mia figlia adolescente in piena crisi
Buonasera, cerco di raccontare brevemente la storia di mia figlia 17enne. Mia figlia ha sempre avuto un carattere apparentemente forte, dico apparentemente perchè secondo me nella realtà non è così. Ha sempre avuto amiche, fino alle medie. Dall'inizio delle superiori però, le sue amiche, soprattutto l'amica del cuore, hanno iniziato ad evitarla, senza dar motivazione, semplicemente togliendole il saluto. Questa cosa l'ha fatta soffrire molto, e credo che non l'abbia ancora superata. Ha iniziato le superiori, stretto amicizia con ragazze della sua classe, soprattutto con 3. L'anno scorso è stata bocciata, e quest'anno da quando è ripetente, 2 di queste ragazze, le han tolto il saluto... anche qui senza motivo... Inutile dire che questo è motivo di crisi da parte sua, si sente inutile. In tutto questo lei è sempre stata di corporatura robusta, ma in questi anni è aumentata di peso, arrivando a pesare 100 kg. Io collego il tutto al suo disagio, è sempre nervosa, risponde. Ultimo evento in ordine di tempo, ha chiesto a 2 ragazze di passare il capodanno insieme, ma entrambe hanno declinato... stasera era proprio giù, e io mi sono anche trovata in difficoltà nel consolarla o darle consigli utili. Continua a dire che si sente inutile, io ho paura di qualche gesto... grave... se ne sentono talmente tante, che veramente sono preoccupata. Lunedì l'ho portata a fare una visita in un centro per i disturbi alimentari, dove verrebbe seguita sia da un dietista, da uno psicologo, fisioterapista ecc. Lei ne è rimasta entusiasta, e vorrebbe iniziare questa cosa. Stasera mi ha fatto proprio pena, io le ho detto "cerca di concentrarti sulle cose belle, pensa al fatto che vuoi dimagrire" e lei mi ha risposto "la cosa bella per me era passare il capodanno con le mie amiche, non ho altre cose belle in questo momento". Da una parte la capisco, tutti abbiamo avuto 17 anni, mi dispiace tanto... potete darmi qualche consiglio per cortesia?
Vi ringrazio anticipatamente
Barbara
Vi ringrazio anticipatamente
Barbara
[#1]
Gentile signora,
che cosa significa che le amiche hanno tolto il saluto a Sua figlia "senza motivo"; di solito una ragione -magari poco condivisibile- c'è.
Se Sia figlia è così giù, come si relaziona con gli altri?
Come mai viene evitata?
In ogni caso ha fatto bene a rivolgersi al centro per i DCA, è importante che Sua figlia sia serena e che non utilizzi il cibo come strategia per placare ansia, delusioni, ecc...
A Lei suggerisco la lettura del libro di Alberto Pellai: "Figli Adolescenti: istruzioni per l'uso"
Cordiali saluti,
che cosa significa che le amiche hanno tolto il saluto a Sua figlia "senza motivo"; di solito una ragione -magari poco condivisibile- c'è.
Se Sia figlia è così giù, come si relaziona con gli altri?
Come mai viene evitata?
In ogni caso ha fatto bene a rivolgersi al centro per i DCA, è importante che Sua figlia sia serena e che non utilizzi il cibo come strategia per placare ansia, delusioni, ecc...
A Lei suggerisco la lettura del libro di Alberto Pellai: "Figli Adolescenti: istruzioni per l'uso"
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Io non la so la ragione del motivo per cui viene evitata, non mi sento di "mettermi in mezzo" tra lei e le sue amiche, ho paura che questo la emarginerebbe di + o la prenderebbero in giro. Con gli altri secondo me è un po' aggressiva, nel senso che se una cosa non le va bene, si mette in prima linea anche a difendere gli altri, apparendo molto forte e decisa. Ma ho paura che questo suo modo di essere, col tempo, l'abbia appunto isolata dagli altri. Insomma tipo come se fosse entrata in un circolo vizioso... io e mio marito siamo molto preoccupati, leggerò sicuramente il libro.
