Perché nasce la paura del tempo che mi scorre via?
Buongiorno a Voi,
mi sta capitando, all'età di 45 anni, una cosa strana che mi preoccupa. Io vivo da solo (sono separato) e comunque anche quando ero sposato sono sempre stato uno piuttosto attivo a riguardo di interessi.
Da un po' di tempo è aumentata esponenzialmente la mia voglia di "fare", ragion per cui penso spesso, forse troppo spesso, a come impiegare il mio tempo, per cui riempio le mie serate infrasettimanali e i weekend di interessi, incontri con gli amici, anche andare ad una mostra da solo, insomma faccio un sacco di cose ma il punto che alle volte, non sempre intendiamoci, sento come un irrefrenabili bisogno di fare qualcosa, come se non riuscissi a restare solo con me stesso e/o sentissi alla mia età (ma non sono poi così vecchio) la spinta a "mordere" la vita come chi avesse meno tempo per farlo. Ad es, in questi giorni, pur avendo organizzato una vacanzina di qualche giorno in una città d'arte con amici, sono già qui a chiedermi con ansia e con stress con chi andrò e cosa farò per le prossime vacanze estive, anche se in passato le ho sempre fatte. So che è giusto e importante essere attivi e desiderosi di godere della vita, ma come posso conciliare un sano atteggiamento di vivere la vita e allo stesso tempo comprendere che non necessariamente debbo trovare qualcosa da fare sempre e comunque per sfuggire al fatto di vivere solo e/o per la paura di invecchiare senza aver fatto "tutto"? Posso anche rimanere a casa a leggermi un buon libro, ma alla seconda sera consecutiva lo percepisco come tempo sprecato. Durante le ultime vacanze estive fatte in giro per il Portogallo con la mia precedente compagna, lei ad es mi aveva sottolineato che io volevo vedere tutto ciò che c'era da vedere nelle varie città e lei aveva bisogno di pause. Debbo cercare persone più consone ai miei ritmi o sono io a dover "frenare" il mio attivismo? Buon lavoro!
mi sta capitando, all'età di 45 anni, una cosa strana che mi preoccupa. Io vivo da solo (sono separato) e comunque anche quando ero sposato sono sempre stato uno piuttosto attivo a riguardo di interessi.
Da un po' di tempo è aumentata esponenzialmente la mia voglia di "fare", ragion per cui penso spesso, forse troppo spesso, a come impiegare il mio tempo, per cui riempio le mie serate infrasettimanali e i weekend di interessi, incontri con gli amici, anche andare ad una mostra da solo, insomma faccio un sacco di cose ma il punto che alle volte, non sempre intendiamoci, sento come un irrefrenabili bisogno di fare qualcosa, come se non riuscissi a restare solo con me stesso e/o sentissi alla mia età (ma non sono poi così vecchio) la spinta a "mordere" la vita come chi avesse meno tempo per farlo. Ad es, in questi giorni, pur avendo organizzato una vacanzina di qualche giorno in una città d'arte con amici, sono già qui a chiedermi con ansia e con stress con chi andrò e cosa farò per le prossime vacanze estive, anche se in passato le ho sempre fatte. So che è giusto e importante essere attivi e desiderosi di godere della vita, ma come posso conciliare un sano atteggiamento di vivere la vita e allo stesso tempo comprendere che non necessariamente debbo trovare qualcosa da fare sempre e comunque per sfuggire al fatto di vivere solo e/o per la paura di invecchiare senza aver fatto "tutto"? Posso anche rimanere a casa a leggermi un buon libro, ma alla seconda sera consecutiva lo percepisco come tempo sprecato. Durante le ultime vacanze estive fatte in giro per il Portogallo con la mia precedente compagna, lei ad es mi aveva sottolineato che io volevo vedere tutto ciò che c'era da vedere nelle varie città e lei aveva bisogno di pause. Debbo cercare persone più consone ai miei ritmi o sono io a dover "frenare" il mio attivismo? Buon lavoro!
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Gentile Utente,
per risponderle bisognerebbe capire se si tratta di semplice "attivismo" o se invece il suo essere costantemente in movimento e alla ricerca di qualcosa da fare, con il desiderio di non perdersi nulla, è la spia di un disturbo di tipo ansioso e/o depressivo.
Il fatto che eviti ogni occasione in cui è solo e inattivo fa pensare che cerchi di tenersi impegnato per evitare l'emersione di pensieri ed emozioni indesiderate, che da qui non è possibile individuare ed analizzare, e penso che valga la pena che si rivolga di persona ad uno psicologo per fare il punto della situazione e analizzare quello che le succede.
