Tristezza forte
Gentilissimi Dottori, mi rivolgo a voi per cercare di avere un chiarimento, con i limiti del mezzo comunicativo usato, sul mio triste stato d'animo degli ultimi giorni. Premetto di aver lavorato, per oltre tre anni, presso una piccola azienda. I primi tempi sono stati durissimi, avendo sopportato cose che non augurerei di sopportare neppure al mio peggior nemico: oltre alle normali difficoltà lavorative degli esordi si è aggiunto l'atteggiamento ostruzionistico del mio capo che a dire il vero, specialmente agli inizi, non ha mai mostrato di gradire la mia presenza, opponendomi ostacoli di ogni tipo: ha provato ad allontanarmi mettendomi in ridicolo davanti agli altri, trattandomi malissimo, insultandomi, affidandomi compiti sgraditi, minando pesantemente la mia autostima, eppure, lottando con le unghie e con i denti, ho resistito a tutto ed ho proseguito. Non so bene neanche io perchè, non so darmi una risposta razionale. Chiunque altro con un pò di sale in zucca sarebbe corso via a gambe levate (come in effetti è successo con tutti quelli che mi hanno preceduta). Ed infatti, se non l'ho fatto, non è stato certo per motivi economici, dato che guadagnavo un misero rimborso spese che non copriva per nulla le spese che poi effettivamente sostenevo. Quanto ho sofferto! Ma era come se l'atteggiamento negativo nei miei confronti mostrato da questa persona avesse acceso in me un atteggiamento di sfida, per cui, pur di non dargli la soddisfazione di mollare il colpo ed andarmene, ho sopportato tutto per fargli capire che io sono più forte di ogni cosa. Ma quanto ho sofferto! L'unico motivo che mi faceva andare avanti, era proprio questo: ho fatto uno sforzo sovraumano solo per far capire a questa persona che non poteva averla vinta. Nel frattempo però dentro di me sapevo che comunque un giorno sarei dovuta andare via, perchè rimanere lì mi stava procurando solo svantaggi, anche dal punto di vista lavorativo.In tutto il periodo passato lì ho avuto modo di conoscere questa persona un pò meglio, ed ho capito (anche se so che non cambierà mai) che il suo brutto carattere e questa cattiveria che mostra nei confronti degli altri sono dovuti, molto probabilmente, al fatto che sia fondamentalmente un'insicura (anche se ostenta il contrario) e molto molto sola. Finalmente giorni fa ho detto basta: dopo avergli mostrato (resistendo per ben tre anni) che non sono l'imbecille che lui credeva, ed averne sopportate veramente ma veramente troppe, ho deciso che era giunta finalmente l'ora di andare via. Ci è rimasto malissimo e mi ha anche trattata malissimo. Razionalmente so di aver fatto la scelta migliore, anzi, forse sono giunta a questa scelta anche troppo tardi, ma ora mi domando: perchè mi sento così triste adesso? E perchè sono così triste per lui, per averlo lasciato solo, anche se non merita nulla? Sono veramente a pezzi... Escludo innamoramenti et similia, non è veramente il caso. Ma allora perchè? Credetemi, sto proprio male
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<Ma era come se l'atteggiamento negativo nei miei confronti mostrato da questa persona avesse acceso in me un atteggiamento di sfida, per cui, pur di non dargli la soddisfazione di mollare il colpo ed andarmene, ho sopportato tutto per fargli capire che io sono più forte di ogni cosa. >
Gentile Utente,
...e probabilmente per farlo capire anche a se stessa.
Infatti non è rimasta per motivi economici, ma per altri ben più profondi.
Una sfida, non solo con l'altro, ma anche con se stessa...ipotizzo.
Dunque questa situazione seppure spiacevole per molti versi, qualche inconsapevole vantaggio forse glielo portava.
Comunque con il tempo il solo fatto di essere in relazione con un'altra persona, sviluppa tra i due determinati movimenti affettivi e in qualche modo li lega in un gioco giocato in due che continua a ripetersi ad opera di entrambi.
La sua tristezza può avere molte sfaccettature,la fine di un percorso, di un lavoro che è pur sempre una perdita, ma potrebbe essere anche attribuita alla fine di un rapporto tra due persone che si combattevano. Non per questo si escludono valenze affettive, di qualsiasi segno possano essere.
Oltretutto lei ha visto, o voluto vedere, in questa persona altri lati (la solitudine, l'insicurezza) che l'hanno resa un po' meno disumana e forse più vicina a lei.
Tutte ipotesi comunque, anche fallibili, non conoscendola direttamente.
Restiamo in ascolto
Gentile Utente,
...e probabilmente per farlo capire anche a se stessa.
Infatti non è rimasta per motivi economici, ma per altri ben più profondi.
Una sfida, non solo con l'altro, ma anche con se stessa...ipotizzo.
Dunque questa situazione seppure spiacevole per molti versi, qualche inconsapevole vantaggio forse glielo portava.
Comunque con il tempo il solo fatto di essere in relazione con un'altra persona, sviluppa tra i due determinati movimenti affettivi e in qualche modo li lega in un gioco giocato in due che continua a ripetersi ad opera di entrambi.
La sua tristezza può avere molte sfaccettature,la fine di un percorso, di un lavoro che è pur sempre una perdita, ma potrebbe essere anche attribuita alla fine di un rapporto tra due persone che si combattevano. Non per questo si escludono valenze affettive, di qualsiasi segno possano essere.