Grazie
Barbara
Grazie
Barbara
[#3]
Cara signora, forse la sua ragazza, si sente inferiore ,a questa età l'immagine, come sappiamo , è importante.. e copre la sua scarsa autostima, appunto aggredendo , cercando di imporre il suo punto di vista comunque e magari anche, per gelosia non sempre è carina e accomodante con gli altri, in questo Centro sarà seguita anche da uno psicologo penso e potrà chiarire, chiarirsi queste pieghe ed ombre del suo cuore.. niente Capodanno con le amiche?.. lo farai il prossimo anno quando sarai più magra e tranquilla.. intanto andiamo quattro giorni a.. Londra, Parigi .. veda lei..così se ne esce in modo onorevole.. non è economico lo so.. ma forse si può fare..
Cosa ne pensa ?
Cosa ne pensa ?
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile Barbara,
comprendo la sua preoccupazione e credito per la sua capacità di "accogliere" e di stare in disparte quando sua figlia è in difficoltà con le "amicizie"!
L’adolescenza rappresenta una fase critica della persona, in quanto da una parte preoccupazioni, ideali, ansietà, la fanno da padrona e dall’altra c'e' il confronto con i cambiamenti legati all’aspetto fisico, cognitivo e sociale.
Il corpo è il grande protagonista: trasformazioni e irruzione della sessualità!
I disturbi del comportamento alimentare rappresentano proprio un agito su questo corpo, che grida "aiuto" e cerca di "essere visto e riconosciuto".
Nella patologia del comportamento alimentare il cibo viene svuotato della sua funzione di nutrire e crescere, per diventare oggetto di rifiuto ostinato ed espressione di conflitti e tensioni familiari.
Un conflitto "alimentato" anche dai modelli di bellezza irraggiungibile, l’immagine corporea ideale, che corrisponde ad un corpo magro, scattante, che si "espone"!
Al soggetto magro e attraente sono associati attributi positivi, a quelli in sovrappeso attributi negativi sanciti dalla moda e dal nostro ambiente socio-culturale...
I disturbi dell’alimentazione hanno una genesi multifattoriale: sfera pulsionale dell’individuo, ambiente ed alcuni fattori di ordine medico, che possono agire da cofattori e/o elementi scatenanti, come le malattie endocrine o del metabolismo.
I familiari sono le persone più coinvolte, ma anche quelle che hanno meno potere... rivolgersi ad un centro specializzato rappresenta un primo passo importante.
Molti di loro ritengono, in modo più o meno esplicito, di essere la causa dei disturbi dei figli e, spesso, nei loro vissuti alberga il "Senso di Colpa"... a volte così invadente da rendere difficile una consapevolezza più profonda...
Invece di chiedersi "cosa abbiamo sbagliato?" è più utile in queste situazioni domandarsi "cosa sta cercando di comunicare attraverso il sintomo?".
Per questi motivi il lavoro con i genitori è altrettanto delicato quanto quello con gli adolescenti coinvolti...
Questo per esprimere la capacità di mettersi in ascolto di questi ragazzi e provare ad accoglierli e a comprenderli nelle loro differenze e difficoltà.
Le auguro un buon inizio di percorso, che sicuramente, vi permetterà di essere più sereni ed uniti.
Di cuore
comprendo la sua preoccupazione e credito per la sua capacità di "accogliere" e di stare in disparte quando sua figlia è in difficoltà con le "amicizie"!
L’adolescenza rappresenta una fase critica della persona, in quanto da una parte preoccupazioni, ideali, ansietà, la fanno da padrona e dall’altra c'e' il confronto con i cambiamenti legati all’aspetto fisico, cognitivo e sociale.
Il corpo è il grande protagonista: trasformazioni e irruzione della sessualità!
I disturbi del comportamento alimentare rappresentano proprio un agito su questo corpo, che grida "aiuto" e cerca di "essere visto e riconosciuto".
Nella patologia del comportamento alimentare il cibo viene svuotato della sua funzione di nutrire e crescere, per diventare oggetto di rifiuto ostinato ed espressione di conflitti e tensioni familiari.
Un conflitto "alimentato" anche dai modelli di bellezza irraggiungibile, l’immagine corporea ideale, che corrisponde ad un corpo magro, scattante, che si "espone"!
Al soggetto magro e attraente sono associati attributi positivi, a quelli in sovrappeso attributi negativi sanciti dalla moda e dal nostro ambiente socio-culturale...
I disturbi dell’alimentazione hanno una genesi multifattoriale: sfera pulsionale dell’individuo, ambiente ed alcuni fattori di ordine medico, che possono agire da cofattori e/o elementi scatenanti, come le malattie endocrine o del metabolismo.
