Ludopatia
Salve, mi chiamo Giovanni . Vorrei esporre un problema presente nella mia famiglia da diversi anni:
mio fratello di anni 23 vive letteralmente di computer, non di lavoro, ma solo giochi virtuali, tanto che lo preferisce piuttosto che ad un’uscita o ad una possibile relazione e ha addirittura preferito abbandonare gli studi per dedicarsi totalmente al sua ludopatia. La sua classica giornata consiste nello svegliarsi alle 8:00 e stare collegato al PC fino all’ora di pranzo dove non ha alcun dialogo con la nostra famiglia; alla fine del pranzo ritorna alla sua “postazione” dove starà fino al termine della giornata (notte inclusa e riposo pomeridiano dalle 17:30 alle 19:30). Lui ha degli amici, ma che li vive solo nel gioco, e questi ultimi, a differenza sua, hanno altri interessi.
I miei genitori non gli fanno mai mancare nulla sia nel campo delle attenzioni sia materialmente, ma ci sono alcuni dibattiti su come risolvere questo suo problema: mia madre vorrebbe sequestrare il computer, mentre mio padre ha paura di una sua possibile reazione negativa.
La mia richiesta è semplice: “come potrei contribuire alla risoluzione del problema?”
Cordiali Saluti, la ringrazio in anticipo per la risposta.
mio fratello di anni 23 vive letteralmente di computer, non di lavoro, ma solo giochi virtuali, tanto che lo preferisce piuttosto che ad un’uscita o ad una possibile relazione e ha addirittura preferito abbandonare gli studi per dedicarsi totalmente al sua ludopatia. La sua classica giornata consiste nello svegliarsi alle 8:00 e stare collegato al PC fino all’ora di pranzo dove non ha alcun dialogo con la nostra famiglia; alla fine del pranzo ritorna alla sua “postazione” dove starà fino al termine della giornata (notte inclusa e riposo pomeridiano dalle 17:30 alle 19:30). Lui ha degli amici, ma che li vive solo nel gioco, e questi ultimi, a differenza sua, hanno altri interessi.
I miei genitori non gli fanno mai mancare nulla sia nel campo delle attenzioni sia materialmente, ma ci sono alcuni dibattiti su come risolvere questo suo problema: mia madre vorrebbe sequestrare il computer, mentre mio padre ha paura di una sua possibile reazione negativa.
La mia richiesta è semplice: “come potrei contribuire alla risoluzione del problema?”
Cordiali Saluti, la ringrazio in anticipo per la risposta.
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Per problematiche di questo tipo è sempre meglio che sia la famiglia a contattare uno psicologo psicoterapeuta o uno psichiatra in quanto è chiaro che il diretto interessato non vorrà saperne nè di rinunciare al pc nè di attivarsi per una cura.
Potrebbe essere un caso di dipendenza e tutto ciò va diagnosticato e poi trattato. Però è importante che voi parenti vi facciate aiutare direttamente per capire come aiutare Suo fratello.
E' molto importante quindi che vi rivolgiate ad un centro che si occupi specificamente di gioco patologico o dipendenze.
Questi giochi hanno anche fatto perdere a Suo fratello delle somme di denaro?
Potrebbe essere un caso di dipendenza e tutto ciò va diagnosticato e poi trattato. Però è importante che voi parenti vi facciate aiutare direttamente per capire come aiutare Suo fratello.
E' molto importante quindi che vi rivolgiate ad un centro che si occupi specificamente di gioco patologico o dipendenze.
Questi giochi hanno anche fatto perdere a Suo fratello delle somme di denaro?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazzo,
accolgo la riflessione di un aiuto di équipe specializzata, che possa sincronizzare lavoro di Psichiatra e Psicoterapeuta per l'accoglienza di questo disagio davvero invalidante.
La diagnosi deve essere accurata e funzionale.
Può rivolgersi anche al SERT della sua città, dove la sua famiglia (qui bisogna sollecitare i genitori a non sottovalutare il problema) può iniziare il primo tentativo di "aggancio" al problema.
Non sottovalutate, perché potrebbe diventare ancora più invalidante: non ha relazioni con nessuno. Non lavora e non studia...
Molti i meccanismi inconsci che vi sottendono...
Affidatevi e fidatevi.
Siamo in ascolto.
Un caro augurio
accolgo la riflessione di un aiuto di équipe specializzata, che possa sincronizzare lavoro di Psichiatra e Psicoterapeuta per l'accoglienza di questo disagio davvero invalidante.
La diagnosi deve essere accurata e funzionale.
Può rivolgersi anche al SERT della sua città, dove la sua famiglia (qui bisogna sollecitare i genitori a non sottovalutare il problema) può iniziare il primo tentativo di "aggancio" al problema.
Non sottovalutate, perché potrebbe diventare ancora più invalidante: non ha relazioni con nessuno. Non lavora e non studia...
Molti i meccanismi inconsci che vi sottendono...
Affidatevi e fidatevi.
Siamo in ascolto.
Un caro augurio
[#3]
Gentile Utente,
Suo fratello sembra soffrire di una delle nuova addiction, dette " dipendenze senza sostanza"
Le cure sono sempre le stesse: farmacologica e psicoterapiaca, lavorando sulle cause che lo spingono alla ricerca delle sensazioni che gli regala l'etere e lavorando sulle cause dell'evitamento sociale e razionale.
Suo fratello sembra soffrire di una delle nuova addiction, dette " dipendenze senza sostanza"
Le cure sono sempre le stesse: farmacologica e psicoterapiaca, lavorando sulle cause che lo spingono alla ricerca delle sensazioni che gli regala l'etere e lavorando sulle cause dell'evitamento sociale e razionale.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Buongiorno Giovanni,
sarebbe opportuno chiedere il parere di uno psicoterapeuta ma è facilmente intuibile che suo fratello non ne voglia proprio sapere.
Per avvicinarlo all'idea di una psicoterapia potreste iniziare con il chiedere un consulto familiare: ora più che mai, suo fratello ha bisogno della famiglia, sia per poter divenire più consapevole del suo disagio sia per avere una rete che sia realmente di sostegno. Anche le "migliori" famiglie possono sentirsi impreparate di fronte ad alcuni "imprevisti" e reagire in modi che non favoriscono o addirittura peggiorano una problematica in atto.
Saluti
sarebbe opportuno chiedere il parere di uno psicoterapeuta ma è facilmente intuibile che suo fratello non ne voglia proprio sapere.
Per avvicinarlo all'idea di una psicoterapia potreste iniziare con il chiedere un consulto familiare: ora più che mai, suo fratello ha bisogno della famiglia, sia per poter divenire più consapevole del suo disagio sia per avere una rete che sia realmente di sostegno. Anche le "migliori" famiglie possono sentirsi impreparate di fronte ad alcuni "imprevisti" e reagire in modi che non favoriscono o addirittura peggiorano una problematica in atto.
Saluti
Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 13/12/2014.
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