Paura di iniziare una relazione, non so come sbloccarmi
Gentili dottori,
mi rivolgo a voi nella speranza che possiate aiutarmi a trovare una via d'uscita alla mia situazione.
Ho 24 anni, sono una ragazza a prima vista allegra, socievole, intraprendente e, sembrerebbe, abbastanza carina. Il problema è che, a dispetto del modo in cui mi comporto, sono piena di inibizioni e paure che mi bloccano soprattutto sul versante sentimentale. Ho avuto solo una storia, durata pochi mesi e finita ben quattro anni fa. A parte quell'unico caso, sono sempre scappata dai ragazzi che ci provavano, perché ogni accenno di interesse mi fa stare malissimo. Ho paura di legarmi a qualcuno, ho paura di entrare in intimità, ho paura delle conseguenze che una relazione sentimentale potrebbe avere su di me.
So di non essere la persona che sembro. Sono incoerente, problematica ed emotivamente instabile. Ho tentato il suicidio tre volte, sono stata in coma a causa di uno di questi tentativi, prima ero autolesionista e tuttora sono attratta da ciò che è potenzialmente (auto)distruttivo.
(A titolo informativo, non sono depressa. Mi era stato diagnosticato un disturbo bipolare, poi corretto in disturbo di personalità borderline.)
Nella mia testa è tutto amplificato e né la psicoterapia né i farmaci hanno mai funzionato. Adesso va meglio, mi sono assestata su un equilibrio che, seppur precario, si mantiene quasi stabilmente. Ma ho paura di mettermi alla prova.
Soprattutto, non so come comportarmi concretamente. I ragazzi che mi si avvicinano lo fanno attratti dalla persona che sembro (solare, allegra, spensierata e soprattutto disinibita -!!!!-), non si aspettano, credo, quella che sono davvero.
Inoltre è strano avere avuto così poche esperienze a 24 anni. Temo di dover dare spiegazioni, soprattutto considerato che ho l'aria di essere estroversa e attiro persone estroverse, in genere con molta esperienza. A quest'età è normale dare per scontato che l'altra persona sia abbastanza disinvolta, o sbaglio?
Io non ho un buon rapporto col sesso. La verità è che ne farei a meno - di tutto, anche delle relazioni sentimentali - e l'unico motivo per cui vorrei sbloccarmi è che detesto essere così inibita, proprio io che difficilmente ho paura di fare qualcosa (e sono molto più intraprendente di molti miei coetanei). Mi sembra che mi manchi un pezzo normale di vita, ma ogni volta che si presenta l'occasione di conoscere qualcuno mi bloccano mille preoccupazioni: e se mi chiede perché ho avuto un solo ragazzo? non posso dire la verità a una persona che conosco appena; e gli devo spiegare che sono più instabile di quanto normalmente si intenda con "instabile"?
Alla fine mi convinco che è meglio restare sola e di volta in volta divento sempre più chiusa. Mi chiedo anche se non sia più altruistico evitare di coinvolgere un'altra persona, non esporla al rischio di soffrire come finora ha sofferto chi mi vuole bene. Io non voglio costruire niente, il mio desiderio di avere una relazione forse ha il solo fine egoistico di capire cosa si prova.
mi rivolgo a voi nella speranza che possiate aiutarmi a trovare una via d'uscita alla mia situazione.
Ho 24 anni, sono una ragazza a prima vista allegra, socievole, intraprendente e, sembrerebbe, abbastanza carina. Il problema è che, a dispetto del modo in cui mi comporto, sono piena di inibizioni e paure che mi bloccano soprattutto sul versante sentimentale. Ho avuto solo una storia, durata pochi mesi e finita ben quattro anni fa. A parte quell'unico caso, sono sempre scappata dai ragazzi che ci provavano, perché ogni accenno di interesse mi fa stare malissimo. Ho paura di legarmi a qualcuno, ho paura di entrare in intimità, ho paura delle conseguenze che una relazione sentimentale potrebbe avere su di me.
So di non essere la persona che sembro. Sono incoerente, problematica ed emotivamente instabile. Ho tentato il suicidio tre volte, sono stata in coma a causa di uno di questi tentativi, prima ero autolesionista e tuttora sono attratta da ciò che è potenzialmente (auto)distruttivo.
(A titolo informativo, non sono depressa. Mi era stato diagnosticato un disturbo bipolare, poi corretto in disturbo di personalità borderline.)
Nella mia testa è tutto amplificato e né la psicoterapia né i farmaci hanno mai funzionato. Adesso va meglio, mi sono assestata su un equilibrio che, seppur precario, si mantiene quasi stabilmente. Ma ho paura di mettermi alla prova.
Soprattutto, non so come comportarmi concretamente. I ragazzi che mi si avvicinano lo fanno attratti dalla persona che sembro (solare, allegra, spensierata e soprattutto disinibita -!!!!-), non si aspettano, credo, quella che sono davvero.
