Problema relazionale con partner asociale
Gentili dottori,
vi scrivo cercando di essere il meno prolissa possibile
Sono fidanzata da 1 anno con un ragazzo di 30 e io ne ho 26.
Ci amiamo moltissimo, abbiamo lottato tanto per questa relazione perchè per stare con me lui ha dovuto lasciare una ragazza con dei gravissimi disturbi mentali e non è stato semplice, abbiamo sofferto tantissimo prima di arrivare a questo punto. Finalmente abbiamo un rapporto alla luce del sole, ed è tutto perfetto a parte un aspetto che per me sta rappresentando un grande problema.
Lui è un ragazzo speciale, ha mille pregi,è dotato di grandissima intelligenza, coltiva tante passioni e questi sono solo pochi dei tanti aspetti che amo.
Tuttavia è un ragazzo solitario, asociale.
Noi due usciamo sempre da soli perchè lui non ama stare in compagnia, non ha più amici. Non li ha più perchè proprio in coincidenza con il precedente rapporto, ha iniziato a isolarsi e a smettere di frequentarli. Prima perchè ogni occasione di vedersi significava un litigio fatto di urla e crisi isteriche della precedente fidanzata, poi perchè crescendo si è reso conto di non avere nulla in comune con questi amici, ritenendoli troppo superficiali e rendendosi conto di preferire stare da solo con i suoi interessi, mentre prima usciva ogni giorno, tra discoteche, cene etc..
è un aspetto che mi fa star male, che cerco di soffocare ma che ritorna a galla ciclicamente e che ci porta a discutere senza trovare un punto d'incontro.
Io ho una bellissima compagnia di amici che frequento da quando sono bambina, e a lui non interessa minimamente conoscerli, dando per scontato che si annoierebbe. Questo mi mette a disagio perchè mi trovo sempre a dover rispondere alle loro domande, visto che è sempre invitato a ogni occasione, e sia perchè vorrei che lui fosse più elastico, che mettesse meno paletti. Non pretendo granchè, a me basterebbe anche mangiare una pizza in compagnia, anche per condividere dei momenti diversi, ma lui non ne vuole sapere. Mi dice che lo opprimo con le mie richieste, di essere egoista nel momento in cui pretendo che lui faccia qualcosa che non vuole fare, mentre al contrario, io ho tutta la libertà di questo mondo e posso vedere i miei amici ogni volta che mi va. Mi accusa di vivere male questa situazione perchè in realtà avrei paura che il rapporto venga sminuito ai loro occhi e quindi di essere debole preoccupandomi del giudizio altrui. Io ribatto di essere la sola ad adattarmi alle sue esigenze e lui sostiene che in un rapporto non si debba scendere a compromessi e che se decido di starci devo accettare anche le sue stranezze, che almeno ammette.
Io pensavo che il suo fosse un problema legato solo alla precedente fidanzata e che si sarebbe "alleggerito" ma non è cosi.
Ho paura che la routine mi faccia annoiare troppo e che crei ulteriori incomprensioni e vorrei risolvere questa situazione, fermo restando che la sua posizione è "prendi o lascia"- Sono io a sbagliare ad essere miope?
Vi ringrazio per la vostra gentile attenzione
vi scrivo cercando di essere il meno prolissa possibile
Sono fidanzata da 1 anno con un ragazzo di 30 e io ne ho 26.
Ci amiamo moltissimo, abbiamo lottato tanto per questa relazione perchè per stare con me lui ha dovuto lasciare una ragazza con dei gravissimi disturbi mentali e non è stato semplice, abbiamo sofferto tantissimo prima di arrivare a questo punto. Finalmente abbiamo un rapporto alla luce del sole, ed è tutto perfetto a parte un aspetto che per me sta rappresentando un grande problema.
Lui è un ragazzo speciale, ha mille pregi,è dotato di grandissima intelligenza, coltiva tante passioni e questi sono solo pochi dei tanti aspetti che amo.
Tuttavia è un ragazzo solitario, asociale.
Noi due usciamo sempre da soli perchè lui non ama stare in compagnia, non ha più amici. Non li ha più perchè proprio in coincidenza con il precedente rapporto, ha iniziato a isolarsi e a smettere di frequentarli. Prima perchè ogni occasione di vedersi significava un litigio fatto di urla e crisi isteriche della precedente fidanzata, poi perchè crescendo si è reso conto di non avere nulla in comune con questi amici, ritenendoli troppo superficiali e rendendosi conto di preferire stare da solo con i suoi interessi, mentre prima usciva ogni giorno, tra discoteche, cene etc..
