Problemi legati alla scarsa autostima e all'ansia ormai incontrollabile
Sono sempre stata una ragazza molto timida ed insicura. Questo mi ha portato ad isolarmi a partire dall'adolescenza e a non vivere molte delle esperienze che normalmente si fanno a quell'etá, infatti preferivo stare a casa invece di uscire con le mie amiche, passavo intere giornate sui libri, ho iniziato a vedermi come un mostro e ad avere problemi a relazionarmi con l'altro sesso. Pensavo che questa situazione fosse legata al periodo difficile dell'adolescenza e che quindi fosse destinata a migliorare con l'etá..ma solo adesso mi rendo conto di essermi sbagliata.Durante l'adolescenza non vivevo malissimo questa situazione,tutte le soddisfazioni che mi servivano per andare avanti le trovavo nella scuola e nei risultati che conseguivo, ma con l'esame di maturitá questo "equilibrio" si é rotto: ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e a non sentirmi all'altezza della situazione e alla fine ho concluso il mio percorso scolastico con un risultato poco soddisfacente. Da qui la decisione di non proseguire con l'universitá. Per tutto l'anno successivo alla maturitá ho iniziato a cercare lavoro con scarsi risultati,forse anche per il fatto che non riuscivo a vedermi nel mondo del lavoro..avevo paura di fallire anche lì e di non essere all'altezza e questo non ha fatto altro che accrescere la mia insicurezza. L'anno successivo decido di iscrivermi all'universitá,poiché lo studio in passato mi aveva portato soddisfazioni e anche spinta dalla voglia di cambiare ambiente, visto che la facoltá si trova in un'altra cittá, e cercare di conoscere gente nuova. Ma non é andata come speravo. Non sono riuscita a stringere amicizia con i miei colleghi,mi sentivo sempre inferiore rispetto a loro, ho iniziato a saltare le lezioni perché mi sentivo a disagio e a soffrire di una forte ansia prima degli esami,che negli ultimi tempi é diventata ingestibile. In 2anni sono riuscita a sostenere solo 5esami su 15e quindi ho deciso di lasciare la casa in quella cittá e tornare in facoltà solo per sostenere gli esami, in modo da far spendere meno ai miei. Qualche mese fa avevo pensato di ritirarmi, ma dopo un sollievo iniziale ho avvertito come un vuoto e quindi ho deciso di continuare questo percorso. Dopo quel momento ho superato con successo un esame ed ero convinta di aver superato questo blocco,ma non é stato così. Non riesco a studiare,non appena apro un libro inizio a piangere e a stare male e continuo a rimandare gli esami..a giorni dovrei sostenere un esame per cui avevo giá studiato, ma non riesco a ripetere e non ricordo nulla. A 22anni mi vedo come una fallita e non riesco nemmeno a relazionarmi con gli altri perché mi sento ignorante rispetto a loro. Vorrei laurearmi,ma mi rendo conto di essere troppo indietro e che conseguire una laurea a 24/25anni non é il massimo,ma alla stato attuale trovare un impiego é quasi impossibile, anche per la mia incapacitá di relazionarmi.Rivolgermi ad uno psicologo potrebbe aiutarmi? Perché non riesco a vedere una via d'uscita.
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<Rivolgermi ad uno psicologo potrebbe aiutarmi? >
Gentile Ragazza,
certamente sì, è opportuno che si rivolga ad un nostro collega.
Potrebbe essere accompagnata a ritrovare risorse smarrite e potenzialità, ad acquisire una migliore autostima, capacità di relazionarsi con gli altri, a focalizzare e perseguire i suoi obiettivi.
La percezione negativa che ha di se stessa è di ostacolo a instaurare nuove relazioni, oltre che a riuscire a studiare con profitto, tra l'altro l'ansia è nemica di studio e concentrazione.
Purtroppo cambiare ambiente non è sufficiente per risolvere i problemi, se questi vivono dentro noi li portiamo ovunque, occorre dunque affrontarli e risolverli.
Si può rivolgere al servizio pubblico presso le strutture ASL del territorio, come ad esempio il Consultorio Familiare.
Un caro saluto
Gentile Ragazza,
certamente sì, è opportuno che si rivolga ad un nostro collega.
Potrebbe essere accompagnata a ritrovare risorse smarrite e potenzialità, ad acquisire una migliore autostima, capacità di relazionarsi con gli altri, a focalizzare e perseguire i suoi obiettivi.
La percezione negativa che ha di se stessa è di ostacolo a instaurare nuove relazioni, oltre che a riuscire a studiare con profitto, tra l'altro l'ansia è nemica di studio e concentrazione.
Purtroppo cambiare ambiente non è sufficiente per risolvere i problemi, se questi vivono dentro noi li portiamo ovunque, occorre dunque affrontarli e risolverli.
Si può rivolgere al servizio pubblico presso le strutture ASL del territorio, come ad esempio il Consultorio Familiare.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
accolga la riflessione di un confronto con un professionista che, in primis potrebbe aiutarla nella "rimotivazione" allo studio che, di conseguenza, potrebbe iniziare a "nutrire", anche, la sua autostima.
Da qui il percorso più "emozionale", che sprigiona anche i bisogni e tutto il nostro "essere stato" ed "essere"!
Si fidi e si affidi... non demorda, perché se c'è motivazione e desiderio al cambiamento, i presupposti ci accompagnano con serenità.
Un grosso in bocca al lupo.
accolga la riflessione di un confronto con un professionista che, in primis potrebbe aiutarla nella "rimotivazione" allo studio che, di conseguenza, potrebbe iniziare a "nutrire", anche, la sua autostima.
Da qui il percorso più "emozionale", che sprigiona anche i bisogni e tutto il nostro "essere stato" ed "essere"!
Si fidi e si affidi... non demorda, perché se c'è motivazione e desiderio al cambiamento, i presupposti ci accompagnano con serenità.
Un grosso in bocca al lupo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 06/12/2014.
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