Inoltre è strano avere avuto così poche esperienze a 24 anni. Temo di dover dare spiegazioni, soprattutto considerato che ho l'aria di essere estroversa e attiro persone estroverse, in genere con molta esperienza. A quest'età è normale dare per scontato che l'altra persona sia abbastanza disinvolta, o sbaglio?
Io non ho un buon rapporto col sesso. La verità è che ne farei a meno - di tutto, anche delle relazioni sentimentali - e l'unico motivo per cui vorrei sbloccarmi è che detesto essere così inibita, proprio io che difficilmente ho paura di fare qualcosa (e sono molto più intraprendente di molti miei coetanei). Mi sembra che mi manchi un pezzo normale di vita, ma ogni volta che si presenta l'occasione di conoscere qualcuno mi bloccano mille preoccupazioni: e se mi chiede perché ho avuto un solo ragazzo? non posso dire la verità a una persona che conosco appena; e gli devo spiegare che sono più instabile di quanto normalmente si intenda con "instabile"?
Alla fine mi convinco che è meglio restare sola e di volta in volta divento sempre più chiusa. Mi chiedo anche se non sia più altruistico evitare di coinvolgere un'altra persona, non esporla al rischio di soffrire come finora ha sofferto chi mi vuole bene. Io non voglio costruire niente, il mio desiderio di avere una relazione forse ha il solo fine egoistico di capire cosa si prova.
[#1]
Gentile ragazza,
sembra che il problema sia molto più complicato per poter essere discusso qui, a distanza, ma il consiglio che vorrei darLe è provare a parlarne con uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Non mi pare che il problema sia circoscritto a "Ho paura di legarmi a qualcuno, ho paura di entrare in intimità, ho paura delle conseguenze che una relazione sentimentale potrebbe avere su di me.", ma che sia più pervasivo e se i tentativi di gestione del problema sono quelli che Lei descrive e sono molto drastici, ha sicuramente bisogno di un aiuto professionale, di persona però.
Cordiali saluti,
sembra che il problema sia molto più complicato per poter essere discusso qui, a distanza, ma il consiglio che vorrei darLe è provare a parlarne con uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Non mi pare che il problema sia circoscritto a "Ho paura di legarmi a qualcuno, ho paura di entrare in intimità, ho paura delle conseguenze che una relazione sentimentale potrebbe avere su di me.", ma che sia più pervasivo e se i tentativi di gestione del problema sono quelli che Lei descrive e sono molto drastici, ha sicuramente bisogno di un aiuto professionale, di persona però.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
lei esprime una sofferenza complessa e intrisa di dinamiche, che richiedono attenzione.
Autolesionismo e tentato suicidio richiedono estrema attenzione, anche da parte di uno Psichiatra.
Penso sia ben consapevole che, da questa postazione non riusciamo ad "accoglierla" come meriterebbe!
Deve essere presa in carico da un professionista di fiducia, magari da una équipe specializzata (CSM), per iniziare un percorso di conoscenza di se' e, di conseguenza c'è tutto il discorso del l'approccio all'altro sesso e la conoscenza dell'intimita', che conosce "meandri" infiniti...
Iniziamo passo per passo ad ascoltarci, ad emozionarci e a comprendere i nostri bisogni.
A prenderci cura di noi...
Provi a riflettere.
Un caro saluto
lei esprime una sofferenza complessa e intrisa di dinamiche, che richiedono attenzione.
Autolesionismo e tentato suicidio richiedono estrema attenzione, anche da parte di uno Psichiatra.
Penso sia ben consapevole che, da questa postazione non riusciamo ad "accoglierla" come meriterebbe!
Deve essere presa in carico da un professionista di fiducia, magari da una équipe specializzata (CSM), per iniziare un percorso di conoscenza di se' e, di conseguenza c'è tutto il discorso del l'approccio all'altro sesso e la conoscenza dell'intimita', che conosce "meandri" infiniti...
Iniziamo passo per passo ad ascoltarci, ad emozionarci e a comprendere i nostri bisogni.
A prenderci cura di noi...
Provi a riflettere.
Un caro saluto
[#3]
Utente
Gentili dottoresse,
ringrazio entrambe per la celere risposta e l'empatia dimostrata. Capisco l'impossibilità di sostituirvi a un percorso di psicoterapia continuativo e di offrirmi la soluzione pronta all'uso che forse mi illudo di trovare. Non chiedo questo, razionalmente so che non potreste accontentarmi.
Sono già stata in psicoterapia, mi sono rivolta al CSM della mia zona, ho preso farmaci per molto tempo, sono stata ricoverata in psichiatria, ho avuto tre psichiatri e una psicologa... Sono già passata da tutto quello che giustamente mi consigliate di fare, ma non escludo che potrei ritentarci, in futuro.
Solo che, per strano che possa sembrare dopo aver illustrato la mia situazione, al momento il mio problema è davvero che "ho paura di legarmi a qualcuno, ho paura di entrare in intimità, ho paura delle conseguenze che una relazione sentimentale potrebbe avere su di me".
