Rottura relazione

Buonasera, sono una ragazza di 27 anni e da circa due settimane si è conclusa la mia relazione durata 9 anni. cercherò di esporre chiaramente come sono andate le cose, provando ad essere sintetica (anche se la mia mente è talmente confusionaria che non mi basterebbe un papiro).
Mi sono fidanzata a 18 anni e i primi anni della relazione ero molto innamorata, per me esisteva solo lui. nei primi anni il rapporto era per così dire "sbilanciato": ero sempre io ad andare da lui, non veniva quasi mai a trovarmi a casa, passavo sopra ad alcune cose che non mi andavano bene ma sulle quali lui era irremovibile, quando fui ricoverata in ospedale non venne a trovarmi (venne l'ultimo giorno).
Dopo qualche anno lui si è licenziato dal lavoro per inseguire il suo sogno di diventare professionista di un gioco online (con il quale riusciva a garantirsi un minimo stipendio) e, sebbene avessi la mia famiglia contro e non riuscissi a comprendere del tutto la sua scelta, non gli ho mai imposto un ultimatum. In 9 anni uscivamo raramente, non avevamo una rete di amicizie con cui passare il tempo libero, stavamo in casa con la famiglia a coccolarci o a guardare un film, ed ero contenta così. Dal punto di vista sessuale con il tempo l'attrazione che provavo per lui è andata scemando e, soprattutto nell'ultimo periodo, mi è capitato di provare attrazione verso altri ragazzi ma non l'ho mai tradito. Non ho mai avuto un orgasmo, nè con lui nè attraverso la masturbazione (riesco ad averlo solamente "strusciandomi" sulla sedia).
Da un anno a questa parte la situazione si è capovolta: mentre lui era sempre più innamorato e mi dedicava mille attenzione (voleva cercare lavoro, avere una famiglia ecc), io ho iniziato a manifestare segni di insofferenza: volevo stare da sola, frequentare i miei amici, avevo poca voglia di vederlo.. insomma sono entrata in crisi. Mi svegliavo la mattina insoddisfatta, pensavo sempre che dovevo lasciarlo, mi sentivo paralizzata e alla fine, esasperato dal mio comportamento ambivalente, lui mi ha lasciata.
Ora non riesco ad accettare che sia finita, tutte le cose che prima cercavo (stare sola, con gli amici) mi sembra inutile senza di lui, continuo a cercare una risposta alla mia "crisi" che adesso non riesco neppure a ricordare, ricordo solo i momenti sereni e vorrei riviverli, ho la speranza che con il tempo magari tutto torni come prima. Mi sento in colpa, sento di essere la causa di tutto: della sua sofferenza, della fine della relazione. Sento di aver perso la cosa più preziosa perchè lui mi amava di un amore incondizionato e io l'ho allontanato.Mi sento alienata, depersonalizzata, mi manca, vorrei tornare indietro ma ho paura di fargli ancora del male. Continuo a chiedere pareri alle persone a me vicino (cosa che facevo anche durante la crisi) perchè non riesco a capire ciò che realmente sento e voglio io. Pensavo di iniziare una psicoterapia ma non so nè verso quale approccio indirizzarmi nè dove iniziare la ricerca.Chiedo il vostro parere
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Pensavo di iniziare una psicoterapia ma non so nè verso quale approccio indirizzarmi nè dove iniziare la ricerca>>

Gentile Ragazza,
non necessariamente sarà necessario intraprendere una psicoterapia per capire che direzione vorrà dare al suo futuro e alla sua relazione: potrebbe essere sufficiente effettuare alcune sedute di consulenza.
Per far questo, potrebbe rivolgersi ad uno psicologo presso il Consultorio della sua Asl.
Se poi deciderà di riprendere il rapporto ora interrotto, ritengo potrebbe esservi utile un percorso di coppia per cercare di non ricadere nei vecchi errori, affrontando le problematiche relazionali, di comunicazione e relative alla sessualità che rendevano insoddisfacente la vostra unione.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

< Mi sento alienata, depersonalizzata, mi manca, vorrei tornare indietro ma ho paura di fargli ancora del male...>


provo a comprendere il suo disorientamento e la difficoltà a prendere una decisione.

