Malessere/insofferenza fisica
Gentili dottori, buongiorno.
Quello a cui sto tentando di dare una spiegazione concreta è un malessere fisico che mi accompagna da svariati anni.
Dal momento in cui mi sveglio, fino al coricamento, avverto una sorta di "sbilanciamento" muscolare.
Spiego meglio i miei sintomi:
Allo stomaco/pancia avverto un eccessiva dilatazione dello stesso, o, viceversa, un eccessivo restringimento. E' come se dovessi essere io stesso, tramite una consapevole impostazione, a mantenere "le budella" all'interno del corpo, altrimenti "fuoriuscirebbero".
Molto spesso le gambe, dalle ginocchia in giù, dolgono, o meglio, sono come intorpidite, "scomode".
Il respiro spesso è corto e ogni tanto lo "resetto" facendo uno di quei tipici sospironi da persone preoccupate.
Sulla maggior parte di superfici mi sento scomodo, insofferente, sia seduto che disteso.
Spesso il cuore batte leggermente più veloce del normale.
In situazioni di pressione emotiva (sia buona che cattiva) se sto troppo in piedi iniziano a farmi male i piedi e, come dicevo sopra, le gambe fino al ginocchio, le mani mi tremano vistosamente, come se non avessi forza nelle braccia.
Anche sollevare una forchetta, in queste specifiche situazioni, genera un vistoso tremore (anche se senza nessuna fatica).
Stesso tremore lo ritrovo in ogni muscolo quando faccio anche piccoli esercizi fisici, addominali, flessioni…Non sento fatica ma le braccia o gli addominali vibrano in maniera quasi "epilettica".
Anche da seduto, cambio spesso posizione, accavallo le gambe, poi le distendo, e così via, come se non trovassi mai una vera posizione comoda.
In piedi mi alterno mettendo il peso tutto su una gamba o sull'altra.
Spesso, quando il malessere aumenta, inizio a diventare insofferente e devo sedermi, preferibilmente su qualcosa di solido (una panchina di marmo è l'ideale).
Una poltrona o un divano/letto aumenterebbero la sensazione perché mi sentirei come sprofondare, e di conseguenza, il corpo si irrigiderebbe.
Spesso vestiti stretti (non attillati), soprattutto pantaloni, mi danno una sensazione di oppressione, che non smette finchè non me li tolgo.
Di notte digrigno i denti da praticamente sempre, per me non è un problema, ma mi è stato fatto notare dalla mia ragazza (poverina non riesce a dormire), e spesso attorciglio le gambe e le dita dei piedi su se stesse (altra cosa che mi è stata fatta notare nel sonno)
Più in generale, è una continua situazione di insofferenza/fastidio, che si muove per tutto il corpo (più centralizzata dalla pancia in giù). Non è dolore, ma è molto fastidioso, che rende i miei movimenti goffi e anche un pò imprevedibili.
Per esempio il tremore in fase di emotività è veramente deleterio in occasioni come colloqui di lavoro, riunioni con clienti o semplicemente non risultare "bizzarro" in situazioni importanti.
Altra particolarità è come la sera non riesca a evacuare, se non con estrema fatica, a differenza della mattina (forse la sera i muscoli sono più tesi?).
Da dove devo iniziare?
Grazie!
Quello a cui sto tentando di dare una spiegazione concreta è un malessere fisico che mi accompagna da svariati anni.
Dal momento in cui mi sveglio, fino al coricamento, avverto una sorta di "sbilanciamento" muscolare.
Spiego meglio i miei sintomi:
Allo stomaco/pancia avverto un eccessiva dilatazione dello stesso, o, viceversa, un eccessivo restringimento. E' come se dovessi essere io stesso, tramite una consapevole impostazione, a mantenere "le budella" all'interno del corpo, altrimenti "fuoriuscirebbero".
Molto spesso le gambe, dalle ginocchia in giù, dolgono, o meglio, sono come intorpidite, "scomode".
Il respiro spesso è corto e ogni tanto lo "resetto" facendo uno di quei tipici sospironi da persone preoccupate.
Sulla maggior parte di superfici mi sento scomodo, insofferente, sia seduto che disteso.
Spesso il cuore batte leggermente più veloce del normale.
In situazioni di pressione emotiva (sia buona che cattiva) se sto troppo in piedi iniziano a farmi male i piedi e, come dicevo sopra, le gambe fino al ginocchio, le mani mi tremano vistosamente, come se non avessi forza nelle braccia.
Anche sollevare una forchetta, in queste specifiche situazioni, genera un vistoso tremore (anche se senza nessuna fatica).
Stesso tremore lo ritrovo in ogni muscolo quando faccio anche piccoli esercizi fisici, addominali, flessioni…Non sento fatica ma le braccia o gli addominali vibrano in maniera quasi "epilettica".
Anche da seduto, cambio spesso posizione, accavallo le gambe, poi le distendo, e così via, come se non trovassi mai una vera posizione comoda.
In piedi mi alterno mettendo il peso tutto su una gamba o sull'altra.
Spesso, quando il malessere aumenta, inizio a diventare insofferente e devo sedermi, preferibilmente su qualcosa di solido (una panchina di marmo è l'ideale).
Una poltrona o un divano/letto aumenterebbero la sensazione perché mi sentirei come sprofondare, e di conseguenza, il corpo si irrigiderebbe.
Spesso vestiti stretti (non attillati), soprattutto pantaloni, mi danno una sensazione di oppressione, che non smette finchè non me li tolgo.
