Risanare ferita narcisista

Gentilissimi dottori, dopo un'analisi di a me mi trovo a 28 anni a comprendere di aver avuto un percorso di vita che molto probabilmente ha fatto nascere in me una ferita narcisista che non mi permettere di vivere a pieno la mia vita...
A volte ho identificato con ansia, lieve depressione... Non so se presenti o meno in me... Ma sono certa che ciò che sento si possa attribuire come dicevo a una ferita di tipo narcisista apertasi qualche anno fa e andata sempre più manifestandosi...
Ora la mia domanda è cosa posso fare per stare meglio?
Ringrazio di cuore per le risposte che spero mi possano aiutare.
Avevo intrapreso un percorso psicologico ma la mia terapeuta non mi ha dato indicazioni sul come risanare questo problema (non ricordo se si era ben definito e quindi cercato di risolverlo) ma ha piuttosto cercato di rendere le mie varie problematiche meno aggrovigliate e mostrarmi "il rovescio della medaglia" delle mie angosce ... Risolvendo quantomeno quelli che erano i principali sintomi fisici che mi si erano manifestati... Il percorso è stato sospeso poiché intrapreso delle sedute di coppia con il mio ragazzo per provare a rendermi più tranquilla sul piano di coppia che in quel momento non contribuiva a colmare le mie ansie. Oggi va leggermente meglio sotto quell'aspetto, ma ciò che vorrei ora è star meglio io... Così da poter iniziare a lavorare anche con maggior successo nella coppia.
Mi rendo conto che le varianti a voi Poste son molte...ma spero comunque di poter avere un consiglio costruttivo da parte Vostra.
Distinti saluti.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina,
Ci parla in generale di 'ferita narcisistica' . Puo' spiegarci meglio di cosa si tratti?
Le e' stata mai prospettata la possibilità' di un disturbo narcisistico di personalita'?
Il ricorso alla terapia di coppia e' in qualche modo legato a tale ferita?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

non ho capito se Lei parla di autoanalisi, cioè una idea che si è fatta del Sup disagio, oppure se ha intrapreso un percorso di analisi con il professionista.
In ogni caso, che tipo di valutazione è stata fatta?
In che cosa ritiene di non essere stata aiutata?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< A volte ho identificato con ansia, lieve depressione... Non so se presenti o meno in me...

Ma sono certa che ciò che sento si possa attribuire come dicevo a una ferita di tipo narcisista apertasi qualche anno fa e andata sempre più manifestandosi...

Ora la mia domanda è cosa posso fare per stare meglio? >


Gentilissima,

se ho ben compreso, il percorso terapeutico non avrebbe soddisfatto le sue aspettative, perché non individuato, secondo lei, il focus del disagio, che per lei è deputato ad una ferita narcisistica...(?)

Dopo aver seguito, anche una Psicoterapia di coppia, in questo momento si sofferma su questa sua "sofferenza", che continua a perpetrare e di cui vorrebbe prendere realmente atto: una sorta di crisi esistenziale, in quanto realmente non sa " dove sta" e " dove vuole stare"!

Credo sia legittimo per lei individuare, chiarificare ed elaborare questo vissuto, che le impedisce di essere serena, anche, in coppia.

Ha pensato di intraprendere un percorso individuale con un terapeuta ex novo?


Rimaniamo in ascolto per tutti questi chiarimenti!!



