Doc aggressivo
Buonasera, sono una ragazza di 27 anni e da circa un mese ho un doc aggressivo. Temo di fare del male ai miei (e non solo). Specifico che sono seguita da un psicologo da due anni e che ho una patologia neurologica da 3 anni, la sclerosi multipla.
Subito preoccupata di questi pensieri, ho chiesto aiuto al mio psicologo che mi ha consigliato una visita neurologica. Il neurologo mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo, mi ha prescritto il pasaden da prendere nei momenti critici e una visita di controllo dopo un mese.
In queste immagini violente che mi piombano per la testa, credo di sapere troppo bene l'origine dei miei mali: ho mentito ai miei genitori riguardo l'uni, dicendo che mi mancava solo la tesi ma in realtà mi mancano 9 esami. Questi 9 esami li ho studiati ossessivamente, dovrei andare all'uni e farli, ma mi manca il coraggio: ogni volta che mi presento, mi vengono in mente domande che il prof potrebbe farmi e l'idea di non saper rispondere mi manda in tilt e scappo.
Un mese fa si presenta il doc, scene terribili, coltelli, carceri, sangue ... insomma un inferno. A volte il panico è così forte che mi blocco, tremo, piango in continuazione ... eppure in tutto questo male vedo anche una via di uscita. Ho parlato con il mio fidanzato e una zia che mi hanno capito, mi stanno consolando e mi stanno aiutando molto e poi ho le sedute psicologiche.
La mia domanda era questa. è possibile che il senso di colpa e la vergogna possono portare a sviluppare un disturbo ossessivo aggressivo? sono sempre stata una persona che ha cercato la perfezione fino a farne diventare un'ossessione in alcuni casi. Non ho un passato facile: mio padre, di vecchio stampo, aveva l'abitudine di risolvere la questione suonandomele, mia madre una persona insicura che, forse involontariamente, ha sempre preteso un pò troppo da me. Mi sono sempre sentita responsabilizzata, mi ritenevo bruttina, rispetto a mio fratello che è un gran bel ragazzo, e l'unico modo per farmi notare mi sembrava quello di avere ottimi voti a scuola.
Sono una persona buona, con tante persone accanto che mi vogliono bene e mi sostengono, ma il fatto di non aver sempre sentito l'appoggio dei miei e di sentirmi criticata da loro mi ha creato una grande insicurezza e una fame d'amore incredibile.
Solo che ora ho capito che ho 27 anni e voglio godermi appieno la mia vita, essere sincera con loro e avere un rapporto sereno, lasciarmi tutto alle spalle.
Si guarisce dal doc vero? non mi accompagnerà per tutta la vita? perchè è solo un mese che ne soffro e mi sembra un'eternità!
Subito preoccupata di questi pensieri, ho chiesto aiuto al mio psicologo che mi ha consigliato una visita neurologica. Il neurologo mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo, mi ha prescritto il pasaden da prendere nei momenti critici e una visita di controllo dopo un mese.
In queste immagini violente che mi piombano per la testa, credo di sapere troppo bene l'origine dei miei mali: ho mentito ai miei genitori riguardo l'uni, dicendo che mi mancava solo la tesi ma in realtà mi mancano 9 esami. Questi 9 esami li ho studiati ossessivamente, dovrei andare all'uni e farli, ma mi manca il coraggio: ogni volta che mi presento, mi vengono in mente domande che il prof potrebbe farmi e l'idea di non saper rispondere mi manda in tilt e scappo.
Un mese fa si presenta il doc, scene terribili, coltelli, carceri, sangue ... insomma un inferno. A volte il panico è così forte che mi blocco, tremo, piango in continuazione ... eppure in tutto questo male vedo anche una via di uscita. Ho parlato con il mio fidanzato e una zia che mi hanno capito, mi stanno consolando e mi stanno aiutando molto e poi ho le sedute psicologiche.
La mia domanda era questa. è possibile che il senso di colpa e la vergogna possono portare a sviluppare un disturbo ossessivo aggressivo? sono sempre stata una persona che ha cercato la perfezione fino a farne diventare un'ossessione in alcuni casi. Non ho un passato facile: mio padre, di vecchio stampo, aveva l'abitudine di risolvere la questione suonandomele, mia madre una persona insicura che, forse involontariamente, ha sempre preteso un pò troppo da me. Mi sono sempre sentita responsabilizzata, mi ritenevo bruttina, rispetto a mio fratello che è un gran bel ragazzo, e l'unico modo per farmi notare mi sembrava quello di avere ottimi voti a scuola.
Sono una persona buona, con tante persone accanto che mi vogliono bene e mi sostengono, ma il fatto di non aver sempre sentito l'appoggio dei miei e di sentirmi criticata da loro mi ha creato una grande insicurezza e una fame d'amore incredibile.