Forse non bisogna affrettarsi e, magari, riflettere su questo suo "sentire"...

... confrontarsi con un professionista, che riesca ad orientarla verso la consapevolezza del suo "stare" in un certo posto... figurato, ovviamente!


Rifletta anche su questa relazione passata... sugli ultimi anni, che le hanno permesso di guardare "oltre" e di desiderare altro...

Occuparsi, eventualmente, anche di tutta la sfera affettiva e dell'intimità, così come e' stato suggerito, in caso la coppia avesse la possibilità di esistere come tale.



Un caro saluto
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie mille per le vostre risposte. Credo proprio che mi rivolgerò a un professionista o ad un consultorio. Il non sentirlo mi fa male, soprattutto la sera quando riaffiorano i ricordi. Se per caso dovessi tornare sui miei passi, non saprei neanche se mi rivorrebbe
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Bene,


Si prenda cura si se'...


Un augurio,

di cuore.
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie mille per la vostra disponibilità. Il fatto é che quando non é con me mi manca, lo vorrei vicino, e quando ce l'ho vicino tendo ad allontanarlo, faccio pensieri ossessivi sul fatto che dovrei lasciarlo, che dovrei star da sola ecc. Insomma, non riesco a stare né con lui né senza di lui. Non mi sembra una situazione normale... Sono arrivata ad ipotizzare di avere qualche disturbo della personalità o del pensiero. Voi che dite?
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Intanto incontri un professionista...


Avrà il tempo di maturare, anche, sui pensieri.



Un caro saluto
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Nella lettera mi sono dimenticata di dire che da 10 anni assumo tutti i giorni l'anti depressivo Citalopram da 10 mg. Da circa un anno sto sospendendo (dietro supervisione medica) prendendo mezza pastiglia al giorno.
So che gli antidepressivi SSRI possono causare diminuzione della libido e anorgasmia, e penso di rientrare nel quadro.
Forse sospendendo del tutto il Citalopram raggiungeró la funzionalità sessuale con il mio ragazzo, é possibile? Magari il fulcro del problema e della mia crisi é tutto qui. Voi che ne pensate?
GraZie mille per la disponibilità e mi scuso per la mia "pedantezza", ma sono paranoica
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

occorre una diagnosi accurata e, per quanto riguarda l'aspetto farmacologico, deve essere valutato esclusivamente dallo Psichiatra, che ha fatto la prescrizione.


Rimaniamo in ascolto, per qualsiasi dubbio...


Un saluto

di cuore.
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie mille per la disponibilità, davvero. Io adesso non so cosa fare, so che dovrei prendermi del tempo per chiarirmi le idee ma non riesco a sopportare la sua mancanza, ho paura che facendo passare del tempo possa perderlo definitivamente (anche se forse l'ho già perso, nel messaggio mi aveva scritto di stare lontana dalla sua vita), in ogni istante penso a cosa lui sta facendo, penso che in fondo lo amo ancora e forse non ho lottato abbastanza per il nostro amore. Spesso ho la tentazione di tornare indietro, di tornarci insieme, se non lo faccio é solo perché non sopporterei l'idea di farlo soffrire ancora. Tutti mi dicono di dare tempo al tempo ma io non so cosa fare
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< so che dovrei prendermi del tempo per chiarirmi le idee ma non riesco a sopportare la sua mancanza, ho paura che facendo passare del tempo possa perderlo definitivamente (anche se forse l'ho già perso, nel messaggio mi aveva scritto di stare lontana dalla sua vita)..>


Non sarà il tempo, che lei gli starà lontana, a determinare un allontanamento definitivo...

Forse lui lo ha già ben chiaro con questa frase che, obbiettivamente, può risuonare dolorosa e, quindi, messa in rimozione.


Continuare a "rimuginare" sui fatti non le permette di fare il "salto", che la porta al cambiamento.


Inizi a guardare alla vita... alla sua vita e, gradualmente, a riprendersi il potere!!


Un caro saluto
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Quindi secondo lei, con quella frase (stai lontana dalla mia vita) non c'é più margine di recupero?
So che dovrei prendere in mano la mia vita, ma in questo momento pensare ad un futuro senza di lui mi é impossibile.
Grazie