Un caro saluto
[#4]
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa, le do alcune linee generali che immagino siano salienti per questo mio problema ma sono idee ch mi sono fatta io, pertanto se le serve qualsiasi altra informazione chieda pure.
Ho avuto fin dall'età di 14 anni rapporti lunghi, probabilmente in esso cercavo quel l'accettazione è quel bisogno d'attenzioni e amore cHe sentivo carente... Cercando di raccoglierlo anche sottomettendo le mie volontà o il mio sentire a ciò che erano i bisogni dell'altra persona. Credo di non aver mai scelto per me nella mia vita, ma sempre per non deludere qualcuno... E allo stesso tempo non sono mai riuscita a sentirmi all'altezza di quelle che ho sempre immaginato fossero le aspettative di chi amavo(familiari compresi, lato estetico compreso)... A 14 anni come dicevo ho avuto una storia durata 6 anni che ho interrotto io poiché compreso non essere la persona che potevo vedere al mio fianco. Poco dopo ho intrapreso un'altra relazione anche questa durata a lungo (8 anni)anni nei quali le mie aspettative affettive non erano ben soddisfatte (ma me ne rendo conto ora), storia andata molto bene per i primi 4 anni (per quanto riguarda me, nonostante ora possa immaginare di essere stata forse più pesante del dovuto su alcune richieste ma io sentivo che l'amore che ricevevo non era abbastanza e non corrispondeva al mio ideale). Dopo 4 anni durante i quali io non ho tuttavia riscontrato problemi ed ero anzi molto felice scopro un suo tradimento (scopro nel senso che devo proprio mettere a controllo il cellulare, subire negazioni, contattare la sua ex, aggetto del tradimento, e farmi raccontare le cose da lei nonostante la negazione fino alla fine di lui). Scoperto tutto è avuta la sua conferma dopo pochi giorni torno a riprendere la vita con lui (4/5 mesi prima avevo iniziato a lavorare nella sua attività in crisi dandogli un aiuto fondamentale), non mi sono mai tirara indietro dal lavoro e per senso del dovere e voglia di aiutarlo ho cercato di tenere duro e portare avanti la storia... Sono stati mesi infernali che dentro di me mi hanno lacerata... Soprattutto perché continuavo a implorare dimostrazioni, scuse, manifestazioni di pensebto e volontà di cambiamento che non vedevo arrivare... Tutto ciò proseguì per altri 4 anni al termine dei quali ho realizzato che lui è io non abbiamo lo stesso modo di dare e ricevere amore... Pertanto il suo modo non rendeva felice me è così ci siamo lasciati... Nonostante nel frattempo io sia subentrata in società con lui è tutt'ora lavoriamo assieme. Questa rottura risale al giugno 2013. A settembre dello stesso anno, incontro un ragazzo di 21 anni (7 meno di me) e io perennemente convinta che le persone più piccole, che frequentavano ambienti notturno e le storie a distanza non potessero funzionare inizio una relazione con lui. Lui abbastanza geloso e conub passatosi tradimento familiare che ha subito molto è una situazione familiare ancora molto instabile e un'infanzia passata tra liti dei suoi e continue accuse e sensi di colpa per aver lui stesso scoperto il tradimento. Lui fatica a comprendere che Quella con il mio ex oggi è una relazione puramente lavorativa e non riesce ad accettare la mia e sua presenza per 11 ore nello stesso ambiente. Io non riuscivo soprattutto i primi 8/10 mesi a staccarmi dalle sue angoscianti richieste e mi sentivo sopraffatta ancora una volta dal volere altrui. Lui mi ama molto... Anche se temo sia una forma di amore un pochino ossessiva ma noto miglioramenti in questo. Mi sino inizialmente rivolta alla psicologa per u miei stati di ansia e senso di soffocamento (nel vero senso del termine), giramenti di testa e altri sintomi che parlando con lei si sono molto attenuati. Sintomi accentuati a mio avviso dal fatto che io stessa vivo male il lavoro con il mio ex nonostante ci siano anche periodi di pacifica coesistenza...ma il fatto che il mio compagno (ora conviviamo per ovviare al problema distanza poiché h cercato e trovato lavoro nelle mie zone) non riesca a superare la questione è la viva male mi fa vivere il tutto ancora peggio.. Proprio per cercare di aiutare lui ho convertito gli incontri in incontri di coppia. lui però avrebbe bisogno di consigli e suggerimenti, vedo che ha un bisogno molto forte di essere guidato sul come affrontare la situazione. Lotta tra ciò che vuole più al mondo (me) e ciò che non riesce ad accettare e non sa come fare... E io non so come aiutarlo.
Sto pensando di cambiare tutto nella mia vita, uscite dalla società o rilevarla interamente ma ho paura per il futuro... E non mi sento ne in grado ne all'altezza di nessuna scelta...
Mi scuso per la lunghezza del testo, spero risulti comprensibile anche a chi non conosce ogni dettaglio.
Di nuovo ringrazio.
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< ... quell'accettazione è quel bisogno d'attenzioni e amore cHe sentivo carente... Cercando di raccoglierlo anche sottomettendo le mie volontà o il mio sentire a ciò che erano i bisogni dell'altra persona. >


Evidente la sua necessità di "nutrirsi" di amore, affetto, attenzioni, che le sono probabilmente mancate durante la sua storia di vita!


< Credo di non aver mai scelto per me nella mia vita, ma sempre per non deludere qualcuno... E allo stesso tempo non sono mai riuscita a sentirmi all'altezza di quelle che ho sempre immaginato fossero le aspettative di chi amavo(familiari compresi, lato estetico compreso..>


Qui il senso di fiducia e di autostima è pregnante: fondamenta della nostra vita!