I familiari sono le persone più coinvolte, ma anche quelle che hanno meno potere... rivolgersi ad un centro specializzato rappresenta un primo passo importante.
Molti di loro ritengono, in modo più o meno esplicito, di essere la causa dei disturbi dei figli e, spesso, nei loro vissuti alberga il "Senso di Colpa"... a volte così invadente da rendere difficile una consapevolezza più profonda...
Invece di chiedersi "cosa abbiamo sbagliato?" è più utile in queste situazioni domandarsi "cosa sta cercando di comunicare attraverso il sintomo?".
Per questi motivi il lavoro con i genitori è altrettanto delicato quanto quello con gli adolescenti coinvolti...
Questo per esprimere la capacità di mettersi in ascolto di questi ragazzi e provare ad accoglierli e a comprenderli nelle loro differenze e difficoltà.
Le auguro un buon inizio di percorso, che sicuramente, vi permetterà di essere più sereni ed uniti.
Di cuore
[#5]
Gentile signora,
in effetti a 17 anni non si desidera avere la mamma che risolve i guai o che si metta in mezzo, ma Lei può continuare ad essere il porto sicuro per Sua figlia.
Vorrei solo permettermi di farLe notare una cosa sul Suo atteggiamento: se Lei è così preoccupata, ansiosa, invischiata nella vita di Sua figlia, rischia di trasmetterle un messaggio diverso da quello che davvero vorrebbe trasmetterle.
Quindi, il mio suggerimento è quello di occuparsi in prima battuta di se stessa, di condividere le Sue preoccupazioni con Suo marito, eventualmente di farvi aiutare da uno psicologo psicoterapeuta (magari con specifica formazione in terapia sistemico-relazionale) per prendere le giuste distanze dalla problematica della ragazza ed essere così più sciolti nel sostenerla in questa età di passaggio.
Se vuole, può comunque provare a dire con dolcezza a Sua figlia che cosa pensa del suo modo di porsi con i coetanei, suggerendo magari di ammorbidirsi un po' e vedere che effetto ha tutto ciò sugli altri e su Sua figlia.
Infine, se vuole, può leggere e far leggere a Sua figlia questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Permetta alla ragazza di imparare delle abilità che Le saranno poi utili nelle sue relazioni, ma ribadisco che se si sente sola o impotente o smarrita, può essere utile anche per Lei un aiuto da parte di uno psicologo.
Cordiali saluti,
in effetti a 17 anni non si desidera avere la mamma che risolve i guai o che si metta in mezzo, ma Lei può continuare ad essere il porto sicuro per Sua figlia.
Vorrei solo permettermi di farLe notare una cosa sul Suo atteggiamento: se Lei è così preoccupata, ansiosa, invischiata nella vita di Sua figlia, rischia di trasmetterle un messaggio diverso da quello che davvero vorrebbe trasmetterle.
Quindi, il mio suggerimento è quello di occuparsi in prima battuta di se stessa, di condividere le Sue preoccupazioni con Suo marito, eventualmente di farvi aiutare da uno psicologo psicoterapeuta (magari con specifica formazione in terapia sistemico-relazionale) per prendere le giuste distanze dalla problematica della ragazza ed essere così più sciolti nel sostenerla in questa età di passaggio.
Se vuole, può comunque provare a dire con dolcezza a Sua figlia che cosa pensa del suo modo di porsi con i coetanei, suggerendo magari di ammorbidirsi un po' e vedere che effetto ha tutto ciò sugli altri e su Sua figlia.
Infine, se vuole, può leggere e far leggere a Sua figlia questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Permetta alla ragazza di imparare delle abilità che Le saranno poi utili nelle sue relazioni, ma ribadisco che se si sente sola o impotente o smarrita, può essere utile anche per Lei un aiuto da parte di uno psicologo.
Cordiali saluti,
[#6]
Ex utente
Io non so come ringraziarvi, avete tutte "toccato" aspetti che non sono riuscita a spiegare da sola, ma che aleggiano qui intorno... Quindi, se non ho capito male, dovrei rimanere un po' in disparte nel consigliarla eccetera, e lasciar fare questo agli esperti, accompagnandola quando mi chiede aiuto...vi prego di correggermi se sto sbagliando.
