Apatia e depressione

Sono passati diversi anni da quando ho avuto la mia prima crisi di identità: ora ho quasi 21 anni, all'epoca ne avevo 15. Sono sempre stato un bambino poco sicuro di me stesso, ero timido, mi vedevo brutto e ho sempre concentrato tutto sulla scuola, dove fino alle scuole medie ero il migliore. Giocavo a calcio, ma per quanto mi piacesse, contribuiva solo a farmi stare male, perché vedevo tutti gli altri giocare meglio di me. Mi mancava la competizione, nel senso che appena vedevo qualcuno più bravo di me mi scoraggiavo e lasciavo perdere. Non ho mai iniziato a suonare uno strumento perché non volevo essere inferiore a chi aveva già iniziato da prima di me, sono stato sciocco.
Alle superiori mi sono iniziato a sentire inadeguato anche a scuola che è da sempre stato il punto di forza. Inoltre mi vedevo uno sfogato in confronto agli altri, tutti erano felici, mentre io soffrivo e non ne capivo il motivo. Mi innamoravo delle ragazze della mia classe, ma loro non mi calcolavano, ero solo un amico. Quando notavo che tutti iniziavano ad avere le prime esperienze sessuali, io mi sentivo ime sempre inferiore. Dalla quarta superiore mi sono svegliato un po da questo punto di vista, ho iniziato a diventare più sicuro di me stesso, con le ragazze e nel resto. Tuttavia il primo amore vero che ho provato mi h lasciato con l'amaro in bocca: la ragazza mi ha tradito. Quando sono riuscito a sollevrami da quel duro colpo che non mi faceva studiare ne leggere nulla, ho trovato mesi dopo una ragazza che mi ha stimolato, mi ha fatto sentire amato ed apprezzato come nessuno aveva mai fatto. Volevo fare il test di medicina, non l'ho superato al mio anno, nonostante fossi nel mio periodo più di autostima. Quando l'ho provato insieme alla mia ragazza, un anno più piccola di me, lei lo ha superato e io no di nuovo. Mi sono sentito morire, di nuovo il complesso di inferiorità. Faccio fisioterapia, ho passato mesi terribili a soffrire per tutto ciò che mi accadeva. La cosa peggiore è che non riesco ad avere stimoli, ora come ora non so cosa fare, non mi informo, non leggo, vago sui social per controllare la mia ragazza perché ora anche lei come la vecchia ragazza sta diventando fredda e credo ci lasceremo. Non so cosa fare, non so come superare tutto questo, non riesco a concentrarmi e a portare avanti una mia idea. Fumo e non riesco a smettere, perché mi fa sentire meno inferiore, mi fa sembrare nella ia stupida idea un ragazzo ribelle, più sprezzante del pericolo, cosa che in realtà non sono. Sto cercando sempre di essere chi non sono. Passo giorni in cui sono più "felice", altri nella depressione più totale.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Nella tua passata richiesta ti avevamo suggerito di rivolgerti allo sportello ascolto studenti della tua università. Hai avuto modo di farlo?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Caro ragazzo,

forse non ha chiesto nessun tipo di consulenza?


Dal suo racconto si evince che è necessario confrontarsi con un professionista, perché passare dalla felicità alla depressione in modo così repentino, non le permette di avere equilibrio in nessun campo di vita.

Può rivolgersi allo Spazio Giovani della sua città, dove l'accesso e' semplice e gratuito.

Può usufruire di un'equipe di Psicologi/Psicoterapeuti ed eventualmente, una valutazione farmacologica, per il suo umore.


Un caro saluto
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Utente
Utente
Non ho mai chiesto nessuna consulenza, nella mia zona non ci sono spazio giovani di cui voi parlate...o almeno non ho idea di cosa siano. Percepisco la vita come un qualcosa di passivo, anestetizzato nei miei confronti. Non riesco a fare breccia su me stesso per fare un salto di qualità, e quando sono convinto di riuscirci sprofondo di nuovo nella crisi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
E pensi che la soluzione ti possa arrivare per email? Senza metterci nulla di tuo?

Non basta piangersi addosso, ci vuole un minimo di sforzo per tirarsi fuori dal buco in questi casi. Dubito che non esistano Asl nella tua zona o che la tua facoltà non abbia uno sportello di ascolto studenti. Oggi ogni facoltà ne ha una.

Hai già provato a informarti?