Situazione difficile
Salve, vi scrivo per chiedere aiuto nel risolvere questa situazione. Ho 23 anni, a Luglio mi sono laureato alla triennale, in tempo, ottimi voti, tutto bene. Sono stato anche studente fuori sede. Poi nel decidere la magistrale mi sono venuti una serie di dubbi, ho rimandato, rimandato e ora, a Dicembre sono ancora a casa a non fare nulla. mi sono venute tante idee tra cui quella di ricominciare da capo. Ho fatto un casino, mi sento in colpa per essermi trascinato fino ad ora senza fare nulla e soprattutto ora questo fatto è sulla bocca di tutti e ho tutti addosso che mi mettono pressione e mi giudicano. Fino ad ora stavo relativamente tranquillo, l'altro ieri mi ha fatto incavolare come un matto la telefonata di mio nonno che pure lui si è messo in mezzo, dicendo che dovevo continuare quello che ho iniziato e altre cose. Che rabbia, non è possibile che io devo dare conto a tutti della mia vita, capisco che è una situazione un po' disagevole ma voglio la mia privacy, io devo dare conto solo ai miei non a tutto il mondo. Poi un conto è chiedere un conto è fare pressioni, rimproveri ecc...Oltre a questo, poi, ci sono altri conflitti e problemi. Mi sento in colpa per l'educazione ricevuta e penso che i miei mi abbiano dato poche regole e io non abbia mai imparato a sopportare la frustrazione. In effetti faccio sempre quello che voglio e non ho mai avuto la "ritirata" per esempio o altre limitazioni. Rispondo sempre a tono ai miei e a volte quando mi arrabbio con loro alzo la voce, impreco o sbatto degli oggetti, però succede raramente, tipo in questo periodo è successo a causa di tutte le pressioni che avevo. QUeste cose magari in altre case non sono tollerate. Eppure io non sono mai prepotente, sono studioso e cmq rispetto gli altri. Però sono un po così, amo la libertà e non penso che un genitore possa dirti in assoluto cosa sia giusto o no, nè possa organizzarti la giornata. Ora da una parte io mi rendo conto che forse sono stato troppo libero e che questo può avermi causato dei problemi, dall'altra però questa cosa non ha senso perchè io ho ventitre anni e ora io ho effettivamente diritto ad essere libero, invece continuo a ripensare a cose che riguardano l'infanzia. Per l mia età, in effetti, non penso di fare nulla di strano. Il discorso al telefono con mio nonno per esempio è stato come uno scontro con un autorità forte che io non potevo sfidare e probabilmente questa indecisione che sto avendo, nella famiglia dei miei nonni non avrei potuto averla in questo modo. Ora la mia paura più grande è che questa vicenda mi possa togliere dei privilegi, mi costringa a dare conto agli altri quando potevo non farlo se avessi deciso. Ormai mi sento nell'occhio del ciclone e non riesco neanhce più a pensare all'uni. La telefonata di mio nonno mi ha buttato giù e mi ha fatto arrabbiare un sacco, son tre notti che non dormo. Ormai sono in uno stato quasi depressivo. Ora vorrei soltanto aggiustare questa situazione e stare un po sereno anche io.
[#1]
Gentile ragazzo,
prima di buttarti giù e parlare di stati depressivi, normalizzerei la situazione: sei una persona adulta, anche se giovane, e hai tutto il diritto di compiere le tue scelte liberamente, fermandoti con lo studio, cambiando direzione, iniziando a lavorare, se lo ritieni, ecc...
Ma non capisco come mai dai così spazio al giudizio altrui, fino a sentirti schiavo di questo giudizio: è legittimo che gli altri abbiano la propria opinione, ma perchè tutto ciò ti fa soffrire così tanto?
prima di buttarti giù e parlare di stati depressivi, normalizzerei la situazione: sei una persona adulta, anche se giovane, e hai tutto il diritto di compiere le tue scelte liberamente, fermandoti con lo studio, cambiando direzione, iniziando a lavorare, se lo ritieni, ecc...
Ma non capisco come mai dai così spazio al giudizio altrui, fino a sentirti schiavo di questo giudizio: è legittimo che gli altri abbiano la propria opinione, ma perchè tutto ciò ti fa soffrire così tanto?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile ragazzo,
mi sembra che il suo messaggio sia stato scritto sull'onda emotiva di quanto accaduto di recente...
Sarebbe riduttivo legare le sue emozioni di oggi esclusivamente al rimprovero ricevuto da suo nonno, per questo la invito a fare un pò di chiarezza dentro di sè per comprendere, come le suggerisce già la mia collega, quali corde siano state toccate interiormente, cosa veramente l'abbia scosso.
La saluto cordialmente
mi sembra che il suo messaggio sia stato scritto sull'onda emotiva di quanto accaduto di recente...
