Autostima?
Salve,
ho 20 anni e vorrei un aiuto per fare un po' di chiarezza riguardo me stessa poichè da sola non credo di esserne capace.
Non so da dove iniziare per parlare di me,ma cercherò di essere più chiara possibile.
Credo di non avere una buona autostima e non so come fare perchè non trovo un punto di riferimento,mi sento sempre così abbattuta e sopratutto ho la sensazione che l'esistenza sia troppo dura per me.
Mia madre e mio padre sono separati e ho una sorella più grande di me i 8 anni,dico questo perchè credo che le dinamiche familiari abbiano a che fare con il mio problema.
Mio padre è sempre stato "il buono" della situazione;mia madre(con la quale ho sempre vissuto,tranne da pochi mesi in cui mi sono trasferita in una nuova città per studiare)è "la dura",nel senso che è sempre stata lei a dettare regole e organizzare tutto e tutti.Mia sorella ha avuto problemi di tossicodipendenza da adolescente da cui fortunatamente è uscita,e io sono quella "studiosa" e "pacata" della famiglia.Io non metto in dubbio l'amore dei miei genitori per me ma mi rendo conto che da sempre sono gelosa delle attenzioni che tanto hanno dato a mia sorella,mentre io ero quella capace di badare a se stessa e autonoma.Il punto è che mia madre pretende molto da me,devo aiutarla sempre a lavoro(possiede un negozio),e ogni fine settimana devo tornare al mio paese per darle una mano.Io lo faccio,sempre e da sempre,ma non ce la faccio più.So che lei è l'unica a mantenermi economicamente e so che è giusto che io le dia una mano ma mi sento succube di lei,e lo sono indubbiamente.mi tratta come se io dovessi essere per forza come lei,forte e responsabile e pronta ad aiutarla in ogni momento in cui lei ha bisogno,ma io non riesco.O meglio,ce la faccio ma non posso continuare per tutta la vita così,mi sto distruggendo.Ma a parte il dispotismo esagerato di mia madre posso dire che mio padre non è mai stato un vero padre,mi ama e mi aiuta ma mi ha relegato a mia madre senza darmi l'opportunità di vivere con lui(per motivi economici),penso che non sia nato per fare il padre,e lo dico con tutto l'amore possibile.Non so se sono stata molto chiara ma ho bisogno di parlare con qualcuno perchè non riesco a parlare con le persone a me care.Avrei altre mille cose da dire ma non so veramente da dove iniziare.
Quello che chiedo e cosa dovrei fare per trovare un punto d'incontro tra me e mia madre?Come posso tenerle testa se non riesco nemmeno a parlarle?E come faccio a non avere così una bassa autostima?Mi sento confusa.
Con la speranza di una risposta,
vi saluto.
ho 20 anni e vorrei un aiuto per fare un po' di chiarezza riguardo me stessa poichè da sola non credo di esserne capace.
Non so da dove iniziare per parlare di me,ma cercherò di essere più chiara possibile.
Credo di non avere una buona autostima e non so come fare perchè non trovo un punto di riferimento,mi sento sempre così abbattuta e sopratutto ho la sensazione che l'esistenza sia troppo dura per me.
Mia madre e mio padre sono separati e ho una sorella più grande di me i 8 anni,dico questo perchè credo che le dinamiche familiari abbiano a che fare con il mio problema.
Mio padre è sempre stato "il buono" della situazione;mia madre(con la quale ho sempre vissuto,tranne da pochi mesi in cui mi sono trasferita in una nuova città per studiare)è "la dura",nel senso che è sempre stata lei a dettare regole e organizzare tutto e tutti.Mia sorella ha avuto problemi di tossicodipendenza da adolescente da cui fortunatamente è uscita,e io sono quella "studiosa" e "pacata" della famiglia.Io non metto in dubbio l'amore dei miei genitori per me ma mi rendo conto che da sempre sono gelosa delle attenzioni che tanto hanno dato a mia sorella,mentre io ero quella capace di badare a se stessa e autonoma.Il punto è che mia madre pretende molto da me,devo aiutarla sempre a lavoro(possiede un negozio),e ogni fine settimana devo tornare al mio paese per darle una mano.Io lo faccio,sempre e da sempre,ma non ce la faccio più.So che lei è l'unica a mantenermi economicamente e so che è giusto che io le dia una mano ma mi sento succube di lei,e lo sono indubbiamente.mi tratta come se io dovessi essere per forza come lei,forte e responsabile e pronta ad aiutarla in ogni momento in cui lei ha bisogno,ma io non riesco.O meglio,ce la faccio ma non posso continuare per tutta la vita così,mi sto distruggendo.Ma a parte il dispotismo esagerato di mia madre posso dire che mio padre non è mai stato un vero padre,mi ama e mi aiuta ma mi ha relegato a mia madre senza darmi l'opportunità di vivere con lui(per motivi economici),penso che non sia nato per fare il padre,e lo dico con tutto l'amore possibile.Non so se sono stata molto chiara ma ho bisogno di parlare con qualcuno perchè non riesco a parlare con le persone a me care.Avrei altre mille cose da dire ma non so veramente da dove iniziare.
