Vigoressia, ansia, depressione e vita sociale distrutta
Sono da sempre un appassionato di palestra, attività che mi aveva giovato molto sia fisicamente che psicologicamente, facendomi stare molto bene con me stesso. Fino a un anno e mezzo fa avevo una buona vita sociale, ero abbastanza conosciuto nei locali delle mie parti e frequentavo diversi gruppi di persone e avevo una buona vita sessuale, frequentando diverse ragazze, insomma stavo molto bene.
Poi sono arrivati i problemi, una programmazione dietetico fatto non molto bene, il cui obiettivo era permettermi di aumentare di massa muscolare. Lo scopo era stato raggiunto ma assieme alla massa ero anche ingrassato molto, rispetto a come ero prima. Da quel momento molte persone, sia amici che in famiglia, hanno iniziato a criticarmi in modo abbastanza pesante (''sei diventato osceno'' o ''non farti vedere in giro così'' sono alcuni esempi) e la cosa è durata diversi mesi finchè mettendo apposto la dieta mi sono rimesso in forma. Il problema è che ne sono uscito a pezzi da questi mesi, e anche razionalmente so di aver raggiunto la migliore forma della mia vita mi piaccio sempre meno e vivo nella paura di perdere un po' di massa o di ingrassare un pochino.
La mia autostima, che mi ero andato a prendere nel corso degli anni (da più piccolo ero molto timido) è crollata e sono passato da persona che amava divertirsi e uscire ad una persona ancora timida e sempre in disparte. Insomma prima ero un trascinatore nei miei gruppi e facevamo sempre uscite molto divertenti, conoscevamo ragazze eccetera, ora mi vergogno quasi a prendere parola. Non ho più voglia di uscire, mi sento a disagio quando c'è molta gente, soprattutto nelle situazioni in cui il mio fisico è più esposto e sono praticamente sempre arrabbiato e molto ansioso, aparte nei momenti in cui studio e in cui riesco a non pensare a tutto questo.
Il peggio arriva nella vita sessuale. Nello stesso periodo è crollato il numero di ragazze con cui esco, ho iniziato a vivere sempre peggio gli appuntamenti e con quelle poche con cui va bene, i rapporti sessuali si rivelano sempre più disastrosi, con un ansia da prestazione enorme che in certi casi è sfociata in situazioni che assomigliano molto ad attacchi di panico, con tachicardia, fiato corto (ho fatto tutti gli esami del caso e fisicamente non si sono osservati problemi), voce che esce a stento e quella sensazione di non riuscirsi a liberare del panico, e di paura di stare ancora peggio. Ovviamente questo invalida quasi completamente qualsiasi tentativo di avere un rapporto (anche qui fisicamente non dovrebbero esserci problemi, dato che queste ''défaillance'' si verificano solo in coppia), oltre al fatto che è una spirale che si autoalimenta, perchè ogni volta si acculano sempre più esperienze negative
Ci sono momenti in cui mi sento proprio perso, mi sembra di non avere via d'uscita da questa cosa, anche perchè sono sempre più isolato e la mia vita sociale peggiora di giorno in giorno.Non so più che fare
Caro utente, sembrerebbe, sebbene da una prima valutazione e per di più a distanza, che la tua situazione sia degna di una puntuale attenzione.
Forse l'occuparsi a lungo e con impegno del tuo fisico potrebbe avere avuto per te il significato e l'importanza simbolica di un intervento di cura, di accudimento, sollecitato però da esigenze che non sono solo della materia del tuo corpo. Forse adesso che hai allentato la tua attenzione da questo ti arrivano piu chiare le istanze di aiuto per un cambiamento che pone la tua mente, e il desiderio di più affetti, calore, emozioni.
Queste esigenze si possono soddisfare instaurando rapporti appaganti con gli altri, cosa non sempre realizzabile facilmente. Mi sembra che questo ora rappresenti per te una difficoltà e mi sento pertanto di suggerirti di riftettere sull'importanza di chiedere aiuto e di non fare tutto da soli quando si è in difficoltà.
Anche il tuo accenno alla rabbia mi conferma nel pensiero che per elaborare quanto è accaduto e ti accade potrebbe esserti proficuo l'aiuto di un collega, e quindi ti consiglio senza dubbi un periodo di psicoterapia ad orientamento psicodinamico, interessante e stimolante.
