Paura, indecisione
Ho 38 anni. Nella vita ho sempre avuto plurime relazioni e avventure.
Nel 2006, andando a vivere da solo, ho conosciuto una ragazza e abbiamo iniziato subito a convivere. La nuova ragazza molto era diversa da me, più tranquilla, più seria, più legata ai valori famigliari (io non ho nessun rapporto con i miei genitori), più umile, più semplice.
Io stando con lei mi sono moderato tantissimo, però da una parte ero sereno, dall’altra mi sentivo represso, al punto che lei mi chiedeva spesso di far crescere la nostra unione e io tergiversavo. Dopo 4 anni, la scoperta di un ennesima mia avventura genera a fine.
Quando se ne è andata ho sofferto tantissimo. Non l’ho mai più vista né sentita per 3 anni anche se ogni occasione era giusta per scriverle un sms ma non ho mai ricevuto risposta.
Nel frattempo ho ripreso ad avere più relazioni, ma sempre evitando di far entrare qualcuna nella mia vita. All’inizio del 2014 mi ero finalmente convinto di creare un rapporto stabile con una ragazza che vedevo da 2 anni, e la svolta definitiva era stata data da una gravidanza non voluta che si è interrotta però dopo un mese, cosa che però aveva consolidato il rapporto al punto da voler cercare entrambi una nuova gravidanza.
Poi ad Aprile inaspettatamente la mia ex mi ha scritto e abbiamo iniziato a frequentarci di nuovo.
Da mesi siamo amanti: lei vorrebbe riprendere la nostra vita assieme, io non so più cosa fare.
Ufficialmente sto con una ragazza con cui sto benissimo e siamo affiatati su tutto, ben accettato dalla famiglia, una buona posizione economica, ma a cui non sono mai riuscito a dire che la amo. Lei pensa anche che stiamo anche cercando un figlio e io invece faccio i calcoli per evitare rapporti nel periodo dell’ovulazione.
Parallelamente mi vedo ogni settimana con la mia ex, ma anche con lei sono bloccato: paura che sarebbe solo una minestra riscaldata, paura che la mia voglia di lei sia una forma di rivincita, paura di sentirmi di nuovo represso, paura del rapporto con tutti i suoi amici e parenti che mi odiano e infine paura che lei possa stare male in quanto 2 anni fa ha avuto un pneumotorace (che si è ripetuto 3 volte) a causa di un enfisema polmonare.
Mi ritrovo con i piedi in 2 scarpe, davanti ad un bivio, non sapere che strada prendere, non voler prendere nessuna strada per far soffrire nessuno, non voler prendere una strada per dover rinunciare all’altra, non voler far nulla per non sbagliare e non avere responsabilità, ma mi far star male il sapere che sto perdendo tempo e mi sto negando di vivere.
Non so cosa fare, forse non sono neanche lucido per capire qual è la decisione giusta e anche se lo sapessi, non avrei forza e coraggio per metterla in pratica, al punto che a volte mi viene da pensare che se sparissi sarebbe un sollievo e così non farei soffrire più nessuno.
Forse mi farebbe bene confrontarmi con uno specialista, ma non ne conosco, io sono di Torino.
Grazie.
Nel 2006, andando a vivere da solo, ho conosciuto una ragazza e abbiamo iniziato subito a convivere. La nuova ragazza molto era diversa da me, più tranquilla, più seria, più legata ai valori famigliari (io non ho nessun rapporto con i miei genitori), più umile, più semplice.
Io stando con lei mi sono moderato tantissimo, però da una parte ero sereno, dall’altra mi sentivo represso, al punto che lei mi chiedeva spesso di far crescere la nostra unione e io tergiversavo. Dopo 4 anni, la scoperta di un ennesima mia avventura genera a fine.
Quando se ne è andata ho sofferto tantissimo. Non l’ho mai più vista né sentita per 3 anni anche se ogni occasione era giusta per scriverle un sms ma non ho mai ricevuto risposta.
