Disturbo paranoide
Buongiorno, volevo sapere delle informazioni in merito alla situazione del mio ragazzo... A ottobre 2012 e febbraio 2013 ha avuto degli episodi di disturbo paranoide, diagnosticatogli da uno psichiatra; in particolare, ha avuto episodi di confusione tra realtà e i suoi pensieri, paranoie appunto, allucinazioni, gravi dimenticanze e gelosie nei miei confronti, oltretutto dubitava di tutti. Gli hanno prescritto a marzo 2013 degli psicofarmaci (di cui non so il nome) e ha continuato con questi fino a settembre di quest'anno, quando li ha interrotti di sua spontanea volontà. In questo periodo non ha avuto altri episodi del genere ed è stato bene fisicamente e mentalmente. Qualche giorno dopo l'interruzione è tornato dallo psichiatra per sapere cosa fare ora che ha interrotto gli psicofarmaci e il medico gli ha detto di continuare a non prenderli ma di tornare se avesse avuto qualche strano episodio.
Da settimana scorsa sta avendo di nuovo quegli episodi, ha paranoie, brutti pensieri, non ha voglia di far niente, sta sdraiato sempre al letto e dice che si sente una cattiva persona. Ho provato a dirgli già dai primissimi segnali, quando ancora aveva un pò di più di lucidità, di tornare dallo psichiatra e anche ora che sta sempre peggio sto provando a convincerlo ma non ne vuole sapere, perchè dice che non vuole prendere più quei farmaci e che non vuole andare a parlare con il medico perchè persona sconosciuta.
Io vorrei sapere come comportarmi, sia per quanto riguarda il convincerlo a tornare dallo psichiatra, sia in generale negli atteggiamenti con lui. Poi vorrei sapere anche di più in merito a questo disturbo, soprattutto le possibilità di guarigione, o se avrà sempre questi episodi ogni tanto; per il momento lui non lavora, ma mi chiedo se dovesse lavorare come potrebbe fare. Inoltre vorrei sapere, se non ci dovesse essere speranza di guarigione da questo disturbo, se i farmaci a lungo andare possono peggiorare la situazione o non essere più efficaci. Non so se può essere utile, la persona in questione ha 26 anni e inoltre penso che gli abbiano cambiato il tipo di psicofarmaci (da più forti a meno forti) quest'anno.
Grazie mille.
Da settimana scorsa sta avendo di nuovo quegli episodi, ha paranoie, brutti pensieri, non ha voglia di far niente, sta sdraiato sempre al letto e dice che si sente una cattiva persona. Ho provato a dirgli già dai primissimi segnali, quando ancora aveva un pò di più di lucidità, di tornare dallo psichiatra e anche ora che sta sempre peggio sto provando a convincerlo ma non ne vuole sapere, perchè dice che non vuole prendere più quei farmaci e che non vuole andare a parlare con il medico perchè persona sconosciuta.
Io vorrei sapere come comportarmi, sia per quanto riguarda il convincerlo a tornare dallo psichiatra, sia in generale negli atteggiamenti con lui. Poi vorrei sapere anche di più in merito a questo disturbo, soprattutto le possibilità di guarigione, o se avrà sempre questi episodi ogni tanto; per il momento lui non lavora, ma mi chiedo se dovesse lavorare come potrebbe fare. Inoltre vorrei sapere, se non ci dovesse essere speranza di guarigione da questo disturbo, se i farmaci a lungo andare possono peggiorare la situazione o non essere più efficaci. Non so se può essere utile, la persona in questione ha 26 anni e inoltre penso che gli abbiano cambiato il tipo di psicofarmaci (da più forti a meno forti) quest'anno.
Grazie mille.
[#1]
Gentile utente, secondo me , il suo ragazzo ha fatto male a sospendere i farmaci da solo , di testa sua, è lo psichiatra che deve fare questo a ragion veduta, inoltre penso che avrebbe dovuto insieme essere seguito da uno psicoterapeuta per chiarirsi tante cose , cosa fanno e dicono i genitori , il medico di base.. ? Non ci dice niente o quasi di lui e di voi..per cui da qui non possiamo far molto.
Bisogna riflettere però se ci sono motivi e quali perchè questo ragazzo senta il mondo esterno così ostile e minacciante.
Restiamo in ascolto..
Bisogna riflettere però se ci sono motivi e quali perchè questo ragazzo senta il mondo esterno così ostile e minacciante.
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile ragazza,
il disturbo, che manifesta questo ragazzo, merita sicuramente attenzione.
Va individuato e valutato da un punto di vista farmacologico dallo Psichiatra (solo lui puo' rispondere alle sue domande) e mi stupisce che questo ultimo abbia consigliato al suo ragazzo di continuare a non prenderli e di ritornare in visita in caso di episodi ricorrenti....
Credo possa essere un'idea "costruita" dal ragazzo!
Il punto è che, in piena crisi, ovvio diffidi anche dello Psichiatra... Siamo di fronte ad una "patologia" invalidante: terapia farmacologica e psicoterapia andrebbero in sinergia!
