Uno stress psicologico
Buongiorno vorrei avere un vostro parere su quanto mi è successo. Di recente sono tornata da un viaggio molto provante a causa di una serie di sfortune che mi sono successe a livello di salute ma che essendo già ansiosa di mio mi hanno preoccupata talmente tanto che ho avuto paura alle volte di non riuscire più a tornare a casa. Ovviamente pensandoci ora non sono stati eventi così traumatici da giustificare la mia eccessiva reazione. Una volta rientrata a casa convinta che tutto finisse, probabilmente esausta da tutte le energie sprecate dal panico in viaggio, ho iniziato ad avere uno stress psicologico. Durante la prima settimana non capivo letteralmente dov'ero cioè mi sentivo completamente un'ubriaca dove il mio corpo e la mia mente razionale mi facevano fare le azioni quotidiane, e una parte della mente si chiedeva continuamente il perchè. Pian piano son riuscita a far prevalere la razionalità, e nell'arco di un mesetto mi sentivo quasi come nuova se non per il fatto che comunque non mi sentivo me stessa perchè faticavo a provare emozioni positive in qualsiasi cosa anche in tutto quello che mi ha sempre creato piacere. Un giorno dopo che il medico di base mi ha tolto lendormin della sera e spostato l'alprazolam da metà giornata alla sera, ho avuto un attacco di panico; non sentendo emozioni ho iniziato ad avere paura di perdere mio marito e che forse non lo amavo più anche se la mia parte razionale mi dimostrava il contrario. L'unica certezza della mia vita ora veniva messa in dubbio ed ogni volta che la mia mente me lo faceva fare andavo in panico disperata perchè quello che provo è giusto il contrario. Dopo tre settimane ho iniziato ad avere ogni giorno crisi di pianto di circa 20 minuti per il fatto che non capisco che mi succede e perchè non riesco a provare nessun tipo di emozione positiva. Quando mi parte il pensiero negativo è incontrollabile e mi fa male. Da due giorni mi sento meglio e non ho più avuto bisogno di piangere, mi sembra di non aver più brutti pensieri e ho solo la paura di pensare al dopo perchè ho paura che l'incubo ritorni e l'unica cosa che mi da coraggio è iniziare a vedere dei miglioramenti. Volevo chiedervi una vostra opinione in merito a tutta questa brutta faccenda e se questo percorso è normale dopo un "trauma". Tornerò a provare le emozioni di sempre e a lasciarmi tutto alle spalle? Grazie
[#1]
Quale sarebbe l'evento traumatico?
Credo sia importante capire quanto incide il suo stato ansioso sul benessere psicologico, magari facendo una valutazione di persona ed eventualmente iniziare un intervento psicologico.
I farmaci possono aiutarla, ma non possono dare un senso compiuto alle sue emozioni, perché di questo si tratta.
Credo sia importante capire quanto incide il suo stato ansioso sul benessere psicologico, magari facendo una valutazione di persona ed eventualmente iniziare un intervento psicologico.
I farmaci possono aiutarla, ma non possono dare un senso compiuto alle sue emozioni, perché di questo si tratta.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Ex utente
L'evento è stato una forte pressione allo sterno, chiusura dello stomaco e per questo mi sono convinta che si trattasse di infarto da ipocondriaca invece si trattava del'effetto degli antibiotici insieme all'altitudine dato che il viaggio era a 3800 metri. Da li ogni sintomo l'ho associato a qualcosa di grave a livello fisico tanto che una volta rientrata a casa e appurato con la dottoressa che era tutto ok nelle analisi mi sono tranquillizzata e ho rilassato la testa.
[#3]
Gentile Signora,
defininendosi lei stessa ansiosa e ipocondriaca l'evento che ci descrive, di per sé non così grave, ha creato una reazione di allarme che altro non ha fatto che amplificare il disagio preesistente
<da li ogni sintomo l'ho associato a qualcosa di grave a livello fisico>
certo è quello che accade a chi è già ansioso, pronto poi a cogliere ogni minimo segnale corporeo,interpretato come probabile indice di una grave malattia... un circolo vizioso in cui preoccupazioni, ansia, sintomi si rinforzano vicendevolmente.
E' la sua ansia che dovrebbe curare, data poi la sintomatologia che ci descrive che andrebbe adeguatamente diagnosticata a livello specialistico e curata.