Quello che chiedo e cosa dovrei fare per trovare un punto d'incontro tra me e mia madre?Come posso tenerle testa se non riesco nemmeno a parlarle?E come faccio a non avere così una bassa autostima?Mi sento confusa.
Con la speranza di una risposta,
vi saluto.
[#1]
Cara Ragazza,
magari la mamma, così come la descrive molto determinata, non si rende conto del carico che lei sta portando, dato il ruolo che lei ha in famiglia e le aspettative che nutre in lei, così diligente, studiosa, ubbidiente, in grado di badare a se stessa.
Contrariamente a sua sorella che con i suoi problemi ha catalizzato le attenzioni, date le differenze tra voi.
Probabilmente il suo malessere passa inosservato e quanto fa viene dato per scontato,dato quanto ci riporta su di lei e la sua difficoltà di dialogo con sua madre.
<perchè credo che le dinamiche familiari abbiano a che fare con il mio problema.> Certamente hanno un ruolo, dato quanto ci riporta sulla sua storia familiare e su come vanno le cose tra voi.
Oltre a una figura forte come quella di sua madre con la quale sembra lei non riesca a definirsi diversamente, ai differenti ruoli rivestiti da voi figlie, la mancanza di una figura paterna vicina emotivamente l'ha privata di un sostegno affettivo importante.
Probabilmente lei tra tanti doveri , sente di dover contare solo su se stessa senza la possibilità di esprimere il proprio sentire.
Se le cose sono andate finora così lei però può avere la possibilità di cambiarle, cominciando da se stessa.
Ha mai provato a esprimere il suo sentire a sua madre?
Fino a che lei ubbidirà a ogni richiesta a testa bassa e senza replicare, difficilmente cambierà qualcosa.
Non è necessario scontrarsi, ma conquistare un passo alla volta un briciolo di assertività in più che le consentirebbe anche di percepire un maggiore senso di autoefficacia.
Credo che se incontrasse direttamente un nostro collega la potrebbe accompagnare a gestire diversamente il rapporto con sua madre e a conquistare una migliore stima di sé.
Potrebbe rivolgersi al Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani del suo territorio, non occorre prescrizione medica e l'accesso è gratuito. Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
magari la mamma, così come la descrive molto determinata, non si rende conto del carico che lei sta portando, dato il ruolo che lei ha in famiglia e le aspettative che nutre in lei, così diligente, studiosa, ubbidiente, in grado di badare a se stessa.
Contrariamente a sua sorella che con i suoi problemi ha catalizzato le attenzioni, date le differenze tra voi.
Probabilmente il suo malessere passa inosservato e quanto fa viene dato per scontato,dato quanto ci riporta su di lei e la sua difficoltà di dialogo con sua madre.
<perchè credo che le dinamiche familiari abbiano a che fare con il mio problema.> Certamente hanno un ruolo, dato quanto ci riporta sulla sua storia familiare e su come vanno le cose tra voi.
Oltre a una figura forte come quella di sua madre con la quale sembra lei non riesca a definirsi diversamente, ai differenti ruoli rivestiti da voi figlie, la mancanza di una figura paterna vicina emotivamente l'ha privata di un sostegno affettivo importante.
Probabilmente lei tra tanti doveri , sente di dover contare solo su se stessa senza la possibilità di esprimere il proprio sentire.
Se le cose sono andate finora così lei però può avere la possibilità di cambiarle, cominciando da se stessa.
Ha mai provato a esprimere il suo sentire a sua madre?
Fino a che lei ubbidirà a ogni richiesta a testa bassa e senza replicare, difficilmente cambierà qualcosa.