è un aspetto che mi fa star male, che cerco di soffocare ma che ritorna a galla ciclicamente e che ci porta a discutere senza trovare un punto d'incontro.
Io ho una bellissima compagnia di amici che frequento da quando sono bambina, e a lui non interessa minimamente conoscerli, dando per scontato che si annoierebbe. Questo mi mette a disagio perchè mi trovo sempre a dover rispondere alle loro domande, visto che è sempre invitato a ogni occasione, e sia perchè vorrei che lui fosse più elastico, che mettesse meno paletti. Non pretendo granchè, a me basterebbe anche mangiare una pizza in compagnia, anche per condividere dei momenti diversi, ma lui non ne vuole sapere. Mi dice che lo opprimo con le mie richieste, di essere egoista nel momento in cui pretendo che lui faccia qualcosa che non vuole fare, mentre al contrario, io ho tutta la libertà di questo mondo e posso vedere i miei amici ogni volta che mi va. Mi accusa di vivere male questa situazione perchè in realtà avrei paura che il rapporto venga sminuito ai loro occhi e quindi di essere debole preoccupandomi del giudizio altrui. Io ribatto di essere la sola ad adattarmi alle sue esigenze e lui sostiene che in un rapporto non si debba scendere a compromessi e che se decido di starci devo accettare anche le sue stranezze, che almeno ammette.
Io pensavo che il suo fosse un problema legato solo alla precedente fidanzata e che si sarebbe "alleggerito" ma non è cosi.
Ho paura che la routine mi faccia annoiare troppo e che crei ulteriori incomprensioni e vorrei risolvere questa situazione, fermo restando che la sua posizione è "prendi o lascia"- Sono io a sbagliare ad essere miope?
Vi ringrazio per la vostra gentile attenzione
[#1]
(...)fermo restando che la sua posizione è "prendi o lascia"(..)
gentile ragazza è la classica posizione che meriterebbe una valutazione dei costi-benefici di una relazione per poi decidere.
Purtroppo se uno dei due partner non è disposto a mettersi in discussione sarà l'altro a farlo per entrambi. Se la sua posizione è quella la domanda che deve porsi sarà: quanto potrò subire?
saluti
gentile ragazza è la classica posizione che meriterebbe una valutazione dei costi-benefici di una relazione per poi decidere.
Purtroppo se uno dei due partner non è disposto a mettersi in discussione sarà l'altro a farlo per entrambi. Se la sua posizione è quella la domanda che deve porsi sarà: quanto potrò subire?
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Cara signorina,
Non si tratta di sbagliare, ma di assumere una mentalita' di "coppia".
Se il Suo ragazzo ha queste difficolta' e Lei lo ama, dovrebbe cercare di conciliare per quanto possibile le vostre esigenze. Senza cercare di forzare lui e senza soffrirne troppo lei.
Le modalita' con cui cio' potra' realizzarsi le dovra' escogitare lei.
Certo senza irrigidirsi, ne' soccombere in modo passivo.
Un amore e' qualcosa per cui vale la pena lottare verso l'esterno, ma soprattutto al proprio interno..
Pensa di potere?
Non si tratta di sbagliare, ma di assumere una mentalita' di "coppia".
Se il Suo ragazzo ha queste difficolta' e Lei lo ama, dovrebbe cercare di conciliare per quanto possibile le vostre esigenze. Senza cercare di forzare lui e senza soffrirne troppo lei.
Le modalita' con cui cio' potra' realizzarsi le dovra' escogitare lei.
Certo senza irrigidirsi, ne' soccombere in modo passivo.
Un amore e' qualcosa per cui vale la pena lottare verso l'esterno, ma soprattutto al proprio interno..
Pensa di potere?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
si trova a fare i conti con una persona che, forse, aveva immaginato diversamente...
Se questo ragazzo non riconosce il problema, o meglio se per lui questo non è un problema, allora lei deve fare i conti con questo atteggiamento.
Prima coglierei la possibilità di un confronto di coppia, per capire se c'è la possibilità di esistere, essere come tale.
Un caro saluto
si trova a fare i conti con una persona che, forse, aveva immaginato diversamente...
Se questo ragazzo non riconosce il problema, o meglio se per lui questo non è un problema, allora lei deve fare i conti con questo atteggiamento.
Prima coglierei la possibilità di un confronto di coppia, per capire se c'è la possibilità di esistere, essere come tale.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 16.2k visite dal 12/12/2014.
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