha mai deciso di smettere, non è motivato (cioè non ne sente gli effetti nocivi, es respiro affannato) e tutto sommato... la moglie tollera ancora i Suoi comportamenti :-)
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
quindi e' solo una delle tante manifestazioni del suo egocentrismo, cosi' cristallino che ora trovo quasi divertente, e che non ci sia nulla da fare (e su questo avevo poche speranze) o da comprendere?
non e' che mia madre tolleri il fumo, litigano in continuazione, solo che ora penso si sia rassegnata
il medico di base (che sugli stili di vita e' piuttosto "talebano", in passato e' stato anche il mio medico e so che e' molto diretto) e' intervenuto centinaia di volte sull'argomento, sia per la sua salute che per quella di mia madre, anche in termini molto decisi Piu' di cosi' non penso che possa fare, anche lui si e' un po' rassegnato sull'argomento.
Anche mio padre ha problemi respiratori, ma semplicemente non vede il nesso con il fumo. Tanti anni fa aveva provato a smettere (era un momento in cui aveva deciso di "cambiare vita"), per un mese, ma era stato male e non ci ha piu' provato. Poi e' morta una signora, amica di famiglia, di tumore ai polmoni pur non avendo mai fumato e questa e' stata per lui la controprova che non fumare fa male.
A me sembra che il fumo sia una vera e propria ossessione, possibile che ne ricavi una gratificazione tale?
non e' che mia madre tolleri il fumo, litigano in continuazione, solo che ora penso si sia rassegnata
il medico di base (che sugli stili di vita e' piuttosto "talebano", in passato e' stato anche il mio medico e so che e' molto diretto) e' intervenuto centinaia di volte sull'argomento, sia per la sua salute che per quella di mia madre, anche in termini molto decisi Piu' di cosi' non penso che possa fare, anche lui si e' un po' rassegnato sull'argomento.
Anche mio padre ha problemi respiratori, ma semplicemente non vede il nesso con il fumo. Tanti anni fa aveva provato a smettere (era un momento in cui aveva deciso di "cambiare vita"), per un mese, ma era stato male e non ci ha piu' provato. Poi e' morta una signora, amica di famiglia, di tumore ai polmoni pur non avendo mai fumato e questa e' stata per lui la controprova che non fumare fa male.
A me sembra che il fumo sia una vera e propria ossessione, possibile che ne ricavi una gratificazione tale?
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,
ci possono essere diversi meccanismi sottesi a questo suo comportamento e, comunque, se non individua una motivazione e, di conseguenza, una consapevolezza, non è possibile una svolta al cambiamento.
Queste dipendenze, solitamente, tamponano e colmano un "vuoto" interiore particolarmente importante.
La sua rigidità di voler agire e pensare solo dal suo punto di vista, non prendendo in considerazione altro, fa riflettere anche sul suo timore di lasciarsi andare agli altri, in senso di fidarsi e di affidarsi!!
Un senso di rassegnazione sembra aver "catturato" l'ambiente familiare, che a stento, cerca di sopravvivere a questo uomo e al suo disagio.
Un augurio,
di cuore
ci possono essere diversi meccanismi sottesi a questo suo comportamento e, comunque, se non individua una motivazione e, di conseguenza, una consapevolezza, non è possibile una svolta al cambiamento.
Queste dipendenze, solitamente, tamponano e colmano un "vuoto" interiore particolarmente importante.
La sua rigidità di voler agire e pensare solo dal suo punto di vista, non prendendo in considerazione altro, fa riflettere anche sul suo timore di lasciarsi andare agli altri, in senso di fidarsi e di affidarsi!!
Un senso di rassegnazione sembra aver "catturato" l'ambiente familiare, che a stento, cerca di sopravvivere a questo uomo e al suo disagio.
Un augurio,
di cuore
[#5]
"A me sembra che il fumo sia una vera e propria ossessione, possibile che ne ricavi una gratificazione tale? "
Certamente sì. Fumare è gratificante. Qui potrebbe trattarsi anche di una CATTIVA ABITUDINE. Tenga presente che tutti abbiamo delle cattive abitudini e che è molto più difficile liberarci della cattive abitudini.
Ribadisco comunque che potrebbe trattarsi di un aspetto caratteriale, soprattutto legato alla dinamica del potere in casa e dello "smettere quando voglio", che è assolutamente ingestibile.
Cordiali saluti,
Certamente sì. Fumare è gratificante. Qui potrebbe trattarsi anche di una CATTIVA ABITUDINE. Tenga presente che tutti abbiamo delle cattive abitudini e che è molto più difficile liberarci della cattive abitudini.
Ribadisco comunque che potrebbe trattarsi di un aspetto caratteriale, soprattutto legato alla dinamica del potere in casa e dello "smettere quando voglio", che è assolutamente ingestibile.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.8k visite dal 03/01/2015.
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