Posto che non tutti hanno gli stessi ritmi e che chi ha molte energie si troverà probabilmente meglio con chi è altrettanto attivo, se lei ha decido di consultarci significa che sospetta che ci sia qualche aspetto problematico che merita attenzione e proprio per questo le suggerisco di approfondire il quadro con un nostro collega.
Un caro saluto,
per risponderle bisognerebbe capire se si tratta di semplice "attivismo" o se invece il suo essere costantemente in movimento e alla ricerca di qualcosa da fare, con il desiderio di non perdersi nulla, è la spia di un disturbo di tipo ansioso e/o depressivo.
Il fatto che eviti ogni occasione in cui è solo e inattivo fa pensare che cerchi di tenersi impegnato per evitare l'emersione di pensieri ed emozioni indesiderate, che da qui non è possibile individuare ed analizzare, e penso che valga la pena che si rivolga di persona ad uno psicologo per fare il punto della situazione e analizzare quello che le succede.
Posto che non tutti hanno gli stessi ritmi e che chi ha molte energie si troverà probabilmente meglio con chi è altrettanto attivo, se lei ha decido di consultarci significa che sospetta che ci sia qualche aspetto problematico che merita attenzione e proprio per questo le suggerisco di approfondire il quadro con un nostro collega.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
D'accordo con la Collega, le consiglio di rivolgersi di persona ad uno psicologo per conoscersi meglio, e indagare sulle sue paure , del tempo che passa, di rapporti perduti? una buona componente di ansia mi sembra presente invero , utile e indispensabile capire da dove viene ora? Sarà il caso di riflettere perchè detesta star solo, quando era sposato era altrettanto attivo e inquieto ? Ha figli ? E'contento del lavoro che fa ?
Restiamo in ascolto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Ex utente
No, non ho figli (ma li avrei voluti) e il mio lavoro mi soddisfa meno di un tempo. Però ho molti amici e interessi e ne cerco anche di nuovi ogni anno. E' che sento che se non mi trovo sempre qualcosa da fare o qualcuno con cui uscire la mia vita abbia meno senso e stia "sprecando" tempo. Come si fa a star bene anche da soli? Io non ci riesco proprio
[#4]
"Come si fa a star bene anche da soli? "
Gentile Utente,
con i limiti della valutazione a distanza, è possibile che Lei non lo abbia mai imparato e che abbia qualche timore sul restare da solo.
In ogni caso, se tutto ciò è per Lei un disagio, approfondirei con uno psicologo di persona.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
con i limiti della valutazione a distanza, è possibile che Lei non lo abbia mai imparato e che abbia qualche timore sul restare da solo.
In ogni caso, se tutto ciò è per Lei un disagio, approfondirei con uno psicologo di persona.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< No, non ho figli (ma li avrei voluti) e il mio lavoro mi soddisfa meno di un tempo. Però ho molti amici e interessi e ne cerco anche di nuovi ogni anno ....>.
Gentile utente,
accolgo la riflessione di una probabile esperienza ansiogena, in quanto a 45 anni sembra aver la necessità di tirare un po' le somme: no figli, no famiglia e la continua ricerca di stimoli, per non stare solo a PENSARE!
Provi a riflettere e magari ne riparliamo...
Un caro saluto
Gentile utente,
accolgo la riflessione di una probabile esperienza ansiogena, in quanto a 45 anni sembra aver la necessità di tirare un po' le somme: no figli, no famiglia e la continua ricerca di stimoli, per non stare solo a PENSARE!
Provi a riflettere e magari ne riparliamo...
Un caro saluto
[#6]
Gentile Utente,
Una vita troppo sbilanciata verso il "fare" fa propendere per una difficoltà/paura ....di " essere"
Paura del tempo che passaaura del l'invecchiamento
Paura della morte...
Mordere la vita va benissimo, ma ne sente anche il sapore?
Una vita troppo sbilanciata verso il "fare" fa propendere per una difficoltà/paura ....di " essere"
Paura del tempo che passaaura del l'invecchiamento
Paura della morte...
Mordere la vita va benissimo, ma ne sente anche il sapore?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Gentile Utente,
un "analista" non è altro che uno psicologo (o medico) psicoterapeuta formato in psicoanalisi e secondo me potrebbe esserle utile un percorso di questo tipo (psicoterapia psicodinamica/psicoanalitica) per approfondire il tipo di discorso che ha portato alla nostra attenzione.
Un caro saluto,
un "analista" non è altro che uno psicologo (o medico) psicoterapeuta formato in psicoanalisi e secondo me potrebbe esserle utile un percorso di questo tipo (psicoterapia psicodinamica/psicoanalitica) per approfondire il tipo di discorso che ha portato alla nostra attenzione.
Un caro saluto,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.3k visite dal 17/12/2014.
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