Oltretutto lei ha visto, o voluto vedere, in questa persona altri lati (la solitudine, l'insicurezza) che l'hanno resa un po' meno disumana e forse più vicina a lei.
Tutte ipotesi comunque, anche fallibili, non conoscendola direttamente.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,
<... Perché mi sento così triste adesso? E perchè sono così triste per lui, per averlo lasciato solo, anche se non merita nulla? Sono veramente a pezzi.>
Probabilmente perché, dopo una lotta ferrata, si è sentita "sconfitta", in perdita...non solo in senso "materiale" del termine, ma emotivo.
A questo, ritengo di accogliere la riflessione della Collega, di "sentimenti", legami, che comunque in un rapporto, anche difficile, è possibile creare.
Le dinamiche si possono innescare, anche, perché qualcosa "ci tocca dentro" e sentiamo l'altro vicino, anche se obiettivamente lontano.
Si sta vivendo, probabilmente, un lutto significativo, che mina anche la sua "espressione" professionale.
Si dia tempo e si prenda cura di se' adesso... provi a dedicarsi agli aspetti piacevoli della vita, per lei!!
Siamo in ascolto
Di cuore
<... Perché mi sento così triste adesso? E perchè sono così triste per lui, per averlo lasciato solo, anche se non merita nulla? Sono veramente a pezzi.>
Probabilmente perché, dopo una lotta ferrata, si è sentita "sconfitta", in perdita...non solo in senso "materiale" del termine, ma emotivo.
A questo, ritengo di accogliere la riflessione della Collega, di "sentimenti", legami, che comunque in un rapporto, anche difficile, è possibile creare.
Le dinamiche si possono innescare, anche, perché qualcosa "ci tocca dentro" e sentiamo l'altro vicino, anche se obiettivamente lontano.
Si sta vivendo, probabilmente, un lutto significativo, che mina anche la sua "espressione" professionale.
Si dia tempo e si prenda cura di se' adesso... provi a dedicarsi agli aspetti piacevoli della vita, per lei!!
Siamo in ascolto
Di cuore
[#3]
Utente
Gentilissima Dott.ssa Rinella, grazie anzitutto per la celerità della risposta. Penso che lei abbia centrato perfettamente il punto. In questi anni tra noi si era effettivamente creato un rapporto un pò "strano", nel senso che, anche se lui non l'avrebbe ammesso mai, era diventato dipendente da me in tante cose (lavorative, naturalmente). Insomma, credo di essere diventata per lui un punto di riferimento. Nonostante tutto, continuava a trattarmi male, molto male. Ed io ci rimanevo male a mia volta, ma dopo un pò, analizzando razionalmente la situazione, in qualche modo finivo per giustificarlo e non replicare perchè dentro di me sapevo che determinati suoi atteggiamenti erano dovuti ad un'insicurezza cronica nonchè al fatto che, suppongo, dovesse soffrire parecchio visto che non ha uno straccio d'amico sincero (ma se non ce l'ha è colpa sua, visto che tratta tutti male) ed è solo al mondo. Quando me ne sono andata gli ho offerto comunque la mia amicizia e gli ho comunicato che se avesse avuto bisogno di me avrebbe potuto anche chiamarmi, ma mi ha trattato malissimo dicendo che non gli interessava ed ha cercato anche maldestramente di capovolgere la situazione facendo sembrare che fosse lui a mandarmi via (!). Insomma, è un caso perso... Razionalmente capisco che non merita neanche la mia pietà, non merita nulla, eppure.... ho una malinconia qui che non va via. Forse sono un caso perso anche io! Ho già trovato un'altra sistemazione lavorativa, più vantaggiosa della precedente, e non vedo l'ora di iniziare... Eppure... sono molto triste. Spero mi passi in fretta, perchè davvero inizio persino a dubitare anche della mia intelligenza visto che a quest'ora dovrei essere felicissima di essermi liberata di un "aguzzino" e invece....
[#4]
Utente
Gent.ma Dott.ssa Albano, mille grazie anche lei per la risposta. Effettivamente, sento quasi di stare vivendo una sorta di "lutto", e lei mi ha aiutato a fare un pò di chiarezza sui motivi. Chissà, forse dentro di me speravo di riuscire a far cambiare questa persona, ho voluto in qualche modo "immolarmi" per cercare di vedere qualche cambiamento... Non saprei. Ma sono d'accordissimo con lei quando dice che dovrei iniziare a prendermi maggiormente cura di me stessa. E' quello che mi prefiggo di fare da ora in poi. Ed userò questa esperienza negativa per trarne delle riflessioni, mi auguro costruttive, su me stessa
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<Ho già trovato un'altra sistemazione lavorativa, più vantaggiosa della precedente, e non vedo l'ora di iniziare..>
Sono lieta per lei, le auguro possa mettere a frutto le doti che certamente possiede...calarsi nella nuova esperienza la aiuterà a superare il passato e a distaccarsi emotivamente da questa persona e dal gico relazionale che tanto l'ha coinvolta.
Molti cari auguri
Sono lieta per lei, le auguro possa mettere a frutto le doti che certamente possiede...calarsi nella nuova esperienza la aiuterà a superare il passato e a distaccarsi emotivamente da questa persona e dal gico relazionale che tanto l'ha coinvolta.
Molti cari auguri
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.6k visite dal 21/12/2014.
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