Pendolarismo forzato vs motivazione/i.
A settembre ho iniziato a frequentare l'accademia, molto lontana da casa "mia". All'iscrizione non avevo ancora riferito nulla ai miei, per evitare di sentire pressione e non riuscire a vivere con leggerezza la cosa. Sentivo che in ogni caso sarebbero stati favorevoli anche solo del tentativo. Prima, in estate, senza alcuna razionale aspettativa leggevo sui siti gli annunci immobiliari della città per farmi un'idea dei prezzi di affitto, non mi aspettavo che servisse realmente a qualcosa, ora capisco che a livello di cuore ero già partita per la tangente. Ho affrontato i test con cuore leggero e li ho passati.
Al momento di compilare il piano studi ho realizzato che l'impegno metterebbe a dura prova tutta la mia resistenza, il mio equilibrio, i miei nervi e non solo i miei. L'ho fatto presente ai miei e la loro risposta è stata che se avessi avuto difficoltà loro possono sostenere il costo di un affitto ma in quel momento dovevo mettere da parte la questione e pensare al piano di studi. (ora penso che abbiano voluto procrastinare la decisione) Per 4 mesi ho frequentato a singhiozzo i corsi e già rischio di doverli recuperare il prossimo anno nonostante durante le lezioni abbia ricevuto complimenti dei prof per i miei lavori.
Il rapporto scuola-famiglia da vari anni è delicato nella mia famiglia, si è intaccato non solo nel mio caso: nessuno dei miei fratelli ha ultimato l'università ma l'hanno allungata e l'argomento è sempre stato farcito di liti e tensione. Io credo che ci siano difficoltà a monte che riguardano l'autonomia e il distacco dei figli e non so come far fronte alla mia situazione.
Sono combattuta. Ho già deciso per il trasferimento, ma parlarne con i miei serve a poco, mi sembra una gara a braccio di ferro mentre trasferendomi in autonomia corro grossi rischi. Potrei pagare alcuni mesi ma per il futuro dovrei cercare lavoro fin da subito e rimarrebbe comunque un punto di domanda.
Mi sono caricata come una molla e sono arrivata al culmine della pressione che posso sopportare.
1. il ritardo con il quale mi stanno dando risposte vaghe, "potremmo" ma prima vogliamo vedere che ti impegni effettivamente
2. Fin'ora ho pagato quasi tutto io, dal materiale agli abbonamenti dei trasporti, e ho contribuito alla prima rata (contenuta).
Non mi è mai passato per la testa di fare la mantenuta, non lo prevedo tutt'ora.
Mi piacerebbe respirare l'aria universitaria il più possibile e viverla il più possibile.
E' troppo difficile trovare e mantenere il ritmo dei viaggi ogni giorno
Prendo in affitto una camera singola, abbattendo tutti gli svantaggi dei trasporti e sfrutto la forte motivazione interiore per riuscire a ottenere un piccolo lavoro e porre premesse per la mia vita.
In seguito a disagi negli ultimi anni di liceo ho iniziato sedute da una psicologa. 1 a settimana pagate da me per 2 anni. Voglio tutelare il mio rapporto con l'accademia, non voglio tornare a subire situazioni che non reggo, senza nemmeno accorgermene.
Al momento di compilare il piano studi ho realizzato che l'impegno metterebbe a dura prova tutta la mia resistenza, il mio equilibrio, i miei nervi e non solo i miei. L'ho fatto presente ai miei e la loro risposta è stata che se avessi avuto difficoltà loro possono sostenere il costo di un affitto ma in quel momento dovevo mettere da parte la questione e pensare al piano di studi. (ora penso che abbiano voluto procrastinare la decisione) Per 4 mesi ho frequentato a singhiozzo i corsi e già rischio di doverli recuperare il prossimo anno nonostante durante le lezioni abbia ricevuto complimenti dei prof per i miei lavori.
Il rapporto scuola-famiglia da vari anni è delicato nella mia famiglia, si è intaccato non solo nel mio caso: nessuno dei miei fratelli ha ultimato l'università ma l'hanno allungata e l'argomento è sempre stato farcito di liti e tensione. Io credo che ci siano difficoltà a monte che riguardano l'autonomia e il distacco dei figli e non so come far fronte alla mia situazione.
Sono combattuta. Ho già deciso per il trasferimento, ma parlarne con i miei serve a poco, mi sembra una gara a braccio di ferro mentre trasferendomi in autonomia corro grossi rischi. Potrei pagare alcuni mesi ma per il futuro dovrei cercare lavoro fin da subito e rimarrebbe comunque un punto di domanda.