Di notte digrigno i denti da praticamente sempre, per me non è un problema, ma mi è stato fatto notare dalla mia ragazza (poverina non riesce a dormire), e spesso attorciglio le gambe e le dita dei piedi su se stesse (altra cosa che mi è stata fatta notare nel sonno)
Più in generale, è una continua situazione di insofferenza/fastidio, che si muove per tutto il corpo (più centralizzata dalla pancia in giù). Non è dolore, ma è molto fastidioso, che rende i miei movimenti goffi e anche un pò imprevedibili.
Per esempio il tremore in fase di emotività è veramente deleterio in occasioni come colloqui di lavoro, riunioni con clienti o semplicemente non risultare "bizzarro" in situazioni importanti.
Altra particolarità è come la sera non riesca a evacuare, se non con estrema fatica, a differenza della mattina (forse la sera i muscoli sono più tesi?).
Da dove devo iniziare?
Grazie!
[#1]
Sarebbe utile chiedere al suo medico di base per poter escludere eventuali cause organiche e in parallelo consultare uno psicologo specializzato in psicoterapia per una valutazione approfondita e un intervento mirato.
Probabilmente sta dando troppa importanza alle sue sensazioni corporee, amplificandole. Questo le impedisce però di considerare le reali cause del suo malessere, che probabilmente sono di origine psicologica.
Probabilmente sta dando troppa importanza alle sue sensazioni corporee, amplificandole. Questo le impedisce però di considerare le reali cause del suo malessere, che probabilmente sono di origine psicologica.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta dottore,
Si, effettivamente sfociando in malessere tangibile e fisico, ho speso molto tempo cercando di analizzare i sintomi più chiari (che sono quelli fisici).
Parla di eventuali cause organiche, in tal caso (per pura curiosità), a quale area della medicina dovrei rivolgermi per escludere tali cause?
La ringrazio nuovamente
Si, effettivamente sfociando in malessere tangibile e fisico, ho speso molto tempo cercando di analizzare i sintomi più chiari (che sono quelli fisici).
Parla di eventuali cause organiche, in tal caso (per pura curiosità), a quale area della medicina dovrei rivolgermi per escludere tali cause?
La ringrazio nuovamente
[#3]
>>ho speso molto tempo cercando di analizzare i sintomi più chiari..<<
questo non è utile e sicuramente controproducente, perché alimenta il suo stato di malessere. Se da un punto di vista fisico non ha nulla, l'intervento più idoneo è quello psicologico.
>>quale area della medicina dovrei rivolgermi per escludere tali cause?<<
dovrebbe rivolgersi al suo medico di base, perché quest'ultimo può eventualmente suggerire altri approfondimenti.
questo non è utile e sicuramente controproducente, perché alimenta il suo stato di malessere. Se da un punto di vista fisico non ha nulla, l'intervento più idoneo è quello psicologico.
>>quale area della medicina dovrei rivolgermi per escludere tali cause?<<
dovrebbe rivolgersi al suo medico di base, perché quest'ultimo può eventualmente suggerire altri approfondimenti.
[#4]
Gentile Utente,
sembra che lei sia particolarmente attento al monitoraggio del suo corpo e anche ai più piccoli segnali provenienti da esso, condizione tipica di chi è ansioso.
In questo modo, focalizzando l'attenzione su di essi, preoccupazioni, sintomi, ansia, si rinforzano a vicenda in un circolo vizioso che sarebbe opportuno spezzare.
In primo luogo si rivolga al suo medico di base per escludere eventuali cause organiche ai suoi malesseri.
Poi però senta il parere di un nostro collega per una valutazione diretta e un eventuale percorso che possa accompagnarla a far fronte in modo efficace ai suoi disagi che sembrerebbero di natura ansiosa, anche se da qui possiamo naturalmente solo fare ipotesi.
Se crede ci potrà riaggiornare in futuro.
Cari saluti
sembra che lei sia particolarmente attento al monitoraggio del suo corpo e anche ai più piccoli segnali provenienti da esso, condizione tipica di chi è ansioso.
In questo modo, focalizzando l'attenzione su di essi, preoccupazioni, sintomi, ansia, si rinforzano a vicenda in un circolo vizioso che sarebbe opportuno spezzare.
In primo luogo si rivolga al suo medico di base per escludere eventuali cause organiche ai suoi malesseri.
Poi però senta il parere di un nostro collega per una valutazione diretta e un eventuale percorso che possa accompagnarla a far fronte in modo efficace ai suoi disagi che sembrerebbero di natura ansiosa, anche se da qui possiamo naturalmente solo fare ipotesi.
Se crede ci potrà riaggiornare in futuro.
Cari saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,
accolgo le riflessioni di cui sopra e potremmo ipotizzare che il disagio potrebbe, anche, essere misto... nel senso che, a prescindere da una causa organica, l'aspetto psicologico (ansia) la caratterizza.
Questo in riferimento al fatto che il circolo vizioso in cui è "incappato" la rende in anticipo "sospettoso" dell'accadimento futuro.
Consulto con il medico di base in sincronia con uno Psicoterapeuta, che l'aiuti a modulare questi pensieri e comportamenti disfunzionali.
Provi a riflettere.
Un caro saluto
accolgo le riflessioni di cui sopra e potremmo ipotizzare che il disagio potrebbe, anche, essere misto... nel senso che, a prescindere da una causa organica, l'aspetto psicologico (ansia) la caratterizza.
Questo in riferimento al fatto che il circolo vizioso in cui è "incappato" la rende in anticipo "sospettoso" dell'accadimento futuro.
Consulto con il medico di base in sincronia con uno Psicoterapeuta, che l'aiuti a modulare questi pensieri e comportamenti disfunzionali.
Provi a riflettere.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.7k visite dal 06/12/2014.
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