Solo che ora ho capito che ho 27 anni e voglio godermi appieno la mia vita, essere sincera con loro e avere un rapporto sereno, lasciarmi tutto alle spalle.
Si guarisce dal doc vero? non mi accompagnerà per tutta la vita? perchè è solo un mese che ne soffro e mi sembra un'eternità!
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>>> credo di sapere troppo bene l'origine dei miei mali
>>>
Chiariamo subito una cosa a scanso di equivoci: almeno da un punto di vista breve strategico, sapere l'origine dei propri mali, nel caso dell'ansia, non serve assolutamente a nulla.
Che tipo di sedute psicologiche sta facendo? Frequenza, orientamento del terapeuta, eventuali prescrizioni ricevute.
Dalle ossessioni si esce, ma non tutte le psicoterapie sono tagliate apposta. In ogni caso è necessaria motivazione e disponibilità a seguire le indicazioni del terapeuta.
>>>
Chiariamo subito una cosa a scanso di equivoci: almeno da un punto di vista breve strategico, sapere l'origine dei propri mali, nel caso dell'ansia, non serve assolutamente a nulla.
Che tipo di sedute psicologiche sta facendo? Frequenza, orientamento del terapeuta, eventuali prescrizioni ricevute.
Dalle ossessioni si esce, ma non tutte le psicoterapie sono tagliate apposta. In ogni caso è necessaria motivazione e disponibilità a seguire le indicazioni del terapeuta.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
il suo dolore è veramente permeante...
Visto che viene già seguita da una Psicologa, dovrebbe potersi confrontare e avere chiarificazioni in merito a queste difficoltà.
Una psicoterapia sarebbe opportuna, perché la terapia farmacologica non le permette di modificare i suoi pensieri e, di conseguenza, viversi un quotidiano sereno.
Il rapporto coi genitori risulta fondamentale in questo conteso, perché si innescano questi pensieri proprio in riferimento al "dolore", che possono provare conoscendo la grande bugia universitaria..
Anche il confronto con loro potrebbe aiutarla ad esprimersi per ciò che è, finalmente, e non sottostare ai continui ed antichi soprusi sperimentati.
Un percorso complesso, ma motivante e significato, la potrebbe aiutare a vedere un raggio di luce.
Provi a riflettere, mentre rimaniamo in ascolto.
Di cuore
il suo dolore è veramente permeante...
Visto che viene già seguita da una Psicologa, dovrebbe potersi confrontare e avere chiarificazioni in merito a queste difficoltà.
Una psicoterapia sarebbe opportuna, perché la terapia farmacologica non le permette di modificare i suoi pensieri e, di conseguenza, viversi un quotidiano sereno.
Il rapporto coi genitori risulta fondamentale in questo conteso, perché si innescano questi pensieri proprio in riferimento al "dolore", che possono provare conoscendo la grande bugia universitaria..
Anche il confronto con loro potrebbe aiutarla ad esprimersi per ciò che è, finalmente, e non sottostare ai continui ed antichi soprusi sperimentati.
Un percorso complesso, ma motivante e significato, la potrebbe aiutare a vedere un raggio di luce.
Provi a riflettere, mentre rimaniamo in ascolto.
Di cuore
[#3]
Cara ragazza,
fronteggiare pensieri di questo tipo, spesso intrusivi e invadenti, può diventare molto faticoso, probabilmente è per questo che un mese le sembra un eternità.
In tutto questo male vede ancora una via di uscita e questo probabilmente grazie a tutte le persone intorno che la stanno supportando a vario titolo (cugino, zia, psicologa...) oltre ad una forza vitale in lei che vuole riprendere in mano la propria vita.
Vorrebbe essere sincera con i suoi genitori, e potrebbe partire proprio da questo punto per proseguire lungo quella via d'uscita, magari confrontandosi con la sua psicologa a riguardo e integrando con una psicoterapia familiare.
Auguri di cuore.
fronteggiare pensieri di questo tipo, spesso intrusivi e invadenti, può diventare molto faticoso, probabilmente è per questo che un mese le sembra un eternità.
In tutto questo male vede ancora una via di uscita e questo probabilmente grazie a tutte le persone intorno che la stanno supportando a vario titolo (cugino, zia, psicologa...) oltre ad una forza vitale in lei che vuole riprendere in mano la propria vita.
Vorrebbe essere sincera con i suoi genitori, e potrebbe partire proprio da questo punto per proseguire lungo quella via d'uscita, magari confrontandosi con la sua psicologa a riguardo e integrando con una psicoterapia familiare.
Auguri di cuore.
Psicologa Patrizia Tummolo
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.6k visite dal 03/12/2014.
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