La riflessione è quella di provare ad incontrare lo Psichiatra, per esporgli gli eventi e confrontarsi con lui su possibili strategie da adottare con un pz così "impegnativo"!
Provi a riflettere, mentre siamo in ascolto...
Di cuore
il disturbo, che manifesta questo ragazzo, merita sicuramente attenzione.
Va individuato e valutato da un punto di vista farmacologico dallo Psichiatra (solo lui puo' rispondere alle sue domande) e mi stupisce che questo ultimo abbia consigliato al suo ragazzo di continuare a non prenderli e di ritornare in visita in caso di episodi ricorrenti....
Credo possa essere un'idea "costruita" dal ragazzo!
Il punto è che, in piena crisi, ovvio diffidi anche dello Psichiatra... Siamo di fronte ad una "patologia" invalidante: terapia farmacologica e psicoterapia andrebbero in sinergia!
La riflessione è quella di provare ad incontrare lo Psichiatra, per esporgli gli eventi e confrontarsi con lui su possibili strategie da adottare con un pz così "impegnativo"!
Provi a riflettere, mentre siamo in ascolto...
Di cuore
[#3]
Gentile Utente,
Come ha saggiamente detto la dottoressa Muscarà, la farmacoterapia non si sospende, se non sotto supervisione medica.
Bisognerebbe sapere di più del suo fidanzato
Quando è insorto il disturbo, nel senso se prima del 2012 c'enano del segni prodromici di malattia
Da quanto tempo era in cura
Con che risultati
È consapevole di quanto gli sta accadendo
È così via ..
La psicoterapia andrebbe sempre affiancata alla farmacoterapia
Come ha saggiamente detto la dottoressa Muscarà, la farmacoterapia non si sospende, se non sotto supervisione medica.
Bisognerebbe sapere di più del suo fidanzato
Quando è insorto il disturbo, nel senso se prima del 2012 c'enano del segni prodromici di malattia
Da quanto tempo era in cura
Con che risultati
È consapevole di quanto gli sta accadendo
È così via ..
La psicoterapia andrebbe sempre affiancata alla farmacoterapia
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Vi ringrazio moltissimo per le risposte. Purtroppo non so dire molto di più, in quanto non ho potuto "entrare" molto nel dettaglio quando era stato male precedentemente... I genitori non volevano che io sapessi, forse per paura che mi allontanassi, quindi so poche cose, mi baso su quello che mi ha detto il mio ragazzo quando stava un pò meglio. Secondo me è stato un lavoro superficiale, non c'è stata terapia, so solo che il mio ragazzo faceva sport insieme ad altre persone con problemi, ma di terapia non ho mai sentito parlare, so che per certo quest'anno non è quasi mai andato dallo psichiatra se non una volta o due, forse per cambiare il tipo di farmaci...
Per quanto riguarda il medico curante, non c'è niente da dire, ha prescritto i farmaci e nient'altro.
Prima del 2012 (io conosco lui dal 2010) non aveva avuto nessun segnale, lo posso dire con certezza, e nel periodo dell'assunzione dei farmaci stava benissimo e stava bene anche in questi tre mesi successivi all'interruzione.
Ora, come in precedenza, non si rende conto di ciò che gli sta accadendo, dice che sta bene.
Sicuramente nel caso di ora non mi terrò più in disparte come l'altra volta, andrò a parlare e a confrontarmi con lo psichiatra che lo ha seguito fino ad ora, anche perchè penso che il mio ragazzo si confidi molto di più con me e quindi ora, come prima, penso di sapere di più anche rispetto ai genitori ed è un mio diritto stargli vicino in tutto.
Spero che potrò discuterne ancora con Voi, mi sento sola ad affrontare tutto questo, non posso parlarne con la mia famiglia perchè non capirebbero la situazione e per proteggermi non mi permetterebbero di stare vicino al mio ragazzo. Per il momento Vi ringrazio moltissimo.
Per quanto riguarda il medico curante, non c'è niente da dire, ha prescritto i farmaci e nient'altro.
Prima del 2012 (io conosco lui dal 2010) non aveva avuto nessun segnale, lo posso dire con certezza, e nel periodo dell'assunzione dei farmaci stava benissimo e stava bene anche in questi tre mesi successivi all'interruzione.
Ora, come in precedenza, non si rende conto di ciò che gli sta accadendo, dice che sta bene.
Sicuramente nel caso di ora non mi terrò più in disparte come l'altra volta, andrò a parlare e a confrontarmi con lo psichiatra che lo ha seguito fino ad ora, anche perchè penso che il mio ragazzo si confidi molto di più con me e quindi ora, come prima, penso di sapere di più anche rispetto ai genitori ed è un mio diritto stargli vicino in tutto.
Spero che potrò discuterne ancora con Voi, mi sento sola ad affrontare tutto questo, non posso parlarne con la mia famiglia perchè non capirebbero la situazione e per proteggermi non mi permetterebbero di stare vicino al mio ragazzo. Per il momento Vi ringrazio moltissimo.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.5k visite dal 01/12/2014.
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