Paura di una relazione stabile o paura di una relazione con me?
Salve, sono una ragazza di 23 anni. A 18 anni ho incontrato un ragazzo di 5 anni più grande. Era il mio primo ragazzo e siamo stati insieme per un anno. Andavamo molto d’accordo, entrambi abbiamo mostrato all’altro il proprio carattere con le insicurezze e i difetti , ma io ero molto piccola e lui aveva vissuto molte storie prima di me, quindi col tempo le differenze cominciarono a farsi sentire. Dopo avermi lasciata, mi ha chiesto di continuare a voler essere mio amico, voleva continuare ad avermi vicina. Io potevo decidere di non accettare ed evitare questo tipo di relazione, ma essendo ancora innamorata e forse dipendente da lui, ho deciso di accettare questa proposta pur di stargli vicino. Ovviamente la relazione è finita male, io pretendevo che lui mi dicesse chi frequentava, ero diventata totalmente ossessiva e mi ero annullata pur di controllarlo. Lui era stremato e sempre nervoso, per cui decidemmo di non sentirci più.
Dopo un anno passato senza sentirci, a Febbraio ci incontriamo per caso e lui mi ricerca tramite messaggio. Da quel momento ci sentiamo quasi ogni giorno, in tranquillità, senza che nessuno dei due pretendesse o chiedesse qualcosa in cambio. Ci incontravamo almeno una volta a settimana iniziando una nuova relazione mille volte meglio di quella passata, ovviamente segreta perché genitori ed amici, lungi dal volerci vedere di nuovo insieme. Io nell’ultimo periodo però sentivo il bisogno di definire qualcosa,ho chiesto quindi di ufficializzare,ma ad un suo rifiuto, ho deciso di chiudere. Lui è scoppiato a piangere spiegandomi che proprio nel momento in cui io stavo chiudendo, lui ha capito l’affetto che provava nei miei confronti. Nonostante questo ha paura di distrarsi dal suo dovere , ha paura dei suoi sentimenti e cercherà di non cercarmi nonostante non sia convinto di questo. Secondo lui infatti “mancanza è desiderio”.Sostiene che se lui avesse la sicurezza di avermi tutti i giorni sempre disponibile, l’affetto che ha per me, il desiderio, verrebbero meno. Io a questo punto non sono stata abbastanza forte da chiudere definitivamente,nonostante ora non abbia più la “necessità e la dipendenza” di prima. Ho molti amici, studio all’università e ho già conosciuto un altro ragazzo .Tengo però molto a lui, essendo anche cresciuta insieme a lui, gli ho quindi proposto di stare un po’ lontani per vedere cosa accade. Secondo voi come devo interpretare questo comportamento? Potrebbe trattarsi di philofobia o è semplicemente un Peter Pan che ancora non ha deciso cosa vuole dalla vita? Come dovrei comportarmi? Grazie anticipatamente.
Dopo un anno passato senza sentirci, a Febbraio ci incontriamo per caso e lui mi ricerca tramite messaggio. Da quel momento ci sentiamo quasi ogni giorno, in tranquillità, senza che nessuno dei due pretendesse o chiedesse qualcosa in cambio. Ci incontravamo almeno una volta a settimana iniziando una nuova relazione mille volte meglio di quella passata, ovviamente segreta perché genitori ed amici, lungi dal volerci vedere di nuovo insieme. Io nell’ultimo periodo però sentivo il bisogno di definire qualcosa,ho chiesto quindi di ufficializzare,ma ad un suo rifiuto, ho deciso di chiudere. Lui è scoppiato a piangere spiegandomi che proprio nel momento in cui io stavo chiudendo, lui ha capito l’affetto che provava nei miei confronti. Nonostante questo ha paura di distrarsi dal suo dovere , ha paura dei suoi sentimenti e cercherà di non cercarmi nonostante non sia convinto di questo. Secondo lui infatti “mancanza è desiderio”.Sostiene che se lui avesse la sicurezza di avermi tutti i giorni sempre disponibile, l’affetto che ha per me, il desiderio, verrebbero meno. Io a questo punto non sono stata abbastanza forte da chiudere definitivamente,nonostante ora non abbia più la “necessità e la dipendenza” di prima. Ho molti amici, studio all’università e ho già conosciuto un altro ragazzo .Tengo però molto a lui, essendo anche cresciuta insieme a lui, gli ho quindi proposto di stare un po’ lontani per vedere cosa accade. Secondo voi come devo interpretare questo comportamento? Potrebbe trattarsi di philofobia o è semplicemente un Peter Pan che ancora non ha deciso cosa vuole dalla vita? Come dovrei comportarmi? Grazie anticipatamente.
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Gentile ragazza,
mi pare di comprendere dalla Sua conclusione che adesso lei è felice e ha incontrato un altro ragazzo: come mai allora si preoccupa per questa situazione ed è monitorata su quell'altro ragazzo, volendo interpretare il suo comportamento?
Ci pensa ancora?
Che cosa vorrebbe da lui?
mi pare di comprendere dalla Sua conclusione che adesso lei è felice e ha incontrato un altro ragazzo: come mai allora si preoccupa per questa situazione ed è monitorata su quell'altro ragazzo, volendo interpretare il suo comportamento?
Ci pensa ancora?
Che cosa vorrebbe da lui?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,
l'affetto che prova per il suo ex (lo definirei così, anche se con questo nuovo ragazzo non sembra avere già intrapreso una relazione?!) fa sicuramente parte di quel background di vita insieme: è stato il primo uomo a cui si è donata e a cui ha donato la sua femminilità e il suo amore più intimo.
Nel tempo credo, in riferimento a ciò che ha sperimentato, si è resa conto della fragilità di questo ragazzo e di quanto non l'appagasse pienamente.
Ad oggi, ritengo, che lei possa accogliere le difficoltà dell'ex, ma non farsene propriamente carico... questo perché la distoglierebbe dal suo "modo di essere" e di vivere la vita.
Potrebbe suggerirgli un confronto con un collega presso una struttura pubblica, che lo accompagni in questo viaggio di scoperta e di riacquisizione del proprio Se' maturo.
Un saluto affettuoso.
l'affetto che prova per il suo ex (lo definirei così, anche se con questo nuovo ragazzo non sembra avere già intrapreso una relazione?!) fa sicuramente parte di quel background di vita insieme: è stato il primo uomo a cui si è donata e a cui ha donato la sua femminilità e il suo amore più intimo.
Nel tempo credo, in riferimento a ciò che ha sperimentato, si è resa conto della fragilità di questo ragazzo e di quanto non l'appagasse pienamente.
Ad oggi, ritengo, che lei possa accogliere le difficoltà dell'ex, ma non farsene propriamente carico... questo perché la distoglierebbe dal suo "modo di essere" e di vivere la vita.
Potrebbe suggerirgli un confronto con un collega presso una struttura pubblica, che lo accompagni in questo viaggio di scoperta e di riacquisizione del proprio Se' maturo.
Un saluto affettuoso.
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Cara ragazza, è stato il suo primo amore, lo ricorderà tutta la vita.. ma ora penso con le Colleghe , che lui debba farsi aiutare per capire cosa vuole dalla vita e per osare di andare avanti, ma lei viva la sua esistenza di studentessa e di donna con slancio e coraggio , avete fatto un pezzo di strada insieme, è stato bello , ma non avevate lo stesso passo.. si cresce ed anche ci si perde..
Le faccio molti auguri, restiamo in ascolto..
Le faccio molti auguri, restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 16/12/2014.
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