Un po d'ansia
buonasera, sono una ragazza di 27anni, felicemente sposata da poco tempo, non ho un impiego(a malincuore) ed ho una famiglia stupenda. mi reputo una ragazza molto sensibile, tanto da non rimanere indifferente ad alcuni fatti esterni che accadono. ad esempio, è un po di tempo che ,a causa delle continue decapitazioni inflitte dallo stato is, questo genera in me angoscia. inoltre faccio fatica a guardare i coltelli che assomigliano a quelli usati dagli esecutori. chiedo se questo è un fatto che nasconde probabilmente la paura che questo possa riguardarmi da vicino oppure se è una sensibilizzazione che può riguardare un po tutte le persone. I coltelli li uso regolarmente in cucina, non ho un'avversione che mi impedisce di utilizzarli, però mi agitano un po. grazie al momento.
[#1]
Gentile Ragazza,
dipende da cosa lei intenda per molto sensibile.
Se lei non ha sofferto di ansia in precedenza, può essere che il recente matrimonio,( un cambiamento importante e impegnativo che può di per sé generare un po' di stress) e la mancanza di un impiego (che potrebbe magari preoccuparla) la rendano un po' più sensibile a determinati fatti e un po' ansiosa.
Non si capisce se lei ricerca o meno la visione di questi filmati, di per sé cruenti e disturbanti.
Dipende comunque da quanto e come determinati pensieri in merito si affaccino alla sua mente e dal dal grado di disagio che prova nell'uso dei coltelli, su quanto ciò interferisca sulla sua quotidianità.
Un po' d'ansia sembrerebbe esserci, da qui comunque solo ipotesi anche fallibili, se ci vuole dire di più restiamo in ascolto.
Un caro saluto
dipende da cosa lei intenda per molto sensibile.
Se lei non ha sofferto di ansia in precedenza, può essere che il recente matrimonio,( un cambiamento importante e impegnativo che può di per sé generare un po' di stress) e la mancanza di un impiego (che potrebbe magari preoccuparla) la rendano un po' più sensibile a determinati fatti e un po' ansiosa.
Non si capisce se lei ricerca o meno la visione di questi filmati, di per sé cruenti e disturbanti.
Dipende comunque da quanto e come determinati pensieri in merito si affaccino alla sua mente e dal dal grado di disagio che prova nell'uso dei coltelli, su quanto ciò interferisca sulla sua quotidianità.
Un po' d'ansia sembrerebbe esserci, da qui comunque solo ipotesi anche fallibili, se ci vuole dire di più restiamo in ascolto.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
le provo a raccontare un po di me. due anni fa ho perso il lavoro in modo infelice;sono stata licenziata per motivi personali che i datori di lavoro avevano nei miei riguardi. Siamo riusciti a trovare un accordo economico per porre fine al mio rapporto di lavoro ma non le nascondo che questa situazione ha comunque creato in me un po di delusione e, talvolta, umiliazione. nel frattempo è arrivato il matrimonio: ho affrontato questo percorso con molta gioia ma ricordo le sudate che mi facevo durante i preparativi! . tengo molto a mio marito e alla mia famiglia di origine,in particolare a mia sorella e a mia nonna. poi quest'estate,il susseguirsi di immagini alla tv di tanta violenza, ha creato in me particolare tristezza. non ricerco io le immagini,ma da quando le ho viste mi sono rimaste in mente. ogni tanto mi dico" ma se questa follia colpisse me? e i miei familiari?". ecco questo pensiero mi disturba molto. non sono un medico ma ho provato a farmi una autodiagnosi: tengo troppo alla mia famiglia e non potrei mai pensare realmente di far loro del male. questo forse è troppo amore morboso nei loro riguardi? non ho mai sofferto di ansia e anche in passato fatti di violenza trasmesse in tv mi disturbavano, ma non così tanto.
[#3]
.< ogni tanto mi dico" ma se questa follia colpisse me? e i miei familiari?"tengo troppo alla mia famiglia e non potrei mai pensare realmente di far loro del male. >
Lascerei perdere le diagnosi fai da te, magari sarebbe opportuno un consulto di persona presso un nostro collega, dati i pensieri e le domande che si pone, di natura ansiosa.