Sarebbe riduttivo legare le sue emozioni di oggi esclusivamente al rimprovero ricevuto da suo nonno, per questo la invito a fare un pò di chiarezza dentro di sè per comprendere, come le suggerisce già la mia collega, quali corde siano state toccate interiormente, cosa veramente l'abbia scosso.
La saluto cordialmente
Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli
[#4]
Gentile ragazzo, certo il nonno e i suoi rimproveri hanno creato in lei una burrasca, non sappiamo però che significato e che senso e che peso abbia questo nonno nella sua storia..dipende dalle famiglie come si sa.. ad ogni modo senza deprimersi, può ben spiegare che ci sta pensando e in che modo e perchè, con calma, in grandi famiglie coese queste cose succedono e .. tener botta.. come si suol dire significa anche tolleranza alle frustrazioni.. appunto.. non possiamo aspettarci solo applausi nella vita. quindi coraggio, rifletta e decida.. la vita è la sua..
Cosa ne pensa ?
Cosa ne pensa ?
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#5]
Utente
la verità è che vengo fuori già da una situazione incasinata, sono stato fortunato, mi è andata bene e adesso ho sbagliato di nuovo. La gente non sa che mi alzo alle 12 da quattro anni...sono una persona cattiva e ora temo solo di perdere la libertà di fare quello che voglio. Sto malissimo, è come se fossi regredito, non ho voglia di vivere forse ho voglia di morire
[#7]
Utente
Cmq ho sbagliato tutto, L'anno scorso fuori sede sono rimasto da solo, in una casa brutta, ho chiesto tardi la tesi e sno riuscito cmq q laurearmi. Ho superato anche l'errore che ho fatto di andare con quello sconosciuto che mi ha derubato durante un atto sessuale. Ero così felice, questa specialistica doveva essere un nuovo inizio, un riscatto e invece ho sprecato tutte le possibilità nel modo più stupido. ho avuto tempo per pensare da Luglio e cosa ho fatto? niente niente in tutti questi mesi. Ogni giorni dicevo che dovevo alzarmi presto ma non lo facevo mai. mi davo scadenze a non le rispettavo. Ho tirato troppo la corda e ora rischio di perdere tutto. Sinceramente non so come si possa essere così stupidi. NOn valgo niente. hO una bella famiglia, una bella casa, a studiare sono bravo, possibilità di divertirmi e di fare cià che voglio e sto sprecando tutto così. iN questo ho anche un po di agorafobia, mi sento male quando sto nei luoghi aperti e ho dei disturbi quando esco la sera, tipo disturbi visivi ma solo la sera, non so perchè. Sono gay e vivo male la mia omosessualità. CMq io accetto le regole ma solo quello proprio oggettive, il resto tendo sempre a discutere, forse pens di essere onnipotente non so. La verità è che io voglio la mia libertà, mi impegno in tutto però mi da fastidio se qualcuno me lo impone. Cmq mio nonno è una persona con cui non ho nessun rapporto, da giovane era un tiranno e non faceva uscire di casa neanche mia nonna, mia madre e gli zii molto poco. è proprio all'antica e autoritario. Già per questo lo detesto, poi in questa cosa può chiedere, ma non pretendere e dare scadenze o altro come fosse mio padre, non può dirmi devi continuare e basta, tua madre sta male per te e cose così....lo odio e gli ho augurato anhce il male. Ora ho solo paura di perdere tutto. Sono ancora in tempo per recuperare?
[#8]
Insomma, questo nonno fa il nonno, classico..
non ne faccia una tragedia.. credo che, con calma lei può riprendere in mano la situazione, anche se qualcosa dovrà cambiare nel suo modo di vivere.. veda su cosa si può cedere e su cosa no..
tirare sempre la corda non si può.. anche si cresce alla fine.
Cerchi di vivere bene la sua omosessualità che non è certo un problema oggi..
rifletta se potrebbe giovarle un supporto psicologico per avere le idee più chiare e sentirsi compreso, io penso di sì..
Prenda la sua vita in mano e ne faccia un successo, è intelligente e sensibile può farcela..
Sempre onnipotenti ? che fatica..
Restiamo in ascolto..
non ne faccia una tragedia.. credo che, con calma lei può riprendere in mano la situazione, anche se qualcosa dovrà cambiare nel suo modo di vivere.. veda su cosa si può cedere e su cosa no..
tirare sempre la corda non si può.. anche si cresce alla fine.
Cerchi di vivere bene la sua omosessualità che non è certo un problema oggi..
rifletta se potrebbe giovarle un supporto psicologico per avere le idee più chiare e sentirsi compreso, io penso di sì..
Prenda la sua vita in mano e ne faccia un successo, è intelligente e sensibile può farcela..
Sempre onnipotenti ? che fatica..
Restiamo in ascolto..
