Consiglio su come affrontare al meglio questa situazione

Gentili Dottori, ho 22 anni. Sin da piccola non ho mai avuto una cameretta tutta per me, ho sempre dovuto dormire o con i miei genitori oppure quando d'estate si andava al paese d'origine con mia nonna. Spesso e volentieri addirittura non avevo neanche un letto quindi dovevo dormire insieme a mia nonna e per un periodo, quando lei è venuta a stare un po' con noi a Milano, sempre con lei. Ho dormito con lei senza aprire bocca sino a questa estate. Sinceramente sono arrivata al limite e gliel'ho detto: "Ma nonna perché hai trasformato la cameretta che avevo qui da piccola nel tuo stanzino? Non hai spazio in questo armadio che c'è in camera dei miei genitori?" (Perché lei dorme nella loro stanza e loro in un altro piano sopra di noi, è una villetta, ma dormiva nella loro camera anche quando viveva a Milano, infatti questa cosa non la capisco, dicono che lo fanno per farla stare comoda, e cosa penserebbe la gente se la facessero dormire nella stanza degli ospiti). Come al solito ha iniziato a dire "Eh, ma io non so niente, decidono i tuoi genitori". Allora vado da loro e gli riferisco la stessa cosa e, negli anni passati, mi dicevano di non rompere, che la situazione era questa, dove metteva i vestiti la nonna, discorso che a me pareva allucinante dato che la nonna non esce mai, e non capisco cosa debba farsene dei vestiti di quando era giovane, oltre al fatto che noi siamo in Calabria una volta al mese, quindi a loro cosa costa condividere l'armadio enorme. Comunque, questa estate, forse, credo di aver raggiunto un accordo anche perché dall'esasperazione l'ho raccontato a una mia zia, sorella di mamma, che ha iniziato a dire di impormi di più, che mi trattano come una bambina, e che avrebbe parlato con la mamma e forse un po' è servito.
Il problema è che ora non ne posso più di dormire in camera dei miei genitori a Milano. La cosa che poi mi fa girare le scatole e non mi fa dormire è che quando la gente chiede, come accadeva questa estate, mia madre diceva "No, ma lei non c'è l'ha la camera, dorme con noi" e TUTTI "Ma perché non la fate dormire in soggiorno". Ora arriva il punto: mio padre ha preso il soggiorno per il suo studio personale, si sveglia al mattino e si attacca al computer fino a notte fonda. Fuma, si guarda la tv, ecc. Ogni volta che ho provato a dirgli di farmi dormire in soggiorno, si arrabbia, finisce anche con alzarmi le mani perché non devo rompere, che vuole stare comodo in soggiorno, che lui con il computer in cucina come faccio io non ci va, che vuole guardarsi la tv, mia madre ovviamente sta zitta. Vi giuro, ieri sera non ho dormito, sono arrabbiata, ho riprovato nuovamente a porre la questione e le risposte sono state, da parte di mio padre "Si ora per te facciamo le cellette e dividiamo le stanze, ma smettila" e di mia madre "Ma qual è il problema di dormire con noi? Ti viene l'ansia? Ti dà fastidio essere guardata?" non si rendono proprio conto!!! Io non capisco davvero. Non so più che cosa devo fare.
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Dr. Luca Martis Psicologo, Psicoterapeuta 153 4
Gentilissimo,

anche dall'analisi dei suoi consulti precedenti emerge una condizione di sofferenza, a mio avviso riconducibile a ciò che ci racconta in quest’ultimo.
Il fatto che lei dorma insieme ai suoi è alla base del suo disagio. Affronti la questione con Mamma e Papà, ma si prepari: sarà dura.
Cordiali saluti,

Dr. Luca Martis



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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

mi chiedevo in primis se aveva iniziato a prendersi cura dei disagi vissuti e con cui ci siamo confrontati nei post precedenti...

Questo perché il "disagio", che attualmente riporta e che si reitera, sembra avere un unico collegamento.

Lei ha 24 anni, studia? Lavora?

Credo sia opportuno iniziare a pensare, vista la situazione estremamente precaria, di rendersi un po' autonoma e indipendente: ha mai pensato di uscire di casa e di condividere una stanza con altre ragazze?

Potrebbe esserle utile, sia per dare l'avvio a questo suo "processo di separazione" dal nucleo familiare e sia per riacquistare un po' di serenità psico-emotiva!


In bocca al lupo.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Cara ragazza, ho letto i suoi post precedenti ed anche per questo e per la risposta del Cardiologo , sono del tutto d'accordo con i Colleghi, provi a vedere di organizzarsi un posto .. altro.. in cui vivere, con altre ragazze per esempio , in modo da respirare e tagliare l'angolo, cambiare la testa al papà alla mamma alla nonna e ai suoi vestiti.. credo che le venga l'ansia..! quindi meglio.. altrove.. si sentirà più indipendente , può meglio pensare e muoversi in modo razionale per costruirsi un futuro..forse i suoi genitori non saranno molto d'accordo all'inizio.. cerchi di essere convincente e positiva..
Le faccio molti auguri, aspettiamo buone notizie, coraggiose.. !

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentili Dottori, grazie delle vostre risposte. Fossero solo questi i problemi in famiglia...questo è uno dei mille. Ad ogni modo, avevo pensato soprattutto due anni fa all'idea di andarmene di casa, e mi ero iscritta ad un sito di un'agenzia immobiliare che si occupava di cercare posti per i ragazzi, e come minimo, un posto letto costava sui 350 euro. All'epoca avevo cercato un lavoro e pensato di conciliare studio e lavoro perché tuttora sono una studentessa, ero riuscita a trovare solo un lavoro come promoter in cui un giorno mi hanno fatto lavorare 16 ore per una paga di 20 euro al giorno, e capite bene che avrei veramente faticato a vivere sola. Ora ho trovato un altro lavoro, che comunque non mi consente di vivere sola. E' vero che io cerco solo impieghi part time, ma il mio obiettivo primario è laurearmi, non voglio trovare un lavoro a tempo pieno e dover rallentare gli studi che sarebbero causa di altre discussioni in famiglia. L'unico taglio che posso dare è andare in università tutto il giorno o in biblioteca.
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentili Dottori, volevo darvi la bella notizia che mi ero impuntata e avevo finalmente fatto decidere mia madre a fare questi benedetti lavori per farmi la camera, e come immaginavo, mio padre ha litigato pesantemente col muratore (stava per alzargli le mani) e per concludere, lavoro fatto a metà.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Speriamo che gli passi, via, siamo a buon punto.. La capisco cara.. ci vuole troppa pazienza in effetti..
Noi restiamo in ascolto e facciamo il tifo per lei..! della serie.." UNA STANZA TUTTA PER SE'" Virginia Wolf anche, fa il tifo per lei..!
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Si ripete sempre il classico copione con protagonisti diversi, mio padre ha sempre fatto così, prima coi parenti urlano e si alzano le mani ed è per questo che non abbiamo più rapporti con i parenti di mia madre, questo è l'episodio del muratore. Ad ogni modo è meglio se non viene il muratore, anche perché mi creerebbe ansia l'idea che possano alzarsi le mani o litigare come hanno fatto oggi, che ancora sto tremando, anche mia madre per oggi ha dovuto cedere e dire al muratore di non venire, addirittura si sono minacciati, mah.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentilissima,

la conduzione della sua vita familiare non appare per nulla serena... dinamiche aggressive e controverse!

Nella speranza che, riflettendo, un giorno possa "aprirsi" uno scenario migliore...


Le auguro, di cuore un po' di luce!