Acquisiamo queste "peculiarità" nel momento in cui veniamo riconosciuti, amati ed accettati per quello che siamo... soprattutto ed in primis dai nostri genitori.

Se i nostri genitori non riescono a permetterci questa crescita e questo sviluppo, allora diventerà per noi difficile mostrarci, interagire con gli altri con un'affettuosa sensibilità, che ci fornisce forza e riconoscimento.


La terapia di coppia, a mio parere, (condotta da un terapeuta diverso), doveva essere associata alla sua individuale!


A questo punto è chiaro la sua necessità di essere "vista e riconosciuta" in questo percorso, che deve essere per lei e con lei!


Un caro saluto
[#6]
Utente
Utente
Quindi cosa mi consiglia di fare? Incontrare sempre con il mio compagno un nuovo terapeuta? Le cifre dopo mesi di incontri ora si fanno sentire, e non vedendo lui beneficio ora è poco stimolato a proseguire.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

in linea generale il suggerimento è di cambiare terapeuta SE la terapia intrapresa fin qui non ha prodotto alcun tipo di risultato, altrimenti non ha senso continuare.
La situazione che Lei descrive mi pare un po' confusa, quindi farei anche luce con l'attuale curante, qualora decidesse di cambiare.

Cordiali saluti,
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Anch'io percepisco parecchia confusione....

sembrava aveste terminato la terapia di coppia.


Forse opportuno ristrutturare un po' questa fase di stallo.

Parlare apertamente al vostro terapeuta dei disagi che state vivendo (lei e lui individualmente e in quanto coppia).


Ci tenga informati, se le fa piacere!


Un caro saluto
[#9]
Utente
Utente
Mi rendo conto che per messaggi che cercano di riassumere e eapeimere dei disagi possa essere complicato un sostegno... Ma spererei che qualcuno possa comprendere un po di più e guidarmi maggiormente verso una sorta di rinascita interiore e emotiva.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

< spererei che qualcuno possa comprendere un po di più e guidarmi maggiormente verso una sorta di rinascita interiore e emotiva...>


Questa esperienza la può sperimentare solo in un setting adeguato, strutturato, de visu... da questa postazione possiamo solo cercare di "orientarla" a chiarificarle la situazione, che ci riporta.


Se siete in terapia, allora sarebbe necessario chiarirvi su tutto quello, che ci ha "portato" e riflettere anche su un possibile cambiamento di setting.


Un caro saluto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

se ha letto le Linee Guida del sito, si renderà conto che il servizio offerto qui non solo non sostituisce il colloquio psicologico nè la valutazione clinica, ma soprattutto come è possibile intervenire per produrre una... "guidarmi maggiormente verso una sorta di rinascita interiore e emotiva. "?
[#12]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, la ferita narcisistica che ha ricevuto e che continua ad essere presente nel suo cuore, il tempo è soggettivo, non è certo risanata dalla sua situazione lavorativa a cui bisognerà prender mano , sta a lei vedere un che modo, tutto è troppo confuso e invischiato, a un certo punto della vita, tutto tutto non si riesce a tenere insieme.
Con le Colleghe penso che sia meglio riflettere, d'accordo con la dott. Pileci.. "farei anche luce con l'attuale curante, qualora decidesse di cambiare.. "
Certo ci vuole coraggio, ma non trovo giusto e sano continuare in questo modo a vivere e a sprecare la giovinezza..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
La ringrazio dott.ssa Fregonese per le Sue parole di conforto.
Mi rendo conto che non posso tenere tutto insieme e forse anche questo mi disorienta perché vorrei riuscire a non deludere nessuno, non deludere me stessa, sentirmi libera di fare ciò che sento... Che però nemmeno io stessa riesco a decifrare. Avrei bisogno di qualcuno che sapesse comprendere la situazione e provare a districare il mio sentire guidandomi ciò che sarebbe la scelta più felice. Nessuno può prevedere il domani, me ne rendo ben conto, ma vedo sempre tutti i se e i ma che mi opprimono. La paura di continuo fallimento mi blocca. Il terrore di affidarmi a una persona più giovane, il non sentirmi all'altezza di molte cose... Le mie insicurezze... Non riesco a vedere una strada spianata, r sentirmi in perenne salita è sempre con il senso di smarrimento mi fa vivere in maniera angosciata...
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