La paura continua
Buongiorno.
Dalla primavera del 2009, con un picco importante tra il 2002 e il 2003, soffro di disturbo d’ansia; dopo il forte malessere di quegli anni, grazie ad una terapia a base di benzodiazepine e ad una lunga serie di sedute di psicoterapia, la situazione si è abbastanza normalizzata, con lunghi periodi di discreto benessere, qualche piccola ricaduta in occasione di eventi stressanti e anche qualche periodo di totale remissione dei sintomi (a parte l’ormai cronica difficoltà ad addormentarmi).
Negli ultimi anni ho affrontato una separazione e, a partire dall’autunno del 2013, una nuova convivenza .
Mi sembra paradossale ma, proprio poco dopo l’inizio della convivenza (tanto desiderata in quanto ho finalmente incontrato una donna che sa farmi stare davvero molto bene) è ritornata la mia ansia!
Ho iniziato nuovamente con sedute di psicoterapia (che ho terminato a settembre) e, più recentemente, mi sono di nuovo affidato ad uno psichiatra che mi ha prescritto Alprazolam e Trittico in quanto la sua diagnosi è stata SAD in DAP.
Sia lo psicologo che lo psichiatra mi sono stati molto utili, estremamente professionali hanno saputo aiutarmi a capire il mio rinnovato stato di ansia accompagnato da momenti di umore depresso.
Purtroppo, però, non ho risolto un problema che si presenta quotidianamente, soprattutto al risveglio: la paura!
Aperti gli occhi, dopo pochi minuti la paura mi assale, paura di qualche malattia (legata a piccoli disturbi comuni o comunque per i quali più di un medico, ed esami clinici, mi hanno tranquillizzato), paura di eseguire qualche compito che mi aspetta nella giornata, paura di non essere più sessualmente all’altezza (ho avuto qualche sporadico episodio di defaillance ritenuto nella norma da due andrologi), paura dell’età (compirò 50 anni tra una settimana), paura di perdere gli affetti, fino a sensazioni di inquietudine anche per cose quotidiane banali (andare dal medico per un vaccino antinfluenzale, dover partecipare ad un corso di formazione, una riunione di lavoro un po’ più complessa del consueto, etc…).
Infine, recentemente, mi succede di essere intimorito anche da situazioni che mi piacciono (e che magari desidero da tempo) quali ad esempio una vacanza all’estero, un fine settimana in qualche città d’arte, e via dicendo.
Mi dareste un parere e soprattutto un consiglio?
Grazie
Dalla primavera del 2009, con un picco importante tra il 2002 e il 2003, soffro di disturbo d’ansia; dopo il forte malessere di quegli anni, grazie ad una terapia a base di benzodiazepine e ad una lunga serie di sedute di psicoterapia, la situazione si è abbastanza normalizzata, con lunghi periodi di discreto benessere, qualche piccola ricaduta in occasione di eventi stressanti e anche qualche periodo di totale remissione dei sintomi (a parte l’ormai cronica difficoltà ad addormentarmi).
Negli ultimi anni ho affrontato una separazione e, a partire dall’autunno del 2013, una nuova convivenza .
Mi sembra paradossale ma, proprio poco dopo l’inizio della convivenza (tanto desiderata in quanto ho finalmente incontrato una donna che sa farmi stare davvero molto bene) è ritornata la mia ansia!
Ho iniziato nuovamente con sedute di psicoterapia (che ho terminato a settembre) e, più recentemente, mi sono di nuovo affidato ad uno psichiatra che mi ha prescritto Alprazolam e Trittico in quanto la sua diagnosi è stata SAD in DAP.
Sia lo psicologo che lo psichiatra mi sono stati molto utili, estremamente professionali hanno saputo aiutarmi a capire il mio rinnovato stato di ansia accompagnato da momenti di umore depresso.
Purtroppo, però, non ho risolto un problema che si presenta quotidianamente, soprattutto al risveglio: la paura!
Aperti gli occhi, dopo pochi minuti la paura mi assale, paura di qualche malattia (legata a piccoli disturbi comuni o comunque per i quali più di un medico, ed esami clinici, mi hanno tranquillizzato), paura di eseguire qualche compito che mi aspetta nella giornata, paura di non essere più sessualmente all’altezza (ho avuto qualche sporadico episodio di defaillance ritenuto nella norma da due andrologi), paura dell’età (compirò 50 anni tra una settimana), paura di perdere gli affetti, fino a sensazioni di inquietudine anche per cose quotidiane banali (andare dal medico per un vaccino antinfluenzale, dover partecipare ad un corso di formazione, una riunione di lavoro un po’ più complessa del consueto, etc…).
