Identita' sessuale a 50 anni

Gentilissi Dottori, Buongiorno,
Ho 48 anni, un buon lavoro che mi lascia spazio per praticare sport, sono single, insomma come molti altri se non per un aspetto decisamente disturbante, e che ultimamente si stà acquendo.
Fin da piccolo ho vissuto quasi "distaccato", quindi l'amicizia, anche profonda con il cosiddetto "migliore amico", (negli anni sono cambiati, intendendo per profonda, fatta di complicità, stima, confronto ecc, ) ed un rapporto strano con le donne.
Fisicamente sono sempre stato attratto dalle donne con un seno enorme, gigantesco, o da donne in genere formose, eccitato dalle forme con fantasie sessuali esclusivamente etero.
Rapporti sessuali vissuti come esclusivamente sessuali (quindi con donne dalle caratteristiche di cui sopra) non mi hanno mai dato alcun problema, anzi, ricordo bene l'istinto sessuale intenso provato.
Il problema è la creazione di un rapporto sentimentale, praticamente nella mia vita ne ho vissuti 3, il primo (durato un anno) devastante, il secondo gestito meglio che mi ha anche dato soddisfazioni durato 3 anni, il terzo (praticamente non iniziato) che mi ha ridotto in un generale stato depressivo e di perdita di identità sessuale.
Prima di entrare nello specifico vorrei precisare che frequentando palestre, ho occasione di vedere uomini nudi, mai sono stato colto da momenti di eccitamento fisico, ma la bellezza fisica maschile, soprattutto quando accompagnata al carisma mi attira. (ho sempre pensato ad una forma di invidia/emulazione).
I problemi cui vi accennato sono presto detti: dopo aver corteggiato una ragazza, (della quale mi piacciono viso, sorriso, voce ecc, quindi aspetti "romantici"), magari dopo corteggiamenti anche lunghi, nel momento in cui cominciamo a frequentarci, con baci, effusioni, sesso, mi invade un senso di disagio che si trasforma in un vero e proprio terrore. Pensieri continui si strutturano mostrandomi le varie situazioni per lasciarla, parlarle al telefono, mandare o ricevere sms diventano calvari di sofferenza mentale insopportabili, quasi che quella che fino a poco prima era per me una principessa ora diventi il pericolo più devastante per la mia esistenza.
Riesco a fare sesso ma in queste condizioni non sono più lucido, non dormo, cado in profondi stati depressivi, che non finiscono quando abbandono la persona, ma che almeno lentamente si calmano.
Ho affrontato già un lungo percorso di terapia dal quale paiono emergere problematiche infantili irrisolte con la figura materna, ma ora sinceramente, penso che la mia vita sia stata una finzione, e che quello che è il mio piacere di stare con gli amici, di frequentare una donna solo per sesso e comunque saltuariamente (ogni 10-20gg) nascondano una mia omosessualità.
Ricomincerò a breve un nuovo percorso, tra l'altro sono indeciso se di tipo analitico (dal quale provengo) o cognitivo comportamentale, ma non nascondo che tocco picchi di sofferenza mentale veramente insopportabile. Vorrei aggiungere altri particolari per me interessanti...
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> ho occasione di vedere uomini nudi, mai sono stato colto da momenti di eccitamento fisico, ma la bellezza fisica maschile, soprattutto quando accompagnata al carisma mi attira
>>>

Di per sé, ossia in mancanza di altri indicatori, questo può essere un segno di bisogno di identificazione con un ideale maschile con cui probabilmente fa fatica a identificarsi. In altre parole potrebbe essere attratto da queste figure maschili potenti non per averle, ma per bisogno di diventare come loro. Anche se ha 50 anni.

Ma è chiaro che a distanza si possono solo fare ipotesi, tutte da verificare.

