Problema con il futuro
Gentile dottori volevo espormi il mio problema, ho ventotto anni e il mio ragazzo trentaquattro, siamo fidanzati da due anni e otto mesi, fortunatamente non abbiamo particolari problemi (anche se proveniamo da realtà molto diverse), andiamo d’accordo e abbiamo gli stessi valori, crediamo entrambi nel matrimonio anche se io provengo da una famiglia unita lui invece da una con genitori divorziati.
Premetto che il mio ragazzo i primi tempi non era affettuoso come si dimostra ora, bensì aveva un carattere un po’ freddo e distaccato (caratteristica dominante all’interno della sua famiglia di origine), non aveva grandi slanci di affetto, oggi fortunatamente la situazione è migliorata è diventato dolce meno freddo ma non riesce a manifestare molto il suo amore con le parole, al contrario io sono una persona che tende a non reprimere i propri sentimenti.
Inizialmente queste sue mancate “attenzioni” non le vivevo bene e tutt’oggi capita che questa sua caratteristica non mi aggradi particolarmente, gliene ho parlato più volte ma senza grandi miglioramenti. Noto una vera e propria “vergogna” nel lasciarsi andare (anche nell’intimità).
All’inizio della nostra storia abbiamo incontrato un problema abbastanza rilevante: purtroppo durante i rapporti sessuali il mio fidanzato perdeva l’erezione fino al giorno in cui siamo arrivati alla totale perdita, lui mi rassicurava che era un problema suo e non una mancata attrazione fisica, anche se non è mai riuscito a darsi una vera spiegazione a ciò.
Ho sofferto molto per questa situazione perché non mi sentivo più desiderata e la mia autostima è scesa sotto le scarpe. Lui aveva anche pensato di concludere la storia ma poi la situazione si è sbloccata.
Da quel brutto periodo è passato un anno e mezzo e ogni tanto, soprattutto nei periodi di stress è successo nuovamente ma non abbiamo dato troppo peso alla situazione. Anche se in cuor mio avevo paura di non piacergli nuovamente. Ho notato però che nel periodo “buono” il mio ragazzo raggiunge raramente l’orgasmo, ovviamente gliene ho parlato e lui mi ha detto che succedeva anche con le precedenti frequentazioni (non è mai stato fidanzato, né innamorato).
Questa è una piccola panoramica della nostra storia ma il problema che mi affligge riguarda il nostro futuro: io vorrei sposarmi e costruire una famiglia, lui invece sembra “fuggire”, mi spiego meglio, vorrebbe sposarsi e avere dei figli ma qualcosa lo frena soprattutto il cambiamento dello stile di vita e le responsabilità che ne conseguono. Allude al futuro con tante belle parole ma poi i fatti sono inesistenti. A suo dire sono la prima donna con la quale progetta un futuro, perché crescendo da solo è sempre stato uno spirito libero e delle donne con le quali ha avuto delle frequentazioni anche lunghe dopo un po’ si annoiava. Mi ha detto che di me è innamorato e che sta bene come non è stato mai con nessuna (ovviamente tutto ciò gliel’ho tirato dalla bocca con le pinze, senza mai opprimerlo e trovando sempre il momento opportuno). Mi dice sempre che non troverebbe un'altra donna come me neanche se la inventassero, a me invece sembrano solo tante belle parole non condite dai fatti.