Vorrei iniziare a considerami normale, visto che tutto il resto non ha mai funzionato. Pensare che la mia unica possibilità di salvezza stia nell'intervento professionale di un'equipe specializzata mi demoralizza, più che accendere in me la speranza, perché tutti gli anni spesi prendendo farmaci e aspettando la seduta successiva, o peggio dentro un reparto con le sbarre alle finestre ad appena vent'anni, non sono serviti.
In questo momento sono straordinariamente tranquilla, per i miei standard e addirittura per gli standard di una persona normale. Non prendo farmaci. Non sono in psicoterapia. Sono solo una ragazza con problemi relazionali in cerca di un consiglio per superare i suoi blocchi.
ringrazio entrambe per la celere risposta e l'empatia dimostrata. Capisco l'impossibilità di sostituirvi a un percorso di psicoterapia continuativo e di offrirmi la soluzione pronta all'uso che forse mi illudo di trovare. Non chiedo questo, razionalmente so che non potreste accontentarmi.
Sono già stata in psicoterapia, mi sono rivolta al CSM della mia zona, ho preso farmaci per molto tempo, sono stata ricoverata in psichiatria, ho avuto tre psichiatri e una psicologa... Sono già passata da tutto quello che giustamente mi consigliate di fare, ma non escludo che potrei ritentarci, in futuro.
Solo che, per strano che possa sembrare dopo aver illustrato la mia situazione, al momento il mio problema è davvero che "ho paura di legarmi a qualcuno, ho paura di entrare in intimità, ho paura delle conseguenze che una relazione sentimentale potrebbe avere su di me".
Vorrei iniziare a considerami normale, visto che tutto il resto non ha mai funzionato. Pensare che la mia unica possibilità di salvezza stia nell'intervento professionale di un'equipe specializzata mi demoralizza, più che accendere in me la speranza, perché tutti gli anni spesi prendendo farmaci e aspettando la seduta successiva, o peggio dentro un reparto con le sbarre alle finestre ad appena vent'anni, non sono serviti.
In questo momento sono straordinariamente tranquilla, per i miei standard e addirittura per gli standard di una persona normale. Non prendo farmaci. Non sono in psicoterapia. Sono solo una ragazza con problemi relazionali in cerca di un consiglio per superare i suoi blocchi.
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Quindi il percorso che lei ha fatto, le ha dato dei risultati, se oggi si ritiene in un particolare equilibrio...?!
A questo punto, credo che il confronto con uno Psicoterapeuta la possa "accompagnare" a guardare con occhi altri la relazione e la sessualità.
Elementi questi insiti nel nostro essere... hanno radici arcaiche e necessitano per questo di essere individuate ed elaborate, così da iniziare a viversi le emozioni della relazione e dell'intimita'.
Non è possibile dare "consigli gratuiti", perché ognuno di noi è un essere a se' e deve fare i conti con il suo mondo interiore...
Allora, provi ad avere un ulteriore confronto, ma con serenità... con quella serenità che ha acquisito negli anni e che, immancabilmente, l'ha fatta crescere!
Oggi l'esperienza sarebbe sperimentata in modo diverso...
Le auguro di cuore una infinito di luce...
un saluto affettuoso.
A questo punto, credo che il confronto con uno Psicoterapeuta la possa "accompagnare" a guardare con occhi altri la relazione e la sessualità.
Elementi questi insiti nel nostro essere... hanno radici arcaiche e necessitano per questo di essere individuate ed elaborate, così da iniziare a viversi le emozioni della relazione e dell'intimita'.
Non è possibile dare "consigli gratuiti", perché ognuno di noi è un essere a se' e deve fare i conti con il suo mondo interiore...
Allora, provi ad avere un ulteriore confronto, ma con serenità... con quella serenità che ha acquisito negli anni e che, immancabilmente, l'ha fatta crescere!
Oggi l'esperienza sarebbe sperimentata in modo diverso...
Le auguro di cuore una infinito di luce...
un saluto affettuoso.
[#5]
Gentile Ragazza,
Amare seduce e spaventa ...
Ulisse si fece legare all'albero maestro della nave per non cedere al canto delle sirene....
L'amore è spesso un lusso affettivo che non tutti possono permettersi e correla con la capacità di amarsi
essere amati
e lasciarsi amare....
Le allego una lettura sulla " grammatica dell'amore" ed un video.
Li legga e se desidera ne riparliamo, ma una consultazione sarebbe indicata
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
http://m.youtube.com/watch?v=hbh5mFUVPok
Amare seduce e spaventa ...
Ulisse si fece legare all'albero maestro della nave per non cedere al canto delle sirene....
L'amore è spesso un lusso affettivo che non tutti possono permettersi e correla con la capacità di amarsi
essere amati
e lasciarsi amare....
Le allego una lettura sulla " grammatica dell'amore" ed un video.
Li legga e se desidera ne riparliamo, ma una consultazione sarebbe indicata
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
http://m.youtube.com/watch?v=hbh5mFUVPok
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 19.2k visite dal 12/12/2014.
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