Non è necessario scontrarsi, ma conquistare un passo alla volta un briciolo di assertività in più che le consentirebbe anche di percepire un maggiore senso di autoefficacia.
Credo che se incontrasse direttamente un nostro collega la potrebbe accompagnare a gestire diversamente il rapporto con sua madre e a conquistare una migliore stima di sé.
Potrebbe rivolgersi al Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani del suo territorio, non occorre prescrizione medica e l'accesso è gratuito. Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la sua risposta e per la velocità.
Stavo pensando già da un po' di tempo di parlare con qualche suo collega ma ora che me lo dice ho la conferma che probabilmente mi aiuterebbe molto,e credo proprio che lo farò.
Spero di riuscire a mettermi più "in gioco" in futuro ede essere un po' più sicura.
La ringrazio ancora tanto per le sue risposte,non ci crederà ma mi sento già più leggera.
Stavo pensando già da un po' di tempo di parlare con qualche suo collega ma ora che me lo dice ho la conferma che probabilmente mi aiuterebbe molto,e credo proprio che lo farò.
Spero di riuscire a mettermi più "in gioco" in futuro ede essere un po' più sicura.
La ringrazio ancora tanto per le sue risposte,non ci crederà ma mi sento già più leggera.
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
il fatto che lei studi in un'altra città è cosa importante, in quanto le permette un minimo di indipendenza emotiva...
< Credo di non avere una buona autostima e non so come fare perchè non trovo un punto di riferimento, mi sento sempre così abbattuta e sopratutto ho la sensazione che l'esistenza sia troppo dura per me..>
Questa sensazione la vive proprio in relazione alla difficoltà comunicativa, che incontra con la mamma.
Alle spalle avete una situazione complessa da sempre: donna separata, che ha dovuto portare aventi una famiglia e che, immancabilmente, non può permettersi di crollare e ne di far crollare la familiglia stessa.... vista, già, la difficoltà con l'altra figlia!
Lei è stata e si sente ancora una "bambina adultizzata": deve essere in un certo modo e non può permettersi di poter essere realmente così come e'!
Abbi coraggio e provi a confrontarsi con la mamma, ma se proprio dovesse risultare difficile, allora accolga la riflessione della Collega di rivolgersi al Consultorio: un modo per prendersi cura di se'!
Di cuore...
il fatto che lei studi in un'altra città è cosa importante, in quanto le permette un minimo di indipendenza emotiva...
< Credo di non avere una buona autostima e non so come fare perchè non trovo un punto di riferimento, mi sento sempre così abbattuta e sopratutto ho la sensazione che l'esistenza sia troppo dura per me..>
Questa sensazione la vive proprio in relazione alla difficoltà comunicativa, che incontra con la mamma.
Alle spalle avete una situazione complessa da sempre: donna separata, che ha dovuto portare aventi una famiglia e che, immancabilmente, non può permettersi di crollare e ne di far crollare la familiglia stessa.... vista, già, la difficoltà con l'altra figlia!
Lei è stata e si sente ancora una "bambina adultizzata": deve essere in un certo modo e non può permettersi di poter essere realmente così come e'!
Abbi coraggio e provi a confrontarsi con la mamma, ma se proprio dovesse risultare difficile, allora accolga la riflessione della Collega di rivolgersi al Consultorio: un modo per prendersi cura di se'!
Di cuore...
[#7]
Gentile utente,
concordo con quanto detto dai colleghi precedenti. In fondo noi cataloghiamo molto facilmente una sofferenza interiore come bassa autostima. In realtà anche una altissima autostima non ci rende immune da sofferenze più o meno grandi. Una Psicoterapia le sarebbe molto utile per riscrivere la sua storia dando ai suoi vissuti, penosi o meno, un posto più comodo.
La saluto caramente,
Dr. Antonio Raia
3298029784
www.psicologibenevento.it
concordo con quanto detto dai colleghi precedenti. In fondo noi cataloghiamo molto facilmente una sofferenza interiore come bassa autostima. In realtà anche una altissima autostima non ci rende immune da sofferenze più o meno grandi. Una Psicoterapia le sarebbe molto utile per riscrivere la sua storia dando ai suoi vissuti, penosi o meno, un posto più comodo.
La saluto caramente,
Dr. Antonio Raia
3298029784
www.psicologibenevento.it
Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it
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