Detto ciò, mi aveva promesso che avremmo parlato del nostro futuro ma poi giunti al dunque posticipa in continuazione, tutto ciò sta alimentando molta rabbia in me e gli ho manifestato il mio disappunto dandomi sempre ragione, confermandomi il suo amore ma manifestando la voglia di avere del tempo per prepararsi mentalmente ad una nuova vita, mi ha detto che ci pensa ogni giorno e che sta arrivando a concretizzare l’idea del matrimonio, ma a me sembra solo un scusa per continuare a posticipare, mi ha detto, inoltre, che il problema della disfunzione erettile che ha avuto tempo addietro gli crea ansia perché non è riuscito a capire per quale motivo sia successo e ha paura che possa riproporsi durante il matrimonio (non so se possa essere correlato al disturbo erettile, ma il mio ragazzo soffre di varicocele III stadio). Nei giorni in cui si era quasi “convinto” pensando al futuro ogni giorno ha nuovamente avuto quel problema, perché succede tutto ciò? E’ possibile che riversi l’ansia del matrimonio attraverso la disfunzione? Inoltre vorrei aggiungere che per lui il matrimonio è sacro: ossia vorrebbe sposarsi una sola volta nella vita e avere dei figli felici non sofferenti come la sua infanzia, vorrebbe una famiglia unita senza che i bambini subiscano il dolore di una separazione. Capisco la sofferenza che ha provato durante la separazione della sua famiglia ma è possibile che sia così bloccato, rischiando addirittura di perdermi?
Vorrei, gentilmente, un vostro parere in merito a questa situazione, perché non riesco più a capire quale problema affligga il mio ragazzo e vorrei aiutarlo anche se è contrario all’idea di andare da uno psicologo. Ho dubitato del suo amore ma poi mi sono ricreduta ma sono stufa di voler sollecitare e aspettare una sua decisione.
In attesa di una vostra risposta vi porgo i miei più cordiali saluti.
Premetto che il mio ragazzo i primi tempi non era affettuoso come si dimostra ora, bensì aveva un carattere un po’ freddo e distaccato (caratteristica dominante all’interno della sua famiglia di origine), non aveva grandi slanci di affetto, oggi fortunatamente la situazione è migliorata è diventato dolce meno freddo ma non riesce a manifestare molto il suo amore con le parole, al contrario io sono una persona che tende a non reprimere i propri sentimenti.
Inizialmente queste sue mancate “attenzioni” non le vivevo bene e tutt’oggi capita che questa sua caratteristica non mi aggradi particolarmente, gliene ho parlato più volte ma senza grandi miglioramenti. Noto una vera e propria “vergogna” nel lasciarsi andare (anche nell’intimità).
All’inizio della nostra storia abbiamo incontrato un problema abbastanza rilevante: purtroppo durante i rapporti sessuali il mio fidanzato perdeva l’erezione fino al giorno in cui siamo arrivati alla totale perdita, lui mi rassicurava che era un problema suo e non una mancata attrazione fisica, anche se non è mai riuscito a darsi una vera spiegazione a ciò.
Ho sofferto molto per questa situazione perché non mi sentivo più desiderata e la mia autostima è scesa sotto le scarpe. Lui aveva anche pensato di concludere la storia ma poi la situazione si è sbloccata.
Da quel brutto periodo è passato un anno e mezzo e ogni tanto, soprattutto nei periodi di stress è successo nuovamente ma non abbiamo dato troppo peso alla situazione. Anche se in cuor mio avevo paura di non piacergli nuovamente. Ho notato però che nel periodo “buono” il mio ragazzo raggiunge raramente l’orgasmo, ovviamente gliene ho parlato e lui mi ha detto che succedeva anche con le precedenti frequentazioni (non è mai stato fidanzato, né innamorato).
Questa è una piccola panoramica della nostra storia ma il problema che mi affligge riguarda il nostro futuro: io vorrei sposarmi e costruire una famiglia, lui invece sembra “fuggire”, mi spiego meglio, vorrebbe sposarsi e avere dei figli ma qualcosa lo frena soprattutto il cambiamento dello stile di vita e le responsabilità che ne conseguono. Allude al futuro con tante belle parole ma poi i fatti sono inesistenti. A suo dire sono la prima donna con la quale progetta un futuro, perché crescendo da solo è sempre stato uno spirito libero e delle donne con le quali ha avuto delle frequentazioni anche lunghe dopo un po’ si annoiava. Mi ha detto che di me è innamorato e che sta bene come non è stato mai con nessuna (ovviamente tutto ciò gliel’ho tirato dalla bocca con le pinze, senza mai opprimerlo e trovando sempre il momento opportuno). Mi dice sempre che non troverebbe un'altra donna come me neanche se la inventassero, a me invece sembrano solo tante belle parole non condite dai fatti.
