Una descrizione perfetta

Buonasera dottori,
Vi scrivo perchè non ho il coraggio di parlare del mio problema con nessuno.
Non ho amici e non riesco a farmene di nuovi, perchè mi sembra di essere costantemente giudicata in maniera negativa qualunque cosa io faccia o dica, e mi sembra sempre di dire stupidaggini e di sembrare poco intelligente agli occhi degli altri. Non mi sento in grado di difendere le mie opinioni, quindi di solito sto in silenzio. Quando mi capita di parlare con qualcuno che non conosco poi spesso ripenso alla conversazione e mi vergogno di quello che l'altra persona potrebbe pensare di me, mi sento in imbarazzo.
Cerco quindi di evitare situazioni in cui mi possa ritrovare a passare del tempo con persone che non conosco bene.
Tanti non mi capiscono, o mi prendono in giro perchè ho una voce di tonalità piuttosto bassa per una ragazza e capita che non scandisca bene le parole, cosa che non fa altro che mettermi più in imbarazzo.
Questo succede anche al telefono, motivo per il quale cerco di evitare di rispondere se all'altro capo vi è uno sconosciuto.
Se mi sento osservata inoltre mi pare di essere anche goffa nei movimenti.
In passato ho sofferto di attacchi di panico e l'ansia è una sensazione piuttosto frequente nella mia vita, con effetti fisici anche piuttosto importanti durante situazioni come gli esami universitari: difficoltà di respirazione, sudorazione eccessiva, secchezza delle fauci, e a prestazione finita una forte sensazione di spossatezza.
Mi sento costantemente sotto giudizio e presa in giro, e mi sembra di perdere col mio comportamento molte occasioni ed esperienze. Mi sento una "sfigata" che non ha mai fatto niente nella vita, tuttavia non riesco a trovare amici con cui fare queste esperienze che mi mancano.
Ho letto parecchio sulla fobia sociale, e ogni volta sembra di leggere una descrizione perfetta di come mi sento. Ho provato a dirlo al mio ragazzo in un momento di coraggio, ma si è mostrato infastidito dal mio pemsare di essere malata, cosa che mi ha scoraggiato a parlarne con altri.
Vorrei chiedervi cosa ne pensate, se sono io che esagero la mia timidezza, o se potrebbe esserci effettivamente di più.
Vi ringrazio
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

nel momento in cui è lei a sentire un disagio e a viverselo come tale, allora bisogna iniziare a prenderlo in considerazione.

A prescindere dalla forma di ansia, che si è vissuta credo che il fulcro del problema possa essere la fiducia che non ripone in se' e la scarsa autostima!

Sottolinea di sentirsi costantemente giudicata e in maniera negativa.

Provi a riflettere su questo aspetto e a pensare di chiedere aiuto ad un professionista, che la possa orientare...

Siamo in ascolto



Un caro saluto
[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Anche a me sembra trattarsi di autostima carente...

Che tipo di educazione ha ricevuto?
È stata amata a sufficienza?
Ha avuto un amore?

Che scuole ha frequentato e con che risultati?
Pratica uno sport, ha un hobby, ha un sogno del cassetto?

Ci ha detto solo quello che non va di lei, ma quello che va e le piace...non lo ha nemmeno considerato.

Inizi a vedere il bicchiere mezzo pieno, vedrà che ottimismo ed autostima- unitamente ad un aiuto clinico- inizieranno ad innalzarsi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr.ssa Valentina Nappo Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 90
Gentile utente,
la mia sensazione è che stia cercando la conferma ad una diagnosi, piuttosto che un rimedio. Possiamo chiamarla in tanti modi, fobia sociale, ansia, bassa autostima, eccessiva timidezza, ma l'aspetto centrale è un profondo malessere di cui deve iniziare ad occuparsi, piuttosto che continuare a pre-occuparsi senza però avere cura di sè.

Iniziare una psicoterapia è una decisione delicata e a volte difficile e probabilmente oggi non è ancora pronta, ma cominci a considerarla come una possibilità.

Saluti

Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

ciò che alimenta il problema è la strategia che Lei adesso mette in atto e cioè: "Cerco quindi di evitare situazioni in cui mi possa ritrovare a passare del tempo con persone che non conosco bene."

L'evitamento delle situazioni temute non permette di spezzare quella sequenza che Le impedisce di vivere serenamente. Lei vorrebbe cioè non affrontare la fobia (se di questo parliamo) o in generale ciò che teme (paura del giudizio degli altri? paura di non essere all'altezza? ecc...), ma la soluzione consiste proprio nell'affrontare queste paure.

Ad esempio, nella psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, si parte proprio dalla modificazione di questa scelta comportamentale del pz per poter poi modificare anche l'immagine che si ha di se stessi, della padronanza sulla paura e sul disagio, ecc...

Legga qui per approfondimenti: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

Chiaramente, così facendo, la paura e l'ansia in prima battuta aumentano, ma poi il pz inizia ad esercitare una certa padronanza: ebbene, Lei dovrebbe imparare proprio tutto ciò, altrimenti mi sembra anche una conseguenza scontata avere crisi d'ansia e difficoltà nel rispondere al telefono o nell'affrontare le situazioni per Lei nuove.

Inoltre, tutto ciò è imparabile; qui stiamo parlando di comportamenti appresi e più Lei eviterà di FARE delle determinate azioni, meno sarà in grado di farle.
Ad esempio, Lei scrive: "Non mi sento in grado di difendere le mie opinioni, quindi di solito sto in silenzio."
Per poter dichiarare la propria idea, bisogna iniziare a farlo. E' scontato che potremmo incontrare qualcuno che non la pensa come noi, ma è qui che impariamo ad iniziare le conversazioni, affrontare le conversazioni, esprimere il disaccordo o l'accordo, negoziare, diventare assertivi, ecc...
Tutte queste abilità sono APPRESE.
Qui viene spiegato il concetto di abilità sociali, ovvero quei comportamenti appresi che permettono di stare in relazione con gli altri: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

Se Lei continuerà quindi ad evitare di cogliere le occasioni che Le si presentano nella Sua vita, non potrà diventare più competente e di conseguenza ci sarà la sensazione di disagio di cui ci sta parlando qui.

Cordiali saluti,
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