Perché questa mancanza di entusiasmo?

A quarantatre anni con un matrimonio finito e una seconda relazione anch'essa finita, io, persona che è sempre stata entusiasta, ottimista, positiva, con interessi e amicizie, viaggi, amore per la cultura, oggi improvvisamente mi sento veramente svuotato. Non voglio sembrare retorico, ma di colpo è come avessi l'impressione che a questa età sia ormai impossibile trovare una persona con cui avere una relazione stabile (in fondo mi dico: ma se una è arrivata dopo i 40 ed è sola o tornata sola forse non è sempre colpa dell'altro ma magari anche sua e quindi perché vorrebbe rinunciare alla propria libertà per un amore stabile?); che ormai mi sono stufato di leggere sui quotidiani sempre le stesse cose e che domani sarà diverso mentre i problemi e la crisi sono sempre gli stessi; che questa è una società che un giorno sarà piena di single anziani privati di quel "mutuo soccorso" familiare che era il varo welfare di questo Paese; che ho meno entusiamso in ciò che faccio perché con gli anni le energie diminuiscono. Insomma, spesso ho pensieri un po' tristi e mi sento un po' deluso. Tra l'altro percepisco questo anche da diversi amici miei coetanei. Ma a quarantanni, quindi, veramente il classico bilancio della vita deve condurre a ridimensionare entusiasmi e aspettative sia nell'amore che in tutto il resto? Forse bisogna già concentrarsi solo sul presente e non sul futuro come fanno i "vecchi"?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<ma se una è arrivata dopo i 40 ed è sola o tornata sola forse non è sempre colpa dell'altro ma magari anche sua e quindi perché vorrebbe rinunciare alla propria libertà per un amore stabile?>>

Gentile Utente,
mi viene spontaneo "girare" su di Lei la sua domanda: ha riflettuto su quali possano essere le sue responsabilità rispetto al naufragio delle due relazioni importanti della sua vita?
Non mi sembra corretto parlare di colpe, ma in generale ritengo utile comprendere e fare dei distinguo sull'apporto che ciascuno dei due partner ha fornito o ha omesso per il buon funzionamento della coppia.
Nelle varie stagioni di vita mutano i bisogni che ci spingono a cercare una relazione con l'altro e, se la coppia non evolve grazie all'impegno di entrambi, si può rischiare di ritrovarsi a fianco quasi un estraneo.
Cosa cercherebbe ora, in questa precisa fase della sua esistenza, in una compagna?
Cosa potrebbe o sarebbe disposto ad offrirle?


Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissimo,

accolgo le riflessioni della Collega, sottolineando, oltre ad una nostra responsabilità, anche il coraggio e la motivazione al cambiamento.

Oggi a 40 anni si inizia a vivere!!


Se il momento di "crisi esistenziale" non la lascia vivere sereno, allora mi confronterei con un professionista, Psicologo, per una diagnosi accurata... Iniziando, così, a prendermi cura di me stesso...


Ad ascoltare i miei bisogni e a "stare" sulle mie emozioni e non solo razionalizzazioni!


Provi a riflettere...


Un caro saluto


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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Cosa significa <<Oggi a 40 anni si inizia a vivere!!>> come suggerito dalla Dott.ssa Albano?
Sento in me una diminuzione di progettualità e un aumento della delusione verso la possibilità di relazioni durature e non a termine come spesso mi capita di sentire dire e vivere da amici e amiche single. Io non voglio relazioni a scadenza e temo che dopo i 40 non possa che essere così. Forse mi sbaglio, ma il solo pensarlo mi toglie un po' di entusiasmo.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissimo,

la società odierna ci "impone" un vissuto diverso...


Gentilissimo..


A questa età si inizia ad avere una certa stabilità professionale ed emotiva; si inizia a progettare dei figli... quindi una vita in salita e non in discesa!

Ancora "sacra" gioventù.


Mi soffermerei sul suo mondo emotivo... quali sono i miei reali bisogni e che emozioni vivo!

Proviamo a lasciarci andare al mondo, affinché anche il mondo possa percepire quella "luce" di speranza!


Se diventa difficile reagire, proviamo a confrontarci con unTerapeuta e a valutare, anche, il nostro "umore", che, spesso, ha bisogno di essere "nutrito"!


Provi a riflettere.


Un caro saluto