Perdita del lavoro, matrimonio, distacco dalla famiglia, sembrerebbero correlare con quanto ci riferisce sul suo stato attuale.
Senza allarmismi, un consulto psicologico sarebbe utile.
Lascerei perdere le diagnosi fai da te, magari sarebbe opportuno un consulto di persona presso un nostro collega, dati i pensieri e le domande che si pone, di natura ansiosa.
Perdita del lavoro, matrimonio, distacco dalla famiglia, sembrerebbero correlare con quanto ci riferisce sul suo stato attuale.
Senza allarmismi, un consulto psicologico sarebbe utile.
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
quello che colpisce, a prescindere dall' ansia in se', è l' episodio di questo licenziamento, di cui non ha narrato i risvolti...
Un evento che mina la propria autostima, quindi, la fiducia in se stessa .... mina la sua Persona e la sua professionalità.
Dopo l'evento si catapulta a capofitto nei preparativi delle nozze, quasi a dimenticare questo "tragico" episodio, al cospetto di un deterrente per le proprie potenzialità!
Ha sperimentato situazioni che le hanno fatto vivere il "distacco", la separazione nel lavoro e in ambito familiare, con la ristrutturazione di un quotidiano che, immancabilmente, si trova a fare i conti con la novità.
Questi sono, a mio avviso, gli elementi salienti, su cui bisognerebbe soffermarsi e confrontarsi ... con un professionista, che "gradualmente" le permetta di diventare consapevole di questi vissuti.
Provi a riflettere...
Un caro saluto
quello che colpisce, a prescindere dall' ansia in se', è l' episodio di questo licenziamento, di cui non ha narrato i risvolti...
Un evento che mina la propria autostima, quindi, la fiducia in se stessa .... mina la sua Persona e la sua professionalità.
Dopo l'evento si catapulta a capofitto nei preparativi delle nozze, quasi a dimenticare questo "tragico" episodio, al cospetto di un deterrente per le proprie potenzialità!
Ha sperimentato situazioni che le hanno fatto vivere il "distacco", la separazione nel lavoro e in ambito familiare, con la ristrutturazione di un quotidiano che, immancabilmente, si trova a fare i conti con la novità.
Questi sono, a mio avviso, gli elementi salienti, su cui bisognerebbe soffermarsi e confrontarsi ... con un professionista, che "gradualmente" le permetta di diventare consapevole di questi vissuti.
Provi a riflettere...
Un caro saluto
[#6]
Utente
Grazie tante. Il mio licenziamento, avvenuto più di un anno fa, è stato causato dallantipatia che purtroppo i miei datori avevano nei miei confronti. Me lo hanno detto palesemente amche se il tutto è figurat come un licenziamento per riduzione personale. Crede davvero che a distanza di tempo possa essere ancora la causa di alcune mie fragilità? Io ho solo paura quando penso a quelle immagini di violenza. Non trovo un nesso tra il mio ststo danimo di allora e lattuale senso di angoscia. Ripeto, mi reputo sana e consapevole.
[#8]
Utente
Gentilissime, volvo dirvi che ,da quando ho espresso le mie perplessità riguardo alle mie paure o angosce che siano, mi sento stranamente più sollevata. Complice anche la vacanza che ho appena trascorso? Non lo so, può darsi. Volevo ringraziarvi ancora e spero di essere in grado di affrontare diversamente i momenti sotto tono qualora si presentassero nuovamente in futuro. Saluti
[#12]
Utente
Lo terrò in considerazione. Purtroppo ho sempre avuto pregiudizi (talvolta infondati) sulle consulenze psicologiche. Ho sempre pensato che servissero solo a chi non fosse molto sano mentalmente; probabilmente mi sbagliavo. Forse lei crede che in futuro potrò avere questa necessità? Al momento cerco di lavorare molto su me stessa, nel mio profondo..
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 1.9k visite dal 08/12/2014.
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