Dunque sarebbe opportuno che si rivolgesse a uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione diretta e per abbinare un eventuale percorso psicoterapico al trattamento farmacologico, quest'ultimo di stretta competenza medica, meglio ancora medico specialistica (psichiatra).
Cordialità
defininendosi lei stessa ansiosa e ipocondriaca l'evento che ci descrive, di per sé non così grave, ha creato una reazione di allarme che altro non ha fatto che amplificare il disagio preesistente
<da li ogni sintomo l'ho associato a qualcosa di grave a livello fisico>
certo è quello che accade a chi è già ansioso, pronto poi a cogliere ogni minimo segnale corporeo,interpretato come probabile indice di una grave malattia... un circolo vizioso in cui preoccupazioni, ansia, sintomi si rinforzano vicendevolmente.
E' la sua ansia che dovrebbe curare, data poi la sintomatologia che ci descrive che andrebbe adeguatamente diagnosticata a livello specialistico e curata.
Dunque sarebbe opportuno che si rivolgesse a uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione diretta e per abbinare un eventuale percorso psicoterapico al trattamento farmacologico, quest'ultimo di stretta competenza medica, meglio ancora medico specialistica (psichiatra).
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Ex utente
Grazie per la risposta. Ok ho capito e seguirò il consiglio. Quindi l'ansia può portare ad "anestetizzare" qualsiasi emozione positiva fino a che non viene curata giusto? Se è così la cosa mi solleva perchè mi da la forza di affrontare il momento e di non farmi prendere dal panico se tutto quello che prima mi rendeva felice ora mi lascia alle volte indifferente. Mi accorgo che la mancanza di emozioni mi crea panico quando ci penso, mentre se riesco ad essere razionale ed a distrarmi riesco a non pensarci. Voglio tornare al più presto a sentirmi di nuovo me stessa!
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile signora,
accolga la riflessione di una accurata diagnosi fatta, possibilmente, da uno Psichiatra, da poter valutare la terapia farmacologica (anche in riferimento a quella che le ha prescritto il medico di base).
A questa, se necessaria, va obbligatoriamente associata una psicoterapia, perché ha bisogno di individuare la causa di questi disagi e lavorare sui pensieri, emozioni che vi sottendono.
Un percorso che l'aiuterebbe ad essere più autonoma, serena e responsabile.
Può rivolgersi ad un Consultorio pubblico o ad un Centro di Salute Mentale, così da essere seguita in modo accurato e pertinente.
Rimaniamo in ascolto..
Un caro saluto
accolga la riflessione di una accurata diagnosi fatta, possibilmente, da uno Psichiatra, da poter valutare la terapia farmacologica (anche in riferimento a quella che le ha prescritto il medico di base).
A questa, se necessaria, va obbligatoriamente associata una psicoterapia, perché ha bisogno di individuare la causa di questi disagi e lavorare sui pensieri, emozioni che vi sottendono.
Un percorso che l'aiuterebbe ad essere più autonoma, serena e responsabile.
Può rivolgersi ad un Consultorio pubblico o ad un Centro di Salute Mentale, così da essere seguita in modo accurato e pertinente.
Rimaniamo in ascolto..
Un caro saluto
[#6]
Quello che lei descrive non è un evento traumatico, ma se lei lo considera tale significa semplicemente che ha difficoltà a gestire la sua ansia e sposta sul corpo i suoi conflitti, che probabilmente sono di altra natura.
Proprio per questo è importante l'intervento psicologico, per curare un eventuale disturbo d'ansia o da somatizzazione, oppure per imparare a gestire meglio le sue emozioni negative.
>>Mi accorgo che la mancanza di emozioni mi crea panico quando ci penso..<<
se la sua ansia è invalidate, può risultare difficile sperimentare sensazioni ed emozioni positive, proprio perché queste ultime sono sovrastate dalle prime.
Come descriverebbe la sua condizione antecedente e successiva al viaggio?
Che valore ha dato al viaggio nell'insieme?
Proprio per questo è importante l'intervento psicologico, per curare un eventuale disturbo d'ansia o da somatizzazione, oppure per imparare a gestire meglio le sue emozioni negative.
>>Mi accorgo che la mancanza di emozioni mi crea panico quando ci penso..<<
se la sua ansia è invalidate, può risultare difficile sperimentare sensazioni ed emozioni positive, proprio perché queste ultime sono sovrastate dalle prime.
Come descriverebbe la sua condizione antecedente e successiva al viaggio?
Che valore ha dato al viaggio nell'insieme?
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.9k visite dal 03/12/2014.
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