Detto ciò, mi aveva promesso che avremmo parlato del nostro futuro ma poi giunti al dunque posticipa in continuazione, tutto ciò sta alimentando molta rabbia in me e gli ho manifestato il mio disappunto dandomi sempre ragione, confermandomi il suo amore ma manifestando la voglia di avere del tempo per prepararsi mentalmente ad una nuova vita, mi ha detto che ci pensa ogni giorno e che sta arrivando a concretizzare l’idea del matrimonio, ma a me sembra solo un scusa per continuare a posticipare, mi ha detto, inoltre, che il problema della disfunzione erettile che ha avuto tempo addietro gli crea ansia perché non è riuscito a capire per quale motivo sia successo e ha paura che possa riproporsi durante il matrimonio (non so se possa essere correlato al disturbo erettile, ma il mio ragazzo soffre di varicocele III stadio). Nei giorni in cui si era quasi “convinto” pensando al futuro ogni giorno ha nuovamente avuto quel problema, perché succede tutto ciò? E’ possibile che riversi l’ansia del matrimonio attraverso la disfunzione? Inoltre vorrei aggiungere che per lui il matrimonio è sacro: ossia vorrebbe sposarsi una sola volta nella vita e avere dei figli felici non sofferenti come la sua infanzia, vorrebbe una famiglia unita senza che i bambini subiscano il dolore di una separazione. Capisco la sofferenza che ha provato durante la separazione della sua famiglia ma è possibile che sia così bloccato, rischiando addirittura di perdermi?
Vorrei, gentilmente, un vostro parere in merito a questa situazione, perché non riesco più a capire quale problema affligga il mio ragazzo e vorrei aiutarlo anche se è contrario all’idea di andare da uno psicologo. Ho dubitato del suo amore ma poi mi sono ricreduta ma sono stufa di voler sollecitare e aspettare una sua decisione.
In attesa di una vostra risposta vi porgo i miei più cordiali saluti.
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<E’ possibile che riversi l’ansia del matrimonio attraverso la disfunzione? Inoltre vorrei aggiungere che per lui il matrimonio è sacro: ossia vorrebbe sposarsi una sola volta nella vita e avere dei figli felici non sofferenti come la sua infanzia, vorrebbe una famiglia unita senza che i bambini subiscano il dolore di una separazione. Capisco la sofferenza che ha provato durante la separazione della sua famiglia ma è possibile che sia così bloccato, rischiando addirittura di perdermi?
Sembra che questa idealizzazione della famiglia abbia un connotato difensivo, difende cioè il suo compagno dall'assumersi responsabilità nella vita reale che certo non è perfetta, nè programmabile.
Lei stessa, tuttavia, nota che lui è migliorato nel corso del tempo, si è parzialmente aperto.
Il problema della disfunzione erettile: certo che potrà ripresentarsi, ma la volontà di capire perchè è avvenuto potrebbe essere il motivo che lo fa avvicinare all'esperienza della psicoterapia presso un sessuologo psicoterapeuta.
Sembra che questa idealizzazione della famiglia abbia un connotato difensivo, difende cioè il suo compagno dall'assumersi responsabilità nella vita reale che certo non è perfetta, nè programmabile.
Lei stessa, tuttavia, nota che lui è migliorato nel corso del tempo, si è parzialmente aperto.
Il problema della disfunzione erettile: certo che potrà ripresentarsi, ma la volontà di capire perchè è avvenuto potrebbe essere il motivo che lo fa avvicinare all'esperienza della psicoterapia presso un sessuologo psicoterapeuta.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
comprendo il suo disorientamento, ma ci sono parecchie riflessioni su questo suo racconto..
< non riesce a manifestare molto il suo amore con le parole...>
Lei ha bisogno che venga verbalizzato? Questa manifestazione, comunque, non muterebbe gli eventuali sentimenti sottostanti.