Il fatto è che quando la vedi così scoraggiata e triste, faresti e diresti di tutto per aiutarla, e per vederle spuntare il sorriso tra quelle lacrime. Ma non voglio rischiare di peggiorare la situazione dando consigli forse per me scontati, ma forse da lei inascoltati proprio perchè vengono da me. Quando cerco di suggerirle qualcosa lei mi dice: "per te sono sempre io che sbaglio, mai gli altri", ma per me non è questo l'intento, il mio intento è di consigliarla sul modo di comportarsi...
Un grazie di cuore
Barbara
Il fatto è che quando la vedi così scoraggiata e triste, faresti e diresti di tutto per aiutarla, e per vederle spuntare il sorriso tra quelle lacrime. Ma non voglio rischiare di peggiorare la situazione dando consigli forse per me scontati, ma forse da lei inascoltati proprio perchè vengono da me. Quando cerco di suggerirle qualcosa lei mi dice: "per te sono sempre io che sbaglio, mai gli altri", ma per me non è questo l'intento, il mio intento è di consigliarla sul modo di comportarsi...
Un grazie di cuore
Barbara
[#7]
Gentile signora,
è comprensibilissimo che Lei si senta così: "....quando la vedi così scoraggiata e triste, faresti e diresti di tutto per aiutarla, e per vederle spuntare il sorriso tra quelle lacrime...."
Ma Lei potrebbe aiutare Sua figlia a sdrammatizzare un po' di più la situazione; non è nel dramma che si trovano le soluzioni e soprattutto se Lei si mostra preoccupata, triste, impotente agli occhi di Sua figlia, quale aiuto può darle?
Le trasmetta invece quanto crede in lei, magari se Le va condivida con Sua figlia un episodio che Le è accaduto e che cosa ha provato, come ha fatto poi a superarlo, ecc... con la finalità di normalizzare ciò che sta accadendo.
E' certamente brutto e doloroso essere escluse, ma non è la fine del mondo perchè può conoscere nuove amiche, mi pare che Sua figlia lo sappia fare.
Cordiali saluti,
è comprensibilissimo che Lei si senta così: "....quando la vedi così scoraggiata e triste, faresti e diresti di tutto per aiutarla, e per vederle spuntare il sorriso tra quelle lacrime...."
Ma Lei potrebbe aiutare Sua figlia a sdrammatizzare un po' di più la situazione; non è nel dramma che si trovano le soluzioni e soprattutto se Lei si mostra preoccupata, triste, impotente agli occhi di Sua figlia, quale aiuto può darle?
Le trasmetta invece quanto crede in lei, magari se Le va condivida con Sua figlia un episodio che Le è accaduto e che cosa ha provato, come ha fatto poi a superarlo, ecc... con la finalità di normalizzare ciò che sta accadendo.
E' certamente brutto e doloroso essere escluse, ma non è la fine del mondo perchè può conoscere nuove amiche, mi pare che Sua figlia lo sappia fare.
Cordiali saluti,
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile Barbara,
vorrei solo aggiungere che questi adolescenti hanno,spesso, bisogno di una cosa sola:
"essere visti", "essere riconosciuti" per ciò che sono!
Chiedere: come stai?
A loro manca molto...
Per un genitore è difficile accettare le fragilità di questi ragazzi, perché per loro vorrebbero il meglio!
Allora, mettiamoci in ascolto!!
Un augurio,
Di cuore
vorrei solo aggiungere che questi adolescenti hanno,spesso, bisogno di una cosa sola:
"essere visti", "essere riconosciuti" per ciò che sono!
Chiedere: come stai?
A loro manca molto...
Per un genitore è difficile accettare le fragilità di questi ragazzi, perché per loro vorrebbero il meglio!
Allora, mettiamoci in ascolto!!
Un augurio,
Di cuore
[#9]
Gentile Mamma,
L'adolescenza è una stagione della vita complessa e complicata ....non immune da sofferenze dell'anima e del cuore.
Il corpo poi è la sede di tali preoccupazioni
Le allego una lettura che potrebbe orientala
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4978-adolescenti-istruzioni-per-l-uso-in-commercio-una-app-anti-ansia.html
L'adolescenza è una stagione della vita complessa e complicata ....non immune da sofferenze dell'anima e del cuore.
Il corpo poi è la sede di tali preoccupazioni
Le allego una lettura che potrebbe orientala
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4978-adolescenti-istruzioni-per-l-uso-in-commercio-una-app-anti-ansia.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 8.9k visite dal 04/12/2014.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.