Nel frattempo ho ripreso ad avere più relazioni, ma sempre evitando di far entrare qualcuna nella mia vita. All’inizio del 2014 mi ero finalmente convinto di creare un rapporto stabile con una ragazza che vedevo da 2 anni, e la svolta definitiva era stata data da una gravidanza non voluta che si è interrotta però dopo un mese, cosa che però aveva consolidato il rapporto al punto da voler cercare entrambi una nuova gravidanza.
Poi ad Aprile inaspettatamente la mia ex mi ha scritto e abbiamo iniziato a frequentarci di nuovo.
Da mesi siamo amanti: lei vorrebbe riprendere la nostra vita assieme, io non so più cosa fare.
Ufficialmente sto con una ragazza con cui sto benissimo e siamo affiatati su tutto, ben accettato dalla famiglia, una buona posizione economica, ma a cui non sono mai riuscito a dire che la amo. Lei pensa anche che stiamo anche cercando un figlio e io invece faccio i calcoli per evitare rapporti nel periodo dell’ovulazione.
Parallelamente mi vedo ogni settimana con la mia ex, ma anche con lei sono bloccato: paura che sarebbe solo una minestra riscaldata, paura che la mia voglia di lei sia una forma di rivincita, paura di sentirmi di nuovo represso, paura del rapporto con tutti i suoi amici e parenti che mi odiano e infine paura che lei possa stare male in quanto 2 anni fa ha avuto un pneumotorace (che si è ripetuto 3 volte) a causa di un enfisema polmonare.
Mi ritrovo con i piedi in 2 scarpe, davanti ad un bivio, non sapere che strada prendere, non voler prendere nessuna strada per far soffrire nessuno, non voler prendere una strada per dover rinunciare all’altra, non voler far nulla per non sbagliare e non avere responsabilità, ma mi far star male il sapere che sto perdendo tempo e mi sto negando di vivere.
Non so cosa fare, forse non sono neanche lucido per capire qual è la decisione giusta e anche se lo sapessi, non avrei forza e coraggio per metterla in pratica, al punto che a volte mi viene da pensare che se sparissi sarebbe un sollievo e così non farei soffrire più nessuno.
Forse mi farebbe bene confrontarmi con uno specialista, ma non ne conosco, io sono di Torino.
Grazie.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissimo,
quello che si evince dal suo racconto è un vissuto di "crisi esistenziale", che ha un po' sempre caratterizzato la sua storia di vita!
Indecisioni, timori di lasciarsi andare, a vivere fino in fondo le esperienze....
Un vissuto che potrebbe sottendere l'incapacità di viversi da persona matura e responsabile ogni attimo della sua esperienza.
In questo momento, particolarmente significativo, della sua vita ritengo sia opportuno che, vista anche la sua consapevolezza, incontri uno Psicoterapeuta, per iniziare un percorso di riconoscimento e di elaborazione di questi vissuti.
Dovrebbe iniziare a prendersi cura di se' e a concedersi quel minimo di "rischio", che inizi a farle vivere la vita fino in fondo.
Ricordi che ognuno di noi ha " Potere personale"... quella spinta a....
Può rivolgersi alle strutture pubbliche della sua città, es. Consultorio, o confrontarsi con il suo medico di famiglia.
Rimaniamo in ascolto, per qualsiasi dubbio.
Un caro saluto
quello che si evince dal suo racconto è un vissuto di "crisi esistenziale", che ha un po' sempre caratterizzato la sua storia di vita!
Indecisioni, timori di lasciarsi andare, a vivere fino in fondo le esperienze....
Un vissuto che potrebbe sottendere l'incapacità di viversi da persona matura e responsabile ogni attimo della sua esperienza.
In questo momento, particolarmente significativo, della sua vita ritengo sia opportuno che, vista anche la sua consapevolezza, incontri uno Psicoterapeuta, per iniziare un percorso di riconoscimento e di elaborazione di questi vissuti.
Dovrebbe iniziare a prendersi cura di se' e a concedersi quel minimo di "rischio", che inizi a farle vivere la vita fino in fondo.
Ricordi che ognuno di noi ha " Potere personale"... quella spinta a....
Può rivolgersi alle strutture pubbliche della sua città, es. Consultorio, o confrontarsi con il suo medico di famiglia.
Rimaniamo in ascolto, per qualsiasi dubbio.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 10/12/2014.
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