Mi appare molto "controllante" della situazione e lo stesso si verifica in riferimento al futuro matrimonio e alle sollecitazioni, mentre lui esplicita pieno disagio non solo a parole, ma anche attraverso il corpo: la disfunzione erettile.
Appare che le vostre aspettative e conduzioni di "stile di vita" siano totalmente diverse e per questo motivo ritengo che non è solo la disfunzione erettile ad essere presa in carico (previa valutazione andrologica), ma anche la coppia in se' e per se'!
Una terapia di coppia sessuale, in seguito ad una diagnosi de visu in un setting strutturato.
Provi a riflettere.
Un caro saluto
comprendo il suo disorientamento, ma ci sono parecchie riflessioni su questo suo racconto..
< non riesce a manifestare molto il suo amore con le parole...>
Lei ha bisogno che venga verbalizzato? Questa manifestazione, comunque, non muterebbe gli eventuali sentimenti sottostanti.
Mi appare molto "controllante" della situazione e lo stesso si verifica in riferimento al futuro matrimonio e alle sollecitazioni, mentre lui esplicita pieno disagio non solo a parole, ma anche attraverso il corpo: la disfunzione erettile.
Appare che le vostre aspettative e conduzioni di "stile di vita" siano totalmente diverse e per questo motivo ritengo che non è solo la disfunzione erettile ad essere presa in carico (previa valutazione andrologica), ma anche la coppia in se' e per se'!
Una terapia di coppia sessuale, in seguito ad una diagnosi de visu in un setting strutturato.
Provi a riflettere.
Un caro saluto
[#3]
Utente
Gentile dottoressa, innanzitutto la ringrazio per la tempestiva risposta.
Sicuramente se l’amore del mio ragazzo venisse anche verbalizzato, mi renderebbe più sicura, credo che una donna abbia bisogno di conferme da parte del proprio uomo per affermarsi come coppia. Ovviamente lo stesso discorso vale per la donna.
Leggendo il suo consulto, ho riflettuto e sono arrivata a pensare che è vero che ho voglia di mantenere il “controllo” all’interno della coppia, come in tante cose nella vita. Le premetto che ho un passato da ex anoressica per cui credo che il mio modo di fare provenga anche da questo disturbo.
Il mio ragazzo, come già le accennavo, non è intenzionato a parlare con uno specialista, per cui le chiedo come possiamo aiutarci?
Sicuramente se l’amore del mio ragazzo venisse anche verbalizzato, mi renderebbe più sicura, credo che una donna abbia bisogno di conferme da parte del proprio uomo per affermarsi come coppia. Ovviamente lo stesso discorso vale per la donna.
Leggendo il suo consulto, ho riflettuto e sono arrivata a pensare che è vero che ho voglia di mantenere il “controllo” all’interno della coppia, come in tante cose nella vita. Le premetto che ho un passato da ex anoressica per cui credo che il mio modo di fare provenga anche da questo disturbo.
Il mio ragazzo, come già le accennavo, non è intenzionato a parlare con uno specialista, per cui le chiedo come possiamo aiutarci?
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< Sicuramente se l’amore del mio ragazzo venisse anche verbalizzato, mi renderebbe più sicura, credo che una donna abbia bisogno di conferme da parte del proprio uomo per affermarsi come coppia...>
È proprio questo il punto!
L'insicurezza e il controllo, che ben si coniugano con il disturbo alimentare con cui si è sperimentata!
Ha fatto Psicoterapia in passato per la valutazione del disturbo suddetto?
Comunque se il suo ragazzo non vuole condividere il "contesto", non le rimane che accettare la sua decisione e, magari, farsi aiutare lei da un Collega a comprendere se può stare in questa relazione e , soprattutto, se riesce a trovare il modo, lei, di un equilibrio... "accettando" ciò che si vive nella coppia.
Ci tenga informati, se le fa piacere...
Un caro saluto
È proprio questo il punto!
L'insicurezza e il controllo, che ben si coniugano con il disturbo alimentare con cui si è sperimentata!
