Sono confusa sentimentalmente

Salve,sono una ragazza di 23 anni e sto con un ragazzo di 24 da 10 mesi.Per me è una storia molto importante e inizialmente provavo sentimenti molto intensi e profondi,è un misto di passioni e di amore,mai un momento di ripensamento.Purtroppo però,questo è stato un mese difficile e spesso abbiamo litigato,forse perchè mi sentivo trascurata perchè prima mi portava sempre fuori a mangiare,al cinema,adesso invece al massimo delle passeggiate.Conosciamo le rispettive famiglie e infatti passo la maggior parte del tempo con la sua,solo che si è creata una sorta di gelosia da parte mia nei confronti della sorella di 21 anni,perchè lei sa fare molte cose mentre io ho perso un pò la stima in me stessa per il fatto che non posso dimostrare che anch'io sono all'altezza.Inoltre ci sono stati delle intromissioni dei suoi parenti lanciando delle battutine sulla nostra storia e questo mi ha reso nervosa scatenando l'ennesima discussione perchè per lui famiglia e parenti sono importanti ma vorrei essere io l'unica ad essere importante per lui,forse perchè non ho un rapporto così importante con i miei e con i parenti.Lui è il mio nido,mi sento protetta,voglio averlo accanto,quando lo vedo mi brillano gli occhi però perchè non riesco a percepire i miei sentimenti,io so che in fondo non posso fare a meno di lui,fantastico sempre sul mio futuro e lui c'è.Ma perchè non sento quello che provavo prima?Mi sento in colpa e non vorrei essere confusa,vorrei ritrovare di nuovo la strada che percorrevo ma non so come per questo chiedo un aiuto,un supporto,un consiglio.Grazie mille.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<perchè prima mi portava sempre fuori a mangiare,al cinema,adesso invece al massimo delle passeggiate.>

Gentile Ragazza,
forse la frequentazione della famiglia del suo ragazzo, oltre a privarvi di maggiori spazi per voi e a generare a quanto dice intromissioni nel vostro rapporto, ha messo in luce alcune sue (di lei che scrive) vulnerabilità personali.
I paragoni che lei fa con la sorella, farebbero pensare ad un certo suo senso di inadeguatezza, il confronto con la famiglia di lui a rapporti forse difficili nella sua.

Sembra che lei sia molto centrata su questo rapporto, ne ha fatto il suo nido sicuro, come se in qualche modo le mancassero appoggi affettivi importanti.
Solo ipotesi da qui, anche fallibili.

Com'è la sua vita nei vari ambiti, famiglia, studio/lavoro, amicale/sociale?
Il suo livello di autostima?
Ha parlato con il suo ragazzo della sua insoddisfazione rispetto al tempo che trascorrete insieme e alle cosa che fate?
Come affrontate le discussioni sulla sua famiglia?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,

quello che emerge sembra essere proprio la difficoltà ad avere fiducia in se' e, di conseguenza, una bassa autostima...

....non mi sento all'altezza; vorrei essere l'unica per lui; etc...

Le "fondamenta" di questo suo vissuto sono arcaiche, insite nei rapporti con la sua famiglia, di cui ben esplicita la difficoltà...

Si ritiene, infatti, gelosa di questo senso di esclusività tra il suo fidanzato e la rispettiva famiglia- sorella che, conseguentemente, le fanno amplificare le sue fragilità.

Lei come persona "dove sta?" Non la "sento" centrata su se stessa, ma sull'altro... O meglio su questa forza "salvifica", che può rappresentare questo rapporto.

La sua vita andrebbe gestita in modo autonomo e indipendente, anche da un punto di vista affettivo.

Essere se stessa, attraverso l'acquisizione di una consapevolezza di "credito" per essere una Persona....

Certo, se questo aspetto non lo abbiamo appreso, diventa difficile da soli "cimentarci" in meandri oscuri...

Un aiuto con un professionista potrebbe essere di "guida" e "crescita"... ci ha mai pensato?

Può rivolgersi ad un Consultorio della sua città e iniziare a prendersi cura di lei...



Un caro saluto
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Psicologo attivo dal 2014 al 2021
Psicologo
"perché lei sa fare molte cose mentre io ho perso un po' la stima in me stessa per il fatto che non posso dimostrare che anch'io sono all'altezza"

Gentile Ragazza,
la sua è una età intrinsecamente fragile. Sono molti i giovani che sperimentano il disagio di una "prima età adulta" in cui si tende ad essere in costante competizione per un posto nel mondo, per delle attenzioni, e soprattutto in competizione per un posto nel cuore di qualcuno. Pertanto una naturale tendenza alla confusione potrebbe già manifestarsi spontaneamente.
Tuttavia, potrebbe esservi la possibilità che la sensazione da lei sperimentata sia aggravata da una reale fragilità della sua persona, quindi più intima. E così quel suo dire "non sono all'altezza di fare" potrebbe seguire un pensiero automatico e concludersi con il tempo in un "non sono all'altezza di essere", rendendola sempre più fragile.
Dovrebbe quindi partire da se stessa e indagarsi a fondo; domandarsi:
- "cosa vorrei dimostrare davvero, e perché?"
- "quali sono gli strumenti a mia disposizione, quali i miei punti di forza?

Sono solo alcune delle domande che potrebbero aiutarla a comprendersi meglio, ad esplorare le sue fragilità e le risorse di questo momento.
Essendo però queste considerazioni che si portano dietro i limiti della distanza, sarebbe importante che lei si confrontasse con uno specialista della sua zona. Parlarne la aiuterebbe sicuramente a comprendere quali sono realmente i motivi del suo senso di colpa, del suo non sentirsi all'altezza (e in che termini realmente), e di questo avere per così dire "bisogno di un nido altrove" che sembra avere un ruolo molto importante.

Un caro saluto