Infine, recentemente, mi succede di essere intimorito anche da situazioni che mi piacciono (e che magari desidero da tempo) quali ad esempio una vacanza all’estero, un fine settimana in qualche città d’arte, e via dicendo.
Mi dareste un parere e soprattutto un consiglio?
Grazie
[#1]
Gentile signore,
La sua 'storia' esistenziale e clinica delinea in modo palese la presenza di queste paure. Ovvero 'ansie anticipatorie'.
Ora, al suo temperamento di base si e' aggiunto lo stress di una nuova vita che e' dato dal desiderio di soddisfare le sue esigenze insature e dal timore che cio' possa non accadere.
Penso che non sia il caso di allarmarsi.
Quando il suo rapporto si sara' normalizzato le 'paure' si ridurranno.
Se ne ha tratto giovamento in passato una psixoterapia sarebbe consigliabile.
La sua 'storia' esistenziale e clinica delinea in modo palese la presenza di queste paure. Ovvero 'ansie anticipatorie'.
Ora, al suo temperamento di base si e' aggiunto lo stress di una nuova vita che e' dato dal desiderio di soddisfare le sue esigenze insature e dal timore che cio' possa non accadere.
Penso che non sia il caso di allarmarsi.
Quando il suo rapporto si sara' normalizzato le 'paure' si ridurranno.
Se ne ha tratto giovamento in passato una psixoterapia sarebbe consigliabile.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,
il suo vissuto ci rende partecipi di una condizione, particolarmente, complessa e persistente... come se avesse la necessità di "essere preso per mano" ad ogni inizio di percorso di vita.
La fiducia in se' necessita, quindi, di essere rafforzata!
La possibilità di continuare a confrontarsi con il suo terapeuta, non la escluderei... poiché in questa situazione di nuova convivenza sono emerse le sue paure e i suoi timori di non riuscire a soddisfare qualsiasi tipo di aspettativa.
Probabilmente provare a vivere il momento senza alcuna aspettativa... ascoltando i propri bisogni e manifestare il suo "modo di essere", nella totale trasparenza potrebbe essere utile, ma comprendo che in questi vissuti percepiti non sia affatto semplice.
Comprenderà la nostra difficoltà a fornire "consigli", per cui ritengo che il suo terapeuta rappresenti la persona più giusta per un ascolto profondo ed empatico.
Rimaniamo, comunque, in ascolto.
Un caro saluto.
il suo vissuto ci rende partecipi di una condizione, particolarmente, complessa e persistente... come se avesse la necessità di "essere preso per mano" ad ogni inizio di percorso di vita.
La fiducia in se' necessita, quindi, di essere rafforzata!
La possibilità di continuare a confrontarsi con il suo terapeuta, non la escluderei... poiché in questa situazione di nuova convivenza sono emerse le sue paure e i suoi timori di non riuscire a soddisfare qualsiasi tipo di aspettativa.
Probabilmente provare a vivere il momento senza alcuna aspettativa... ascoltando i propri bisogni e manifestare il suo "modo di essere", nella totale trasparenza potrebbe essere utile, ma comprendo che in questi vissuti percepiti non sia affatto semplice.
Comprenderà la nostra difficoltà a fornire "consigli", per cui ritengo che il suo terapeuta rappresenti la persona più giusta per un ascolto profondo ed empatico.
Rimaniamo, comunque, in ascolto.
Un caro saluto.
[#3]
Utente
Grazie per le risposte.
Pensavo già di ritornare a fare un pò di sedute di psicoterapia e mi sa che, da quello che mi dite, devo proprio decidermi.
In ogni caso entrambe mi date consigli utili, mi tranquillizza pensare che, con un pò di tempo, le paure si ridurranno, ma, forse, dovrei proprio lavorare sull'autostima e cominciare a vivere davvero senza troppe aspettative.
Grazie ancora.
Pensavo già di ritornare a fare un pò di sedute di psicoterapia e mi sa che, da quello che mi dite, devo proprio decidermi.
In ogni caso entrambe mi date consigli utili, mi tranquillizza pensare che, con un pò di tempo, le paure si ridurranno, ma, forse, dovrei proprio lavorare sull'autostima e cominciare a vivere davvero senza troppe aspettative.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 27/11/2014.
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