Ha fatto Psicoterapia in passato per la valutazione del disturbo suddetto?
Comunque se il suo ragazzo non vuole condividere il "contesto", non le rimane che accettare la sua decisione e, magari, farsi aiutare lei da un Collega a comprendere se può stare in questa relazione e , soprattutto, se riesce a trovare il modo, lei, di un equilibrio... "accettando" ciò che si vive nella coppia.
Ci tenga informati, se le fa piacere...
Un caro saluto
[#5]
Utente
Sono stata seguita per brevissimo tempo da uno psicologo, poi ho lasciato stare perché il percorso era molto doloroso e non me la sono più sentita. Credo però che sia arrivato il momento di intraprendere nuovamente questa strada.
Dottoressa crede che sia meglio non parlare più del futuro? Aspetto che sia lui a parlarne?
Grazie mille ancora
Dottoressa crede che sia meglio non parlare più del futuro? Aspetto che sia lui a parlarne?
Grazie mille ancora
[#6]
Gentile Utente,
immagino che il percorso intrapreso ed abbandonato, andrebbe ripreso.
Il punto non é parlare o meno del suo futuro, quanto il suo sentire più profondo.
Valuti l'ipotesi di tornare in consultazione, di ascoltarsi e di leggere dietro le paure, le ansie e
E resistenze al possibile cambiamento.
Ne guadagnerà in qualità di vita e di coppia
Se desidera nel mio sito personale e blog, può trpvare tantissimo materiale da poter consultare su coppia, sessualità, futuro, separazioni e così via ...
Un caro augurio
immagino che il percorso intrapreso ed abbandonato, andrebbe ripreso.
Il punto non é parlare o meno del suo futuro, quanto il suo sentire più profondo.
Valuti l'ipotesi di tornare in consultazione, di ascoltarsi e di leggere dietro le paure, le ansie e
E resistenze al possibile cambiamento.
Ne guadagnerà in qualità di vita e di coppia
Se desidera nel mio sito personale e blog, può trpvare tantissimo materiale da poter consultare su coppia, sessualità, futuro, separazioni e così via ...
Un caro augurio
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,
il percorso di Psicoterapia è sicuramente impegnativo, soprattutto a livello emotivo, e spesso la svolta al cambiamento passa per il "dolore"...
Non dobbiamo temere, ma avere coraggio per raggiungere ciò che si vuole.
Si ascolti e segua il suo "cuore"!
Un caro saluto
il percorso di Psicoterapia è sicuramente impegnativo, soprattutto a livello emotivo, e spesso la svolta al cambiamento passa per il "dolore"...
Non dobbiamo temere, ma avere coraggio per raggiungere ciò che si vuole.
Si ascolti e segua il suo "cuore"!
Un caro saluto
[#8]
Utente
Gentile dottori, vi ringrazio infinitamente per i vostri consulti, ho capito che prima o poi i problemi bisogna guardarli in faccia perché riaffiorano sempre, ho già dato un’occhiata al sito che mi è stato consigliato e sicuramente approfondirò alcune letture.
Ho notato dalle vostre risposte che a quanto pare il “problema” di questa coppia riguardi il mio atteggiamento in relazione al mio trascorso, avevo esposto anche qualche aneddoto della vita del mio ragazzo perché pensavo influisse sul suo modo di pensare e sul suo stile di vita, ma a quanto pare sembra che il “disagio” provenga esclusivamente da me e questo mi rammarica.
Vi ringrazio ancora per le risposte tempestive e vi porgo i miei più distinti saluti.
Ho notato dalle vostre risposte che a quanto pare il “problema” di questa coppia riguardi il mio atteggiamento in relazione al mio trascorso, avevo esposto anche qualche aneddoto della vita del mio ragazzo perché pensavo influisse sul suo modo di pensare e sul suo stile di vita, ma a quanto pare sembra che il “disagio” provenga esclusivamente da me e questo mi rammarica.
Vi ringrazio ancora per le risposte tempestive e vi porgo i miei più distinti saluti.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 1.7k visite dal 16/12/2014.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?