È un parere, se puoi tu facci sapere se la risposta ti è utile e che ne pensi.
Un cordiale saluto
Per approfondire: Cos'è la vigoressia?
dal suo racconto si evince, probabilmente, quello che viene definito il "mito di Adone"...
una dipendenza dal fitness: la vigoressia!
La capacita' di trasformare la propria sana abitudine al movimento in una ossessiva ricerca della perfezione, che rischia di compromettere seriamente la salute sia fisica che psichica.
Si tratta di una maniacale ricerca della perfezione fisica... e non solo...
un disturbo più complesso, dalle sfaccettature multiformi, in quanto non è solo questione di apparire, voglia di essere più belli... la vigoressia è la conseguenza di una serie di insicurezze: scarsa autostima e senso di inadeguatezza.
Si sperimenta la cura ossessiva, per il proprio corpo, come una sorta di “rifugio” sicuro, una via per ritrovare la propria autostima, il proprio ruolo nell’ambiente circostante.
A volte la causa e' da ricercare nel proprio nucleo familiare...
Intanto non debbono essere sottovalutati alcuni campanelli d’allarme: la palestra, che diventa un luogo da frequentare con frequenza preoccupante, ogni giorno; l’esercizio fisico diventa una necessità, una priorità, a discapito di altre attività, impegni o interessi; in mancanza di allenamento, si è colti da una sorta di tristezza; il corpo e l’esercizio fisico sono i protagonisti della vita, degli interessi...
Il rischio e' che la persona si senta “svuotata" e, progressivamente, immune da ogni altro interesse, di ogni altra gioia o slancio per altre attività o obiettivi.
La forma fisica, dai contorni dell’ossessione e della dipendenza patologica, è accompagnata da stati depressivi, e, complici la dieta scorretta e il sovra-allenamento, può causare la comparsa di problemi cardiovascolari e di disturbi al sistema nervoso.
Si tratta, per cui di una "disfunzione" psichica e comportamentale, che va bene inquadrata da un punto di vista multidisciplinare e che molte affinità presenta con il "disturbo alimentare" dell'anoressia.
Proviamo, quindi, a riflettere sulla possibilità di un confronto con una équipe specializzata, che ci permette una accurata diagnosi e la possibilità di un percorso di psicoterapia in sincronia.
Siamo, comunque, in ascolto per qualsiasi dubbio o perplessità.
Un caro saluto
e se il problema fosse più semplice di come lo stiamo qui dipingendo?
Mi riferisco al fatto che, dopo la dieta sbagliata e l'aumento di peso e le prime critiche cui Lei è stato molto sensibile, si è instaurata la paura di poter nuovamente ingrassare, sformarsi, fallire, non piacersi e non piacere.
Da quell'evento Lei ha sentito la perdita del Suo ruolo, dell'identità nel gruppo, con le ragazze, ecc... e ora -a partire da una prima defaillance- teme che l'evento possa ripresentarsi.
Come fare? Diciamo che in generale è necessario tornare a fare ciò che faceva prima e mi rendo conto delle Sue difficoltà, altrimenti non ci avrebbe scritto, ma l'aiuto di uno psicologo che sia anche psicoterapeuta può esserLe di grande aiuto.
In linea generale mi pare che la situazione che Lei descrive possa essere compatibile con un problema d'ansia.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Vorrei cioè invitarla a mettere altre corde al suo arco e ad essere un pò più critico lei, verso i suoi amici, dei quali è bene e saggio anche valutare l'intelligenza, cerchiamo di non volare basso e di spiazzarli questi, se non ce la fa, si faccia aiutare per diventare emotivamente più solido e persino più cinico in modo da non dipendere nè dal peso , nè dai muscoli, e tanto meno dalle considerazioni plebee di questi suoi amici..
Cordiali saluti
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Unitamente a quanto detto dalle colleghe, il corpo è sede di piacevolezza e di benessere, serve per farci muovere nel mondo, per avere delle relazioni, ma nel suo caso sembra essere una vera trappola, su cui ha investito a dismisura.
Forse curando la causa del suo malessere e del suo disagio psicologico e relazionale, anche il suo rapporto con la fisicità potrebbe migliorare.
Esiste anche un "mondo interiore" da accudire, arricchire e curare come un vero e proprio- oltre che prezioso- giardino fiorito
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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