Mi sono caricata come una molla e sono arrivata al culmine della pressione che posso sopportare.
1. il ritardo con il quale mi stanno dando risposte vaghe, "potremmo" ma prima vogliamo vedere che ti impegni effettivamente
2. Fin'ora ho pagato quasi tutto io, dal materiale agli abbonamenti dei trasporti, e ho contribuito alla prima rata (contenuta).
Non mi è mai passato per la testa di fare la mantenuta, non lo prevedo tutt'ora.
Mi piacerebbe respirare l'aria universitaria il più possibile e viverla il più possibile.
E' troppo difficile trovare e mantenere il ritmo dei viaggi ogni giorno
Prendo in affitto una camera singola, abbattendo tutti gli svantaggi dei trasporti e sfrutto la forte motivazione interiore per riuscire a ottenere un piccolo lavoro e porre premesse per la mia vita.
In seguito a disagi negli ultimi anni di liceo ho iniziato sedute da una psicologa. 1 a settimana pagate da me per 2 anni. Voglio tutelare il mio rapporto con l'accademia, non voglio tornare a subire situazioni che non reggo, senza nemmeno accorgermene.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
grazie per il confronto e credito per la consapevolezza e la tenacia con cui riflette e si " muove" su queste situazioni!
< a livello di cuore ero già partita per la tangente. Ho affrontato i test con cuore leggero e li ho passati. >
Il suo desiderio di iniziare l'Università e di riuscire a farcela senza l' aiuto dei genitori, e ' ammirevole, nonostante timori e perplessità...
<.. Credo il problema sia sempre stato l' autonomia dei figli... >
Un problema, che ha caratterizzato i suoi fratelli, in particolare la loro difficoltà a terminare gli studi nel tempo consono...!
Comprensibile il timore dei genitori, così come anche la loro " difficoltà " a rendervi autonomi ", perché attraverso l'aspetto economico, a volte, si nasconde un " ricatto " affettivo!
La sua tenacia è ammirevole e credo sia sulla giusta strada, poiché nel dare conferma di essere interessata al percorso di studi nel proseguio degli esami, rende più sereni ed appagati i genitori che, immancabilmente, non la perderanno di vista in caso di necessità di aiuto economico.
Non demorda... si affidi a se stessa e faccia in modo che i suoi genitori possano continuare a fidarsi di lei...
In bocca al lupo.
grazie per il confronto e credito per la consapevolezza e la tenacia con cui riflette e si " muove" su queste situazioni!
< a livello di cuore ero già partita per la tangente. Ho affrontato i test con cuore leggero e li ho passati. >
Il suo desiderio di iniziare l'Università e di riuscire a farcela senza l' aiuto dei genitori, e ' ammirevole, nonostante timori e perplessità...
<.. Credo il problema sia sempre stato l' autonomia dei figli... >
Un problema, che ha caratterizzato i suoi fratelli, in particolare la loro difficoltà a terminare gli studi nel tempo consono...!
Comprensibile il timore dei genitori, così come anche la loro " difficoltà " a rendervi autonomi ", perché attraverso l'aspetto economico, a volte, si nasconde un " ricatto " affettivo!
La sua tenacia è ammirevole e credo sia sulla giusta strada, poiché nel dare conferma di essere interessata al percorso di studi nel proseguio degli esami, rende più sereni ed appagati i genitori che, immancabilmente, non la perderanno di vista in caso di necessità di aiuto economico.
Non demorda... si affidi a se stessa e faccia in modo che i suoi genitori possano continuare a fidarsi di lei...
In bocca al lupo.
[#2]
Luogo concreto a parte, il pendolarismo appresta sul piano simbolico, il non decidere mai, il tornare sempre a casa...ed il non svincolarsi del tutto.
Il traferimento invece una vera assunzione di responsabilità, una crescita.
Luogo concreto a parte, leggo nelle sue parole una grande tenacia e determinazione, coraggio, vedrà che andrà lontana
Il traferimento invece una vera assunzione di responsabilità, una crescita.
Luogo concreto a parte, leggo nelle sue parole una grande tenacia e determinazione, coraggio, vedrà che andrà lontana
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Cara ragazza, con le Colleghe trovo bellissimo questo suo modo di voler credere nei suoi sogni la motivazione muove il mondo, la sua tenacia e la sua lucidità mi fanno dire, pur non conoscendola, che ce la farà, vedrà che anche per il modo di procedere dei sui fratelli, lei " vedrà che andrà lontana".. io stimo e faccio il tifo per quelli come lei che buttano il cuore oltre l'ostacolo e vanno..
Anguri davvero, sinceri !!
Anguri davvero, sinceri !!
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 18/12/2014.
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