[#9]
Utente
Salve,
in effetti l'ultima volta che ho scritto ero preso un po da qull'episodio. IN realtà poi abbiamo parlato e l'abbimo risolto. I miei hanno capito e mi hanno dato tutto il tempo che mi serve per decidere e ricominciare. Questo non è in realtà il problema più grave. Anche tutte quei discorsi che ho fatto sono nati leggendo degli articoli di psicologia, forse dovrei smetterla perchè mi stresso solo di più e cmq non so bene qual è il problema. Il motivo per cui io sto male sono questi attacchi di ansia. Quando esco, ma sopratutto la sera sto male, ho degli attacchi di ansia che mi provocano dei disturbi della percezione. NOn so come descriverli, mi viene un cerchio alla testa, è come se fossi fuori dalla realtà, a volte tendo a sgranare gli occhi quando guardo gli altri, ho dei disturbi visivi. La cosa strana è che di giorno anche se c'è gente mi succede molto raramente, la sera invece sempre. Questi attacchi sono cominciati negli ultimi anni del liceo e sono aumentati molto al'università. MI succede inoltre quando metto le lenti a contatto, non capisco perchè. Ho degli attacchi di agorafobia inoltre in spazi aperti tipo piazze o in mare e sento il bisogno di fuggire in un luogo chiuo e sicuro. IO sono sempre stato molto studioso e il fatto di essere stato fuori sede forse ha peggiorato le cose. Sono io che l'ho voluto per poter fare un'esperienza nuova, ma è stato anche difficile perchè ho trascorso molto tempo da solo. Soffro spesso anche di fobia sociale, in alcune situazioni mi sento sempre osservato. INsomma sono un disastro. Ora io ho tanta voglia di ricominciare, anche in un'altra città, solo che ho tutti questi problemi. HO pensato anche di fermarmi per un anno per andare da uno psicologo ma forse fermarsi è peggio. Nonostante tutto questo, però, ho sempre fatto tutto come niente fosse e nessuno sa niente di queste cose. Poi questi attacchi mi buttano terribilmente giù e il fatto di dormire fino a tardi è anche un po una conseguenza di questa cosa, solo che poi mi sballo tutti i ritmi ed è ancora peggio e poi non faccio nulla. Ho poi terribili sensi di colpa. Questo periodo, poi, di assoluto ozio, mi sta facendo impazzire. SOgno anche io una vita come quella degli altri, ma non so se ce la farò mai. A volte sento che vado sempre più giù e non posso risalire. Come vedere una luce in fondo a questo tunnel?
in effetti l'ultima volta che ho scritto ero preso un po da qull'episodio. IN realtà poi abbiamo parlato e l'abbimo risolto. I miei hanno capito e mi hanno dato tutto il tempo che mi serve per decidere e ricominciare. Questo non è in realtà il problema più grave. Anche tutte quei discorsi che ho fatto sono nati leggendo degli articoli di psicologia, forse dovrei smetterla perchè mi stresso solo di più e cmq non so bene qual è il problema. Il motivo per cui io sto male sono questi attacchi di ansia. Quando esco, ma sopratutto la sera sto male, ho degli attacchi di ansia che mi provocano dei disturbi della percezione. NOn so come descriverli, mi viene un cerchio alla testa, è come se fossi fuori dalla realtà, a volte tendo a sgranare gli occhi quando guardo gli altri, ho dei disturbi visivi. La cosa strana è che di giorno anche se c'è gente mi succede molto raramente, la sera invece sempre. Questi attacchi sono cominciati negli ultimi anni del liceo e sono aumentati molto al'università. MI succede inoltre quando metto le lenti a contatto, non capisco perchè. Ho degli attacchi di agorafobia inoltre in spazi aperti tipo piazze o in mare e sento il bisogno di fuggire in un luogo chiuo e sicuro. IO sono sempre stato molto studioso e il fatto di essere stato fuori sede forse ha peggiorato le cose. Sono io che l'ho voluto per poter fare un'esperienza nuova, ma è stato anche difficile perchè ho trascorso molto tempo da solo. Soffro spesso anche di fobia sociale, in alcune situazioni mi sento sempre osservato. INsomma sono un disastro. Ora io ho tanta voglia di ricominciare, anche in un'altra città, solo che ho tutti questi problemi. HO pensato anche di fermarmi per un anno per andare da uno psicologo ma forse fermarsi è peggio. Nonostante tutto questo, però, ho sempre fatto tutto come niente fosse e nessuno sa niente di queste cose. Poi questi attacchi mi buttano terribilmente giù e il fatto di dormire fino a tardi è anche un po una conseguenza di questa cosa, solo che poi mi sballo tutti i ritmi ed è ancora peggio e poi non faccio nulla. Ho poi terribili sensi di colpa. Questo periodo, poi, di assoluto ozio, mi sta facendo impazzire. SOgno anche io una vita come quella degli altri, ma non so se ce la farò mai. A volte sento che vado sempre più giù e non posso risalire. Come vedere una luce in fondo a questo tunnel?
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.3k visite dal 04/12/2014.
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