Iniziare una psicoterapia

Buonasera dottori,
vi scrivo perché da poche settimane, dopo un lungo periodo di benessere, sto dovendo affrontare una nuova fobia, quella della guida. Due anni fa andai privatamente da uno psichiatra e psicoterapeuta, ma non furono vere sedute, mi diede subito una cura (ansiolitico+antidepressivo) per la mia ansia che effettivamente fece effetto, e poi concordai una diminuzione del dosaggio finché circa un anno fa non smisi completamente di assumere farmaci. Come dicevo, un anno senza grossi problemi, poi da un giorno all'altro mi prende questa abnorme paura di guidare su strade extraurbane, con sintomi quali capogiri, morsa fortissima allo stomaco, arti deboli etc etc. In paese non ho invece nessun problema, e infatti mi chiedo se sia paura della guida o paura delle strade lunghe (paradossalmente, sulle strade che presentano spesso curve non o molti problemi, ma sui rettilinei e sulle corsie di accelerazione vado in tilt)...Vi scrivo per sapere cosa fare per iniziare un percorso di psicoterapia (non privatamente, perché non ho disponibilità economica...Sinceramente non mi va né posso spendere 80 euro a seduta)...Io che ho l'esenzione devo pagare qualcosa? Per questo tipo di problemi posso rivolgermi a un consultorio?
Attendo vostre delucidazioni e/o consigli
Grazie mille.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Può rivolgersi alla sua Asl e chiedere di prenotare un primo colloquio psicologico di valutazione. Se verrà stabilito che ha bisogno di psicoterapia, pagherà solo un modesto ticket. Ovviamente regole e disponibilità possono variare da Asl ad Asl.

Tenga presente che le psicoterapie più indicate per l'ansia sono quelle focalizzate e attive.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie per la risposta dottor Santonocito,
ma mi saprebbe dire quanto "modesto" è questo ticket? E in quante sedute indicativamente e statisticamente si potrebbe ridurre o risolvere il problema? Ho letto della "terapia breve strategica", ma rientra sempre nell'ambito della psicoterapia? E infine, se si dovesse decidere che non ho bisogno di psicoterapia, quali altri approcci esistono? Grazie ancora.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Se ha l'esenzione non paga nulla, ma deve avere l'impegnativa del Suo medico di base per poter accedere ai servizi di Psicologia degli ospedali pubblici o al consultorio (anche privato se convenzionato).

Una nota importante: comprendo tutte le difficoltà economiche ma di solito le psicoterapie per le fobie come quella di guidare sono di solito brevi (es la cognitivo-comportamentale).

Ha provato a fare delle guide con l'istruttore?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Scusi, ha detto che dovrei andare direttamente alla ASL? Non devo andare dal mio medico curante per fare l'impegnativa?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Sì, dal medico di base, poi può scegliere Lei il servizio convenzionato oppure chieda al medico di base quale struttura Le consiglia.

Cordiali saluti,
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Utente
Utente
Grazie dr. Pileci, chiedo scusa, ma quando ho postato la domanda sull'impegnativa non avevo ancora visto la sua risposta. Rispondo alle sue domande: non credo servano guide con l'istruttore, anzi, avere una persona al mio fianco aumenta l'ansia, tant'è che anche fare 2km può essere un enorme problema. Inoltre, ho notato che di giorno ho meno problemi (ce li ho, ma sono in misura minore rispetto a quando è sera)...Poi stare in mezzo al traffico, soprattutto se c'è gente attorno (tipo sui marciapiedi) mi dà ansia. Ripeto, tutto da un giorno all'altro. Il pomeriggio prima che mi venisse la prima crisi alla guida ho guidato senza alcun problema.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,

lei dovrebbe fare un percorso di Psicoterapia mirato, così come le è stato già suggerito.

I farmaci, a volte, sono necessari... ma non aiutano ad avvicinarsi al "problema", a capire tutto il mondo emozionate, che sottende questi comportamenti.

Con la Psicoterapia, poi, si possono scalare gradatamente... nel momento in cui iniziare ad acquisire una maggiore consapevolezza ed autonomia.


Si affidi ad un consultorio e non abbia timori: può provare con lo Spazio Giovani della sua città o consultori familiari.


Siamo in ascolto.


Un caro saluto
[#8]
Utente
Utente
Grazie a tutti, ma esistono differenze tra asl e consultorio? Anche per il consultorio serve un'impegnativa? E poi, comunque, la terapia cognitivo-comportamentale risolve solo il problema (la paura della guida) o scava più a fondo? Ho come l'impressione che questa paura sia solo una conseguenza e che lastrada sia il simbolo del cammino della vita, non so se mi spiego. Difatti, i lunghi rettilinei mi fanno paura anche se sono in bici o a piedi, così comeglispazi ampi o gli oggetti alti (lampioni, grattacieli, non parliamo poi delle pale eoliche!)...Insomma, credete sia tutto collegato o sono paure distinte?
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Si deve informare: allo Spazio Giovani e al consultorio solitamente non serve l'impegnativa del medico.

Per la Psicoterapia, a mio parere, è fondamentale la relazione che si crea con il terapeuta (alleanza terapeutica), che permette la svolta al cambiamento.


Può iniziare un colloquio con chi sente più "affine" e decidere il percorso da intraprendere.