Il lungo percorso psicoterapeutico ha evidenziato solo "problematiche infantili irrisolte con la figura materna"? E nel presente? Non ha ricevuto indicazioni chiare su cosa fare per affrontare il suo disagio? Di che tipo di psicoterapia si è trattato?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

quale diagnosi è stata posta in passato?
Si definirebbe anche un persona ansiosa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio per la celere risposta ed integro per quanto possibile.
Percorso precedente analitico froidiano.
Attuale diagnosi sinceramente non vorrei dare indicazioni errate, mi è stato detto che soffro di dop, e sicuramente nei periodi di "strorie serie" (per distinguere da incontri di solo sesso) sono moolto ansioso.
L'ansia da primo appuntamento o da primo bacio si trasforma in distacco, paura, voglia di allontanare dalla mia vita quella persona e dimenticarla per non continuare a soffrire, che mi avvolge il cervello in pensieri ricorrenti. (nelle storie passate tipo "mi piace, non mi piace ecc) e nell'ultima (sono gay, non sento niente a livello affettivo ecc).
vi assicuro che in certi momenti perdo la percezione di me stesso.
Faccio presente solo 2 elementi senza voler togliere spazio a utenti che forse stanno peggio di me:
1) Con l'amica "sessuale" con la quale mi trovo saltuariamente, abbiamo parlato della mia eventuale bisessualità, ma il fatto che per lei non fosse un eventuale problema, anzi invitandomi a provare esperienze bisex, (peraltro mai provate) vivevo la cosa con tranquillità senza sentirmi in alcun modo preoccupato o ansioso;
2) Mi è capitato durante quegli incrontri mentre la mia amica mi praticava sesso orale, di pensare di essere io a farlo ad un uomo, o meglio non a pensarlo, ma a muovermi la lingia in bocca come se fossi io a praticare sesso orale ad un uomo.
La cosa mi ha fatto sorgere qualche dubbio.....
Sinceramente, non per paura di essere o non essere gay, capite che scoprirlo a 50 anni non sarebbe cosa semplice da affrontare, ma sinceramente il terrore, la paura, l'ansia (a volte anche l'intolleranza e l'odio) che arrivo a provare verso persone che come unica colpa hanno quella di volermi bene veramente mi devasta.
Ora intraprenderò un nuovo percorso, chiedo consiglio se di tipo analitico o cognitivo comportamentale.
Vi terrò aggiornati nella speranza di raggiungere la serenità.
Grazie
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Se stiamo parlando di un problema d'ansia o di ossessività, può essere indicato un approccio più focalizzato.
La sofferneza mentale di cui parla potrebbero essere le ruminazioni.
Inoltre potrebbe valutare di cambiare, dal momento che ha già fatto un'analisi freuduana in passato. Come mai ha terminato quella analisi?
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,

dal suo racconto, apparentemente, sembrerebbe un disagio di tipo ansioso-ossessivo, in quanto si riscontrano pensieri persistenti.

Non credo sia l'orientamento sessuale il focus, ma proprio il pensiero fisso di questo timore.


Interessante capire, perché la psicoterapia precedente è terminata, così come necessaria la ripresa di un percorso, che l'aiuti a fare chiarezza in se'!


Un caro saluto
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> L'ansia da primo appuntamento o da primo bacio si trasforma in distacco, paura, voglia di allontanare dalla mia vita quella persona e dimenticarla per non continuare a soffrire, che mi avvolge il cervello in pensieri ricorrenti. (nelle storie passate tipo "mi piace, non mi piace ecc) e nell'ultima (sono gay, non sento niente a livello affettivo ecc).
vi assicuro che in certi momenti perdo la percezione di me stesso
>>>

Sì, sembra proprio trattarsi di un disturbo ansioso-ossessivo.

Le suggerisco anch'io un percorso di tipo attivo e focale, come il comportamentale o lo strategico breve, per ricevere istruzioni chiare e dettagliate su come affrontare i pensieri intrusivi piuttosto che concentrarsi sulla ricerca delle cause passate, che nel caso dell'ansia di solito di per sé non risolve.

Il fatto che l'ansia non sia indotta dal suggerimento della sua amica di provare esperienze bisex, sembra un'ulteriore indicatore non tanto di omosessualità latente quanto di preoccupazioni ossessive.

>>> l'ansia (a volte anche l'intolleranza e l'odio) che arrivo a provare verso persone che come unica colpa hanno quella di volermi bene veramente mi devasta
>>>

È un sintomo che rientra bene in un quadro ossessivo. Non c'è bisogno di capirne il perché, ma di curarlo.
[#7]
Utente
Utente
Ringrazio tutti per l'appoggio,
e colgo l'occasione per augurare Buone Feste.
Grazie
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Grazie anche a lei...

Auguri di cuore.
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