Un caro saluto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei scrive: "avere una persona al mio fianco aumenta l'ansia"
Il problema è proprio questo e anche il fatto che chi ha una fobia di solito fa di tutto per EVITARE proprio ciò che aumenta l'ansia, credendo erroneamente di risolvere così il problema. Nel Suo caso, il non avere vicino nessuno fa scendere l'ansia.
Non percorrere strade affollate fa scendere l'ansia, ecc...

E' per questa ragione che può essere una buona strategia FARE anzichè bloccarsi ed evitare. Certamente in modo graduale.

Tutto ciò che descrive potrebbe essere collegato con un problema legato all'ansia, ma in ogni caso occorre una valutazione diretta.

Non so dirLe se la strada sia la metafora della vita, ma Le suggerirei di occuparsi della Sua fobia e, risolto questo problema, credo che un trattamento psicologico debba terminare :-)

Legga qui per approfondimenti: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

Cordiali saluti,
[#11]
Utente
Utente
Gentile Dr. Pileci,
vede, ho provato molte volte in queste ultime settimane a mettermi su quelle strade che mi fanno paura. A volte riesco a fare qualche km, altre volte mi risulta difficile perfino immettermi...Se ho qualcuno accanto, mi blocco, sto davvero male. Oggi per esempio ho fatto una manovra che è meglio ch''io non dica, altrimenti sarei davvero stato davvero male su una strada dove non sono permesse disattenzioni.
[#12]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Capisco, quello che dice accade frequentemente in chi ha una fobia o un disturbo d'ansia: ci prova, ma poi si scoraggia e quindi -anzichè essere costante nel raggiungere il proprio obiettivo- rafforza i propri timori.

In ogni caso, si faccia aiutare da uno psicologo psicoterapeuta, possibilmente che abbia un metodo attivo e focalizzato.

Cordiali saluti,
[#13]
Utente
Utente
Grazie per i consigli,
ma cosa significa esattamente "metodo attivo e focalizzato"? Focalizzato al problema? Un'ultima domanda: è normale che una paura così invalidante arrivi all'improvviso da un giorno all'altro e non gradualmente? Non lo so, mi sembra davvero assurdo...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Sì, focalizzato sul problema da risolvere.
Sì, è normale che una paura invalidante venga percepita come se insorgesse da un momento all'altro: tenga presente che tali fobie possono essere apprese, anche se non direttamente (basta sapere che posso fare un incidente con l'auto o aver visto un incidente, ecc...); chiaramente col tempo si rafforzano le paure.

Cordiali saluti,
[#15]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> quanto "modesto" è questo ticket?
>>>

In Toscana fino a un po' di tempo fa si pagavano circa 18 € per 8 sedute. E nella Asl 11, ad esempio, non c'è bisogno dell'impegnativa del medico di base. L'utente può recarsi direttamente in Asl e prenotare.

>>> E in quante sedute indicativamente e statisticamente si potrebbe ridurre o risolvere il problema?
>>>

Dipende. Se le interessa una risposta statistica, che quindi nulla dice sul suo caso specifico, posso dirle che in TBS la durata media di una terapia è di circa 10 sedute, globalmente, senza distinguere per disturbo, fascia di età, comorbidità ecc.

>>> Ho letto della "terapia breve strategica", ma rientra sempre nell'ambito della psicoterapia?
>>>

Sì, la TBS è una forma di psicoterapia molto adatta per i disturbi d'ansia. L'unico problema è che potrebbe avere molta difficoltà a trovarla nel servizio pubblico. In alternativa va bene anche la terapia cognitivo-comportamentale, ma quella "vera", ossia dove si ricevono compiti precisi e specifici su cosa fare e non fare.

>>> E infine, se si dovesse decidere che non ho bisogno di psicoterapia, quali altri approcci esistono?
>>>

Quello farmacologico, non necessariamente in alternativa a quello psicologico, può esserne un complemento.

>>> si scava più a fondo?
>>>

Questo è un presupposto mai dimostrato, ovvero che per risolvere molti problemi psicopatologici sia necessario arrivare alle "cause profonde". In realtà non è quasi mai necessario, almeno da un punto di vista breve strategico. Le "cause profonde" possono essere persino biologiche (si può geneticamente essere predisposti all'ansia), ma questo dice poco o nulla sulle effettive possibilità che si hanno di liberarsene, imparando un diverso atteggiamento nei confronti delle situazioni e sensazioni percepite come pericolose.

Non importa sapere perché si ha un problema perché lo si possa risolvere. Basta capire come funziona nel presente. Così come se lei deve andare da Lecce a Bologna non le interessa sapere come era arrivato a Lecce.

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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicoterapeuta, Psicologo 615 14
Gentile ragazzo,
come lei ha osservato, i sintomi hanno un significato metaforico che chiede di essere decifrato. Una psicoterapia psicodinamica (o psicoanalitica) mirerebbe proprio a sciogliere questo nodo di modo che il sintomo non abbia più bisogno di esistere.

Nel Servizio Pubblico non potrà scegliere l'orientamento psicoterapeutico del professionista che la seguirà, ma per completezza di informazioni le allego i link a due articoli che abbiamo scritto e che spiegano brevemente le differenze tra i vari orientamenti.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

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